capitolo sedici
Le stelle
Sono molte più
Degli esseri umani,
Ma anche se fossimo stelle
Io fra tutte avrei scelto te
MARY
Fra pochi minuti dovrò uscire per andare a casa di Anna.
Mi guardo allo specchio per qualche secondo ed, inorridita, distolgo lo sguardo; chiudo gli occhi con l'intento di far dissolvere l'immagine inguardabile, lentamente nei miei pensieri, ma ottengo l'effetto contrario: la mia figura seminuda, allo specchio, nonostante io tenga gli occhi chiusi con tutta la forza possibile, diventa sempre più nitida, come una fotografia appena stampata, i fianchi sottilissimi spiccano, la pancia un po scavata per l'eccessiva magrezza, il seno poco visibile, i capelli corti, che poche ore prima ho leggermente spuntato, gli occhi verdi, spenti, troppo grandi per i miei gusti, che vengono resi maggiormente visibili dagli occhiali tondi; apro gli occhi di scatto, spaventata da me stessa; prendo un top nero senza maniche ed una gonna corta color rosso scuro, dall'armadio troppo vecchio, che andrebbe buttato, ma ovviamente come in tutte le famiglie moderne, nella mia i soldi non abbondano, quindi mi accontento; indosso velocemente un paio di calze dello stesso colore del top e la scarpe del medesimo tono.
Cammino qualche metro fino ad arrivare alla camera dei miei e busso gentilmente alla porta, pochi secondi dopo viene aperta da mio padre, che mi sorride e mi chiede: «Pronta?»
«Pronta»
Usciamo velocemente di casa, e saliamo in auto; accendo la radio, guadagnandomi uno sguardo di approvazione dal mio caro papà.
Gli voglio davvero molto bene.
«Ti voglio bene papà» dico.
«Ti voglio bene anch'io Meme» Sorrido istintivamente a quel nomignolo e abbasso leggermente il sedile.
LUCA
Salgo sulla moto, e parto con velocità, essendo consapevole, che nonostante io usi un mezzo di trasporto discretamente veloce, arriverò puntuale soltanto sorpassando qualche limite di velocità.
Sta sera mi sento strano: pieno di adrenalina ma al contempo ricoperto da un velo di tristezza, e la cosa peggiore, è che mi riesce impossibile trovare una spiegazione plausibile a entrambe le sensazioni.
Mi chiedo come si svolgerà la serata, forse sarà simile a quella ambientata a casa mia, di un mesetto fa, e ripensandoci i miei pensieri si spostano immediatamente al bacio che c'è stato tra Anna ed Alessia.
'È così sexy' sono state le prime parole che mi sono venute in mente quando le ho viste baciarsi in quel modo, e non credo di essere stato l'unico ragazzo in quella stanza ad aver fatto pensieri simili, o ad aver avuto fantasie su di loro quella sera, ma l'idea che per una di loro due, o entrambe quel bacio sia significato qualcosa di più mi fa rivoltare lo stomaco, so che negli anni le cose sono cambiate ed ormai tutte le coppie gay vengono accettate ed addirittura adorate dalla maggior parte della gente, ma non da me, mi fanno rivoltare lo stomaco, è una cosa innaturale che si pensi di poter stare con qualcuno del proprio sesso, passarci una vita, andarci al letto e uscirci, è innaturale!
******
Un paio di minuti dopo arrivo all'indirizzo che mi è stato dato dalla mia amica e busso al campanello con scritto "ANDANTE" a caratteri, che si potrebbero definire, cubitali.
ALEC
Poso la penna appena utilizzata sulla scrivania, ed i miei pensieri si dirigono immediatamente verso Anna.
Anna...
'Ti manca vero?'
Si cara coscienza si! Mi manca.
'Lo so'
E come lo sai?
'Io sono te'
Ma che dici! Non siamo mai d'accordo! Non sei me.
'Ah davvero? Quindi ora tu non stai parlando con te stesso, solo in questa stanza, pensando a quanto sia alta la mancanza che senti per quella ragazzina?'
Zitto.
Mi manca così tanto...
È come droga, dopo averla avuta non ne posso più fare a meno, ne voglio sempre i più, voglio baciarle tutti i sorrisi che fa e asciugarle le lacrime silenziose, voglio stringerla a me, e poter fare ancora l'amore con lei.
******
Decido di alzarmi, e di uscire, così metto le scarpe e indosso la mia giacca di pelle nera.
Quella che indossavo la prima sera che la ho vista...
Esco, entro in macchina, e mi dirigo verso la casa di quella ragazza, quella che ardemente voglio vedere.
ALESSIA
Sarà una sera divertente, adesso sono in macchina, e l'unica cosa che voglio è vedere la mia migliore amica, desidero così tanto vederla, anche se ci siamo parlate e abbracciate poche ore prima.
Mi manca già, Anna sa rendere tutto migliore, tutto più bello, riesce a leggere le persone, le guarda e le legge e se le racconta, tanto bene da riuscirle a rendere migliori sia ai suoi occhi sia agli occhi altrui; ed è così bella: Non la si può non adorare.
Sono vestita molto carina sta sera rispetto al solito, e sono anche un po nervosa, dato che dormiremo tutti insieme, uno accanto all'altro.
Una accanto all'altra...
Sono più che felice oggi, passeremo una serata bellissima grazie ad Anna, lo so, renderà tutto divertente, si lascia andare e allo stesso tempo prende le cose nel modo più profondo possibile.
GIACOMO
Sono appena salito sulla bici e ci metterò circa venti minuti a raggiungere l'appartamento di An; Sono davvero molto nervoso, non tanto per la serata, che sarà come tutte le altre, ma per la nottata che sarà invece differente, nonostante io abbia dormito anche altre volte con Francesco, sta volta non sarà come le altre, sta volta mi addormenterò accanto a lui con la consapevolezza di aver finalmente ammesso a me stesso ciò che provo.
Sarà una sera semplice, ma al contempo davvero molto complicata.
Cerco di spostare questi pensieri in una parte remota del cervello e mi concentro sulla strada, svolto a destra continuando dritto, e accendo le luci per farmi notare dalle varie auto che passano a quest'ora, dato che si sta facendo buio.
FRANCESCO
Sono già arrivato a casa di Anna, ma ho deciso di aspettare l'arrivo di Giacomo e di entrare insieme; non so il motivo di questa mia improvvisa decisione, e non so nemmeno spiegare il sorriso che mi è spuntato sul viso appena ho iniziato a pensare al mio amico, ma la cosa che preferisco di questa sera è che dormiremo tutti insieme, quindi starò in stanza con tre belle ragazze, ci sarà da divertirsi!
******
Passato qualche minuto inizio a scorgere due lucine abbaglianti in lontananza, che pian piano si trasformano in una bici che conosco molto bene. Faccio qualche passo e mi avvicino al mio amico, anche lui con un sorriso stampato sul volto.
«Sei arrivato finalmente! Solo con...» Faccio una pausa per guardare l'orologio nuovo di zecca, di pochi giorni fa, e continuo la frase, «Sette minuti di ritardo» dico ridacchiando.
G scende dalla sella, e lega con facilità la bicicletta ad un palo della luce, si avvicina a me, e sorprendendomi mi abbraccia, invadendo le mie narici con un forte profumo di menta che negli anni ho imparato a conoscere bene.
Dopo quel lungo abbraccio, bussiamo alla porta, senza proferire parola.
Spazio autrice
Buon capodanno a voi e alle vostre famiglie! Questo capitolo è un piccolo regalino per voi.
Ancora auguri!❤
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