Il Buio nella Mente | @BandBfan93

di BandBfan93

La musa scelta come ispirazione per questa sceneggiatura è Talia, musa della Commedia. Questa sceneggiatura è stata ispirata anche dal brano "Sì" di Gigliola Cinquetti e dall'immagine qui riportata tratta da una fotografia dell'attore Luca Chikovani.

Attenzione! Questa sceneggiatura contiene scene esplicite ed è rivolta a un pubblico maturo.

ATTO I

SCENA 1 – INT. LOCALE, SERA

GIOVANNI siede su uno sgabello di fronte al bancone. È solo, ma sembra in attesa di qualcosa o di qualcuno – giocherella col bicchiere da vino, quindi guarda la goccia di vodka rimasta all'interno e, sollevandolo all'altezza degli occhi tenendolo tra il medio e l'anulare alla base della coppa, il suo riflesso modificato dalla parete bombata della stessa. In sottofondo, la voce di Giliola Cinquetti e i primi versi di .

G. CINQUETTI (V.O.)
Camminai un po' dietro i passi suoi

Giovanni la riconosce subito e inizia a canticchiare il motivo (senza le parole), dapprima nervosamente e poi con più coinvolgimento e usando le parole. Smette di guardarsi nel bicchiere e inizia a guardarsi attorno come se qualcosa glielo avesse appena detto.

GIOVANNI
(a bassa voce)
E chissà perché non ridevo più

Giovanni si blocca, con lo sguardo verso l'ingresso del locale, mentre la canzone prosegue.

Nel locale entra un RAGAZZO, alto, coi capelli rossi raccolti e un cenno di barba, occhi azzurri molto chiari, labbra sottili, lineamenti un poco duri.

Giovanni sta posando il bicchiere sul fazzoletto di carta, senza staccare gli occhi dal ragazzo, il quale, intanto, si gira e lancia uno sguardo allusivo e sorride verso Giovanni appena lo individua.

Giovanni emette un sussulto, tenendo stretto il bicchiere.

Il ragazzo lo raggiunge, gli passa alle spalle, gli sfiora con la mano la spalla, senza fermarsi, solo rallentando, e si allontana, per rallentare pochi passi più in là. Intanto, canta , ma apportando delle modifiche:

RAGAZZO
(a bassa voce, suadente)
Non leggevi più nei pensieri tuoi
Ma poi si fece chiara l'atmosfera

Giovanni si alza e si volta verso il ragazzo, il quale, a sua volta, si gira verso Giovanni.

GIOVANNI
(a bassa voce)
E dovevo dirgli sì

Si scambiano uno sguardo.

GIOVANNI (V.O.)
(estasiato)
Le mie iridi di pece nelle sue limpide, le sue iridi limpide nelle mie di pece...

RAGAZZO (V.O.)
(muovendo le labbra)
Vieni.

Il ragazzo gli allunga la mano. Giovanni allunga il braccio, distende le dita della mano, fa per prenderla, ma poi si ferma e l'arretra. Lo sguardo si incupisce.

GIOVANNI (V.O.)
(dallo spaventato all'eccitato)
Mi calerò in quei pozzi e non risalirò mai più.

G. CINQUETTI (V.O.) (CONT.)
Sì, dolcemente dissi sì...

Scambio di sorrisi. Giovanni allunga di nuovo la mano verso il ragazzo.

GIOVANNI (V.O.)
(risoluto)
Al diavolo!

Il ragazzo gli sorride...

G. CINQUETTI (V.O.) (CONT.)
E quando nel suo viso tutto il cielo si scoprì...

...e gliela stringe...

RAGAZZO
(impaziente)
Vieni, dai. Andiamo!

...e inizia a camminare a passo veloce. Si fa strada trascinandosi dietro Giovanni, sempre più coinvolto – e così distratto dal codino rosso e dai sorrisi che gli lancia il ragazzo quando di tanto in tanto si volta a guardarlo, che sente appena le voci che li circondano e i volti dei presenti appaiono quasi sfocati.

In fondo alla sala, ci sono i bagni – la porta a destra con su scritto UOMINI e quella a sinistra DONNE. Non c'è nessuno davanti in fila, solo un paio di ragazze che chiacchierano tra di loro. Non li notano nemmeno.

GIOVANNI (V.O.)
Perfetto. Non ce la faccio più. Devo averti!

Il ragazzo entra per primo, seguito da Giovanni che, dentro, si chiude la porta alle spalle.

SCENA 2 - INT. BAGNO LOCALE, SERA

SET: porta bianca, pareti rivestite di piastrelle bianche, un cestino rosso accanto alla porta, sullo sfondo una serie di lavabi con un unico grande specchio.

Il ragazzo si volta e spinge Giovanni contro la porta.

GIOVANNI
(tra il dolorante e l'eccitato)
Ah...!

Il ragazzo si lancia sul colletto della camicia di Giovanni e gli stacca un bottone...

RAGAZZO
(eccitato)
Andiamo, vieni!

GIOVANNI
(chiudendo gli occhi)
Sì!

...e poi un altro, mentre Giovanni inizia a lasciarsi andare.

RAGAZZO
Mi sei mancato...

Il ragazzo ha fretta e gli afferra la camicia e con un movimento deciso ma brusco gli fa saltare tutti i bottoni in un colpo solo.

GIOVANNI
Ah...!

I bottoni rimbalzano per alcune volte sul pavimento del bagno, tintinnando.

GIOVANNI
(ridacchiando)
Poi me li raccogli tu, sì?

RAGAZZO
(eccitato)
Sì, tutto quello che vuoi!

Bacia Giovanni sotto l'orecchio (Giovanni lo gradisce), quindi lentamente scende lungo il collo poggiando appena le labbra sulla pelle.

RAGAZZO
Ed io?

Si ferma. Alza lo sguardo verso Giovanni che apre gli occhi e si guardano.

RAGAZZO
Io ti sono mancato?

GIOVANNI
Non sai quanto...!

Il ragazzo gli slaccia la cintura in maniera frettolosa, sempre guardandolo negli occhi. Quindi, mentre gli dà un bacio con la lingua (Giovanni lo gradisce), gli cala i pantaloni e i boxer e gli prende in mano l'uccello.

GIOVANNI
(verso lo stato d'estasi)
Sì... Prendilo...

RAGAZZO
(malizioso)
Così?

GIOVANNI
Sì...

Giovanni ricambia, mentre bacia il ragazzo (gli slaccia la cinta e gli cala pantaloni e mutande). Iniziano a masturbarsi a vicenda. Scambio di baci passionali e con la lingua che si alternano a scambi di sguardi maliziosi e versi in un crescendo di piacere.

Il ragazzo viene per primo...

RAGAZZO
Cazzo! Scusa...

...e gli ha sporcato i pantaloni.

GIOVANNI
(malizioso)
Sai come rimediare.

Il ragazzo sorride maliziosamente e aumenta il ritmo e, in pochi istanti, anche Giovanni raggiunge l'orgasmo.

RAGAZZO
(ansimando)
Allora? Ho rimediato?

GIOVANNI
(in estasi, ansimando)
Sì...

Il ragazzo poggia la testa sulla spalla di Giovanni e Giovanni poggia la mano sui capelli del ragazzo.

GIOVANNI
Ti amo,
(chiude gli occhi)
Bartolomeo.

SCENA 3 – INT. CAMERA DA LETTO, NOTTE

Schermo nero, quindi immagine sfocata e scura dell'interno di una stanza. Appare, scompare, appare, scompare, sempre meno rigata finché non diventa nitida.

Sul piano in marmo del comodino in legno ci sono una sveglia elettronica, accanto un paio di occhiali, un libro, dietro si vede la base in malachite di un David di Donatello e una lampada spenta.

CRISTIANO, 30 anni, biondo, capelli lunghi e mossi, occhi azzurri tendenti al blu, è steso nel letto su un fianco e sta aprendo gli occhi. Sente dei rumori in lontananza e deduce che si tratta di un tuono e che sia per questo che la stanza è al buio.

CRISTIANO (V.O.)
(scocciato)
Ah! È andata via la corrente... Maledetta cabina.

Il tempo di pensare che un lampo illumina la stanza.

CRISTIANO (V.O.)
Appunto. No, perché l'avevo accesa, la luce, ne sono sicuro...
(sente dei versi)
Oh, bene...

GIOVANNI
(sussurrando)
Sì...

CRISTIANO (V.O.) (CONT.)
...parla di nuovo nel sonno. E sono solo le tre e... che c'è scritto? Tre e venticinque. Ah...!

Cristiano sbuffa, chiude gli occhi, si tira su il lenzuolo e affonda la testa nel cuscino.

Un tuono e un lampo, stavolta più intensi.

GIOVANNI
(sussurrando)
...Vengo...

CRISTIANO
(a bassa voce)
Dormi, che tra tre ore dobbiamo essere di nuovo sul set.
(sbuffa)
Dannazione.

Giovanni continua a parlare e a fare versi e Cristiano realizza che sta succedendo al compagno.

CRISTIANO (V.O.)
Ma... No!
(ride, si copre con una mano la bocca)
No, dai! E io che... Ci sarò anch'io? Ma sì, dai, ovvio.

Cristiano decide di ascoltare ancora un po', prima di provare a riaddormentarsi. Si sta divertendo, ma non vuole farsi sentire da Giovanni, quindi, con lo sguardo fisso su ciò che ha di fronte, si tiene una mano sulla bocca.

I lampi prima e i tuoni dopo si fanno più ravvicinati e vicini.

Giovanni comincia a muoversi, oltre che a parlare e a gemere. Cristiano sente la mano di Giovanni lungo il fianco, lenta, quindi la sente infilarsi dentro i pantaloni sul davanti e sente le dita attorno al proprio sesso. A Cristiano scappa un sorriso e un verso di godimento appena le sente stringersi attorno al membro e iniziare a masturbarlo – lentamente, quindi aumentando il ritmo.

GIOVANNI
(in estasi, ansimando)
Ti amo...

CRISTIANO
(sussurrando)
Sì, ti amo anch'io...

GIOVANNI (CONT.)
...Bartolomeo.

Un tuono molto vicino copre un poco l'ultima parola di Giovanni che, però, Cristiano ha sentito e il lampo che segue al tuono illumina il volto dall'espressione abbastanza turbata, anche se cerca subito (e la trova) una spiegazione razionale.

CRISTIANO (V.O.)
(incredulo)
Bartolomeo? Il mio migliore amico? Ma no, magari ho capito male... Insomma, con questo baccano infernale sulle nostre teste... può anche essere così...

Non sembra crederci molto - gli occhi di Cristiano si fanno lucidi. Intanto, Giovanni continua a masturbarlo e a fare versi di piacere.

GIOVANNI (CONT.)
Ti amo, Bartolomeo...

Si sente un altro tuono, molto forte. Una lacrima fa capolino e scivola sulla guancia di Cristiano che non muove un muscolo, non fa nulla e nemmeno impedisce a Giovanni di continuare a masturbarlo e a se stesso di eccitarsi.

CRISTIANO (V.O.)
(triste, parlando al suo corpo)
Mi tradisce lui e mi tradisci anche te.

La sua espressione cambia repentinamente. Tira su col naso e con il dorso della mano si asciuga la lacrima. Appare risoluto e deciso a sapere la verità.

CRISTIANO
Gio?

Giovanni smette di masturbarlo.

GIOVANNI
Uhm...

CRISTIANO
Gio, svegliati.

GIOVANNI
(bofonchiando)
Uh? Che s-succede?

CRISTIANO
Mi tradisci con Bartolomeo?

GIOVANNI
(bofonchiando)
Eh...?

CRISTIANO
(cercando di non piangere)
Mi tradisci con Bartolomeo?

GIOVANNI
(sbadigliando)
Che ore sono?

CRISTIANO
Quasi le quattro.
(spazientito)
Allora?

GIOVANNI
No...

Giovanni si gira dall'altro lato e inizia a russare, mentre Cristiano continua a guardare davanti a sé. Il temporale continua e lampi e tuoni si alternano e si sente ora anche rumore di pioggia in crescendo.

CRISTIANO (V.O.)
Tieni gli occhi aperti. E seguilo ovunque. Un sogno può voler dire tutto o nulla...

Lo sguardo è quello di chi sa già tutto, ma vuole averne la certezza. Nasconde la testa nel cuscino.

SCHERMO NERO

Titolo del corto: (in dissolvenza a entrare, bianco, al centro del quadro nero) Il buio nella mente


ATTO II

SCENA 4 – INT. SET CINEMATOGRAFICO, GIORNO

SET: stanza di una villa d'inizio secolo con al centro un tappeto pregiato, un divano a due posti di fronte ad un camino e un paio di poltrone ai lati con due tavolini col piano in marmo e di forma circolare. Il camino è acceso, ha la cornice in marmo e un grande specchio a parete al di sopra con una cornice dorata e in stile barocco.

Cristiano, Giovanni e Bartolomeo e altre persone sono sul set. Hanno appena finito di girare una scena.

Giovanni e Bartolomeo parlano (non si sente ciò che si dicono) e appaiono complici. Cristiano li osserva – e sembra sempre più certo del tradimento del compagno con il suo migliore amico. Intanto, ripercorre nella mente alcuni momenti di ciò che hanno girato durante la mattina – una sequenza di immagini mute.

IMMAGINI: Giovanni e Bartolomeo in abiti d'epoca che inveiscono l'uno contro l'altro e poi finiscono per darsi un bacio e iniziano a spogliarsi.

Un ragazzo sta parlando a Cristiano riguardo la sceneggiatura (che tiene in mano), ma Cristiano è così concentrato su Giovanni che non lo sente.

Giovanni e Bartolomeo raggiungono Cristiano.

GIOVANNI
Vieni con noi?

CRISTIANO
Eh?

GIOVANNI
Andiamo giù al bar. Vieni con noi?

CRISTIANO
No, grazie. Resto qui che devo rivedere un paio di battute.

BARTOLOMEO
(ironico)
Il nostro solito perfezionista.

Bartolomeo poggia una mano sulla spalla di Cristiano e ride. Cristiano, senza farlo notare troppo, si scansa (riesce nel proposito), e sorride, mal celando il fastidio.

CRISTIANO
Eh già.
(con velato disprezzo)
Se si fa qualcosa, la si fa bene, sennò non la si inizia proprio. Almeno, così IO la penso.

Nessuno dei presenti coglie il riferimento a Bartolomeo e Giovanni e al loro tradimento.

GIOVANNI
D'accordo.
(a Bartolomeo)
Allora, andiamo?

BARTOLOMEO
Andiamo.

Giovanni e Bartolomeo lasciano Cristiano al suo lavoro, si mettono la giacca, prendono gli ombrelli (fuori piove, si sente la pioggia appena aprono la porta) ed escono dal set. Cristiano li segue con lo sguardo. Aspetta un attimo, mentre il suo assistente ha ripreso a parlargli del copione e non si accorge di essere ignorato.

CRISTIANO
Scusa, torno subito.

ASSISTENTE
Ma dove vai? Dobbiamo finire di riscrivere la scena e dobbiamo ancora...

CRISTIANO
(mettendosi la giacca e prendendo l'ombrello all'ingresso)
Sì, tra dieci minuti. Va bene? Ah! Se dovesse tornare Giovanni e mi cercasse, digli che sono andato a prendere una boccata d'aria per trovare l'ispirazione.

ASSISTENTE
D'accordo. E se mi fa altre domande?

CRISTIANO
Non lo farà. Sa che cosa mi serve per scrivere qualcosa di decente.

Cristiano lascia il set.

SCENA 5 – EST. CITTÀ, GIORNO

Cristiano segue ad una certa distanza Giovanni e Bartolomeo e nota alcuni atteggiamenti di entrambi – la mano di Bartolomeo sulla spalla del compagno, come Giovanni sorride all'amico e collega, il loro ridere.

CRISTIANO (V.O.)
Cos'avranno tanto da ridere? Ridono di me? Del cornuto che fino a stanotte non sapeva niente e non aveva capito niente? E che vergogna! Seguirli per vedere quello che avrei potuto vedere settimane fa. Tu guarda: non fanno nulla per nascondersi. Ho vinto due David di Donatello, santo cielo, entrambi come scrittore, come ho fatto a non vedere? Sembra una trama scritta da me. Che voglia di licenziarli!

Si apposta dietro una pianta e li vede entrare nel bar – chiudono gli ombrelli, li lasciano dentro un vaso all'ingresso, e si sorridono. Rimane lì un momento, quindi riprende a camminare. Si avvicina all'ingresso, li vede seduti l'uno di fronte all'altro rilassati e a loro agio seduti ad un tavolo vicino alla finestra. È furioso. Si avvicina al vaso, prende i loro ombrelli, si allontana e li butta in un bidone che c'è sulla strada da lì al luogo delle riprese. Sorride soddisfatto.

SCENA 6 – INT. SET, GIORNO (MEZZ'ORA DOPO CIRCA)

Cristiano sta leggendo il copione, camminando su e giù per la stanza, molto concentrato.

Sente aprirsi la porta, si volta e vede entrare Giovanni e Bartolomeo. Sono bagnati fradici e sorride di soddisfazione, quindi va incontro loro (fa un paio di passi).

CRISTIANO
(sorpreso)
Ehi! Ma cos'è successo?

GIOVANNI
Ci hanno rubato gli ombrelli!

CRISTIANO
(stupito)
Davvero?

BARTOLOMEO
Guarda, è assurdo! Li avevamo lasciati nel portaombrelli fuori dal locale e quando siamo usciti, non c'erano più. Ti rendi conto?

GIOVANNI
(arrabbiato)
Che poi, che se ne faranno mai di due ombrelli!? Uno non basta?

CRISTIANO
(sarcastico)
Magari erano in due.

GIOVANNI
Non fare lo spiritoso. Vado a cambiarmi. Torno subito.

BARTOLOMEO
Vado anch'io.

Sequenza di brevissimi momenti di passione tra Cristiano e Giovanni (sguardi, bocce che si incontrano e si allontanano, mano di uno che scivola lungo l'addome dell'altro, capelli e corpi bagnati) in bianco e nero. L'ultimo frame, quello di un bacio passionale, a Cristiano si sostituisce Bartolomeo. Cristiano inorridisce.

CRISTIANO
(autoritario)
Tu no! Resta qui, dobbiamo rivedere un paio di tue battute. Ho visto i filmati e qualcosa non mi convince.

BARTOLOMEO
Dai, Cri, son tutto bagnato. Guarda che se mi ammalo, poi ti devi trovare un altro co-protagonista.

CRISTIANO (V.O.)
Me lo dovrei trovare comunque...

GIOVANNI
Dai, non fare il solito perfezionista.

CRISTIANO
(a Bartolomeo)
Puoi stare bagnato per un paio di minuti che non ti succede nulla. Io, una volta, ho passato l'intera giornata in università coi vestiti bagnati addosso e non mi è successo niente. Persino nelle scarpe avevo l'acqua – ed era metà novembre. Quindi, zitto e rivediamo queste battute.

BARTOLOMEO
(arrendevole)
E va bene, vediamole...

Giovanni si allontana per cambiarsi d'abito, mentre Bartolomeo resta con Cristiano che, mentre gli spiega, segue con lo sguardo il compagno finché non lascia la stanza/set.


ATTO III

SCENA 7 – INT. SET, SERA (QUALCHE ORA DOPO)

Cristiano siede sul divano e distende le gambe e si toglie le scarpe aiutandosi coi piedi. Sospira. Giovanni lo raggiunge e non indossa più gli abiti di scena – una camicia a tinta unita (azzurra) e pantaloni neri con cintura nera.

GIOVANNI
Come va? Stanco?

CRISTIANO
Non sai quanto.

Sull'addome ha il copione ancora aperto, ma capovolto, e ci poggia una mano e parte del braccio sopra.

GIOVANNI
Lo so! Mi hai fatto fare cinquanta ciak solo per una scena di venti secondi.

CRISTIANO
Sai che sono un perfezionista. L'ho pensata in quel modo e in quel modo doveva venire, a ogni costo. Alla fine, mi sembra che ci siamo riusciti, no?

GIOVANNI
(ironico)
Grazie a Dio, signor Haneke, sennò...!
(guarda l'ora)
Andiamo a casa? O dormiamo qua?

CRISTIANO
Cosa?

GIOVANNI
Dai, non sarebbe bello? Scusa, abbiamo tutta la villa a disposizione e non solo per il tempo delle riprese. Vedila come una notte passata in albergo.

CRISTIANO (V.O.)
Hai un bel coraggio...

GIOVANNI (CONT.)
Allora?

CRISTIANO
Potrei anche starci, sì. Ma prima devi dirmi cos'hai in mente di preciso.

Giovanni non dice nulla. Si avvicina al divano, si china e stampa un bacio sulle labbra di Cristiano che poggia la testa sul bracciolo del divano. Il bacio è molto passionale e coinvolgente e Cristiano ricambia. Finito il bacio, si guardano.

CRISTIANO (V.O.)
E se fosse stata tutta una mia fantasia?

GIOVANNI
A cosa pensi? Ci stai?

CRISTIANO (V.O.) (CONT.)
E forse l'ho fatto provare così tante volte quelle scene con Bartolomeo che...

Compare Bartolomeo da dietro il divano – ma solo Cristiano lo vede e lo sente.

BARTOLOMEO
Sei stato cretino. Te la sei proprio andata a cercare.

CRISTIANO
Sparisci!

GIOVANNI (CONT.)
Passiamo la notte qua?

CRISTIANO
Sono stato pesante in questi giorni, vero?

GIOVANNI
Cosa?

CRISTIANO
Ti sono stato addosso e oggi ho toccato il fondo.

BARTOLOMEO
Mai quanto ci sono stato io...

GIOVANNI
Che hai?

CRISTIANO (V.O.)
Pedinarti convinto delle corna...

GIOVANNI
Sì, sei stato un tantino pesante... Un poco, dai. Ma lo capisco, lo so. Tu dedichi tutto il tuo essere ad un tuo progetto e non esiste nient'altro finché il film è stato girato e montato. Ci sta, è normale.

CRISTIANO
Il nostro. L'abbiamo scritto insieme.

BARTOLOMEO
Visto? Era già tutto scritto, lui mi ha sedotto...

GIOVANNI
Sì, scusa, volevo dire nostro. Però, l'idea è stata tua.
(malizioso)
Ma questa, invece...

CRISTIANO
Che fai?

GIOVANNI
Indovina?

Giovanni gli sale sopra e si siede sul bacino. Gli prende la sceneggiatura che ha in mano e la lancia via, alle sue spalle. Cristiano fa per alzarsi perché si sono staccate alcune pagine...

CRISTIANO
Aspetta!

...ma Giovanni lo blocca poggiando entrambe le mani sulle spalle del compagno.

GIOVANNI
Dopo.

Si china e lo bacia, stringendo tra le mani il volto di Cristiano che non muove un muscolo finché non ha ricambiato.

CRISTIANO
D'accordo, ci sto.

GIOVANNI
Passiamo la notte qui?

CRISTIANO
Sì...

Giovanni e Cristiano si sbottonano la camicia a vicenda mentre riprendono a baciarsi in uno slancio di passione e di desiderio che prende entrambi. Il tutto sotto lo sguardo attento di Bartolomeo.

Il petto di Cristiano, asciutto e intonso, si sostituisce a quello un po' più muscoloso e villoso di Bartolomeo. Giovanni scaccia questa visione chiudendo gli occhi e, continuando a baciare Cristiano, slacciandogli la cintura. Ma al posto delle labbra di Cristiano, sente quelle di Bartolomeo. Cristiano percepisce che qualcosa non va nel compagno.

CRISTIANO
Che c'è?

GIOVANNI
(scattoso)
Nulla!

CRISTIANO
Sicuro?

GIOVANNI
Sì, Bart---

BARTOLOMEO
(vanitoso)
Non fa che pensare a me...

CRISTIANO
Bart...?

GIOVANNI
No, scusa...

BARTOLOMEO
Te l'avevo detto, no?

CRISTIANO
(a Bartolomeo)
Stai zitto!
(a Giovanni)
È con lui che vorresti essere?

GIOVANNI
Cos---? No!

CRISTIANO (V.O.)

È con lui che vuole stare...

Senza mai distogliere lo sguardo da Giovanni in stato confusionario, Cristiano allunga il braccio dietro di sé, afferra il posacenere sul tavolino e con questo colpisce in testa Giovanni con un movimento rapido e preciso.

INIZIO SCHERMO NERO

OFF SCREEN Giovanni cade a terra, Cristiano ansima, tenendo il posacenere saldamente in mano – si sentono distintamente i suoni.

FINE SCHERMO NERO

CRISTIANO (V.O.)
È con lui che vuole stare...

Cristiano si alza, si abbottona la camicia, si rimette le scarpe, e con il posacenere sporco di sangue in mano se ne va.

SCENA 8 – EST. CITTÀ, SERA TARDI

Piove e lampi e tuoni si alternano. Le strade sono deserte e illuminate dai lampioni e dai lampi.

Cristiano cammina, con lo sguardo fisso davanti a sé e senza mai sbattere le palpebre, una sorta di spettro bagnato fradicio. Le iridi non sono più azzurre, ma rosse.

Cristiano bussa su una porta. Una, due, tre volte, con forza.

SCENA 9 – INT. INGRESSO, SERA TARDI (UN ISTANTE DOPO)

Bartolomeo apre la porta e non fa in tempo a rendersi conto di nulla che Cristiano entra, lo colpisce alla testa con il posacenere con tutta la forza che ha in corpo. Bartolomeo cade a terra urlando, quindi Cristiano gli si avventa addosso e lo colpisce svariate volte, per poi andarsene. Non dice nulla, lascia il posacenere accanto al corpo di Bartolomeo, esce, lasciandosi la porta aperta alle spalle e se ne va. Intanto, il temporale continua.

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