Ζωή (pt.4)

La voce tremante dell'amata dilania il suo cuore, facendogli chinare il capo e sospirare sconfitto. La stringe tra le braccia, facendola arrossire per il gesto, intimo ed inaspettato, per poi camminare insieme verso la scuderia. Victoria si calma e s'accuccia contro il petto dell'uomo, riscaldandosi e rincuorandosi. Dimtrij si sforza di non guardarla, poiché sarebbe capace di amarla qui stesso, dunque accelera il passo e guarda dritto dinanzi a sé. Non appena giungono in scuderia, il russo la adagia sul dorso del suo fedele destriero, sistema una pesante coperta arrotolata ad un estremo della sella e monta con un balzo, così d'avere la schiena di Victoria premuta contro il suo busto. Con un colpo di speroni il cavallo s'impenna e galoppa verso la pineta che dà sul mare, giungendo a destinazione in beve tempo. Dimitrij lega il destriero ad un albero, afferra la grande coperta e porge la mano alla sua donna, aiutandola a scendere dal dorso dello stallone, per poi incamminarsi l'uno di fianco all'altra verso la scogliera. Pochi metri prima di varcare il confine che separa la pineta dai faraglioni, arrestano la loro avanzata. Dimitrij s'appresta a distendere buona parte della coperta sull'erba poco alta ai piedi di un grande pino per poi sedersi e tirare a sé la fanciulla, che inciampa nelle vesti e cade tra le sue braccia. La stringe forte a sé come se potesse sfuggirgli, inspirando il suo dolce aroma e affliggendosi per non essere abbastanza ricco da poterla portare all'altare. Dimitrij vorrebbe averla al suo fianco fino alla fine dei suoi giorni, amarla sino a consumarsi e sostenerla sino a non averne più la forza. Desidererebbe svegliarsi ogni alba ed addormentarsi con lei affianco, ma il desiderio e la realtà son loro nemici.

«Dimitrij.»

Si desta e la guarda innamorato tra le sue braccia, domandandole in un sorriso: «Victoria...qualcosa ti turba?»

La fanciulla arrossisce e china il capo, sussurrando imbarazzata: «Le tue braccia mi stringono con troppo ardore.»

Istintivamente Dimitrij la libera dalla sua stretta, abbandonando le braccia lungo i fianchi così da permetterle di sistemarsi sulle ginocchia. Victoria si drizza e l'osserva senza imbarazzo alcuno mentre i loro cuori pulsano, rapidi e all'unisono.

«Devo domandarti una questione difficile da rivelarti.»

Il rossore sul volto dell'amata e la sua voce impercettibile lo fanno quasi ammattire, perciò compie un profondo respiro prima di parlarle: «Ti ascolto.»

Victoria rabbrividisce all'udire la voce roca dell'uomo, avvampando ancora di più e fissando imbarazzata le mani intrecciate sul grembo. Avverte il suo sguardo bruciarle la pelle mentre il suo odore, mischiato all'aria marina, quasi la stordisce. Si fa coraggio e l'osserva decisa: «Amami questa notte.»

Dimitrij la guarda incredulo, sentendosi lusingato dalla sua volontà, mentre avverte il cuore pulsargli con più ardore ed il respiro intrappolarsi nel petto. Mai avrebbe creduto d'udire simili lemmi uscire dalle sue labbra né che tale circostanza potesse accadere, in quanto di miracolo si tratta. Il suo intero essere s'infiamma, emozionandolo a tal punto da fargli brillare gli occhi di lacrime di gioia. La letizia gli punge il naso e la passione lo possiede, rendendolo incapace di replicare. Victoria, già timorosa della richiesta, si accusa d'esser stata troppo sfacciata, imponendosi di non piangere per l'imbarazzo: «Se non vuoi...mi dispiace aver...»

«Victoria.» La chiama con voce roca, accarezzandole la gote bruciante. «Ti desidero dal primo istante che ti mostrasti ai miei occhi dannati. Ti ho rispettata ed amata, dunque quello che mi domandi è balsamo per il mio animo tormentato.»

«Oh Dimitrij!»

Victoria gli sorride con le lacrime agli occhi e gli getta le braccia al collo, stringendolo a sé e baciandolo con infinita dolcezza. Dimitrij le afferra la nuca per intensificare il contato tra le loro labbra ardenti mentre con l'altra mano le accarezza la schiena. Victoria trema eccitata e tira qualche ciocca corvina, ricevendo dall'uomo gemiti di gradimento. Dimitrij la stringe con più decisione contro il suo corpo, tonico e massiccio. Ed ecco che l'impulso diviene velleità, la velleità si tramuta in desiderio ed il desiderio in un'irrefrenabile bramosia che termina poi con l'esser soddisfatta. Le loro vesti giacciono sull'erba sfiorata dalla brina notturna mentre i loro corpi caldi e vogliosi accarezzano la coperta. Victoria è distesa supina, al contrario di Dimitrij che è piegato su di lei con le ginocchia vicino alle sue cosce e le mani prossime alle sue spalle minute. Il corpo statuario del russo la protegge dallo sguardo invidioso della luna mentre l'ammira con profonda bramosia. Dimitrij si china su di lei e la bacia per poi intrappolare tra le sue labbra vogliose il capezzolo roseo dell'amata, che geme sopraffatta dalla passione, pizzicando e sfiorando con mano l'altro seno. Victoria incapace di ragionare a causa del piacere, intenso e sconosciuto, geme ed artiglia i capelli corvini del suo uomo, incitandolo a proseguire la sua dolce tortura. Dimitrij sorride compiaciuto, riservando lo stesso trattamento pure all'altro seno, per poi baciarla con bisogno. Victoria sospira sulle sue labbra senza fiato quando il russo le divarica le gambe nivee, invitandola a cingergli il collo con le braccia magre. I loro sguardi s'incastrano ed i loro respiri si uniscono ancora.

Una spinta decisa.

Una lacrima salata.

Le grida di due anime.

Un solo corpo.

Un solo spirito.

Dimitrij si ferma e la guarda preoccupato ora che sono divenuti un'unica essenza, asciugandole una lacrima e domandandole con sincera premura: «Provi molto dolore? Perché piangi?»

Victoria gli sorride con il cuore traboccante di gioia e l'animo fumante d'amore. Gli afferra il volto con mani tremanti dall'emozione, invitandolo tacitamente ad avvicinarsi a lei, per poi sussurrargli a fior di labbra: «Perché ti amo.»

Dimitrij smette di riflettere, baciandola con ardore ed amandola sia con il corpo che con lo spirito. Victoria gli ha permesso di vivere ancora e non è disposto a perderla, non senza tentare l'impossibile. Difatti è per la loro fatale passione e per l'amore, corrosivo ed implacabile, che sono messi a capo se non alla forca l'una ed all'inferno l'altro: lei condannata, lui dannato.

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