Parte 1
Cosa ti rende così strano Mikolaj, disse con bocca stanca e occhi paonazzi il dottor Ferday.
Erano ormai 2 giorni che Ferday non dormiva, era a dir poco a pezzi.
Cominciava già a sentire i sintomi caratteristici della mancanza di sonno: occhi pesanti, mancanza di concentrazione e in rari casi, allucinazioni.
Ma non poteva permettersi il lusso del riposo, in fondo erano a un passo dalla conclusione di una ricerca durata ormai una decade, e come maratoneti, dovevano fare l'ultima scattante corsa prima della gloria.
Ma questo non lo consolava, avrebbe comunque sempre preferito un comodo cuscino ad un Nobel riposto su uno scaffale polveroso.
La voglia di innovare, Michael, penso sia quella che mi rende così inconsueto, rispose Mikolaj.
Facciamoci una dormita di un paio di ore, poi ritorniamo qua tra provette Dimishometri, chiese diplomatico Ferday.
Non capisci proprio, vero? Siamo a un passo dal totale stravolgimento dello scibile umano , dopo questo... Non ci saranno più confini per l'uomo, avremo una scala per ogni muro, un ariete per ogni porta, una freccia per ogni quesito, affermò deciso Mikolaj distogliendo lo sguardo dal microscopio.
Lo so, lo so, rispose a testa bassa l'amico, fece una breve pausa e continuò: Ma l' umanità non può aspettare un paio di ore?
L' umanità forse, ma io no, io voglio sapere, sussurrò il dottor Mikolaj.
Erano passati settimane da quel giorno, ed erano ancora allo stesso punto.
Erano come fermi sulla linea del traguardo senza riuscire inspiegabilmente a fare l' ultimo balzo. Sapevano di essere vicini, ma non quanto e tanto meno come esserlo ancora di più.
Ora dopo anni di ricerca o continuavano, o sarebbero morti come scienziati, caduti nel dimenticatoio, una burla fra la comunità scientifica.
Avrebbero dovuto proseguire nonostante la frustrazione di riuscire a intravedere la luce in fondo al tunnel che più che darli speranza, li accecava.
Sapevamo che dovevano fare qualcosa, velocemente.
Ci avevano pensato per giorni al da farsi, il pensiero di non concludere il lavoro tormentava le loro notti insonni.
Avevano pensato di cambiare laboratorio per trovare nuove strumentazioni, ma il loro era uno dei migliori nella città.
A Ferday venne l'idea di rifare tutto da capo per evitare possibili errori, ma a tale proposta Mikolaj esplose in un fuoco di ira, lui aveva perso tutto per quella ricerca: moglie, amici, stimatori. Tutto.
A un certo punto, a entrambi gli scienziati balzò alla mente che non avevano altra scelta:
dovettero rendere noti parte della loro ricerca per chiedere aiuto.
Nel loro ragionamento era meglio avere meriti per una buona parte della ricerca finita , invece che per tutta, ma incompleta.
Arrivati a tali conclusioni, pensarono che se dovevano scegliere un nuovo collaboratore con cui condividere i meriti della loro scoperta, tanto valeva scegliere il migliore.
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