Vita quotidiana
- Vita quotidiana
La giornata è iniziata presto. Il dolce profumo di pancake si espande lungo il corridoio, alleggerendo un po' gli impegni quotidiani.
Con delicatezza Phichit varca la soglia della cameretta di Vicky; è strano che la piccola non sia già sveglia e pimpante già alle 7 del mattino. Con passi leggeri raggiunge la porta, aprendola piano piano.
Il giovane sgrana gli occhi scuri trovando la bambina intenta a giocare con le bambole, seduta sul tappeto della sua cameretta come se niente fosse. Sorride un po' intenerito, avvicinandosi alla piccola.
"Buongiorno! Sei sveglia da molto?"
"Non me lo ricordo!"
"Perché non mi hai raggiunto in cucina?"
"Non volevo svegliare mamma!"
Sorride nuovamente, carezzando i capelli chiarissimi della bambina. "Alzati, andiamo in cucina, così fai colazione e dopo ti porto all'asilo!"
Viktoria volge lo sguardo verso il ragazzo, esponendo i suo grandi occhi azzurri in uno sguardo da cucciolo.
"Perché mi accompagni sempre tu, zio Phichit? Perché non mi porta mamma all'asilo?"
"Perché la sera lavora fino a tardi... Lo sai benissimo. Adesso sbrighiamoci o arriverò tardi a lezione!" Insiste, afferrando la bambina sotto le ascelle e mettendola in braccio, diretto verso la cucina.
Accomoda la piccina dietro il tavolo e le porge un piatto con dei pancake caldi, accompagnati da del succo d'arancia. Lascia la colazione pronta anche per Yuuri, consapevole del fatto che si alzerà tardissimo, saltando la colazione pur di non arrivare in ritardo alle prove. Si preoccupa di preparare la bambina lavandole il visino, i dentini e tutto il resto. Lega i suoi capelli in due piccole codine utilizzando gli elastici nuovi acquistati pochi giorni prima; la veste appropriatamente, per poi raccattare lo zainetto a forma di coniglietto e la borsa contenente i suoi libri, pronto ad un'altra lunga giornata.
Prima di uscire, Vicky entra nella camera del genitore salutandolo con un bacio sulla guancia, nonostante stia dormendo profondamente affondato tra le coperte. Escono dal palazzo, camminando a piedi per un paio di isolati prima di raggiungere l'asilo.
Come ogni mattina, il giovane thailandese lascia la piccola augurandole una lieta giornata. La informa che verrà a riprenderla Yuuri, per poi dirigersi verso l'università dove lo attende la lezione più importante: la preparazione del suo progetto fotografico.
Prosegue a piedi diretto verso la stazione, mentre controlla i social dal cellulare. Questa è la sua peggior distrazione, un dipendente da social network fatto e finito. Trova un paio di notifiche e qualche nuovo post, mentre attende l'arrivo del suo treno. Dalla borsa tira fuori il suo iPad, fedele compagno di lavoro, dando un'occhiata alle foto utilizzate per il suo progetto, prima di sospirare.
"Riuscirò a diventare un fotografo professionista?" Si chiede, soffermandosi su una foto in particolare.
Ritrae Yuuri e Viktoria, una foto vecchia di qualche anno, scattata un pomeriggio d'estate mentre passeggiavano al parco con aria tranquilla e spensierata.
Viktoria correva sul prato ridendo, mentre Yuuri la rincorreva giocosamente. Preso dall'istante Phichit aveva scattato qualche foto, cogliendo il fascino unico dei suoi modelli.
Gli scatti improvvisati sono quelli che preferisce, capaci di catturare le emozioni. Lascia scorrere le immagini, soffermandosi su alcuni scatti fatti circa un mese prima al Moulin Rouge, durante una delle esibizioni di Yuuri.
"Non deve essere affatto semplice essere un omega..." Sospira, notando l'arrivo del treno.
Lui è un Beta e ciò rende la sua vita meno complicata rispetto all'amico. La società sta cambiando, adesso gli omega possiedono più diritti, ma rimangono pur sempre soggetti agli Alfa.
Con le nuove leggi stipulate dopo anni e anni di lotte, sono riusciti a guadagnarsi un piccolo posto nella società moderna, ma non abbastanza. Gli omega liberi e con un posto di lavoro decente sono in continuo aumento, ma necessitano della protezione e delle garanzie di un datore di lavoro, rigorosamente Alfa. E purtroppo non tutti hanno la fortuna di godere delle garanzie di un buon Alfa.
"Yuuri è stato fortunato...! Celestino è davvero un brav'uomo!" Sorride, ricordando come quel simpatico italiano lo aveva accolto rimanendo affascinato dalle foto, richiedendone delle copie per le sue locandine pubblicitarie. Lo aveva assunto poi come responsabile del blog del locale e di tutte le pagine social.
Lo stipendio non è alto, solo una piccola percentuale, ma sommato al suo impiego come giornalista esordiente per un piccolo giornale locale mensilmente racimola una concreta somma di denaro.
Sale sul treno diretto all'università, controllando i social del Moulin Rouge. Quell'incarico è il suo preferito in assoluto.
Affondato tra le coperte del proprio letto, Yuuri sente un suono indistinto disturbare il proprio sonno. Stanchissimo allunga una mano, interrompendo quel rumore, non riuscendo ancora a capire cosa sia, mentre il sonno torna a farsi strada tra le sue membra. Dopo un tempo indistinto che al ragazzo pare veramente troppo breve, sente il cellulare tornare a far baccano.
Apre un occhio, notando il nome di Phichit lampeggiare sullo schermo. Non del tutto appieno delle proprie facoltà cognitive, lascia scorrere il dito sull'icona verde rispondendo alla chiamata.
"Buongiorno signorino! Scommetto che sei ancora a letto a poltrire. Meno male che ti ho chiamato, se no saresti rimasto a letto tutto il santo giorno!"
Infastidito da quella voce acuta, il giapponese allontana l'apparecchio acustico, cercando di sistemarsi seduto sul letto.
"Che ore sono?"
"Tardi! Quasi le 12 del mattino! Ti ricordo che è compito tuo andare a prendere Vicky all'asilo e poi hai le prove nel primo pomeriggio!"
"Ok, ok, ora abbassa la voce!" Esala esasperato. Conosce le proprie responsabilità, ma la stanchezza è davvero troppa.
"Allora alzati! Pretendo un selfie con te in bagno mentre fai la doccia tra 5 minuti esatti!" Aggiunge il ventenne con voce autoritaria.
"Te lo scordi!" Urla quasi sconcertato Yuuri, mentre solleva le coperte per alzarsi. Allunga una mano sul comodino alla ricerca dei suoi occhiali.
"Ti ho lasciato la colazione pronta. Non saltarla!"
"Grazie Phichit. Stasera è venerdì. Vieni al locale?" Chiede dopo aver messo gli occhiali, camminando con passi lenti diretto verso il bagno.
"Sì... Tanto domani non ho lezione. Inoltre è tanto che Vicky non gioca con le figlie di Celestino!"
"Perfetto! Allora raggiungici direttamente stasera. Porto Viktoria con me."
I due amici si salutano, riattaccando la chiamata.
Yuuri, ancora assonnato, varca la soglia della cucina. Nella mano sinistra stringe il cellulare, mentre con la mano destra apre il contenitore ermetico contenente la sua colazione, mangiando in fretta. Ingoia l'ultimo boccone, lavando poi le stoviglie. Torna in bagno per darsi una rinfrescata e successivamente si direge verso la propria camera. Il tempo scorre troppo in fretta, l'ora delle prove si avvicina, e lui deve ancora passare a prendere la figlia all'asilo.
Indossa una felpa e un paio di jeans, sistemando nella borsa una tuta aderente, un top sportivo e una maglia a mezze maniche da utilizzare durante le prove. Poi infila il cappotto pesante, insieme a sciarpa e berretto, uscendo di casa.
Esce chiudendosi la porta alle spalle. Dà qualche giro di chiave, prima di scendere le scale frettolosamente. Fuori dal portone una forte ondata di freddo lo travolge; prosegue a piedi diretto verso l'asilo, giungendo poco dopo sul luogo.
Una volta dentro percepisce il calore emanato dai riscaldamenti alleviare il corpo dal freddo.
"Signor Katsuki!"
Il moro si volta vero la segretaria. "Sì, mi dica."
"Dovrebbe portarmi una copia del suo contratto di lavoro firmata dal suo capo Alfa, per il rinnovo annuale dell'iscrizione di sua figlia." Risponde diretta la donna, senza peli sulla lingua.
"Ok, le faro avere i documenti al più presto!" Risponde un po' a disagio, proseguendo lungo il corridoio verso la classe della sua bambina.
Bussa appena, sentendo la voce dell'insegnante invitarlo ad entrare. Immediatamente la vocina felice di Vicky lo invade.
"Mamy!" Urla la piccina, correndo dritta vero Yuuri, che la accoglie a braccia aperte prendendola in braccio.
Vicky avvolge le piccole braccia intorno al collo del genitore, stringendolo forte in un abbraccio che viene subito ricambiato amorevolmente.
"Hai fatto la brava oggi?"
"Sì! Abbiamo giocato, ho dipinto con le mani e la maestra mi ha anche insegnato una canzoncina. La vuoi ascoltare?"
"Dopo tesoro mio, adesso dobbiamo andare."
Recupera lo zaino della figlia, aiutandola ad indossare il giubbotto e sistemandole il berretto, la sciarpa e i guanti nelle manine. Insieme poi proseguono verso la metropolitana.
Mentre camminano, Viktoria continua a parlare a manetta, raccontando ogni singolo dettaglio su come si è svolta la sua giornata all'asilo. Racconta dei giochi svolti in classe, dei compagni, delle maestre. Nulla sfugge ai suoi occhi attenti.
Giunti a destinazione, Yuuri preferisce prendere Vicky in braccio. La confusione è spaventosa a quell'ora e poi teme che il suo piccolo vulcano possa allontanarsi come successo un anno prima.
Si era distratto appena un istante, parlando con un controllore, e sua figlia era sparita. Grazie al cielo erano riusciti a ritrovarla poco dopo seduta su una panchina che giocava con la sua bambola preferita. Yuuri era certo di aver perso almeno 10 anni di vita, tanto era stato lo spavento che si era preso.
Il viaggio è stato lungo e noioso, tanto che la piccola ha fatto un piccolo pisolino tra le braccia della madre, sulla metropolitana. Scesi dal treno, proseguono a piedi per circa un isolato, vedendo l'insegna luminosa del locale in lontananza.
Notando le luci colorate del locale, Viktoria comincia a saltellare felice. Le piace stare al Moulin Rouge:
primo perché così facendo può trascorrere tutto il tempo con il genitore, osservandolo mentre balla e si allena; e secondo perché sa che ad attenderla ci sono le figlie di Celestino, Flora e Fiamma, due ragazzine molto allegre di 13 e 10 anni.
Le due ragazzine adorano letteralmente la piccola Viktoria. Oltre ad essere molto socievole, è anche estremamente adorabile.
Entrano dentro il locale, trovando Celestino alle prese con i fornitori e Tanya già sul palco che discute con la Band.
"Sei arrivato finalmente...!" Cialdini, un po' esasperato, rivolge la sua attenzione al giapponese. Sempre e perennemente in ritardo.
"Sì, mi dispiace per il ritardo..." Il moretto china il capo, mentre la figlia balza tra le braccia dell'italiano salutandolo calorosamente.
"Ecco qui la nostra piccola!" Solleva la piccina portandola molto in alto, vista la stazza dell'uomo.
"Flora e Fiamma?"
"Dietro le quinte con mia moglie."
"Vicky smettila di importunare Celestino! Andiamo, su!" La voce del giovane ventitreenne assume un tono deciso recuperando la figlia dalla braccia del capo.
"Vado a cambiarmi." Aggiunge, allontanandosi diretto verso le quinte.
Il suo capo annuisce, per poi tornare a parlare con il fornitore a causa dell'errore nella consegna.
Mano nella mano avanzano lungo il corridoio, raggiungendo il camerino del moro. Il ragazzo apre la porta e fa entrare prima la bambina, entrando subito dopo. Chiude la porta a chiave, giusto per assicurarsi che nessuno entri e lo spii mentre si cambia. Vicky entusiasta comincia a rovistare tra i vestiti di scena del genitore, affascinata da quei completi super luccicanti e dalle scarpe con il tacco, cose che agli occhi di una bambina di 5 anni appaiono stupende.
Yuuri la lascia fare. Sfila il giaccone pesante, poggiando il borsone a terra e tirando fuori il cambio d'abiti. Comincia a spogliarsi, togliendo jeans e maglioncino, per poi infilare un pantalone sportivo in microfibra parecchio aderente, ma comodissimo. Intanto la bambina traffica ancora con le scarpa con il tacco.
"Vicky, smettila..." Le dice bonariamente, mentre sfila la canotta rimanendo a petto nudo.
La piccola lo osserva, facendo una piccola linguaccia, ma tornando subito al suo operato, mentre il ragazzo infila il reggiseno sportivo guardandosi inconsciamente allo specchio.
Rimane con lo sguardo fisso sul proprio corpo, soffermandosi sul petto e sui fianchi, sospirando rassegnato. Aver avuto una gravidanza alla tenera età di 17 anni non poteva non influire sul suo fisico. Ciò nonostante non è pentito, Viktoria è la cosa più bella che gli sia mai capitata. Ancora concentrato sul riflesso della propria immagine allo specchio, passa una mano sul piccolo seno in un gesto quasi istintivo, come ad assicurarsi che ci sia veramente. Si ridesta a causa del rumore di tacchi che stridono sul pavimento.
"Vicky!" Urla. "Non mettere le mie scarpe!"
Si avventa velocissimo sulla figlia, che intanto ha sfilato le proprie scarpe per infilare i tacchi vertiginosi della madre nel vano tentativo di camminarci.
La bambina mette su il broncio, incrociando offesa le braccia al petto, mentre Yuuri la prende in braccio mettendola seduta su una sedia. Infila poi una maglietta a maniche corte e una giacca sportiva, finendo di vestirsi.
Sconsolato, vede gli occhioni azzurri della sua bambina lucidi mentre stinge il labbro inferiore tra i dentini nel tentativo di trattenere le lacrime. Intenerito la stringe tra le braccia, baciandole le guanciotte paffute.
"Amore mio, non volevo spaventarti!" La stringe al petto, sentendosi quasi in colpa. "Ma non puoi giocare con le mie cose... Devi capirlo!" Aggiunge, incrociando i loro sguardi.
Viktoria tira su con il nasino annuendo.
Yuuri le sorride e le bacia nuovamente una guancia. "Andiamo di là. Ho le prove e Tanya ci aspetta!"
La piccina annuisce ancora, gettandosi tra le braccia della mamma.
Tanya sul palco ticchetta nervosamente le dita sul piano, in attesa che il suo omega preferito si degni di fare la sua comparsa, in modo da poter provare il numero per la serata.
Il rumore di passi attira la sua attenzione, potendo finalmente vedere al figura di Yuuri fare il suo ingresso con in braccio la figlioletta.
"Principessina! Vieni da zia Tanya!" Urla la donna entusiasta, rivolgendosi alla bambina e ignorando teatralmente il partner lavorativo, offesa per il notevole ritardo.
Vicky felicissima balza tra le braccia della donna lasciandosi stringere, mentre il moro sbuffa contrariato, preferendo fare un po' di riscaldamento e stretching.
Si sposta in un angolo del palco con le cuffie nelle orecchie, eseguendo alcuni esercizi. Tanya getta qualche occhiata fugace e oltraggiata verso il ragazzo, decidendo di lasciar perdere. Se non vogliono correre il rischio di sbagliare i passi quella sera, devono provare.
Mette giù la bambina e si avvicina al ragazzo, che intanto sta eseguendo una spaccata centrale perfetta sul pavimento, allungandosi prima a destra e poi a sinistra.
Non si è accorto della sua presenza. Tanya sospira scocciata, allungando una mano verso un auricolare per sfilarglielo.
"Quando hai finito avvisami! Non voglio rovinare il mio numero di stasera per te!"
Il più giovane alza lo sguardo verso la donna, preferendo lasciar perdere gli esercizi e concentrarsi sullo spettacolo che avrebbero inscenato quella sera.
La Band mette su il pezzo registrato, mentre Tanya e Yuuri, ognuno ai loro posti, ballano.
Intanto Viktoria si è accomodata in un angolino e affascinata osserva la sua mamma muoversi agile sul palco tra piroette, movimenti sinuosi e acrobazie varie. Adora ballare e molto spesso sua madre le ha dato delle lezioni di danza.
Completamente coinvolta, Viktoria non si accorge dell'arrivo di Flora e Fiamma, le figlie di Celestino, che si accomodano accanto a lei.
"Yuuri è bravissimo!" Esorde la ragazzina più grande.
"Già!" Aggiunge la sorella.
La piccola sorride lusingata, continuando a tenere lo sguardo fisso sulla madre che continua a provare insieme all'Alfa dal voluminoso ciuffo fucsia.
Il pomeriggio è trascorso velocemente e la sera è arrivata in fretta. Tutto il Moulin Rouge si prepara ad accogliere i clienti. Ancora in tuta, Yuuri gira per il retro del locale agitatissimo alla ricerca di Viktoria. Un paio di ore prima, Flora e Fiamma lo avevano avvisato che avrebbero portato la piccola a cena con loro. Al rientro le ragazzine avevano lasciato la bambina nel camerino del moro. Ma adesso Vicky è sparita e Yuuri sta letteralmente dando di matto, continuando a cercarla in giro per tutto il locale, non trovandola.
"L'avete trovata?" Con voce tremante, colma di agitazione, il giapponese si rivolge alle figlie del suo capo ricevendo un segno di negazione.
Si porta una mano alla bocca sempre più preoccupato, percependo l'ansia devastarlo. Dove mai può essersi cacciata Viktoria? In fondo è una bambina di 5 anni. Possibile che già così piccola possa avere il potere di mandarlo nel panico?
"Che sta succedendo qui?" La presenza di Celestino interrompe i pensieri del ragazzo.
"Papà! Papà! Vicky è sparita! La stiamo cercando già da un po', ma non sappiamo dove si sia nascosta!" Le due ragazzine mettono immediatamente il padre al corrente della situazione.
L'uomo si porta due dita sotto il mento con lo sguardo rivolto verso l'altro, mentre riflette sul da farsi.
"Yuuri, tu vai a prepararti. Cercheremo noi tua figlia!"
"Ma..."
"Niente ma! Ho detto: vai a prepararti!" Asserisce serissimo, inchiodando gli occhi castani del ragazzo, emettendo il tipico ringhio dominante degli alfa.
Intimorito Yuuri china la testa, annuendo con il capo, per poi camminare dritto lungo il corridoio diretto verso il proprio camerino, mentre le lacrime scendono inesorabili. È consapevole delle sue responsabilità, normalmente impiega delle ore per trucco e parrucco, ma sua figlia... È tutta la sua vita. Lasciare quel compito ad altri lo fa soffrire.
"Ehi bellezza, che succede?"
Frastornato il giovane solleva il viso, trovando gli occhi di Tanya di fronte a sé. Si asciuga le lacrime con le mani, cercando di ritrovare un minimo di autocontrollo per spiegarle la situazione.
"Mi chiedo come faccia un piccolo scricciolo come quello ad essere così pestifero?!" Sbuffa la donna irritata. Non è la prima volta che quel piccolo tornado biondo di Vicky combina casini, mandando Yuuri nel panico.
Sulle labbra del moro compare un leggero sorriso tirato; contemporaneamente sente le lacrime tornare insieme ad un pensiero. - Ha preso dal papà.- Dice tra sé.
La donna, notevolmente più alta del giapponese, coinvolge il ragazzo in un abbraccio.
"Tranquillo tesoro! Troverò io la tua piccola peste. Fidati di me!" Continua a stringere Yuuri, carezzandogli la schiena con l'intento di dargli conforto.
"Fa una bella doccia, che sei ancora in tuta... Non che non apprezzi questi pantaloni aderenti che ti fasciano stupendamente cosce e sedere! Ma in intimo sei ancora più sexy!" Conclude, vedendo il ragazzo sorridere imbarazzato.
"Ok..." Annuisce il minore, emettendo dei profondi respiri nel tentativo di controllare l'agitazione. Si allontana, proseguendo verso le docce.
"Dove mai potrebbe essersi cacciata?" Si chiede la donna con aria pensierosa, immaginando i piccoli codini biondo-argento di Viktoria aggirarsi per i camerini, mentre scruta con i suoi grandi e languidi occhi celesti ogni cosa.
Tira un bel respiro profondo armandosi di pazienza. Se vuole che Yuuri riacquisti le proprie facoltà cognitive, deve riportargli il suo cucciolo in fretta o quella sera lo spettacolo sarà un vero disastro.
Quella doccia non è servita a nulla, il giovane giapponese sente ancora l'ansia irradiarsi per tutto il corpo come un veleno, mentre fissa l'ora sul suo cellulare ancora in accappatoio e con i capelli bagnati. È in ritardo sulla tabella di marcia e di Vicky ancora nessuna traccia.
Il rumore dell porta del suo camerino lo costringe a voltarsi, incontrando il viso di Phichit.
"Yuuri... Ma cosa? Ho letto il tuo messaggio e ho fatto prima che ho potuto!" Comincia il ragazzo con il fiatone.
Leggendo il messaggio del suo amico dove annunciava di aver perso la figlia, si era vestito in fretta e furia, prendendo un taxi per raggiungere velocemente il locale.
Seduto, davanti alla specchiera, ancora in accappatoio, Yuuri lo fissa con occhi lucidi. Si morde il labbro inferiore, mentre grossi lacrimoni cominciano a sgorgare.
"Ehi... Non fare così! Non è la fine del mondo. Si sarà nascosta qui da qualche parte. Cerca di stare calmo, ok?"
Ma niente, non c'è verso di calmarlo. Il giovane, colto da un forte singhiozzo, scoppia in un pianto dirotto, cominciando a delirare, lamentandosi su quanto sia una pessimo genitore, un buono a nulla e un incapace, che si vede sparire la figlia sotto il naso.
Phichit stringe a sé il giovane consolandolo come può, ma quello imperterrito continua a sminuire il proprio ruolo di genitore piangendo senza freni.
Qualcuno bussa alla porta del camerino, distraendo i due ragazzi. Preso alla sprovvista, ma anche molto in imbarazzo, Yuuri si volta di spalle tirando su con il naso e asciugando goffamente le lacrime lungo le guance.
"Permesso?"
Udendo la voce di Tanya, il giovane dai capelli corvini si volta di scatto trovando la donna in piedi sull'uscio, con in braccio la sua bambina ancora assonnata.
"Viktoria!" Urla alzandosi in piedi di scatto, fiondandosi verso la donna e allungando le braccia verso la figlia, che stringe al petto carezzandole i capelli chiari.
"Mi hai fatto prendere un terribile spavento! Dove ti eri nascosta?"
"Mi sono addormentata..." Rispode la piccola sbadigliando, non riuscendo a comprendere la gravità della situazione.
"Si era nascosta nella stanza contenente i vestiti di scena, avvolta in una vaporosa gonna!" Aggiunge la donna, osservando la scena.
"Come hai fatto a trovarla?"
"Mi sono immedesimata nella testolina di questo scricciolo! Adora i vestiti pieni di fronzoli e ho supposto che fosse andata a rovistare un po' lì!"
"Tanya, grazie!" Il giovane la ringrazia sentitamente. "Non so davvero come ringraziarti!" "Facciamo un patto!"
"Che genere di patto?" Ecco che arriva la parte spiacevole della conversazione e Yuuri sta già cominciando a sudare freddo.
"Propongo un'improvvisazione!"
"C-che genere d'improvvisazione?"
Phichit, che assiste a tutta la scena senza fiatare, scoppia a ridere di fronte alle ultime battute immaginando quali oscuri pensieri si nascondano nella mente di quella donna Alfa. Oltre ad appartenere alla razza dominante, di femminile possiede molto poco.
"Dopo vedrai!" Ghigna la donna. "Fatti bella! E metti qualcosa semplice da togliere!" Conclude, uscendo immediatamente.
Con occhi sbarrati e sconcertati il moro ruota il capo verso l'amico. "Che avrà in mente?"
"Qualcosa di molto sconcio, suppongo?" Si chiede pensieroso il thailandese, immaginando molteplici ipotesi.
Un potente brivido attraversa il corpo del giapponese da capo a piedi, pensando cosa possa frullare nella mente di quella donna.
"Mamma, ho ancora sonno!" Intanto Viktoria si accoccola tra le braccia del genitore, cercando di riaddormentarsi.
Yuuri la sistema sulla poltroncina posta accanto all'armadio, sospirando esasperato. Successivamente lancia un'occhiata eloquente verso Phichit.
"Che c'è?"
"Esci, mi devo cambiare!"
"Ti vergogni di me? Guarda che ti ho visto in situazioni molto peggiori di così! Ti do una mano io a prepararti!" Esulta, facendo accomodare l'amico sulla poltrona, pronto ad aiutarlo nel prepararsi.
La serata al Moulin Rouge procede come da scaletta. Una volta giunto il turno di Yuuri, il giovane prende possesso del palco con grande sensualità, sfoggiando un corpetto di pizzo nero semi-trasparente, che lascia poco all'immaginazione, le calze autoreggenti, i guanti neri in raso e il boa in tinta con il resto.
Come da copione, Tanya dà inizio all'esibizione cantando, affiancando la splendida ballerina che con immensa sensualità comincia a sfilare parti del proprio vestiario. Phichit osserva lo spettacolo seduto in prima fila, scattando tantissime foto, mentre Viktoria nei camerini gioca con le figlie di Celestino sotto lo sguardo vigile di Gloria.
Dopo aver sfilato il corpetto e i guanti, Yuuri rimane con indosso solo il reggiseno di pizzo e un perizoma, mentre muove i fianchi avanzando verso Tanya, la quale porta a termine un potentissimo vocalizzo.
Il moro osserva la cantante, chiedendosi se la storia del patto sia tutta una sceneggiata o davvero quella donna sta tramando qualcosa. L'esibizione è quasi terminata e lei non ha fatto ancora nulla di insolito.
Muove il bacino sensuale, percependo le mani della cantante posarsi sui suoi fianchi, facendogli compiere prima una piroette e poi un casquet. Mentre è ancora con la schiena inarcata all'indietro, sente la mano di Tanya sganciargli il reggiseno, portandolo poi dritto, mentre sfila via l'indumento con un gesto lentissimo.
Yuuri attonito la lascia fare, in fin dei conti sotto il reggiseno indossa i copricapezzoli. Inoltre ormai ha accettato l'improvvisata. Deve pur sdebitarsi con lei in qualche modo.
Ma la sorte vuole che la donna decida di andare ben oltre.
Continuano a ballare, anche se il giovane si sente a disagio nel danzare con il seno che sballotta di qua e di là senza il sostegno del reggiseno. Al contrario, il pubblico sembra apprezzare molto la cosa, applaudendo e acclamando la cantante per la trovata geniale.
A pochi secondi dalla fine delle canzone, proprio mentre si preparano ad assumere la posa finale, posizionato con le spalle verso il pubblico, Yuuri nota uno strano scintillio nello sguardo della donna. Appena il tempo di realizzare il suo intento, che sente le sue mani posarsi sul suo petto tirando via i copricapezzoli, lasciandolo con il seno totalmente esposto. Il giovane sgrana gli occhi sconcertato, inchiodando gli occhi dell'altra, che ghigna malefica facendolo ruotare all'istante, dando modo anche agli spettatori di poter ammirare tanto ben di dio.
Anche se per un brevissimo istante, la folla può ammirare per intero le nudità del giovane giapponese, prima di venir coperto subito dopo dalle mani della cantante, che nella posa finale poggia entrambi i palmi sui seni del giovane, mentre un coro di fischi di acclamazione si leva all'interno del locale.
Terminata la musica, Yuuri si volta immediatamente, dando di nuovo le spalle al pubblico. Subito incontra il viso divertito di Tanya. Si allontana di corsa, abbandonando il palco, e lascia la scena ad altre ballerine per sostituirlo, mentre la donna lo segue nella fuga.
"Yuuri, ti ricordo che hai accettato l'improvvisata!"
"Mi hai lasciato nudo davanti a tutti!" Urla. "E mi hai anche palpato!" Aggiunge furibondo, infischiandosene del fatto di star mostrando nuovamente la sua mercanzia alla donna, che intanto sospira scocciata.
"Ma se ti spogli ogni sera da quasi tre anni! E poi mi pare abbiano apprezzato." Precisa con tono ovvio.
"Non è la stessa cosa!" Urla sempre più alterato, raccattando una vestaglia per indossarla.
"Ok... Scusami!" Sospira ancora la donna. "Ti ricordo il patto!"
Il giovane stringe le labbra in una smorfia contrariata. Sì, aveva accettato quel patto, ma mai si sarebbe aspettato una cosa simile.
"Basta fare l'offeso! Metti qualcos'altro e torniamo sul palco per il gran finale!"
Il moretto ci riflette un attimo. Di sicuro, da un momento all'altro sarebbe arrivato Celestino incazzato nero per l'accaduto.
"Va bene... Ma vedi di tenere le mani a posto!"
Va dunque a cambiarsi di corsa, mentre la donna sorride divertita. Quel piccolo omega è uno spasso.
Dalla sua postazione in prima fila, un Phichit ancora incredulo dà una rimirata alle foto che ritraggono l'accaduto, chiedendosi se può metterle on-line o meno.
Il suo migliore amico non l'avrebbe presa bene di sicuro.
"Forse è meglio consultare Celestino?" Si chiede, vedendo Yuuri tornare in scena poco dopo accompagnato sempre da Tanya, ma con indosso un altro completo.
Sul suo viso è evidente un lieve rossore adornargli le guance, mentre il pubblico prende a fischiare animatamente e in fondo al locale un piccolo gruppo urla allo spogliarello.
Il ventenne scoppia a ridere nel vedere Tanya rispondere al piccolo coro con un:
"Su bellezza, regalaci uno spogliarello completo!" Impugna poi il microfono, mentre Yuuri allibito fissa il pubblico, tornando con lo sguardo su di lei.
"No!" Rispode secco.
Ma il pubblico contrariato si dà a dei fischi di disapprovazione.
Il moretto è irremovibile. Una cosa è spogliarsi ballando burlesque, ma rimanere totalmente nudo davanti ad un pubblico pieno di Alfa e Beta eccitati è un altro paio di maniche.
Teatralmente, la cantante torna a calcare il palco, scusandosi con il pubblico per l'indisposta ballerina, promettendo che avrebbe provato a convincerla, garantendo uno striptease rinviato ad un'altra sera.
Phichit assiste alla scena, vedendo gli occhi di Yuuri bruciare di irritazione. Quello striptease al Moulin Rouge non si sarebbe mai svolto, ci avrebbe scommesso.
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