73- 74 Le Veneri Maledette @ElisabettaFreschi
LISTE 73-74
LISTA 73
LE VENERI MALEDETTE di ElisabettaFreschi
Genere: thriller crime distopico
Londra 2035. Nella capsula Cupido del London Eye un uomo è stato brutalmente ucciso.
Che tipo di assassino avrebbe potuto accanirsi in quel modo su alcune parti del suo corpo? E perché?
Agli occhi dell'ispettore Edward Crow il caso non appare di facile soluzione.
Soltanto l'intuito della detective Sarah Bruni potrebbe riuscire a indirizzare le indagini di Scotland Yard nella giusta direzione; ma dovrà trovare il coraggio di confrontarsi con un passato che pensava ormai seppellito.
Quando hai iniziato a scrivere e come hai capito che era la tua passione?
Il mio primo esperimento di romanzo breve, credo risalga al 2004; lo intitolai "Fuori dall'ombra" e, per quel tanto che ne posso ricordare adesso, narrava il dramma esistenziale della protagonista e il suo risveglio alla vera felicità, dopo aver incontrato la pratica buddista. Rammento invece molto bene che le Poste italiane lo smarrirono, e mai arrivò sul tavolo della casa editrice a cui lo avevo spedito. Fu così la fine del mio breve percorso di scrittrice: archiviai la mia aspirazione (frustrazione compresa), e mi dedicai solo a far la mamma e l'insegnante di scuola primaria.
Casualmente, mi avvicinai a temi sociali molto interessanti, come la comunicazione non-violenta e la gestione delle emozioni negative. Motivata da quegli insegnamenti, provai subito a metterli in pratica con i miei studenti, aiutando anche loro a fare lo stesso, e, sentendo crescere in me l'urgenza di diffondere queste pratiche virtuose, mi buttai in un nuovo progetto narrativo. Ispirata dalle mie conoscenze buddiste e intrigata dallo stile grafico utilizzato nei libri di Geronimo Stilton, che mio figlio stava leggendo in quel periodo, la mia mente dette alla luce un fantasy per ragazzi, che intitolai "Viaggi intorno all'Io". La prosa, mista a illustrazioni realizzate con WordArt e Paint, intendeva educare, divertendo, i ragazzi dai dieci anni in su, ad una cultura di Pace.
Credo che fosse l'anno 2007 quando lo feci leggere ad un editore della mia città, e questa volta lo consegnai di persona. Dopo che il fumo della sua sigaretta mi ebbe completamente fagocitata, con molto tatto mi fece intendere che l'opera non era male, ma non poteva interessarsene perché aveva già troppi libri per bambini da seguire. Mi convinsi sempre più che non sarebbe stato il mio destino ☹ e, forse, non avrei dovuto perderci altro tempo ma, qualche anno dopo, le idee continuavano a prudermi in testa e mi ritrovai a scrivere due racconti brevi, che però tenni solo per me e per i miei alunni.
Poi, nella mia vita si aprì una voragine di sofferenza, nella quale non c'era più spazio, né emotivo, né materiale, per poter scrivere qualcosa: furono anni di pura sopravvivenza, e la penna si era esaurita, insieme al mio spirito. A fatica pregavo e determinavo ogni giorno di ritrovare la forza di andare avanti.
Il trasloco, fu il primo passo per uscire da un passato che il solo ricordo mi dilaniava. Era il 2018, quando la figlia di un condòmino mi invitò a una lezione gratuita di scrittura creativa. Con molto scetticismo sulle mie capacità narrative, mi lasciai comunque convincere ad andare. Decisi di darmi un'altra opportunità e mi iscrissi al corso "La palestra del racconto"; per un anno ho fatto esercizio di imitazione di alcune tecniche narrative proposte dai docenti, e più mi allenavo, più la mia penna si divertiva. Un giorno sentii l'inchiostro che sgorgava, caldo e benefico, dal mio cuore: ero pronta per riprendere in mano il mio vecchio fantasy. L'anno successivo cambiai corso e frequentai "La palestra del romanzo"; parallelamente agli esercizi assegnatici per casa, portavo avanti la revisione del mio lavoro. Giusto il tempo di assimilare qualche consiglio e di fare ancora un po' di allenamento, che il malefico lockdown si mise di traverso. Proprio ora che stavo ricominciando a vivere, e a sognare. Maledetto!
Come sei approdata su Wattpad?
Fu durante una delle lezioni di scrittura creativa che la docente del corso menzionò questa piattaforma, presentandola come un'occasione per lo scrittore di testare il livello di gradimento del proprio lavoro. In automatico, lo annotai sul quaderno e mai avrei immaginato quanto mi sarebbe stato utile: in primis, togliendomi dalle grinfie della mia rassegnazione e, in seguito, donandomi più fiducia e coraggio di esprimermi.
Tombati nelle nostre case, dedicai tutto quel tempo che avevo ora a disposizione alla ristesura del mio fantasy, "Viaggi intorno all'io", mettendo in campo tutto ciò che la scuola Carver mi aveva insegnato. A parte l'intreccio e l'intento narrativo, molti capitoli si erano completamente trasformati: il romanzo si era notevolmente evoluto, in quanto a personaggi e descrizioni, e perfino il titolo era mutato divenendo "Le dimore del Cuore". Vedere il mio primo lavoro pubblicato mi dette una grande carica, soprattutto dopo che ricevetti l'invito a partecipare al contest dei Wattys 2021.
Non vinsi alcun premio, ma la passione per la scrittura era rimasta intatta, o meglio ancora, era aumentata; in men che non si dica, avevo già pronto un capitolo del mio nuovo romanzo: "Le Veneri Maledette".
Da dove nasce l'ispirazione per "Le Veneri Maledette"?
Da un malessere profondo e insostenibile che dovevo assolutamente esorcizzare; e potreste provare a indovinare come potessi sentirmi in quel momento, riflettendo sulla scelta del genere letterario. Soltanto la messa in scena di un crimine dal sapore distopico avrebbe potuto operare quella catarsi di cui avevo bisogno.
A quale tuo personaggio sei più legata e perché?
Sarebbe troppo scontato rispondere con: la detective Sara Bruni! Non solo perché è l'eroina della storia, ma anche per il fatto di essere il personaggio più controverso e più attraente dal punto di vista narrativo. La verità è che mi sento legata a quasi tutti i miei personaggi; e usando una metafora, li definirei gocce del mio stesso sangue.
Quale messaggio vorresti che i lettori traessero dalla tua storia?
Che il silenzio del bene è sempre un'azione a favore del male. Quando lasciamo che la paura ci spinga verso comportamenti omertosi, in realtà non ci stiamo proteggendo affatto, ma stiamo solo procrastinando l'ora della nostra morte.
Parlaci di "Le Veneri Maledette". Quali sono i suoi punti forti e a chi consiglieresti di leggerla?
Spesso, per comodità o per superficialità, si tende a classificare i fenomeni secondo le fisse categorie del bene e del male; questo ci dà apparentemente più sicurezza, ma è profondamente sbagliato. Con "Le Veneri Maledette" spero di averlo, in qualche misura, dimostrato. Il lettore che viaggerà tra le pagine "inquiete" di questa storia potrebbe rendersi conto che la realtà è sempre complessa, e per comprenderla c'è bisogno di molta empatia e di uno sviluppato spirito di ricerca. Credo che il modo più corretto di vivere stia nelle sfumature e nei dettagli, i quali ci differenziano così tanto gli uni dagli altri da poterci fare affermare, senza ombra di dubbio, che la vera uguaglianza sta nell'essere tutti diversi.
Grazie e un bacio grande a tutti gli amici preziosi di Wattpad <3 <3 <3
Ancora complimenti!
Grazie per aver partecipato. A presto e buona scrittura!
^w^
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