~Capitolo due~

A volte
Mi chiedo:
Senza il dolore
Esisterebbe
La felicità?
Senza il brutto
Esisterebbe il bello?

ALESSIA

«Sta sera dove andiamo?» Chiede Luca schiacciando la sigaretta a terra.
Non ho voglia di uscire... L'ultima volta, non è andata affatto bene, e se non ci fosse stata Anna adesso sarei rintanata in casa a piangere molto probabilmente, così aumento la stretta alla sua mano, lei mi guarda e abbasso la testa verso terra, dove ci sono tutti questi sassolini un tempo bianchi, ormai coperti di terra.

Finiscono così anche le persone? Proprio come i sassolini le persone vengono spesso prese a calci o buttate via, magari i bambini prima ci giocano e poi li lanciano via proprio come alcuni fa con gli esseri umani, perché molti sono solo esseri e non umani.
«Se andassimo alla festa di Andrea?» Chiede Francesco.
«Nah, quel ragazzo ha solo tanti soldi e una casa grande, ma è troppo serio per noi» È di nuovo Luca a parlare.
«Ho sentito che Gemma fa una festa di fine estate che ne dite?» Chiede Giacomo.
«ma che dici G? Quella lì è tutta fumata e ho sentito che una volta durante una sua festa è arrivata la polizia» Dice Anna ricevendo come unica risposta dal nostro amico un'alzata di spalle.
C'è qualche secondo di silenzio per nulla imbarazzante, e poi, sorprendendo me stessa sono io a parlare:
«Che ne dite della classica discoteca?» Ma che cazzo...mi sono per caso dimenticata di cosa è successa l'ultima volta?
Stupida. Stupida. Stupida.
«Per me va bene» Dice Luca, e dopo di lui tutti acconsentono.
Tranne Anna, lei sa e mi guarda male, mi guarda cercando di scrutarmi e di capire perché lo ho appena detto, per qualche secondo sono sicura che dirà qualcosa su quello che è successo pochi giorni fa ma poi scuote la testa e si gira verso gli altri iniziando a strofinare il polpastrello sulla mia mano.
Tiro un sospiro di sollievo.
Le voglio bene.
Gliel'ho mai detto?

******

Fra pochi minuti Anna e Mary dovrebbero essere qui e io non sono ancora pronta...non che mi interessi essere carina per qualcuno sta sera, ma sinceramente non voglio nemmeno essere la più brutta delle ragazze, tutto qui.

Mi guardo allo specchio per l'ennesima volta in cinque minuti e mi osservo: i capelli neri lunghi ricadono sulle spalle - durante l'estate dono diventati più lunghi ed ormai mi arrivano quasi al sedere - i pantaloni neri troppo aderenti perché io li abbia messi in altre occasioni fanno risaltare i miei fianchi e anche se preferirei non mostrarli troppo ormai è troppo tardi per cambiarmi, la maglietta, sempre nera, è corta e ha le maniche a tre quarti con dei piccoli buchetti appositi qua e là, la scollatura - che lascia trasparire troppo perché mia madre la veda - risalta il mio seno troppo prosperoso, e in fine, stivaletti alti, niente di speciale insomma, sono vestita semplice ma comunque carina, anche se di fatto non mi piaccio per nulla.
Metto una giacca per evitare il cazziatone che mi farebbero i miei se vedessero la maglia e scendo le scale, arrivo alla porta ed esco salutando di fretta i miei genitori, e sapendo che le mie amiche sono già fuori ad aspettarmi le raggiungo velocemente.

Appena arrivo da loro, Anna mi scruta con uno sguardo indecifrabile e dice: « Woow, Ale sei...ehm, molto bella sta sera» Arrossisco subito alle parole della mia amica e mormoro un "grazie" di rimando, poi la abbraccio, non se la aspettava.

Mi prendo un momento per osservarla, è davvero bellissima: i capelli biondi leggermente più corti dei miei sono arricciati e le arrivano all'altezza del seno, il trucco è leggero ma perfetto, ed il vestitino bianco le da un'aria forse un po' troppo casta, che rende evidente il contrasto con gli occhi neri come il petrolio, ma le sta benissimo.

Saluto anche Mary, ma l'abbraccio dura un po' meno di quello con Anna, forse anche solo impercettibilmente, e con lei non mi concedo troppo tempo a guardarla, non capisco il motivo, di certo non è brutta e il vestitino azzurro la rende molto più carina del solito.
«Dobbiamo andare a piedi ma non dobbiamo camminare molto» Dice Anna.

Una decina di minuti dopo siamo arrivati alla discoteca e solo vedendo la fila che c'è fuori mi viene voglia di tornare a casa, ma poi Mary ci dice una cosa: il buttafuori è un amico di suo padre e forse riuscirà a farci saltare la fila.

GRAZIE A DIO.

******

In pochi minuti siamo dentro e troviamo i ragazzi ad aspettarci, li salutiamo e senza avere nemmeno il tempo di dire "A" Mary è sparita, probabilmente a ballare con qualcuno, lei fa sempre colpo, sono forse i suoi occhioni verdi, ma non c'è una volta in cui usciamo e lei non attira l'attenzione di qualcuno.

Presto spariscono anche i ragazzi lasciando me ed Anna - che guarda Mary e il suo "accompagnatore" abbastanza divertita - da sole.

«Siamo le uniche senza il ragazzo!!» Rido alla sua imprecazione, poi la vedo riflettere un secondo e capisco che ha avuto un idea, «Andiamo a ballare noi due Aleeee!!!»
«Oh, certo andiamo a...» Cosa, cosa, cosa? Sento il viso andarmi a fuoco, e non capisco il perché, dato che LA MIA MIGLIORE AMICA mi sta chiedendo di andare a ballare, volendo probabilmente solo farsi notare da dei ragazzi, ma io sto arrossendo e lei lo deve star notando per forza, dunque dico in fretta: «Va bene, andiamooo!» Lei mi prende immediatamente la mano e mi trascina con facendoci schiacciare tra le varie coppie.

La musica è abbastanza veloce, vecchio stile, ma comunque da ballare in coppia, e lei lo sta facendo molto bene, e con gli occhi socchiusi di chi si sta godendo il momento la vedo alzare la testa verso l'alto e respirare l'aria di quel posto, tutti ballano e ci saranno altre cento persone qui dentro più brave di lei, ma Anna...lei lo fa in modo diverso, e lo fa maledettamente bene.

«Vado a prendere da bere» Dice improvvisamente ridendo.

Perché ride?
Non lo so ma è bellissima.
La vedo dirigersi verso il bancone muovendo un po' troppo i fianchi e chiedere qualcosa al barista.
Si volta per tornare da me ma non nota un ragazzo, un uomo in realtà e gli va addosso.

*Frase vista non dal punto di vista di Alessia*

Lui la vede, lei lo guarda, e il guardare ha qualcosa di più intenso e profondo che il vedere non possiede, per un attimo lei gli sorride, solo con gli occhi sinceramente, poi scoppia a ridere e se ne va, tornando verso la pista e lasciando spiazzato quell'uomo.

*Fine frase*

«Anna perché lo hai fatto? C'era qualcosa...lui voleva...»
«Ma dai! Divertiamoci, balliamo, oggi non è giornata per essere seri»

******

È passata quasi un'ora da quando siamo venuti qui e credo che Anna sia già ubriaca, sta parlando con un ragazzo più meno della nostra età che fino a tre secondi fa sembrava gentile e carino ma adesso...sembra stia per fare qualcosa contro la sua volontà, e questo mi porta subito alla mente i ricordi dell'ultima volta che siamo stati in discoteca, quello che mi è successo, o che mi stava per succedere mi tormenta.

I ricordi di quella notte mi tormentano,la mia testa non fa che dire:"Diego, DIEGO"

Ignoro quelle cinque lettere che sono arrivata ad odiare, e mi dirigo immediatamente verso di loro, ma una figura simile all'uomo di prima, no, mi correggo è proprio lui, li raggiungere e prende per mano Anna trascinandola via da quel...non so come definirlo, meglio non essere troppo volgare.
Vedo l'uomo provare a parlare con Anna, ma lei senza pensarci due volte, e senza farlo finire di parlare si avventa su di lui e lo bacia, e lui ricambia.
Sento una fitta al cuore, dev'essere l'alcol. Si è sicuramente quello.

Riporto lo sguardo su Anna, bacia con foga la persona che si trova davanti, ma non è un bacio come quelli che spesso le ho visto dare ad altri ragazzi, è un bacio che ti trasporta, uno di quei baci che tutti vorrebbero.

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