cambiamenti
capitolo 2
ero devastata da quella notizia. singhiozzavo e davo un morso al pane e ho ripetuto l'azione una ventina di volte. sapevo che sarebbe cambiato tutto. dove sarei andata? la tata non poteva di certo tenermi con sè. il pensiero dell'abbandono era costante finché non chiesi a Amelia dove sarei andata io. lei rispose subito con tono più calmo: "dalla tua nonna, in Veneto" io vivevo nel friuli, non ero troppo distante. poi la tata continuò: "stasera verrà qui, farete insieme le tue valigie e andrete da lei"
nonna lulu era fantastica! ogni tanto mi veniva a trovare e tutti i ricordi che ho con lei sono bellissimi! la sua casa era spaziosa e sapevo che sarei stata bene. come previsto, quella sera la nonna arrivò. dopo una bella chiacchierata iniziammo a fare le valigie. non avevamo parlato dei miei, non li avevamo nominati. nonostante tentasse di nasconderlo, si vedeva che nonna stava soffrendo. apprezzai molto lo sforzo che ha fatto per non farlo notare perché non l'avrei sopportato. sarei entrata in modalità piagnucolona . a quei tempi piangevo spesso, ora, dopo questa disavventura mi so contenere. la mia vita in veneto sarebbe stata molto diversa, tuttavia non avremo venduto la casa in friuli, ci tenevo particolarmente. fortunatamente i miei genitori erano ricchi e quindi anche mia nonna. la tata aveva promesso che mi sarebbe venuta a trovare spesso. per stare con me si è trasferita vicino a casa di mia nonna con suo marito e i suoi figli. è mitica! non mi ha presa lei con sè perché si era già fatta una famiglia e non sarebbe stata una buona idea. amelia era abituata a trasferirsi. il mio legame con lei era unico. da piccola provavo gusto nel toccarle i capelli biondi perché erano molto soffici. Amelia è alta, corporatura snella e occhi scuri. ma soprattutto è la persona migliore che conosca! la nonna non era da meno. lei non era snella, era un po' robusta, ma ciò le dava un aspetto ancora più amichevole. i suoi occhi verdi e dolci avevano la stessa forma di quelli di papà. sorrideva sempre. le uniche rughe che le solcavano il visino tondo erano le rughe d'espressione. è molto comprensiva e non ho paura di dirle le cose, difatti non le mento quasi mai. qualche volta però mi capita di mentirle sul come mi sento, ma solo perché non ho voglia di parlarne, non è affatto per lei. ansi, con lei un minimo può succedere che le dico come sto davvero, ma non parliamo mai di mamma e papà. da quel 7 marzo di 10 anni fa, loro sono lentamente diventati solo un brutto ricordo che volevo cancellare a tutti i costi. con il tempo quella cicatrice si sta chiudendo, ma fa ancora molto male.
CONTINUA
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