Seconda prova
...aveva un solo occhio, posto al centro del viso. Al di sotto, in sostituzione del naso, una piccola proboscide faceva sfoggio di sé. Dona Francisca inorridì alla vista di tratti somatici così orribilmente deformati. Le domande che voleva porre sembravano morirle un gola, facendosi sentire solo attraverso un rantolo strozzato, tanto era lo stupore. Indietreggiò con un balzo e fece un confuso segno della croce con mani tremanti.
Frate Aldemar sospirò sconsolato e la osservò con fare serio. La povera donna le indico con un dito incerto il corridoio per raggiungere le stanze di Remedios e Adamantes, prima di voltarsi in un impeto di disgusto causato dalla vista di quella creatura in fasce.
Il Frate scivolò silenzioso e celere lungo gli eleganti pavimenti in marmo finemente lavorato, illuminati solo da grosse candele bianche, stringendo il fagotto ormai privo di vita fra le mani, come fosse il più prezioso dei tesori. Quando giunse alle stanze di preghiera dei due vecchi amici, questi lo accolsero con gioia.
- Aldemar! - esclamò Remedios sorpreso - È un piacere immenso rivedervi! Ma... come avete fatto a giungere fino al monastero? Fuori imperversa una bufera tremenda. Non ditemi che siete venuto da solo, con queste condizioni atmosferiche...
- Forse Dio stesso mi ha protetto. - sentenziò rapido il frate - Purtroppo, fratelli, vi porto notizie terribili direttamente dal villaggio di Holodor. Strane cose vi stanno accadendo. Temo che il Nostro Signore non abbia più in grazia quella piccola cittadina.
L'uomo indicò con lo sguardo l'insignificante cumulo di stracci che giaceva fra le sue braccia. Adamantes si avvicinò con addosso una curiosità quasi peccaminosa, salvo poi ritrarsi con un balzo, portandosi le mani alla bocca, turbato dalla vista del bambino con un unico occhio.
L'anziano Remedios, al contrario, riuscì a mascherare molto bene lo stupore e il disgusto. La sua età doveva avergli conferito una certa dose di autocontrollo, oltre che una grande saggezza. Non sembrava neppure essere sconcertato dalla morte della piccola creatura.
- Vedete, - riprese Aldemar - temo che sul villaggio si sia abbattuta una tremenda punizione divina. I genitori di questo bambino mi hanno supplicato in ginocchio di restituire la sua anima a Dio, sperando che le mani di un frate avrebbero potuto purificare i loro peccati. Ma so per certo che questo non è l'unico neonato colpito dall'ira di Nostro Signore. Ho bisogno del vostro aiuto, fratelli. Dobbiamo giungere a Holodor e pregare Dio affinché la smetta di mandare queste dolorose piaghe su di noi.
Mentre Adamantes ascoltava il discorso in silenzio, annuendo di tanto in tanto, Remedios si incupiva sempre più, parola dopo parola. Quando il suo amico ebbe terminato la sua spiegazione, prese a parlare con un sospiro.
- Vorrei che aveste ragione, Aldemar, ma temo che vi stiate sbagliando. Non ho mai visto una punizione divina simile. Nostro Signore non può essere capace di tanto orrore. Temo che... - fece una pausa fin troppo lunga - Temo che questa sia opera del diavolo.
- Ne siete sicuro, Remedios? In questo caso, dobbiamo giungere a Holodor il più celermente possibile. Ci aspetta una lunga e dolorosa battaglia.
- Fuori la tempesta imperversa. Stanotte resterete a dormire qui, Aldemar. Partiremo domani, al primo chiarore dell'alba. Ora consegnatemi il bambino. Se davvero è stato maledetto da Satana, non troverà mai pace senza un mio intervento. Stanotte benedirò il suo corpo e gli farò dono della giusta sepoltura.
Aldemar ubbidì senza obiettare. Aveva piena fiducia nel suo confratello, sapeva che grazie alla sua benedizione il bambino sarebbe finalmente potuto giungere fra le braccia del Signore. Poi si recò da Dona Francisca, la quale, nel frattempo, non aveva smesso di recitare preghiere e rosari, completamente controllata dal terrore. Le chiese una stanza dove poter riposare ed infine si allontanò rapido, per raggiungere l'avvolgente abbraccio di un morbido letto.
Fu tormentato dagli incubi per tutta la notte.
*****
La mattina seguente si rivelò più buia della notte stessa. Il vento si era calmato, ma il cielo era attraversato da grandi nuvole nere cariche di pioggia. I tre frati, di comune accordo, decisero di partire comunque, incuranti della tempesta e non lasciandosi spaventare dalla grande distanza che li separava da Holodor.
La Perpetua sellò per loro i tre muli più forti che riuscì a trovare nelle stalle, caricandoli con gli effetti personali di ognuno dei confratelli. Le borse gravavano sulla groppa delle povere bestie che, inoltre, dovevano anche sopportare il peso dei frati. Il loro utilizzo era però indispensabile. A piedi avrebbero impiegato molte ore per raggiungere il villaggio e non potevano permettersi di perdere così tanto tempo.
Giunsero a Holodor in tarda mattinata. La pioggia era finalmente cessata ma le nuvole nere non avevano la benché minima intenzione di dissolversi. Capirono fin dal loro ingresso nel villaggio che qualcosa non andava. L'atmosfera che si respirava era carica di paura e orrore, gli sguardi che ricevevano sembravano alimentati dall'odio e la diffidenza dei paesani li obbligò ad interpellare più di un passante per avere un quadro più chiaro di quanto stesse accadendo.
Stando alle parole dette dai più informati, molti bambini deformi erano nati a Holodor nelle scorse settimane. Qualcuno era nato molto più piccolo del dovuto, altri erano quasi completamente privi del cranio o questo era di dimensioni molto minori rispetto al normale. La maggior parte degli infanti era morta a poche ore dalla nascita, qualcuno di loro era sopravvissuto un po' più a lungo. Stando alle informazioni raccolte dai tre frati, sembrava che qualcuno dei piccoli storpi fosse stato ucciso dai genitori stessi, spaventati da quelle mostruose sembianze.
Fu un'anziana donna ad indicare ai tre religiosi la casa di una donna che da pochi giorni aveva partorito una bambina che, parole sue, portava addosso il marchio di Satana.
Aldemar, Adamantes e Remedios giunsero nell'abitazione della sfortunata madre in pochi minuti. Temevano di persino di bussare alla porta, spaventati da ciò che vi avrebbero trovato all'interno. Prima di segnalare la loro presenza fecero un rapido segno della croce e mormorarono una brevissima preghiera nella speranza che la Grazia di Dio potesse ricadere su di loro, a proteggerli come un mantello di lana in una fredda giornata d'inverno.
Un giovane uomo li accolse sulla soglia. Quando notò i loro sai, si gettò a terra, supplicandoli di salvare la moglie e la figlia dalla morsa del Maligno. I tre si addentrarono nella modesta casupola, guidati dal ragazzo verso la camera da letto in cui riposava la malcapitata moglie.
Entrati nella stanza, rimasero sconcertati dalla scena che si parò loro davanti. Una donna dagli occhi rossi di pianto stata delicatamente carezzando la guancia di una minuscola bimba. Quello che li terrorizzò fu il colore della pelle della neonata. Era completamente gialla, di un giallo marcio e putrefatto, tanto innaturale quanto spaventoso. I tre compagni di viaggio rimasero a bocca aperta, troppo increduli per proferire parola.
- Vi prego, dovete aiutarci! - la madre della piccola lanciò un disperato appello ai frati, prima di rompersi in un pianto incontrollato.
- Come è potuto accadere? - Chiese Adamantes con un fil di voce.
- Mentre era gravida, mia moglie è stata colpita dal diavolo. La sua pelle è diventata più rossa del fuoco ed è stata avvolta da vampate di calore più roventi dell'inferno stesso. Quando è nata la piccola, inizialmente sembrava sana. Ma dopo poche ore dal parto, è diventata così... - l'emozione gli impedì di continuare.
- Non abbiamo altra scelta, la bambina deve morire! - stabilì Remedios.
- Aspettate, fratello, non siate impulsivo. - a parlare fu Aldemar - Non possiamo essere sicuri che questa sia realmente opera del demonio. Ho ucciso quell'unico infante perché credevo fosse giusto, ma ora non sono più certo di aver preso la decisione più saggia. E se davvero Dio stesse cercando di mandarci un segnale?
- Sciocchezze! Non avete sentito il racconto di questo pover'uomo? La donna è stata ricoperta dal rosso manto di Satana, quello che sta accadendo in questo villaggio è fin troppo chiaro. Il bambino a cui avete fatto la grazia della morte ora finalmente riposa in pace accanto al Padre Eterno, ora tocca a quest'altra neonata.
Remedios si avventò sulla bimba, ignorando le urla della madre che, a quanto pareva, non voleva essere costretta a dire addio alla sua creatura. Adamantes cercò di bloccare il confratello, ma quest'ultimo, a dispetto dell'età, dimostrò una forza inaspettata, riuscendo, dopo alcuni secondi, a strappare la vita dal corpo della piccola.
- Porterò il suo corpo con me, la benedirò e potrà finalmente riposare in pace.
Remedios uscì in fretta dalla casetta, mentre Aldemar e Adamantes tentavano di consolare la sofferente donna, pietrificati dalla furia del loro confratello.
*****
Giunta la sera, i tre decisero che sarebbe stato saggio alloggiare in una locanda piuttosto che tornare al monastero. Le condizioni atmosferiche sembravano essere peggiorate e scalare il Pico de Mulhacen sarebbe stato fin troppo pericoloso.
I frati, prima di fermarsi a riposare, trascorsero diverse ore interrogando quanti più paesani poterono. Scoprirono che molte delle donne che avevano dato alla luce figli deformi erano state colpite, durante la gestazione, da strani rossori della pelle, oltre che da febbri inspiegabili. Vennero anche a sapere che la bambina uccisa da Remedios non era stata la prima a venire al mondo con la pelle gialla. Qualcuno degli abitanti di Holodor asserì persino di aver visto più di un bambino con un occhio solo.
Remedioso continuò costantemente a ribadire che l'unica soluzione che avrebbe concesso la salvezza al villaggio era privare della vita tutti i bambini che presentavano il marchio di Satana. Adamantes e Aldemar, però, sembravano non accettare questa decisione drastica e più di una volta tentarono di far cambiare idea al confratello. Sperarono che la notte portasse saggi consigli a tutti e tre.
*****
Aldemar si svegliò di soprassalto, tormentato da incubi troppo spaventosi per poter essere raccontati. A giudicare dalla totale assenza di una luce che rischiarasse il cielo, all'alba doveva ancora mancare qualche ora.
Il frate si sollevò lentamente dal letto. Adamantes dormiva beatamente, mentre le lenzuola in mezzo alle quali si sarebbe dovuto trovare Remedios erano stranamente vuote.
L'uomo canuto poggiò i piedi sullo sporco pavimento, indossò rapido il saio e partì alla ricerca del suo caro amico. Sapeva che il confratello aveva chiesto al proprietario della locanda una stanza in cui poter effettuare la benedizione sul corpicino della bambina dalla pelle gialla, ma erano passate già molte ore da quando Remedios si era chiuso nella sala che gli era stata fornita, il sacro rito sarebbe dovuto concludersi già da tempo.
Padre Aldemar si fece indicare la camera in cui il fratello doveva essersi nascosto, la raggiunse velocemente e provò ad entrarvi. Trovò la porta aperta. Per un attimo temette il peggio, ma tirò un sospiro di sollievo quando vide che nella stanza non vi era nessuno. L'unica cosa che spiccava al suo interno era il corpicino della bambina uccisa qualche ora prima, che giaceva inerme su un ampio tavolo in legno.
A poca distanza dalla neonata un grosso cumulo di fogli e libri si espandeva sulla superficie legnosa. I documenti disordinati erano sparsi in un modo apparentemente casuale, ma sembrava che qualcuno li avesse consultati di recente.
Il frate si avvicinò sospettoso ai numerosi fogli, gettandovi lo sguardo sopra, nel tentativo di leggere quanto vi fosse scritto. Con sua grande sorpresa, si accorse che quei pezzi di carta racchiudevano in loro la descrizione delle deformazioni che avevano colpito i bambini di Holodor. Descrizione che non era stata realizzata da un punto di vista religioso, bensì medico.
Certo, non era strano che un frate avesse conoscenze dell'arte medica e chirurgica, ma era più che bizzarro che padre Remedios avesse scritto anche di aver condotto esperimenti sul bambino con un occhio solo e sulla neonata dalla pelle gialla. Stando a quanto asserivano quei documenti, il confratello non aveva affatto preteso i corpi dei bambini per benedirli.
Su uno dei fogli vi era specificato uno strano nome, Rubella, identificata come causa non solo delle deformità degli infanti, ma anche del rossore che aveva colpito le loro madri. Su un altro documento, una sorta di lettera con destinatario sconosciuto, vi era descritto il modo in cui si sarebbe potuta sfruttare codesta Rubella per ottenere non solo rispetto, ma anche grandi quantità di denaro, provenienti da paesani spaventati.
Prima che Aldemar potesse comprendere appieno l'inganno di Remedios, un lungo pugnale lo trafisse, insinuandosi fra le costole e colpendo mortalmente il cuore. Il frate si accasciò a terra, privo di vita.
Alle sue spalle Adamantes stringeva fra le mani l'arma imbrattata di sangue.
- Era proprio necessario? - chiese il frate assassino a Remedios, che stava in piedi di fianco a lui.
- Certamente! Avreste forse voluto che Aldemar dicesse all'intero villaggio che le sciagure che lo hanno colpito sono causate non dal Demonio, bensì da una banale malattia?
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