~capitolo venticinque~

Una persona saggia
Una volta disse:
"Ci servono quattro abbracci al giorno per sopravvivere, otto per mantenerci in salute, e dodici per crescere".
Ma che succede se io
Non ne ricevo nemmeno uno?


ALESSIA

Questi giorni sono un po' strani; non stiamo sempre in gruppo come prima, ma non siamo nemmeno del tutto divisi, io e Mary stiamo uscendo spesso insieme, Anna è sempre occupata con i compiti in questo periodo, ma la ho vista girare con Giacomo l'altro giorno, sembrano sempre più uniti, ed è una cosa che odio, con tutta me stessa, Anna mi manca, ma mi sta evitando, ed io sto evitando lei, da quel nostro discorso...non so se le cose torneranno come prima, mi sono pentita subito di averle detto ciò che provo, sento un buco nel petto, tutti i giorni da quella sera, ed oggi sto provando a colmare questo vuoto stando al centro commerciale con Mary, nonostante ci sia questa piccola vocina nell'anticamera del mio cervello che mi dice che ho distrutto tutto, mi sento bene.

«Oddio Ale entriamo lì!»

«Mary come mai sei così energica oggi?» Chiedo ridacchiando.

«Ma dai Ale! Oggi è venerdì, sta sera andiamo alla festa di...non so come si chiama ma ci ha invitato! Ora vieni, entriamo»

Non ho idea di dove abbia tirato fuori tutta questa energia ma mi piace, sembra felice e non la vedevo sorridere da un sacco, chissà cos'è successo.
Entriamo nel negozio, con lei che saletella qua e là sorridendo ed io che la seguo ridendo e scuotendo la testa.

«Oddio Ale questo vestitino è bellissimo! Lo provo?» Eh? Se per bellissimo intende inesistente allora sì, è bellissimo.

«Dai sì, provalo»

Entra nel camerino e poco dopo ne esce indossando quel vestito, che nonostante io ritenga sia un po' esagerato, le sta d'incanto; è blu, con la scollatura a cuore, e facendo una piccola giravolta mi mostra anche l'apertura che c'è sulla schiena, le sta davvero bene, non posso negarlo.

Fa un sorriso ammaliante e mi chiede: «Come sto?»

«Meravigliosamente tesoro, dovresti proprio prenderlo!»

La osservo fare delle strane mosse per arrivare all'etichetta con il prezzo, per poi guardarla e fare una faccia assurda.

«No, cazzarola costa troppo»

«Ma che dai! Quanto?»

Mi fa segno di andare a vedere.

«Oddio...dai, pago io» Dico contenta di poterla aiutare ad essere così carina anche sta sera.

«Ma che dici? Non te lo posso permettere»

«Adori questo vestito, ti sta bene, e ho voglia di farti un regalo, se mi vuoi un po' di bene accettalo» Dico facendo il labbruccio.

«Beh, se la metti così... Grazie» Dice abbracciandomi calorosamente.

Dieci minuti dopo usciamo dal negozio, Mary è sempre più sorridente e mi fa sentire davvero bene. Mi ha anche costretta a comprarmi un nuovo vestito, almeno è carino, penso che questa sera lo metterò. Mi si avvicina saltellando, e mi sussurra all'orecchio: «Li hai visti quei quattro? Sono troppo fighiiiii» Dice con falsa serietà.

«Zitta! Guarda che ti sentono» rispondo ridacchiando.

Non posso darle torto, non sono brutti, soprattutto uno di loro, ha i capelli castano chiaro abbastanza corti, gli occhi a questa distanza sembrano dare sul verde, ha un fisico magro e muscoloso, e pare essere proprio quello che ha adocchiato la mia amica.

«Ma che fai?» Le chiedo ridendo e vedendola andare verso di loro.

«Vado da mister occhioni verdi»

«Ma che cazzo dici? No, no e no. Andiamo a casa dai» Dico trascinandola con me e soffocando una risata, facendo guadagnare ad entrambe degli strani sguardi da questi ragazzi. Che figura di merda.

*******

Mary, che dopo essere tornate dal centro commerciale è rimasta a casa mia, in questo momento è in bagno a cambiarsi, circa da...25 minuti.

«Hey? Vieni a darmi una mano con la zip?»

Eh? Oddio. Sto arrossendo mostruosamente, è vero che a me piace solo Anna, ma diciamo che potrei sentirmi male a vedere Mary mezza svestita, non è che lei mi piaccia, ma mi spaventa il fatto che potrei finire per provare qualcosa per le ragazze in generale.

«Ale?»

«Arrivo!» Urlo cercando di calmare il rossore.

Mi dirigo verso la porta del bagno e abbasso lentamente la maniglia facendo un respiro profondo.

«Cosa ti serve?»

«Beh, puoi allacciarlo?»

«C-certo» Vado verso di lei e con le mani leggermente tremanti le chiudo il vestito.

«Hai freddo?» Mi chiede.

«Cosa? No!» Rispondo ridendo nervosamente.

«Tremi»

«No, no, tutto apposto»

D I O M I O.

*******

Mentre usciamo e Mary mi fa i complimenti su quanto il viola mi doni cerco di svuotare la mente, e di far cessare la vocina nella testa che continua a ripetere il nome della ragazza per cui mi sono persa una cotta esageratamente grande.

«Il resto del team viene?» Chiede improvvisamente la mia amica prendendomi a braccetto.

«Non...non lo so, c'è qualche messaggio sul gruppo?»

«Controllo» Sorride meravigliosamente e prende il telefono, inserendo velocemente la password e va sul nostro gruppo, «Ci sono 27 messaggi»

«Che dicono?» Le domando trascinandola un po' con il braccio.

«Allora vediamo...G ha chiesto se andiamo alla festa di Riccardo... ah ecco come si chiamava» Commenta ridendo, «Anna ha detto di si, ha chiesto a Giacomo se può passarla a prendere, e lui...aspetta, ah si, ha acconsentito; Francesco e Luca invece hanno detto di no» Ma quei due stanno sempre inseme porca miseria?

«Penso proprio che oggi saremo un po' più uniti allora, anche e solo in quattro» Afferma andando verso la porta dell'indirizzo che ci era stato dato.

«Quelli sono loro» Chiedo vedendo due figure piuttosto vicine e decisamente simili ai nostri amici.

«Sembra proprio di si» Ribatte costringendomi a raggiungerla.

Credo proprio che io edAnna saremo costrette a parlarci e a smettere di evitarci ora.

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