Capitolo 1 - Ritorno

"I tried a thousand times to make you feel it
Like the days when we had first met
But I feel I never moved you
What the fuck how did we forget?
And in another life would it be different
Would we do it all again?
And at that would you tell me that you loved me?
All alone why should I pretend?"
- Up all night, Volumes.

***


Il ragazzo corvino con la vecchia giacca contornata di pelo, camminava per le strade di Ikebukuro mischiandosi tra la gente, con le labbra piegate in un mezzo sorriso malinconico. Di tanto in tanto estraeva il cellulare dalla tasca, controllando se avesse ricevuto qualche messaggio, mentre trascinava la gamba destra tendendo a zoppicare. Chiunque aveva avuto a che fare con lui in passato, lo aveva riconosciuto subito specialmente dai suoi modi di fare e l'abbigliamento unico.

Quel ragazzo si chiamava Izaya Orihara, noto come l'informatore.
Era esperto nel mainpolare le persone come fossero tante pedine, portandole anche in casi estremi soltanto per puro divertimento.
Amava studiare quanto determinate situazioni potessero influire sul comportamento degli umani ed osservare tutto dal posto migliore in platea.

Ogni città che frequentava diventava la sua scacchiera e gli abitanti le pedine.
Per lui la vita era come un gioco, ogni giorno lo trascorreva sorridendo facendosi beffe degli individui che capitavano tra le sue mani.
Più persone convertiva in pedine per il suo gioco, maggiore era il divertimento.
Ma capitava a volte che perdesse oppure che finisse in parità,  nonostante fosse furbo ed intelligente sin da bambino, capitava che qualcosa si ritorcesse contro di lui, anche se raramente.
Doveva prestare attenzione alle mosse che avrebbe scelto di compiere, soprattutto se la partita a cui prendeva parte fosse contro l'uomo più forte di Ikebukuro, Shizuo Heiwajima.

Nonostante Izaya era colmo di astuzia, per lui il ragazzo vestito da barista era l'unica pedina che era sempre incerto a spostare, per questo lo considerava più come un suo rivale.

Dopo il loro ultimo combattimento quasi mortale, il corvino era sopravvissuto per miracolo siccome aveva pochissime probabilità di restare in vita.
Lottò contro la morte che tanto temeva con tutte le sue forze, andando incontro anche a problematiche più serie come il disturbo da stress post traumatico.

Inizialmente il trauma subito non lo aiutò a combattere per riacquistare totalmente il controllo del suo corpo, soprattutto perché nella sua mente era fortemente convinto di meritarsi quel dolore, compiendo consapevolmente atti di autolesionismo sforzando il suo corpo di continuo con gesti come l'accavallamento delle gambe che gli causava fitte costanti.

Grazie poi alla decisione di sottoporsi alle giuste cure e alla riabilitazione, che inizialmente rifiutava di intraprendere come punizione per aver sfidato Shizuo, riuscì a riprendersi.

Così, dopo anni passati a lavorare su se stesso, prese una decisione: tornare alla vecchia Ikebukuro, la sua scacchiera preferita che aveva conosciuto ogni dettaglio del suo amore impuro verso gli abitanti.
La città non era cambiata molto ma si respirava un'aria totalmente diversa.
Le persone erano più tranquille e non avevano paura di essere coinvolte in una lotta tra gang, sembrava che stessero cercando di continuare a vivere come se nulla fosse.
Ma Izaya invece non riusciva a lasciarsi niente alle spalle, era fermamente ancorato al passato.

"Sono tornato..." Sussurrò il ragazzo, guardandosi attorno.
Inspirò quell'aria fredda ma così familiare, riconoscendo il profumo di sushi che trapelava dal ristorante dove Simon lavorava.

Volse lo sguardo verso il cielo, abbozzando un sorriso sincero. Era riuscito a superare finalmente il suo trauma.

Non appena abbassò nuovamente lo sguardo, strabuzzò gli occhi intravedendo un familiare cespuglio biondo in mezzo a tutta quella gente. Le iridi ambrate erano coperte dai soliti occhiali blu, indossava sempre una divisa da barista come in passato, teneva una mano in tasca e con l'altra reggeva una sigaretta accesa portandosela alle labbra rosee.

Izaya avvertì diverse emozioni farsi strada in lui.
Non era il genere di persona con elevato romanticismo da credere nel destino, eppure, in quel momento che scorreva atrocemente lento nella sua mente, pensò che si trattasse proprio del fato.
Parte del suo corpo gli gridava di fuggire via da quel mostro che aveva frantumato in passato metà delle sue ossa, ma rimase semplicemente immobile fissando il ragazzo.

Chissà a che sta pensando! Si chiese Izaya leggermente a disagio nel vederlo.

Cosa dovrei fare? Mimetizzarmi ed aspettare che sia lui a vedermi?
Per la prima volta in vita sua percepiva una strana ed angosciante agitazione alla vista di Heiwajima Shizuo. Era passato talmente tanto tempo dall'ultima volta in cui lo aveva guardato negli occhi e non era certo stata la migliore delle separazioni.

Infondo poteva dire di conoscere Shizuo meglio di chiunque altro ma stavolta non sapeva come avrebbe reagito, perché l'ultima volta Izaya si era quasi scontrato con la morte.
Non era mai capitato: di solito quando litigavano, finivano per andare a farsi medicare da Shinra.

Ma dopo quello scontro, forse Shizuo avrebbe cercato di ucciderlo ancora? Era davvero deciso nel non volere più Izaya tra i piedi?
Sapeva bene che l'ultimo passo per lasciarsi quel forte trauma alle spalle totalmente, fosse affrontare il diretto interessato.

Il moro, stringendo i pugni, si mise a camminare il più normalmente possibile nella sua direzione, con il cuore che iniziava a battere sempre più veloce. Il biondo era assorto nei suoi mille pensieri ed Izaya si chiese se stesse pensando a lui.

Quando finalmente Shizuo alzò lo sguardo ed incontrò quello di Izaya, lasciò cadere la sigaretta dalle labbra. Gli occhi del corvino brilavano di un caldo rosso ma stranamente congelante che Shizuo rabbrividì, riconoscendo quella sensazione.
Gli sembrò assurda che quella visione fosse reale, proprio come al loro primo incontro.

Ciò che stava provando non si poteva classificare in rabbia o stupore, perché dentro di lui stavano lottando moltissime emozioni. Il tempo si era come fermato, Shizuo non sentiva più alcun suono se non il suo respiro affannato. Stava pensando che forse aveva in corso un'allucinazione, quindi continuò a sbattere le palpebre ripetutamente sperando che Izaya sparisse.

Nel mentre, il corvino si sentì trasportare ai vecchi tempi delle superiori quando si inseguivano ogni volta che si vedevano. Non importava nulla ai due del fatto che la città finisse in subbuglio, loro continuavano a lottare. In quei lunghi istanti, esistevano soltanto loro due.
E questa era la cosa che gli mancava di più della sua Ikebukuro.

"I-Izaya-kun...?" Balbettò Shizuo incredulo, completamente paralizzato. Il biondo stava pensando che fosse tutto nella sua testa, probabilmente quella mazza da baseball presa in testa durante un malinteso con una gang in tarda mattinata, lo aveva stordito non poco. Tolse gli occhiali, stropicciando gli occhi svariate volte, ma Izaya continuava ad essere lì, con il sorriso beffardo di sempre.
Anche le labbra di Shizuo si piegarono in un ghigno divertito.
Sentì il suo corpo tremare, le sue mani bramavano la voglia di prendere Izaya e spaccargli la testa contro l'asfalto, ma si limitò soltanto ad avvicinarsi a lui ed abbassare lo sguardo per incontrare i suoi occhi.

Si scrutarono per svariati secondi. Nessuno dei due sapeva cosa fare, cosa dire. Non potevano di certo iniziare a picchiarsi come una volta.

Izaya avvertì il pericolo prima ancora di vederlo.
Shizuo lo Izaya per l'orlo della maglia alzandolo da terra, costringendolo a raggiungere la sua altezza.

"Cosa ci fai qua? Perché sei ancora vivo?" Chiese con la solita arroganza. Izaya ghignò per un istante, sorpreso da quelle parole cosi fredde per poi tornare serio, mentre cercava di mantenere la calma. Shizuo quindi desiderava davvero fosse morto. Forse l'aveva ormai dimenticato, sepolto insieme a tutti i momenti trascorsi in sua compagnia.

"Sono riuscito a sopravvivere, mi hanno detto che sono stato fortunato sai?" Le persone intorno stavano guardando i due con timore. Chi li riconosceva, scappava subito da quel luogo, incredulo di vederli di nuovo faccia a faccia dopo diversi anni.

"Che cosa pensi di fare tornando qua, come se nulla fosse?!" Shizuo strinse i pugni così tanto da far sbiancare le sue nocche. Si preparò per sganciare un pugno giusto per prevenire, anche se non avrebbe mai avuto il coraggio di colpire Izaya come se nulla nel passato fosse accaduto.

"In realtà sono tornato per vedere come la città fosse ridotta, Shizu-chan." Spiegò, cantilenando il nomignolo in ricordo dei vecchi tempi.

"Non... Non osare chiamarmi così..." Sussurrò Shizuo con voce spezzata, deglutendo un nodo di rabbia e tristezza formatasi in gola.

"Shizu-chan, ma non sentivi la mancanza dei nostri scontri?"

"Cosa?" Shizuo posò a terra Izaya, ritornando semplicemente a fissarlo confuso.

"Oh, mi hai sentito benissimo." Sorrise Izaya, sollevato dal fatto che avesse deciso di non colpirlo. Sembrava un sorriso vero, quasi come se fosse nato qualcosa di nuovo dentro di lui. Oppure qualcosa che era lì da sempre e si era risvegliato solo in quel momento. "Se vuoi fare un po' a botte, sono qua."

Shizuo pensò alla proposta del moro per un momento, ma rifiutò con grande stupore di Izaya che non faceva altro che provocarlo. Volevano mostrarsi entrambi maturi, ma nessuno dei due lo era davvero quando avevano a che fare l'uno con l'altro.

"Shizu-chan, questa è una delle poche volte in cui parliamo senza picchiarci. Beh, ci vediamo in giro!" Izaya si mise a saltellare compiaciuto nella direzione opposta a quella in cui doveva andare Shizuo, sparendo lentamente dalla sua visuale. Non voleva allontanarsi da lui subito, ma era così contento di essere riuscito a tenergli testa. Voleva dimostrare di essergli superiore come con chiunque altro, proprio come un passato. Quella conversazione lo aveva riportato indietro nel tempo, portandolo ad immaginare una realtà dove quello scontro mortale non fu mai accaduto.

"Non ti avevo detto di non farti più vedere?" Il biondo si massaggiò nervosamente il collo, mentre iniziò a pedinare Izaya. "Izaya-kun?"

***

Alcune informazioni le ho prese leggendo online, come ad esempio il fatto che Izaya rifiutasse di sottoporsi alle cure per "accettare di aver perso contro Shizuo; accettare la conseguenza per aver sfidato un mostro come lui." Oppure il fatto che ha sofferto di PTSD, accennato tutto in un paio di Spin off su Izaya, in particolare 'A Sunset with Izaya Orihara'

So che Narita sta scrivendo un sequel della Light Novel principale chiamata Durarara SH che dovrebbe stare per Shizuo Heiwajima. 🥺

Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto! Mi scuso per eventuali errori verbali, sono una capra. 🐐

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