Capodanno
"All is quiet on New Year's Day..."
"Nothing changes on New Year's Day..."
Tutto è quieto a Capodanno, nulla cambia a Capodanno. Questo perché le feste hanno un valore puramente simbolico, sono una convenzione che si sono dati quelli che ci precedono e che, implicitamente, siamo chiamati a rispettare. Ma rispettare in che modo? La celebrazione si ferma veramente alle abbuffate, agli addobbi sgargianti, ai fuochi fragorosi? Cosa rimane di tutto questo all'alba del giorno successivo? Vedete, a me pare che dispendiamo così tanto delle nostre energie verso l'esterno, alimentando sovrastrutture su sovrastrutture e ideali, sì, positivi, piacevoli, ma che purtroppo non hanno nulla di concreto.
E intanto dentro di noi non sembra che avvenga qualcosa. Trovai una volta questa citazione che reputo tristemente veritiera: "il cambiamento terrorizza le persone. A loro piace il nuovo, ma non piace il nuovo con il cambiamento". In questo caso, mi riferisco al cambiamento interiore. Si mandano gli auguri sulle chat o negli stati, si riempie la propria stanza con post-it di buoni propositi, si spera che l'anno successivo porti con sé buone novelle e momenti di felicità. Ma poi? Cosa ce ne facciamo di tutte queste belle parole? Ciò che potenzialmente desideriamo, siamo in grado di condurlo all'atto?
Chiamatemi pessimista, chiamatemi guastafeste, ma io sono davvero, ma davvero stufa di costruirmi aspettative che so in cuor mio essere volatili, perfino dannose. Chiamatela scaramanzia, ma per me si tratta semplicemente di realismo. La mia pur brevissima e, sottolineo, personalissima (mi rendo conto del fatto di star proiettando e generalizzando una riflessione anzitutto interiore e, pertanto, inevitabilmente parziale) esperienza di vita mi ha insegnato a non aggrapparmi alle attese, bensì affidarmi al mio solo istinto buono. E pongo l'attenzione su "buono", perché per qualche motivo all'istinto viene conferita un'accezione negativa, associandolo alla parte animalesca e caotica di noi che non vuole adeguarsi alle regole della società civile. Non nego il fatto che ci sia sempre il bisogno di gestire i nostri sentimenti e le nostre azioni con il raziocinio, in fondo sono una che si scervella abbondantemente prima di fare le cose. Ma attenti a non scambiare i vizi, che sono la nostra vera rovina perché compromettono la nostra autonomia, con la voglia di fare. E' quello l'istinto a cui mi riferisco, quando si solleva in noi, tutto all'improvviso, un desiderio di intraprendere qualcosa o di portarlo al termine. E quando ciò avviene, conviene che si abbandoni tutto e si segua la via del cuore. Così non si può sbagliare, al massimo si cerca una strategia e si ritenta. Agisci ora o perisci. Ok, è una suggestione parecchio drammatica, ma sono questi impulsi a renderci vivi ed è un peccato lasciare che la magia si estingua. Per questo dico che posso fare a meno dei propositi, ciò di cui ho bisogno è dentro di me ed è mio dovere assecondarlo, portandolo in superficie.
Tutto è quieto e Capodanno, nulla cambia a Capodanno...ma ne siamo veramente sicuri? Perché, in questo esatto momento, percepisco qualcosa muoversi dentro di me e rumoreggiare con impaziente furore.
1 1 2021
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