Capitolo 5 - Cambiamento
"Spingimi via, dimmi che mi odi
Insultami nei peggio modi
In questo mare di indifferenza in cui nuoti
Mi basta sapere che ancora qualcosa lo provi
Sputami addosso, altro veleno
Fammi sentire ancora importante
Forse per questo che ero al settimo cielo
E da lì che se cadi fai il botto più grande."
- Sogni d'odio, Shade
***
Izaya stava combattendo contro le sue emozioni. Si voltò di scatto ingoiando una delle sue pillole per calmarsi.
Prima, durante e dopo la riabilitazione si sottopose a svariati incontri con psicologi e psicoterapeuti nonostante non fosse convinto al 100%. Il trauma dovuto allo scontro gli causò non pochi problemi come ansia e attacchi di panico all'ordine del giorno, così si vide costretto a chiedere aiuto.
"Izaya." Sussurrò Shizuo.
"Che vuoi?!" Gridò poi il moro girandosi verso di lui. Si aspettava di trovare Shizuo con uno sguardo pieno di rabbia pronto a controbattere alle sue accuse, invece stranamente venne accolto in un caldo abbraccio.
Izaya ci mise almeno una manciata di secondi per realizzare cosa stava succedendo.
Sebbene il suo cervello gli intimava di allontanarsi da quella persona, il suo corpo e persino la sua stessa anima si sentivano al sicuro tra le braccia di Shizuo, così Izaya lasciò agire il lato più fragile del suo cuore per stringere forte il suo rivale, nascondendo il viso nell'incavo del collo del biondo.
Shizuo aveva imparato nel tempo a controllare la sua rabbia ed era diventato più razionale, lasciando spazio a della bontà.
Dopo qualche minuto di silenzio, entrambi si resero conto di cosa stava accadendo. Non si erano mai abbracciati in tanti anni, invece ora erano avvinghiati l'uno all'altro in un abbraccio disperato. Si staccarono con un gesto veloce perché stava diventando decisamente troppo assurdo per entrambi, avevano un'espressione confusa e imbarazzata allo stesso tempo, non capivano perché si fossero abbracciati così calorosamente.
Izaya si allontanò di qualche passo iniziando a balbettare, insicuro su cosa dire o fare per non peggiorare la situazione. Shizuo non riusciva a parlare, la sua bocca non faceva altro che aprirsi e chiudersi di continuo.
"Cosa diamine ti è preso?" Gridò Izaya involontariamente. Non sapeva come comportarsi in quel momento, era più confuso di Shizuo.
"Non mi abbracciare mai più, è stato orribile Shizu-chan." Si ricompose schiarendosi la voce, muovendosi come se dei brividi gli avessero percorso il corpo per il disgusto, ma in realtà provava tutt'altro.
Fece poi per andarsene, ma Shizuo lo bloccò afferrandolo per il braccio, costringendolo a guardarlo ancora negli occhi. Il moro cercò di mostrare un ghigno, ma apparì più una smorfia. "Volevo soltanto innervosirti, siccome tu non fai altro che questo con me. O sbaglio?"
Izaya si sentì come ferito. Avvertiva un dolore paragonabile a quello provato quando aveva tutte le ossa rotte.
Shizuo si era preso gioco di lui in un momento di estrema fragilità.
Abbassò lo sguardo per non lasciare che il biondo notasse la sua delusione dopo quella affermazione.
"Ho solo avuto un momento di debolezza, avrei abbracciato chiunque così." Sussurrò fissando ininterrottamente le scarpe di Shizuo. "Non vuoi uccidermi?"
"Ucciderti? No, io ormai sono cambiato. Dopo quel giorno, la mia vita è cambiata." Spiegò Shizuo stranamente calmo. In effetti era la verità, non voleva uccidere Izaya, non aveva mai desiderato realmente la sua morte. Entrambi erano maturati dopo quel giorno, continuando a riflettere costantemente e fare esperienze diverse.
Izaya fissò Shizuo incredulo. "Seriamente, non capisco cosa passa per quella tua testa bionda. Sei nauseante. Mi sposterò a creare caos in altri posti della città."
"Eri qui per noia, ricordi?" Lo incastrò Shizuo. Non sapeva come mai si stesse interessando così tanto ad Izaya. Infondo, aveva capito che gli era mancata tanto quella pulce. Ora non voleva lasciarlo andare, aveva atteso così tanto tempo per parlare di nuovo con lui che bramava solo stargli vicino il più possibile.
Shizuo si sentì così stupido e immaturo. Ma era anche molto confuso, non capiva cosa provasse davvero per Izaya. Non aveva mai davvero capito se fosse odio o altro. Le emozioni erano troppe e si stavano mescolando al passato che nessuno dei due poteva abbandonare.
Anche Izaya era insicuro sui suoi veri sentimenti. Non era mai riuscito a capirsi fino in fondo, l'unica persona che aveva provato a scavare nella sua anima era Shinra.
Izaya era sempre apparso il cattivo della situazione, che si divertiva a giocare con la vita delle persone. Ma si interessava tanto alla loro vita perché nella sua non aveva mai avuto la sensazione di sentirsi vivo, un vero abitante di questo mondo. Gli sembrava quasi di essere invisibile. Di non essere realmente il dio che era convinto di essere, dopotutto. Forse era una pedina anche lui come altre, che stava aspettando solo di essere mossa da qualcuno in particolare.
Shizuo continuava a guardarlo sperando in una conversazione diversa ma Izaya era ormai perso a cercare di non annegare nei suoi stessi pensieri, stava cercando una risposta alla domanda che lo tormentava da quando aveva conosciuto il biondo.
Anche Shizuo era tormentato dalla stessa domanda che balenava in quella testa mora davanti a se.
"Perché sono così ossessionato da te?" Dissero all'unisono lasciando che le loro labbra si muovessero da sole. Quando si accorsero di aver detto la stessa identica cosa, Izaya si liberò dalla presa del biondo mentre quest'ultimo restò impassibile di fronte all'altro.
"Shizu-chan, se permetti, me ne devo andare. Non seguirmi." Izaya rivolse un'occhiataccia a Shizuo, congelandolo per quanto fosse freddo il suo sguardo in quel momento.
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