Compagni di avventure o quasi...
Su richiesta di r30032005 , ecco un piccolo racconto su quella che è la mia esperienza con i compagni e gli amici che ho incontrato nel mio percorso scolastico.
Positiva? Non sempre. Se non ne ho parlato in tutti questi capitoli è perchè non sono stati significativi nel mio cammino.
A parte sparuti elementi nel gruppo classe e tra questi la Giulia che conoscete già se avete letto i racconti precedenti, potevo contare solo su alcune persone conosciute nel coro della scuola, luogo in cui, a quanto sembrava, appartenevano le persone che più si sentivano sole dentro di sè.
Sentirsi soli è un fatto, ma sentirsi soli dentro è un'altra cosa. Spesso ti senti sbagliata, diversa, fuori luogo e hai solo bisogno di qualcuno non che ti dica che non è così ma che ti faccia vivere e sentire che non sei un errore.
Quelli sono gli amici veri. L'amicizia vera è rara e quando la si trova avviene spontanea, Cicerone lo sapeva: (...) ne expectemus, dum rogemur (...), non aspettiamo di essere richiesti, dice nel Laelius de Amicitia.
Gli amici veri sanno cogliere la richiesta d'aiuto ancor prima che voi la poniate.
È questo il bello ma è questo che non ho visto quasi mai.
È stato difficile. Se volete sapere come ho vissuto negli anni precedenti al ginnasio, andate a leggere il racconto: "La ragazza che non esiste" nella mia raccolta chiamata Sussurri di carta.
Da lì capirete che fidarsi non è stato affatto semplice. Il mondo che mi circondava era un teatro pieno di attori di scarso livello che si cimentavano nel provare sorrisi amichevoli, nulla di più. E spesso mi sono trovata porte chiuse in faccia, parole ricche di cattiveria gratuite, il vuoto eterno che ti lascia dentro la solitudine: una ferita inguaribile.
Qualche persona simpaticissima nel coro della scuola sì, l'avevo trovata. Qualcuno in classe, certo, ma non troppi. La ricerca della serenitá era un viaggio in cui mi stavo avviando praticamente da sola e non avevo neanche questa grande fiducia in me stessa.
Un viaggio metaforico descritto anche in Un'altro istante della mia vita, che è il titolo di un'altra mia opera reperibile qui au Wattpad.
Quindi i compagni di viaggio furono spesso brevi illusioni: a questo punto l'unico modo per vivere bene è continuare, andare avanti. Non c'è nient'altro che si possa fare se non preservare la propria dignità, anche se pare impossibile.
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