Aquentova


Aquentova era sempre stato uno splendido villaggio, fino a quando un giorno una strega malvagia decise di impadronirsi dell'intero regno e per mantenere il suo potere aveva proibito in tutto il regno l'uso della magia. Non tutti erano dotati delle arti magiche, chi di loro le possedeva veniva visto come un potenziale pericolo per la nuova sovrana. Molti maghi riuscirono a scappare, altri invece non furono così fortunati. Solo pochi esseri magici decisero di restare, vivendo come persone comuni e rinunciando, in parte, alla magia. Mia nonna mi narrava sempre la storia del nostro popolo e della magia dei nostri avi che era stata tramandata anche nella nostra famiglia. Adoravo la magia e adoravo essere una maga ma non potevo mostrarlo al mondo intero, se uno di noi si dilettava nelle arti magiche e veniva scoperto dalle guardie poteva dire addio alla testa. Ma io ero troppo testarda e se la mia magia poteva aiutare gli altri ero ben lieta di poter essere utile pur sapendo a cosa andavo incontro. La nonna menzionava anche una leggenda che narrava dell'arrivo di una maga potente che avrebbe sconfitto la strega e portato l'armonia in tutto il regno. Credevo fermamente a quelle parole e alle volte sognavo di essere io quella maga. Crescendo la situazione non cambiò, il mio villaggio veniva saccheggiato spesso dalle guardie di Mesea, molte donne e uomini persero la vita per ribellarsi ma della famosa maga della leggenda non vi era traccia così smisi di credere a quella storia.

Era una bella giornata estiva così decisi di recarmi al fiume dove trovai Seth, il mio migliore amico, intento ad aiutare il piccolo Nym, che curioso come sempre, si era impigliato in una rete. "Ciao Seth" dissi sorridendo "Ti aiuto con il piccolo"

"Ciao Violet, tranquilla posso farcela da solo"

Mi avvicinai ancora di più e agitai con grazia le mie mani, la magia liberò il piccolo lupo che felice iniziò a farmi le feste.

"Non devi usare la magia le guardie potevano vederti" disse Seth preoccupato.

"Oltre te nessuno mi ha visto e non credo che Nym farà la spia"

"La gente viene uccisa per questo e non voglio che questo accada a te" mi guardò con dolcezza e io arrossì.

"Sei molto dolce" mi limitai adire, poi calò il silenzio.

"Ti va di venire a pranzo da me? Al nonno farà piacere voleva vederti" disse il mio amico dopo qualche minuto.

"Certo, mi piace l'idea "

Detto ciò segui Seth fino a casa sua, egli viveva con il nonno poiché la sua famiglia era stata uccisa durante una delle tante ribellioni. Quando entrammo in casa fui accolta da un buon profumino di minestra. "Nonno sono a casa, con me c'è anche Violet"

"Oh, eccovi siete arrivati giusto in tempo per il pranzo"

Il tavolo era apparecchiato per due ma Raulin fece apparire per magia un piatto e delle posate anche per me. "Non metterci anche tu nonno, lo sai che è vietato"

"E da quando seguo le regole caro nipote? Prima o poi arriverà la nostra salvatrice e tutto il popolo sarà libero" disse l'uomo sorridendoci "Ora sedetevi e mangiate"

"Non credo che la leggenda sia vera" dissi con sincerità.

"Nelle leggende c'è del vero mia cara" mi rispose Raulin.

"Penso solo che sia una fiaba tutto qui. Non è mai arrivato nessuno a salvarci"
"Ne sei sicura?" chiese l'anziano "So per certo che quel qualcuno è nato ed è proprio qui"

"Qui?" rispondemmo io e Seth all'unisono.

"Si" l'anziano mi guardò "Sei proprio tu mia cara"

"Io? Lei sta scherzando" dissi in preda al panico, come potevo essere la prescelta?

"La leggenda parla proprio di te e telo dimostrerò"

"La leggenda si sbaglia" dissi con fermezza.

Raulin si alzò e prese il "Grande libro dei misteri" sapeva sempre tutta la verità, conosceva ogni avvenimento magico del passato e del futuro e solo gli anziani potevano accedere a questo sapere, ma da quando il nostro villaggio fu  attaccato solo il capo della nostra tribù poteva consultarlo. Lessi la pagina che narrava della leggenda e quando vidi il mio nome rimasi senza parole. "So che ti sembra assurdo ma sei la nostra unica possibilità, tua nonna non ti ha mai detto nulla per proteggerti sapeva che se si fosse sparsa la voce Mesea ti avrebbe ucciso"

Rimasi per parecchio tempo in silenzio a cercare di riflettere su quello che mi era stato detto, Seth mi era stato accanto, sperava che la leggenda si sbagliasse ma il mio nome era scritto fin dalla mia nascita su quelle pagine. Raulin, si recò in un'altra stanza equando tornò teneva in mano una busta. "So cosa state pensando, vi chiederete perché ho portato una lettera con me. Questa miei cari non è una lettera qualsiasi, questa è magica"

Prese la busta e la posò sul mio grembo "Aprila Violet, ti condurrà da lei, leggi ad alta voce .La lettera sa quel che fa"

Aprì la busta e lessi la lettera "Se nel mondo vuoi viaggiare la lettera con il cuore dovrai guardare. Se crederai nella magia, si avvererà ogni tua fantasia. Solo se crederai tutto allora capirai, ma se il tuo cuore è nero come la notte posa la lettera e non tentare la sorte. Colei che ci salverà sei tu mia dolce Violet e se l'armonia vuoi portare la strega devi trovare, in una landa deserta lei sarà e la sua fine li troverà"

Una luce accecante aveva invaso la stanza, costringendomi a coprirmi gli occhi, quando li riaprii mi ritrovai in una landa deserta. Mi guardai attorno e oltre la sabbia non c'era nulla "La lettera diceva che la strega sarebbe stata qua ma di lei nessuna traccia"

"La lettera non si sbagliava mia cara" fu una donna a parlare, mi voltai e Mesea era li di fronte a me "Cosa vuoi ragazza?". Mi si gelò il sangue nelle vene, non avevo mai combattuto e avevo paura di non riuscire nell'impresa.

Cercai di sembrare sicura di me così dissi " Sono qui per liberare il mio popolo  da una tiranna come voi"

A quelle parole la strega si infuriò "Come osi piccola insolente! Ora assaggerai la mia ira nessuno porrà fine al mio regno" scagliò contro di me la sua magia ma per fortuna la evitai. La battaglia  sembrava senza fine e io ormai ero esausta, con un ultimo gesto disperato concentrai la mia magia per formare un enorme sfera che lanciai contro Mesea, quest'ultima tentò in vano di bloccarla ma fu sopraffatta. Mesea ,finalmente, era morta e il mio popolo liberato, da quel giorno nessuno soffrì più.

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