#5 - Fws50: dolore silenzioso
Oggi sono dell'umore giusto per raccontare quello che vivo ed anche quello che desidero. Certo, credo di essere normale, come una qualunque ragazza della mia età.
Qui a Sarajevo c'è molta affinità tra le persone, il rispetto è la prima cosa che salta agli occhi. Ci si aiuta ed anche tanto in tutto, nella vita sociale ed in quella personale.
Non vi dovete meravigliare di come e quanto ci si rispetti perché per noi è normale, lo abbiamo sempre fatto. Il fatto che aiuta è che ci sono moltissime famiglie con persone di fedi diverse ma non è un problema.
Il tempo, la frequentazione di scuole e locali, feste e la vicinanza nel lavoro hanno costruito una comprensione concreta tra le persone che va molto al di la delle loro fedi, delle loro culture.
Poi è scesa proprio nel concreto di parentele nate grazie a teneri amori, maturi e veri, tra etnie di gente diversa, e che professano anche fedi diverse, ma qui non è un problema, non lo è mai stato.
Ci si guarda negli occhi e ci si capisce al volo. Veramente, profondamente.
Sarajevo è il crocevia dei Balcani, posta nel mezzo proprio come una conca accogliente, placida come il suo fiume, frizzante come il suo clima, accogliente d'estate e pungente d'inverno.
Ce n'è per tutti i gusti, nessuno si può lamentare, ognuno trova il suo tempo migliore per amarla.
Ed io sono fortunata perché qui ho incontrato il mio amore desiderato, qui ci siamo sposati e qui vogliamo vivere in pace con tutti.
Questo è il mio semplice sogno di donna e giovane moglie.
<< Ma l'uomo non sa vivere a lungo in pace ed ecco ...>>
La Guerra in un attimo cambia la vita.
Muoiono i desideri sotto la forza della prepotenza.
Si vive come morti a se stessi.
Senza senso, senza desideri, spenti accecati.
Un non senso che assale, di giorno, di notte.
Turba la mente, toglie lucidità.
Tutto è opaco, come la Verità che più non vedo.
Offuscata dal male, una potente onda di male,
che spazza e spezza ogni sentimento degno dell'umano.
Forza del male ingiusto
contro il Bene debole ma giusto.
SOGNI SPEZZATI
ODIO INSTILLATO
GUERRA SPUTATA
AMORI TAGLIATI
FAMIGLIE DIVISE
UGUAGLIANZE ANNULLATE
ETNIE ESASPERATE
FEDI LACERATE
VITA FINISCE
MORTE PROGREDISCE
ANIMO SVILISCE
POESIA RIMANE,
A RIMARE UNA NON VITA ...
<< Docile è il bene.
Si fa amare,
voler bene, desiderare.
Amore è duale.
Da me che lo dono
È lo stesso che emerge
nell'altro che lo riceve, si fa replicare.
Violento è il male.
Si fa odiare, rifiutare, respingere.
Male è unilaterale.
È solo da parte di chi lo vuole fare.
Non è lo stesso che emerge
per chi lo riceve, non si fa replicare.
Amo e odio?
Per me ora è:
"Odio l'amore,
e amo l'Odio ..."
Chi sono io allora ?
Cosa voglio io,
ancora mi domando ...
Bambina, Donna e Madre,
oppure meramente,
oggetto che può e deve generare vita?
Pur non sapendo,
pur nulla governando,
opero inconsapevole per quello.
Ma non essendo stata amata, ...
poi non so, non posso riamare
il frutto del mio seno.
Perché il seme ivi posto
non è stato mai bramato, mai amato,
solo forzato, non desiderato.
Umilianti azioni
annientano il mio valore personale
di donna e di madre.
Ed il frutto
di un "non amore"
merita il mio di amore?
Io, te,
creaturo mio,
degno sei
di amore
per natura.
Eppure ...
Io, te,
creaturo "non mio",
indegno sei
dell'amore
mio.
Ingratamente
natura fa il suo corso,
portando a compimento
anche il più tragico
funesto evento.
Porterebbe così
ciecamente ad amare,
come fosse una cosa buona.
Come a correggere
l'iniziale umano errore.
Da un errore
ad un buono, a qualcosa di giusto.
Carne della mia carne
Come ti posso odiare?
Sangue del mio sangue
Come poterti maledire?
Sento accecato quell'amore vero ...
Osservo muto dell'amore il pensiero ...
Ma non mi dice parole per amare,
E non mi insegna amorevoli pensieri ...
Solo strappi all'anima abusata.
Solo palpiti inarrestabili.
Singulti che vorrebbero vomitare
tutto quanto ho dovuto assorbire.
Tu, esserino vivo,
già lotti per il tuo spazio.
Già chiedi attenzioni.
e cure, e sguardi
di braccia vicine.
Altrimenti perire ...
Sei dentro le mie ossa.
Sei dentro le mie vene.
Ma non farti vedere!
Perché sotto la luce
un volto, un corpo tutto intero
può scoprire il tuo e mio mistero.
Se d'amarti è solo il vero,
oppure odiarti per tanto sgomento ...
Lascia combattere il mio patimento.
Quanto tanto infelice amore coltivare,
o quanto ingrato odio fomentare ...
Sei mio, ma sei morto.
Sei tuo, e sei vivo.
Preferirei essere messa in croce
che lacerarti di dolore,
non amandoti per intero.
Preferisco lacerarmi il cuore
che inchiodarti al tuo destino,
abbandonandoti senza cure. >>
La Guerra cambia la vita per sempre.
Morti sono i desideri sotto la forza della prepotenza.
Si è come morti a se stessi.
Senza senso, senza desideri, spenti accecati.
Un non senso che assale, di giorno di notte.
Turba la mente, toglie lucidità.
Tutto è opaco come la Verità che più non vedo
Offuscata dal male, una potente onda di male
che spazza e spezza ogni sentimento degno dell'umano.
Forza del male ingiusto
contro il bene debole ma giusto.
SOGNI SPEZZATI
ODIO INSTILLATO
GUERRA ODIATA
FERITE DA RIMARGINARE
AMORI DISGREGATI
FAMIGLIE DA RICOMPORRE
UGUAGLIANZE DA RICONQUISTARE
ETNIE VITUPERATE
FEDI INCRINATE
VITA SFINITA
MORTE INDIETREGGIA
ANIMO RESISTE
VITA RIMANE,
CONTRO UNA NON VITA ...
SCELTE DISUMANE ...
<< L'uomo non può vivere a lungo senza pace ... ed ecco >>
Amare è odiare?
Così dopo la fine della guerra ho rivisto alcune persone che conoscevo, amiche dei tempi sereni, ci siamo raccontate tante storie personali, tante brutture subite, irraccontabili ma vere, che hanno lasciato i segni sopra e sotto la pelle.
Alcune hanno perso chi i mariti, chi i figli, tutti o in parte, chi entrambi ed ora vagano sole come anime anonime senza una apparente pena, morte a se stesse in un mutismo assordante!
Ossessionate dalle brutte immagini mai sopite, e abbandonate agli impalpabili ricordi più distanti e radicati, in cerca di una ragione, una umana comprensione e condivisione ... tutt'ora assente e sembra impossibile.
Ancora altre segnate di più nell'animo e nello spirito, nelle membra e nella testa, nelle psicosi da combattere, nelle fobie da tenere a bada di notte e di giorno, nello svuotamento che assale e impietrisce, irrigidisce tende ogni muscolo, ogni pensiero, afono, vuoto, nullo, scheletrito .... Ma vivo...!
Molte volte è una nullità, una nullificazione che tiene viva la vita, sembra non serva a niente ...
No! Serve a ricordare quelle immagini indelebili passare e ripassare dinnanzi ... mute, severe, indicibili a raccontarsi ma vere, accadute, subite, mai scadute ...
Quasi tutte abbiamo avuto esperienze simili, simili nel finale almeno, quello di mettere luce ad un essere nato, ... quasi mai chiamato "figlio"!
Alcune di loro mi dicono che non hanno avuto nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia, lasciato abbandonato al suo destino, ...
Altre che li hanno inizialmente tenuti in braccio, ma poi col tempo, guardandoli, non potevano fare a meno di farsi assalire da ricordi brutali, indelebili, ... da leggere sul quel piccolo volto, incolpevole, innocente, e non ce la facevano più a tenerli ulteriormente... li davano via al loro destino.
Per questo alcune li hanno abbandonati dopo pochi mesi, incapaci di liberarsi delle angoscie interiori, incapaci di un gesto d'amore, ...
Altre ancora, più sofferenti, andavano a liberarsi del loro fardello nel modo più tragico e funesto, gettandolo nel fiume nottetempo ...
Ma non è una vera liberazione, solo più orrore,
la vittoria dell'Odio sull'Amore ...
Ed io?
Tocca a me raccontare ...
Fortunata io? ...
Ho ritrovato mio marito vivo? ...
Ho un figlio da accudire? ...
Noi due siamo stati tra le poche coppie fortunate che si sono potute rincontrare ... ma è stato tutto tremendamente terrificante, ... il non poter dimenticare, il non dover più parlare di quelle violenze, mai più!
Questo nemico violento che fa ancora una strisciante violenza non ha un volto, e se mai fosse, non deve averlo nella mia memoria.
Mio figlio è figlio del Campo in cui ero reclusa, egli è figlio del Campo...!
Vivo grazie alla capacità di dimenticare, è come un'illusione che tutto quanto accaduto riguarda non me, ma "qualcun altra", oppure che sia stato di un mondo diverso, irreale.
È una pena desolante, un dolore allo stato puro, una ferita aperta, è un racconto indescrivibile che nessuno vuol sentire.
Questa mia violenza è proprio tutta e solo mia, nessuno può aiutarmi a condividerla, a capirla, ad assimilarla.
È un orrore vissuto senza emozioni, incomprensibile ad altri proprio perché privo di emozioni, come fare a spiegarlo ....?
... E il marito, ....
... E la famiglia ...
... Il "figlio dell'odio" ...
Ed io ... sola,
avrei pensato che quel "bambino" non avrebbe avuto diritto ad uno sguardo di tenerezza, come una vera madre sa dare sempre.
Mai una carezza vera.
Ora, non più sola, cerco pace almeno per me, vorrei dimenticare.
Lui, solo lui, mio marito è stato assolutamente comprensivo con me.
Lui era disposto ad assorbire tutto il mio male, se l'è caricato su di se, lui era disposto a difendermi davanti a tutti gli aguzzini, davanti al mondo intero!
Aguzzini senza volto, senza volto nella memoria, non lo meritano, non valgono una memoria, condannati a se stessi, alla banalità del loro male.
Lui solo mi vede, ...
Lui solo, mio marito, mi dice che, in fondo "quel bambino" mi aveva salvato la vita, perché ero stata costretta ad accudirlo ...
Altrimenti avrebbero continuato ad infierire sul mio corpo oltre che sull'animo mio, chissà se avrei rivisto mai più il sole ...
Abbiamo deciso insieme di tenere il bambino "per ringraziare Dio che così incomprensibilmente ci ha salvato la vita".
Per recuperare una normalità altrimenti impossibile, non dovevo dimenticare ma accettare di amare l'odio ricevuto, trasformandolo, come solo l'Amore sa fare.
Odi et Amo ...?
Ora è per me:
"Amo l'odio,
anche l'odio
si può Amare !"
NDA
Il titolo prende ispirazione da un caso reale:
"Fws50", tre lettere e un numero in codice assegnatole dai giudici durante il processo ai suoi aguzzini, per proteggerle l'identità e la nuova vita.
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