#2 - Mortazing

Chi sono io?

Ve lo dico io chi sono, un immigrato, cercavo un po' più di fortuna, perché nel mio paese non c'era sbocco, per via della guerra, le maledette guerre nelle terre dei poveri, stupide rivalità o per mascherare interessi delle grandi nazioni.

Sì, come questa sotto i miei piedi, da una parte difende e dall'altra offende, ma son bravi a non farlo vedere, sfruttano, espropriano, gestiscono i regimi democratici di facciata, pura ignoranza di comodo, tutti accumunati sempre da una sete di "potere economico" e basta!

Come sono io?

Questa è la mia pelle, dura, incolta e puzzolente. Giro tra la gente, nulla di invitante, un deserto all'orizzonte.
Respiro affannoso, respiro comprimendo tutto il torace, aha! Uno sbocco fumoso fa male alle volte. Provare a stare seduto, no ..., è meglio disteso, mi abbraccio al marciapiede, vedo meglio da sotto chi passa e mi vede, se mi vede, se mi vuole vedere sul mio letto cartonato. Ma chi mi vede non vede, stai sicuro, solo se sono un ostacolo, un inciampo allora se ne accorgono, per un attimo, non di più.

Ma pensano che sono invisibile? Si forse, ma non sentono neanche il mio puzzo? Almeno da quello stanno alla larga, disagia, contagia, ma non sanno che mi ripara, mi difende da chi si offende anche solo a girare un attimo gli occhi, perché non sanno "guardare o vedere", fuggono o sfuggono AHAHAHAH non da me, AHAHAHAH, ... ma da loro stessi!

Perché io sono dentro di loro, si, in quell'angolo maledetto come un tarlo, un opposto, una fottuta paura di se stessi, sono il loro specchio migliore, dove stare a nudo di fronte all'umano che mai ammetterebbero esistere, eppure esisto, io e i miei bisogni.

Non capite che cosa chiedo o non chiedo? Sono gli stessi vostri bisogni, solo più veri più essenziali più poveri, più veri. Ecco perché non vedete la semplicità che voglio vivere, così, libero, liberato da tutto e da tutti, vivo per vivere, tutto qui, come gli uccelli unici amici sinceri, compagni di briciole sparse attorno.

Voi non vedete, voi siete "invedenti", AHAHAHAH, ihihihihih, che cosa assurda, che vita miope fate!
Troppo coperti, troppo nascosti. Eppoi che fretta, aho! Ma dove dovete correre veramente, ve lo chiedete mai? Cosa inseguite ve lo chiedete mai? Perché correte tutti, tutti. Solo i bambini mi vedono bene perché puri nella coscienza e nella mente, ma voi li trattenete o li allontanate, ehhh? E che sarò mai? Un lebbroso, un obbrobrioso, una ripugnante cosa senza dignità alcuna ahahahah!

Dove sto io?

Sotto il tetto del mondo. È tutto mio. Mi muovo e mi sposto come voglio, non ho legami, tutto è nella casa che mi porto dietro. Un carrello, due cartoni, un po' di stracci, quello che capita che trovo, troppo peso non ce la faccio, non mi serve niente, poi ci son sempre quei scocciatori che non ti lasciano in pace, sempre appresso a coprire e a mangiare ...
Ma io voglio bere e basta, quello solo mi fa star bene, a ridere, e a non pensare a niente, a quello che ero una volta e ora non posso esserlo più!

Sapete troppe cose su di me, adesso basta!
Io vado a fare il mio giro, se volete venite, sennò vi arrangiate da voi.

Ecco qua, stamattina mi metto al supermercato, ci passa molta gente sembra sempre indifferente, ha la lista piena come la testa, di cose da fare da comprare, da non farsi mancare, ma quello che serve ancora non lo sa che non si può comprare ?
Perché la felicità viene mangiando? AHAHAHAH i malanni si comprano, i malanni grassi, schifosi, non capiscono, non possono capire, non capiranno mai.

Io mi siedo, che tanto è sempre la stessa musica, muta musica. Metto il mio cappello aperto poggiato vicino a me ed inizio la ginnastica del collo e quella oculare, su e giù, destra e sinistra, avanti indietro ad inseguire un solo gesto inconsueto, uno fuori dal comune. La gente è tanta, tanta fretta nell'entrare, tanta roba nel carrello da custodire, difendere, ... ed io chiedo, silenziosamente chiedo, la mia presenza è già una richiesta, chiedo di essere almeno visto.

Lasciatevi colpire la vista, almeno una impressione, una macchia oculare prendetela pure voi, fatela arrivare a voi. È che avete la vista ma non osservate. È questo che vi hanno imparato a fare, alla scuola o in famiglia, a non osservare chi vi sta vicino? Eliminate una parte di realtà che non vi piace? Comodi ad ignorare, ma la mia realtà rimane a scuotervi le coscienze, a non essere indifferenti!

È che non lo avete mai provato, non qui per strada, ma ad essere ignorati nella vita, a non avere peso, consistenza considerazione nella vostra vita, e piano piano senti che ti tolgono tutto, umanità e dignità.

"Grazie".
Ecco uno che s'è chinato e mi ha allungato un soldo, uno, il primo, ma senza guardarmi in faccia, va bene, ha visto la macchia, comunque una macchia scura l'ha vista, e non solo, ha pure reagito, elaborato e prodotto un gesto, partito dal cuore spero e non dalla ragione, dei ragionamenti non me ne faccio niente, ma di una vicinanza dei sentimenti si, è come se per un attimo fosse sceso con me, qui seduto vicino a me! Ah che compagnia sarebbe solo il poter trovare qualcuno con cui parlare...

Passo la mattinata, raccolgo quel poco che è piovuto dal cielo, vado ramengo in un altro angolo di mondo, di pomeriggio c'è più movimento in quella piccola galleria, tipo portico pieno di negozi, ma lo stesso deserto di umanità, ma io spero, spero, poco ma spero, non tanto ma un contatto umano, ogni tanto.

Un angoletto ce l'ho, non troppo d'intralcio sennò mi prendono addosso e poi anche a calci! C'è altra gente, tipi molto differenti esternamente, solo esternamente, perché dentro sembrano fatti tutti della stessa pasta, squacchera liquida, informe senza sostanza, però si riempiono la panza.
Qui l'unico difetto è che mi devo far sentire di più, loro guardano sempre e solo le vetrine, occhi avidi di possesso, cose su cose. Sono tutte sagome che girano, spettri vestiti a festa.

Riposo di più la testa ma uso di più la voce, mi devo far sentire di più, superare il frastuono del ricco vociare della gente, ed anche superare la musica che c'è di sottofondo, che sottofondo non è, da fastidio, vuole entrare nelle teste, ma sono tutti non curanti, tranquilli come se niente fosse, a loro non fa effetto, a loro non arriva neanche quella.

Io chiedo, cerco di farmi sentire, ma nulla li percuote, hanno l'udito ma sembrano incapaci di ascoltare, questo tanto frastuono è come un deserto, che ci siano tanti o nessuno è la stessa cosa, che ci sia una voce o mille voci. Se non hanno la sensibilità e capacità di ascoltare, non è che serve e basta l'orecchio, no no è molto di più, non è solo uno stimolo al cervello, forse l'inizio.

Ma poi è un'altra la strada che deve prendere per non restare indifferente, curvare, curvare, scendere, scendere, cercare di arrivare ed entrare in quell'antro oscuro chiamato cuore, lì svegliare e cogliere il segnale. Che sta a battere a fare se non vi fa vibrare niente? Sordi dentro e sordi fuori, questo è tutto.

E così s'è fatto tardi, tutto chiude la giostra delle luci e dei suoni fa bottega, raccolgo pochi spicci, un giorno è passato frastornato come sempre, cerco di galleggiare sulle onde dell'umore mio che mi fa male, toglie fiato, toglie respiro, rallenta, curva e piega il mio corpo trascinante, stanco stanco, anche per me è una fatica sempre la stessa, sempre in attesa, di una novità un segno, una presenza amica, sincera ma invece niente, ne per un minuto, ne per un'ora ne tantomeno per una mezza giornata.

Vado, vado, porto via tutte le mie cose come casa, senza tetto, senza pareti, non ho niente dentro, tutto fuori, all'aria, al cielo, a volte azzurro, a volte nero o grigio come il mio alito detritico, forse per questo la gente mi distanzia, non ci prova ad avvicinarmi. Fo ribrezzo, fo olezzo, rughe cave come scarico di immondizia, se provate a toccare quell'apparente schifezza, voi neanche immaginate quale soave carezza possa sprigionarsi, librarsi.

Non è la corazza, la scorza che porto addosso, a vietare di ricevere carezze che sarebbero anche solo accennate, ma a voi basta il pensiero del tatto, del contatto a decidere se vale o non vale sfiorare una mano, toccare una spalla, dare conforto, la cosa è molto più profonda.

Sono arrivato, qui sotto il solito ponte sul fiume, unico riparo che ho e amico fedele, non si sposta, mi aspetta, non chiede niente ma mi accetta sempre. Qui trovo le mie provviste, qualche scorta, accendo un fuoco così, mi sistemo ma l'importante è un poco mangiare quello che ho rimediato qua e la, ma non mi deve mancare il mio migliore amico ... il vino!

Ah dopo un po' come ti scalda, e poi pure ti aiuta a dormire a non sentire, niente di niente, a dimenticare e non più ricordare, di te, del mondo e di tutti gli accidenti inutili che ci circondano ed entrano nel nostro essere. Ti scordi che forse hai un'anima, lo chiedi lassù a un Dio, uno qualunque, dovrebbero essere tutti uguali sennò si litigano pure loro, AHAHAHAH AHAHAHAH ... La Guerra MonDIOle ... AHAHAHAH e chi la vincerebbe mai !

Intanto bevo, glu glu...

Povero me, ma no! Poveri voi, voi che non mi vedete, sono io che vedo voi il vostro animo o le vostre anime, belle, brutte, paurose, tristi, insensibili, scaltre, fugaci, false, superbe, bieche, incerte, insicure, frenate, dubbiose, quasi mai briose, contente, addirittura felici, sorridenti ma per poco, o stupidamente sciocche per molto.
Come vi trattate male, soffrite sia per le troppe cose che avete sia se ve ne manca una, poi sempre insoddisfatti o prepotenti, vi trattate proprio male.

Bevo glu glu ...!

Ecco, ... adesso vedo sempre meglio, mi accascio sui cartoni qui sotto, buoni buoni, morbidi, sento il loro abbraccio caldo, ... poi se dormo o sogno non lo distinguo più, continuo a pensare a parlare da solo che migliore cosa non c'è.
Voi non avete visto me? No non mi avete visto. Io ho visto voi? ... Si che vi ho visto!

Uno per uno, tutti diversi, tutti incompleti, si perché avete tutto l'inutile e non amate niente. Ah sono io che non ho niente? ... Io ho tutto l'essenziale, scarseggia solo il contatto umano, quello si è sempre più raro.

Sapete tante cose ma non sapete amare, per questo siete poveri non io.

Io sto a guardare quello che non mi sono perso, ... perché quasi nulla di buono in voi avrei potuto trovare, troppo raro, troppo lontano, incomunicabile pensiero.

Lo vedete pure voi come abbraccio il mio "di vino", ma vorrei tanto poter incontrare la Sua compagnia "divina" lungo la mia via, prima che mi porti via di qui. La macchia scura sparisce dalla vostra vista non vista, andrò a trovar luce in un posto più vicino al Sole da solo. CIAO

SoniTummi

NdA

Mortazing ha vissuto per un brevissimo periodo di tempo in strada vicino al mio palazzo, l'ho incontrato, ci ho parlato, rifocillato, coperto, e più volte con mia moglie abbiamo pensato se era il caso addirittura di farlo salire per farsi una doccia, un boccone (rischiando pure il linciaggio dei condomini del palazzo), ma la solitudine e l'alcool sono stati più rapidi e forti ed hanno fatto il resto distruggendo la sua mente ed il suo corpo in troppi pochi giorni.

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