capitolo 3
mia nonna mi dice sempre che ho la testa tra le nuvole. non ha tutti i torti in realtà. spesso sogno ad occhi aperti. ma i miei non sono solo sogni: sono incubi. nella mia testa rivivo spesso quel trauma. di svegliarmi e di scoprire che due persone quella notte erano morte. l'incubo mi frullava nella testa e io ero come una mosca bloccata nella ragnatela che si era formata nei miei pensieri. quindi la mattina, ogni volta che mi sveglio è un colpo basso. per questo dormo poco. non mi piace dormire, non più.
i miei pensieri vennero interrotti dalla nonna che mi portò la colazione. possai il cellulare sul tavolo e pasticciai il pezzo di torta di mele sul mio piatto. guardai la nonna confusa. "che c'è?" chiese "volevo provare qualcosa di nuovo! dimmi se ti piace." ovviamente mi osservò sorridente. mi conosceva meglio di me, sapeva che mi sarebbe piaciuto. dopo aver finito tutto fino all'ultima bricola, presi le cose e andai a scuola in bici. mentre parcheggiavo la bicicletta vicino all'entrata, notai che un ragazzo mi stava fissando, intanto parlava al telefono. smise di colpo di parlare e mi osservò attentamente, quasi... incantato. non ci feci molto caso e entrai. sentivo ancora i suoi occhi fissi su di me finché non raggiunsi la classe. non ero popolare, ma nemmeno una sfigata. avevo molti ragazzi pronti a uscire con me ma non me n'è mai piaciuto nessuno. pensando a tutto ciò ero di nuovo tra le nuovole, durante una lezione. cavolo! me ne accorsi solo quando la professoressa mi fulminò con lo sguardo perché non stavo attenta. la professoressa Cooper era la migliore, difatti dopo quello sguardo fece finta di nulla. iniziai a prendere appunti ma poi qualcuno mi passò un bigliettino. capi subito che si trattava della mia migliore amica, Cloe. aprì la pallottola di carta accartocciata e lessi: "hai saputo del ragazzo nuovo? si chiama Micael! gli vanno tutte dietro... è bellissimo!"
non sapevo di chi stesse parlando. la nostra scuola è famosa e ci sono molti studenti. non conoscevo molta gente, chiunque per me poteva essere nuovo. gli rimandai indietro il biglietto e ci scrissi: "non so chi intendi ma mi sto incuriosendo". dopo davvero pochissimo mi ridiede il foglietto con una nuova frase: "dopo magari te lo faccio vedere" e l'emoji di un occhiolino. Cloe provava sempre a pingermi in relazioni amorose, ma non ero molto d'accordo. spesso è riuscita a convincermi di uscire con alcuni dei pretendenti. come Daniel, Edoardo, Luca... ma dopo il primo appuntamento non successe mai nulla. Anche se edoardo continua ad andarmi dietro. che fastidio! spesso mi lascia delle rose sull'armadietto. cloe era molto carismatica. prendeva al volo le occasioni e portava allegria ovunque! ha i capelli lisci e soffici biondi e gli occhi nocciola. anche lei era molto carina e aveva pretendenti. a differenza mia, con alcuni faceva sul serio e si metteva quasi con loro! ma anche lei non ha trovato quello giusto tra quei ragazzi.
finita la lezione girovagammo per la scuola alla ricerca di micael. ero curiosa e cloe ci teneva, quindi perché non andarci? avvicinandoci alla sala grande trovammo una massa di gente tutta attaccata. le ragazze registravano e facevano urletti euforici. ci avvicinammo anche noi e notammo tre ragazzi al centro. uno aveva il gesso sul polso, gli altri due si stavano per picchiare. guardai cloe e ad un certo punto guardando meglio le si illuminò il viso. "eccolo! è lui! micael!" la guardai confusa e le feci capire che c'erano tre persone. "ma dai stupidina! quello con i capelli biondo cenere! i suoi occhi blu sono così immensi..." disse sciogliendosi. beh che era bello non potevo negarlo. poi chiedemmo a una ragazza lì vicino cosa stesse succedendo. ci dissero che micael aveva visto l'altro ragazzo insultare quello con il gesso ed era intervenuto. che gesto carino! lo osservai meglio... hey ma era il ragazzo di stamattina! i due sentavano pronti a sbranarsi mentre quello ingessato indietreggiava. lo sguardo di micael improvvisamente si fermò sul pubblico. si fermò su di me. i suoi occhi dritti nei miei. poi, si iniziarono a picchiare.
CONTINUA!
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