Io sono come un animale che in letargo ci è stato fin troppo. Prima era una necessità, ma ora è un'imposizione esterna. Mi sento incatenata nel materialismo di questo mondo e, nonostante io sappia come liberarmene, non mi adopero per farlo. Evidentemente adoro soffrire. Sapete, è il mio passatempo preferito. Prediligo il male al bene, anche se il mio cuore pensa il contrario. Ma in fondo, sono un'umana. In carne ed ossa, ma anche in materia grigia. E chiunque sa che è consuetudine dell'uomo contraddirsi. È come una tradizione. Un'usanza che passa di padre in figlio. Ed eliminarla sarebbe come chiedere di portare la pace nel mondo. È impossibile. A meno che tu non sia una specie di santo.
Ma come una fenice che perisce e risorge, io mi distruggerò e mi ricostruirò come nuova. Allora mi vedrete volare alta in cielo, come un'aquila fiera del suo essere, un'anima in pace con se stessa.

8 aprile 2017