Capitolo 4: The most precious thing
Le due ragazze rimasero pietrificate dalla figura immensa e dalla voce profonda della strega dei mari, Il cuore di entrambe batteva all'impazzata per la paura e il timore che Ursula faccia loro qualcosa.
"Bene bene, chi abbiamo qui... Cosa speravate di ottenere, mocciosette?"
La malignità che emetteva la sola voce della strega fu abbastanza da farle rabbrividire ed indietreggiare, ma scoprirono che alle loro spalle, le sue murene le scrutavano con espressioni orride e fameliche.
"Ci siamo perse, ed erroneamente siamo incappate nel tuo covo"
Disse Akame sperando di riuscire a convincere Ursula
Una delle due murene avvolse la coda attorno al braccio della rossa che sobbalzò
"Non toccarmi essere viscido e orripilante!"
Eden fu inorridita quando l'altra murena si avvinghiò alla sua coda.
"Lasciaci in pace...! Ce ne stavamo andando, davvero."
"Davvero mi credete così stupida? Adorabile!"
La risata di Ursula riecheggiò per i confini del covo nel vedere le due sirene in difficoltà, la sua follia era palpabile.
La rossa si sentiva immensamente in colpa di aver trascinato entrambe in quella situazione e abbassò lo sguardo, Ursula sembrò accorgersi del cambio d'espressione di Akame, così allungò un tentacolo e prese la rossa portandosela vicino.
"Non toccarla!"
Eden Esclamò, agitando la coda in modo tale da liberarsi della creatura marina, la quale le impediva di nuotare in suo soccorso.
"Lasciami andare, Ursula!"
La strega dei mari non ascoltò la giovane, e si addentrò nel suo covo portandola in una stanza dove c'era una conchiglia che fungeva da calderone e sotto di essa delle fiamme verdi. Dopodichè lasciò la rossa ma la legò ad un paletto per impedirle la fuga.
"Maledetta strega, lasciami andare! Non puoi trattenermi qui!"
"Voi due siete entrate nel mio covo ed io terrò con me una di voi due, così potrò utilizzarti come mia complice"
"Complice per cosa?"
"Non provarci sciocca ragazzina! Non ti dirò nulla. Questa volta non fallirò!"
La rossa cercava di slegarsi i polsi ma la corda era legata molto saldamente, Ursula aveva fatto un nodo molto stretto per impedire alla ragazza di slegarla con estrema facilità, stessa cosa aveva fatto con la corda che teneva la coda della ragazza legata al paletto ancorato al terreno.
"Ferma, non farlo!"
Eden era nel panico, cercando di sfruttare ogni briciolo di forza che aveva in corpo per vincolarsi dalla presa di Flotsam, finché ad aggiungersi arrivò Jetsam.
Entrambe le murene le tenevano bloccate le braccia, tenendola ferma sul posto in modo che non potesse intralciare la loro padrona.
"Che cosa vuoi da noi, strega?!"
"Voglio che voi due mi aiutiate a prendere il tridente di Re Tritone, semplice"
"Non lo faremo mai!"
Disse Akame intromettendosi
"Flotsam, Jetsam, lasciate andare la ragazzina"
Le due murene lasciarono andare l'albina e andarono vicino alla rossa
"Eden, scappa! Io me la caverò in qualche modo"
"Taci stupida sirena!"
Urlò perdendo la pazienza Ursula, poi si ricompose e si rivolse ad Eden
"Se vuoi che liberi la tua amica o qualunque cosa essa sia, dovrai consegnarmi la cosa a cui tieni di più altrimenti trasformerò la prigioniera in schiuma di mare e tu mi aiuterai a rubare il tridente e a diventare la regina di tutti gli oceani"
Gli occhi violacei di Eden erano spalancati, quasi non riusciva a credere all'immagine che aveva di fronte.
"La cosa... a cui tengo di più?"
La sua voce barcollava, sentendosi oberata dalla gravità della situazione e dalla responsabilità di compiere una decisione che sarebbe potuta risultare fatale per la sua compagna.
"Sei davvero spregevole, è così che ci si sente ad essere accecati dal potere."
Mormorò, posando lo sguardo verso Akame, prima di sospirare ed annuire in sconfitta.
"Se lo farò, devi garantirmi che non le torcerai un capello."
"Io mantengo la parola data"
Ursula creò con la magia un contratto da far firmare la ragazza, per sugellare il loro patto.
"Firma qui, cosegnami la tua cosa più preziosa e poi potrete andarvene"
Eden annuì nuovamente per poi nuotare in direzione della strega dei mari, afferrando delicatamente la penna che era situata al di fianco del contratto.
Guardò la rossa un'ultima volta, prima di firmare col suo nome.
"Ecco fatto, proprio come mi hai chiesto." Aggiunse socchiudendo le palpebre, muovendo le braccia verso la nuca per rimuovere la preziosa collana che sua madre le aveva lasciato poco prima di scomparire.
Era sempre stata il suo riferimento, un ricordo del passato e delle piacevoli giornate passate al suo fianco, da cui a malincuore avrebbe dovuto separarsi.
In quel momento tuttavia, era consapevole che la vita di Akame era in gioco, e dunque l'assoluta priorità.
La posizionò lentamente nel palmo di Ursula, attenendosi alle sue condizioni.
"Hai avuto quello che volevi, ora lasciala andare."
Ursula schioccò le dita e le corde si sciolsero, lasciando libera la ragazza dai capelli rossi, che nuotò velocemente dall'amica abbracciandola.
La principessa reciprocò, tirando un sospiro di sollievo nel sapere che il peggio era passato, per il momento.
"Stai bene, Akame?"
"Si, sto bene. Ora andiamo prima che quella pazza cambia idea"
Le due nuotarono velocemente fino a giungere all'uscita del covo e tornarono in superficie.
Una volta giunti gli scogli, l'albina posò una mano sulle clavicole, sentendo immediatamente la mancanza del prezioso oggetto sulla propria pelle, ed un espressione malinconica sopraggiunse il suo viso.
"Mi dispiace che per colpa mia tu abbia dovuto rinunciare alla collana di tua madre. Ti prometto che la recupererò!"
La sera giunse e le due ragazze stavano passeggiando nelle strade della città. Akame guardava attentamente le bancarelle che passavano man mano che camminavano, dopo un pò si fermavano davanti ad una che aveva gioielli fatti a mano di ogni tipo, la rossa si sentiva immensamente in colpa per l'accaduto, così comprò all'amica un chocker con una piccola croce come ciondolo.
"Eden, ho una cosa per te"
"Eh? Per me?"
Eden guardò l'amica con perplessità e notò subito che teneva qualcosa fra le mani, e da allora capì che era un modo per la rossa di sdebitarsi. Rimase commossa dal piccolo ma significativo gesto.
"È... È stupendo, non dovevi..."
"So che non è paragonabile alla collana di tua madre ma ci tenevo a farti un regalo, sono in debito con te"
L'albina presa il choker regalatole dalla ragazza e lo legò al collo, sentendo il metallo di cui era composto il ciondolo contro la sua pelle, una sensazione che le provvedeva un senso di familiarità e conforto.
"Ti ringrazio Akame, è un gesto molto carino da parte tua."
Eden le sorrise con gratitudine.
"E comunque, non devi sentirti in colpa. Lo avrei fatto un milione di volte pur di salvarti la vita, mai ti avrei lasciata nelle grinfie di quella perfida strega."
"Avrei fatto anche io la stessa cosa. Comunque ti sta d'incanto questo chocker."
Le sorrise poi riprese a parlare
"Che ne dici di andare su quella collinetta a guardare le stelle? Magari mangiamo qualcosa, scommetto che hai fame"
"Puoi scommetterci. Dopo tutto quello che è successo oggi, ho una fame da lupi."
Le due ragazze, seguite da Abyss e Nyx, decisero di prendere uno spuntino da una delle bancarelle, prima di recarsi sulla cima della collina.
Si sistemarono sull'erba sempreverde, isolate dal mondo intero, e cominciarono a mangiare sotto il cielo stellato.
"Quante stelle, da qui si vedono benissimo"
"Già, abbiamo scelto il posto migliore dove fermarci." Disse Eden, quando ad un certo punto, le due viaggiatrici intravidero quella che parve essere una stelle cadente.
"Guarda, una stella cadente! Esprimiamo un desiderio!"
Eden puntò un indice verso l'alto, per poi chiudere le palpebre ed esprimere un desiderio nella propria mente.
La rossa fece la stessa cosa, poi riaprì gli occhi e coccolò Abyss, che si addormentò tra le braccia di Akame
"Eden, hai notato? Sta crescendo così in fretta, ed è nato da poco"
"Ci stavo pensando anch'io. Ci pensi a quando diventerà un drago adulto? Potremmo volare dove ci pare e piace insieme a lui in un cielo stellato come questo, e la stessa cosa varrà per Nyx quando sarà il suo turno di crescere."
L'albina accarezzò dolcemente la testa della piccola fenice, che a sua volta si strusciò contro il palmo della sua mano.
"Sono adorabili. Comunque si, quando Abyss crescerà potrà volare e portarci durante i nostri viaggi e stessa cosa Nyx."
"Già. Comunque, ritornando alla strega dei mari... Pensi che cercherà ancora di sottrarre il tridente al suo legittimo proprietario e far del male alle creature di questo universo?"
"Spero di no, ma l'hai sentita prima come diceva di voler rubare il tridente e liberarsi del popolo del mare, non era il tono di voce di una che scherzava. Dobbiamo trovare il modo per fermare il suo piano malefico, altrimenti sarà la fine sia per noi che per il popolo di Atlantica"
Disse la rossa con tono visibilmente preoccupato.
"Per noi da sole questa missione è troppo difficile ci ha già preso in ostaggio prima, dobbiamo avvertire il Re sul piano di Ursula, probabilmente ci aiuterà."
"Non abbiamo altra scelta," Disse Eden, altrettanto in pensiero per il destino di questo universo. "Unendo le nostre forze con quelle di Re Tritone avremo sicuramente qualche possibilità di sventare i suoi piani una volta per tutte."
"Hai perfettamente ragione, ora cerchiamo un posto per dormire, domattina andremo al cospetto del Re e lo mettiamo in stato di allerta, se quella pazza mette i suoi luridi tentacoli sul tridente è la fine"
Le due si incamminarono verso un albergo per prenotare una stanza, durante il tragitto Akame non aveva fatto altro che osservare il livido che le spiccava sulla pelle candida del braccio sinistro.
"Dev'essere stata una delle sue viscide murene." Intervenne Eden, non potendo fare a meno di notare a sua volta l'attenzione della rossa sul livido.
La schiena della rossa venne attraversata da un brivido
"Non me le nominare...gli è andata bene che non le ho usate come mangime per gli squali"
L'albina sorrise lievemente al suo commento.
"Probabilmente si presenterà un'occasione del genere prima di quanto pensiamo."
"Già"
Le due dopo aver prenotato la stanza, entrarono in essa e posarono lo zaino che avevano sulle spalle sulla poltrona davanti al
letto
"Sono stanchissima...tutto il giorno in acqua mi hanno sfinita"
La rossa aprì leggermente la finestra della stanza per far arieggare e rinfrescare un minimo la stanza.
"La sento solo io questa musica?"
Constatò per poi affacciarsi.
"Ora che me lo fai notare, penso di sentire qualcosa in lontananza."
Replicò Eden, sedendosi ai piedi del letto per concedersi un minimo di relax, e Abyss e Nyx fecero lo stesso.
"Molto probabilmente staranno festeggiando per il raccolto. Anche noi al villaggio festeggiamo per il raccolto e ciò si valuta dal numero di piogge durante l'anno"
"Capisco. Effettivamente è qualcosa per cui vale la pena celebrare, non è roba da poco."
L'albina si mise comoda, lasciandosi cadere di peso sul materasso con un sospiro affaticato.
"Più riposiamo in vista di domani, meglio è. Ci aspettano ancora delle questioni in sospeso di cui occuparci."
"Se il raccolto non è buono si muore di fame"
Constatò la rossa
"Si, è meglio riposarci per bene, nuotare lì sotto non è una passeggiata, mi fanno male le gambe"
Non ci volle molto prima che le due ragazze si addormentarono e accanto a loro i due cuccioli.
Il mattino dopo le due ragazze si svegliarono abbastanza presto, si prepararono e andarono nuovamente ad Atlantica.
"Hey voi due perché siete di nuovo qui?"
Gracchiò Sebastian parandosi davanti alle due ragazze.
"Sebastian, per favore facci parlare col Re, abbiamo qualcosa di urgente da dirgli, non c'è tempo da perdere "
Disse la rossa con tono allarmante
"Se è uno scherzo non è divertente"
"Non stiamo scherzando Sebastian, non saremmo venute qui se non fosse urgente"
Il granchio sospiró sconsolato e guidò le ragazze fino alla sala del trono
"Sire, le due ragazze chiedono udienza a voi per comunicare qualcosa di urgente"
"Grazie Sebastian, puoi andare."
Disse il Re congedando il granchio
"Sire, ci siamo imbattute nella strega dei mari nel suo covo, sostiene di volersi impadronire del vostro tridente e spodestarvi e per farlo sarà disposta a qualsiasi cosa."
Eden asserì con urgenza, la gravità della situazione lo richiedeva.
Re Tritone assunse un'espressione preoccupata per le due, si alzò dal trono e nuotó fino a giungere davanti alle ragazze
"Voi due state bene? Quella strega è pericolosa"
"Si, stiamo bene fortunatamente, grazie per il pensiero"
Disse con tono calmo la rossa
"Dobbiamo fare qualcosa per fermarla, per questo siamo venute qui, col vostro aiuto avremo qualche speranza. Se Ursula prende il tridente è la fine per noi e per voi."
Il Re sospirò poi prese parola.
"Non permetterò che quella strega si appropri del regno e del mio tridente, bisogna provvedere immediatamente."
Alle sue spalle si potevano intravedere le sorelle di Ariel, altrettanto in pensiero.
"Fortunatamente, abbiamo già avuto modo di localizzare il suo covo."
Intervenne l'albina.
"Dobbiamo attirarla fuori dal suo covo"
Disse Re Tritone con tono incerto, riflettendo sul da farsi
"Farò io da esca, prenderò il tridente, andrò da lei e farò finta di consegnarglielo"
Disse Akame
"Ne sei sicura, Akame? Mi sembra un piano piuttosto rischioso." Disse Eden con aria visibilmente preoccupata.
"Sono sicura Eden, riuscirò anche a recuperare la tua collana"
Disse la rossa con tono sicuro
"Ti ringrazio davvero... Non sei obbligata a farlo, cerca solo di fare attenzione." Replicò l'amica, colpita dalla determinazione della rossa.
"Farò attenzione, te lo prometto"
"Allora va, siamo nelle tue mani"
Disse Re Tritone riponendo la sua fiducia in Akame
La rossa annuì, prese il tridente dalle mani del Re, uscì da palazzo e nuotò fino al covo di Ursula.
Eden la seguì nelle profondità dell'oceano, stando dietro alle quinte nel caso sarebbe successo qualcosa di spiacevole come l'imprevisto dell'altro giorno, e per attuare la sua parte del piano per sconfiggere la strega dei mari una volta per tutte, e di conseguenza salvare Atlantica.
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