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Eccomi qui a parlare di me, non è facile per me affrontare questo argomento. Sono stata molto combattuta se raccontarvi questa cosa oppure no. Però se sto scrivendo vuol dire che ho deciso, forse.

A dire il vero, non so ancora se lo pubblicherò o meno. Potrebbe restare tra le bozze, per un lungo periodo. Non volevo scrivere nulla di tutto ciò, non voglio che questa cosa mi definisca.

Ma se stai leggendo, vuol dire che alla fine ho deciso di pubblicare.
Non so come cominciare quindi comincerò nel modo classico in cui cominciano tutte le storie. C'ÈRA UNA VOLTA.

C'èra una volta, una bambina che amava leggere così tanto che aveva imparato a leggere le scritte al contrario.
Per un certo verso le veniva più semplice leggere al contrario e sottosopra, che normalmente.
Era diventata velocissima capovolgeva il suo libro e leggeva.
Era una cosa di cui andava fiera, sapeva leggere anche le scritte da destra a sinistra. Avete presente quelle scritte così? ìsoc ettircs etneserp etevA. Ecco lei le leggeva senza problema alcuno. Tutta un'altra storia invece quando doveva leggere normalmente, scambiava le lettere di posto. Non lei, i suoi occhi lo facevano per lei.

Era veloce a leggere ma sbagliava le parole. Barba ad esempio sarebbe diventato barca o viceversa. Non sapeva perché succedesse. Era frustrante, allora non si sapeva nulla sulla dislessia. Ne tanto meno si sapeva come insegnare ai dislessici.

Veniva derisa dai compagni, ed etichettata come pigra e lavativa dai professori. Secondo loro non si applicava abbastanza, non avevano idea di quanto fosse difficile per lei. Arrivò poi il momento della grammatica, della punteggiatura, dell'ortografia, sintassi e via discorrendo. Non avete idea di quanto abbia impiegato per raggiungere un livello quanto meno accettabile. La punteggiatura è rimasta la sua più grande lacuna, così come la sintassi. L'ortografia è migliorata molto, però a volte però qualcosa le sfugge, anche controllando e ricontrollando diverse volte un capitolo. Ne è un esempio quando ad esempio scrisse eccittata anziché eccitata, e insisteva a scriverlo così diverse volte in diversi capitoli.

Potrebbe anche rifarlo senza accorgersene. Quando scrive di getto poi tende a sbagliare tempi verbali, e a fare molte ripetizioni.
Ama leggere, e ama tantissimo scrivere. Non vuole rinunciarvi per nessun motivo al mondo.

Deve concentrarsi molto per ottenere un risultato decente, leggere e scrivere lentamente, molto lentamente, e purtroppo non è sufficiente perché l'errore è dietro l'angolo.
Ogni capitolo per lei è un supplizio, un dolce ma al tempo stesso amaro supplizio.
Quando legge poi le capita di dovere tornare indietro a rileggere perché perde il filo. Insomma un tormento.

Avete mai provato a leggere vedendo nel testo lettere in più o in meno rispetto a quelle che ci sono? Oppure vedere delle lettere invertite rispetto al loro ordine reale? Questo è quello che le capita ogni volta quando legge. Immaginate di dover leggere la parola balbuzie, e di vederla scritta invece babluzie.
Oppure di dover leggere la parola bastone, e vedere invece scritto pastore.
E più è il tempo che dedica alla lettura, o alla scrittura, più è facile che si deconcentri, ed incappi in errori che per la maggior parte delle persone, sono banali.

Oltre ad essere dislessica, è anche disgrafica.

Vi sembrerà strano che riuscisse a leggere al sottosopra, e al contrario da destra a sinistra, e invece non riesca a leggere normalmente. Ma questi sono i fatti.

Spero che questo racconto possa incoraggiarvi a non mollare mai, e se nei miei racconti notate degli errori, fatemelo notare con gentilezza, e io correggerò volentieri.

Nessuno che non ci sia passato può comprendere cosa significhi leggere o scrivere per un dislessico.

vivian_nyneve questo capitolo lo scrissi quando lessi il tuo avviso, sul tuo libro. L'ho lasciato da parte, perché non avevo intenzione di pubblicarlo.
Non voglio che questa cosa mi definisca. Alla fine ho deciso di pubblicare perché ho ammirato il tuo coraggio. Te lo dedico.

P.S. il capitolo è lasciato così per come l'ho scritto, senza correzioni, con la revisione qualche errore sarebbe scomparso, e qualche altro sarebbe rimasto. Ma ho preferito lasciare così per come mi è venuto, per far capire meglio.

P.P.S. Ho sempre avuto più difficoltà con il discorso indiretto, piuttosto che con quello diretto. Per capirci preferisco il discorso in prima persona, a quello in terza. Riesco a capire meglio quando leggo, e riesco ad esprimermi meglio. Ma ho notato che per alcune scene che avevo in mente di scrivere più avanti, il discorso indiretto era più adatto. Ho così deciso di cambiare tutto con notevoli sforzi e difficoltà da parte mia. Spero che questa mia decisione alla fine mi ripaghi di tutti gli sforzi che sto facendo. Nonostante io sappia che usando il discorso indiretto io sia portata a fare molti più errori rispetto al discorso diretto.

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