81-82 - L'amico di Anna @CristianoVaccarella

LISTE 81-82

L'AMICO DI ANNA di CristianoVaccarella

Genere: narrativa generale

Alberto S., anonimo impiegato d'una ditta di vernici, incontra Anna C., donna bellissima e seducente, in una lussosa tenuta di Villamarina. Ne nasce un'amicizia che lui vorrebbe si trasformasse in qualcosa di più, ma Anna è sposata ad un ricco ingegnere misteriosamente scomparso...

Quando hai iniziato a scrivere e come hai capito che era la tua passione? Come sei approdato su Wattpad?

Ho iniziato a scrivere brevissimi raccontini quando andavo a scuola, intorno ai 13-14 anni. Per essere sincero, li vedevo solo come semplici esercizi (a quell'età, del resto, è difficile percepirli come segni di una possibile "vocazione" letteraria). Più tardi, quando ero studente universitario, ho scritto tre soggetti da cui ho ricavato tre sceneggiature per dei cortometraggi. Due sono andate perdute, conservo solo qualche frammento della terza. La passione per la scrittura è venuta in maniera - potrei dire - di approdo naturale: ho incominciato a capire l'importanza di mettere su carta i miei pensieri, sia in forma di prosa che poetica (unitamente al disegno, altra mia grande passione). Essendo per natura e per cultura un tipo molto riservato, ho sempre avuto preferenza per la parola scritta rispetto a quella "parlata", perché mi sono reso conto che, scrivendo, riuscivo a capire meglio quel tumulto di pensieri che è il mio animo e a dargli un "corpo" organico.

Ho conosciuto Wattpad tramite alcuni ragazzi che hanno letto, per caso, alcune mie poesie e mi hanno detto: "Ma perché non le pubblichi? Sarebbe un peccato che nessun altro possa leggerle", e mi hanno suggerito questa piattaforma, che ho avuto modo di conoscere e apprezzare. E oggi, posso ben dire che questi ragazzi mi hanno dato davvero un ottimo consiglio: ho avuto modo di conoscere tantissimi altri che, come me, amano scrivere e soprattutto leggere (che paradossalmente, è la PRIMA cosa che serve per saper scrivere!), e ho trovato un ambiente molto stimolante, creativo, dove chiunque può proporre e far conoscere ad altri ciò che ama di più.
Un'esperienza davvero unica, che a tutt'oggi mi sento di consigliare vivamente a chi ha un manoscritto nel cassetto e desidera farlo conoscere al mondo.

Da dove nasce l'ispirazione per "L'amico di Anna"?

Come ho scritto nella premessa del mio racconto, "L'amico di Anna" nacque a gennaio del '22, in occasione del centenario della morte di Giovanni Verga, un grandissimo autore del passato che, purtroppo, ha avuto solo tardivamente il riconoscimento che meritava.

L'idea fu quella di tributargli un doveroso omaggio, e pensai di scrivere un racconto che riproponesse in qualche modo lo stile e le tematiche care al grande scrittore catanese, naturalmente cercando di trasportarle ai giorni nostri. Perché le storie del Verismo verghiano, seppur nate in un ambito particolarmente circoscritto come quello dei paesini di campagna siciliani dell'Ottocento, narrano vicende che potrebbero accadere in ogni luogo di questa terra e in ogni tempo. L'essere umano non è cambiato affatto da allora, e le tante storie che leggiamo ogni giorno sui giornali, e anche sui social network, lo dimostrano perfettamente.

L'idea di base è stata un classico: un uomo giovane, ma di estrazione sociale modesta, si innamora di una donna altrettanto giovane, molto bella, ma proveniente da un ceto più elevato. A prima vista potrebbe sembrare la solita solfa già vista, letta e riletta, ma così non è: il Verismo non è mai banale e scontato. Così come non lo sono l'animo umano e i sentimenti e le tempeste che imperversano al suo interno.

A quale tuo personaggio sei più legato e perché?

Può sembrare strano, ma... a nessuno! Non provo certi sentimenti per i miei personaggi, io mi limito a raccontarne le storie, le passioni, le vicende, con quel distacco che per un autore è necessario. Anche perché, se mi legassi a un personaggio, in qualche modo ne verrebbe influenzata la storia, finirei col prenderne inevitabilmente le parti e quindi non essere più neutrale: di conseguenza, rischierei di dare alla storia un finale che deraglia dai suoi binari naturali.

Attenzione, con questo non intendo che legarsi a un personaggio sia sbagliato: ognuno è il dio della sua storia, quella pagina bianca su un quaderno o sullo schermo di un computer è il suo mondo all'atto della creazione. Tu sei l'autore, tu sei Dio, in quel momento: TU decidi se inserire un castello pieno di misteri o un bosco infestato da demoni e quale sarà il percorso dei tuoi personaggi.

Io ho scelto di NON DECIDERE: preferisco lasciare che i personaggi parlino, vengano fuori, si sviluppino da soli, in tutta la loro spontaneità... leggendo la storia, è facile capire come essi siano in grado di vivere autonomamente, la presenza dell'autore è ridotta al minimo. Esattamente come avviene in un film, o in una serie TV.

Inoltre, questo consente al lettore di formarsi un'idea propria, non influenzata dal pensiero di chi ha scritto, e quindi di legarsi liberamente a uno o più personaggi.

Quale messaggio vorresti che i lettori traessero dalla tua storia?

Mi auguro che possano vivere, per la prima volta, il Verismo come una corrente letteraria ancora fortemente attuale, liberandosi da quel "pregiudizio" (chiamiamolo così?) che un po' tutti ci siamo portati dietro dai banchi di scuola, quando per noi Verga era solo uno dei tanti che ci toccava studiare, prima ancora che leggere. Anche perché, ripeto, sono storie che sono accadute a quasi tutti noi, in varie forme, ma l'impianto di base è sempre lo stesso.

Parlaci di "L'amico di Anna". Quali sono i suoi punti forti e a chi consiglieresti di leggerla?

È la storia di Alberto S., un perfetto uomo qualunque, di quelli che s'incontrano per strada o in treno. Un impiegato anonimo, che ha la fortuna di potersi recare ad un veglione di Capodanno nella tenuta di una ricca coppia di forestieri trapiantata nel suo anonimo e piccolo paesino di provincia. Si innamora della padrona di casa, Anna C., bella, giovane, ricca e desiderata. L'unico ostacolo è il matrimonio di lei. Ma il marito è scomparso da mesi... e non aggiungo altro, dovete leggere il racconto!

Il punto forte della storia è la caratterizzazione dei personaggi: tutti, dai protagonisti all'ultima delle "comparse", hanno una loro linea, una loro morale ben definita, che li rende perfettamente compenetranti e interdipendenti nella vicenda. E il fatto che non ci sia un antagonista vero e proprio è fondamentale, perché questo lo rende un racconto "reale": a me piace narrare la vita, quella vera, dove non ci sono buoni e cattivi, non c'è un eroe che deve combattere contro un nemico che insidia il suo mondo e le sue certezze. Nella vita vera siamo noi i protagonisti e, allo stesso tempo, gli antagonisti di noi stessi.

Il pubblico a cui mi rivolgo? Tutti, e tutte le età. Questa storia può rendere partecipe chiunque vi riesca a immedesimarsi, a sentirsi coinvolto. Una cosa che mi ha fatto davvero molto piacere - ci tengo a sottolinearla! - è che tra i commenti ricevuti, molti sono di ragazzi giovanissimi, che magari il Verismo lo hanno studiato o approcciato solo a scuola: mi hanno fatto capire che il coinvolgimento emotivo, la partecipazione al dramma, c'è stata e anche molto forte. Perché, come ho detto prima, questa è una storia le cui dinamiche ci sono ben note, perché almeno una volta nella vita le abbiamo vissute, e provate sulla nostra pelle, tutti quanti.

E adesso... questo è il tuo spazio personale! Scatenati!

Ahia! Siete sicuri che debba scatenarmi? Ahahahah

Be', non aspettatevi nulla di eclatante: vi basti solo sapere che è incominciata da un paio di settimane circa la pubblicazione del mio nuovo lavoro, "Il pedone in più". Naturalmente non vi anticipo nulla, ma posso aggiungere che anche questa è una storia "tradizionale", in un momento in cui queste sono in crisi d'identità e cercano nuove forme di sviluppo non sempre compatibili con l'architettura di base. Anche ne "Il pedone in più" si cerca di scandagliare l'animo umano, ma in un contesto diverso: dal piccolo paese di provincia si finisce in una grande metropoli, nientemeno che Parigi. Un ambiente più vivo, quindi, più moderno e più dinamico, ma che al suo interno cela sempre gli stessi identici meccanismi emotivi.

Per cui, nel ringraziarvi ancora infinitamente per questo grandissimo risultato nel contest "Scambio di Letture"... vi invito tutti a leggere "Il pedone in più" e a rileggere, e far conoscere quanto più possibile, "L'amico di Anna"!

Grazie ancora di cuore a tutti voi!

Grazie a te e congratulazione per essere diventato il nostro nuovo Campione dei Campioni!

Ancora complimenti!

Grazie per aver partecipato. A presto e buona scrittura!

^w^

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