Capitolo 13: Light of Hope
Dopo aver scongiurato la catastrofe che Darkness aveva provocato fra le strade di Daybreak Town e reperito il cuore della sua Principessa del Cuore, i ragazzi avevano deciso di concedersi del tempo per rilassarsi e recuperare le forze.
L'iniziativa fu da parte di Ven, ossia quella di organizzare un semplice sleepover nella Torre dell'orologio, dove i Cinque Capi risiedevano.
Eden e Akame optarono per un bagno caldo a pochi passi di distanza dalla stanza riservata alle ragazze, uscendo con in testa un asciugamano, e cominciarono ad asciugarsi i capelli.
"Aah, ci voleva proprio..." Sospirò.
"Già, l'acqua calda ha rilassato i muscoli indolenziti, mi sento rinata"
Disse la rossa asciugandosi i capelli
Malgrado gli attimi di relax, i pensieri dell'albina non parevano distogliersi da qualsiasi cosa fosse successa durante il suo stato di coma e agli irreparabili danni che sarebbero potuti incombere non solo sulla propria vita, ma anche sulla sua terra natale e i suoi cittadini.
Aveva come uno strano presentimento, era incerta se si trattasse di uno dei suoi istinti da principessa, ossia quello di percepire tracce d'oscurità, o se stesse semplicemente rimuginando più del dovuto.
"Senti, Akame... Mi dispiace di non averti parlato prima della mia identità da Principessa del Cuore, ma è proprio per casi di questo tipo che sono tenuta a mantenere il segreto."
Cominciò l'albina con lo sguardo rivolto altrove, non riuscendo a guardarla negli occhi con una tale ammissione.
"Non era in quel modo che avrei voluto che l'avresti scoperto... Così come non era mia intenzione farti impensierire."
"Non preoccuparti Eden, le circostanze erano già tragiche e poi tu non me l'hai detto per proteggermi, e te ne sono grata"
Disse la rossa per poi abbracciare l'albina
"In qualche modo ci siamo protette a vicenda, in modi diversi"
Eden ricambiò l'abbraccio con un piccolo sorriso stampato sul suo volto.
"Hai ragione. Dopotutto, oramai io e te siamo una squadra, ed insieme ne abbiamo già passate di tutti i colori."
Aggiunse, per poi trovare finalmente il coraggio di incrociare i loro sguardi.
"Ora che la situazione degli Heartless è stata risolta grazie all'aiuto dei Cinque Capi, possiamo goderci un meritato riposo prima di partire per il prossimo regno. Probabilmente i ragazzi ci staranno aspettando nell'altra stanza... Andiamo?"
"Si andiamo"
Le due tornarono dai due ragazzi.
Ad attenderle oltre a Ven ci furono anche Ephemer e Skuld, da poco tornati dalla loro missione di sgominare gli Heartless, altrettanto esausti.
"Oh? Ci si rivede. Abbiamo sentito quanto accaduto... dobbiamo ringraziare Akame, Ventus e Brain per aver salvato la nostra principessa."
Skuld accolse le due ragazze con un caloroso sorriso.
"Gli Heartless hanno invaso l'intera città, e se non fosse stato per il vostro supporto, non oso immaginare cosa sia potuto accadere a lei e a questo mondo."
Intervenne Ephemer.
"Skuld, Ephemer, è un piacere rivedervi"
Disse Akame felice di rivedere i due amici
"Comunque non dovete ringraziarmi, salvare Eden era un mio dovere, l'avrei protetta in ogni caso".
"Capisco, non mi sorprende che tu sia stata scelta dal Keyblade, sei una ragazza determinata e altruista. Percepisco una forte luce dentro di te."
Osservò la corvina con un dolce sorriso, invitando le due ragazze ad accomodarsi di fronte a tè e manicaretti che avevano riservato appositamente per l'occasione.
"Hanno un aspetto invitante"
Akame prese posto sul divano presente nella stanza
"Beh, dopotutto, è stata proprio Skuld a prepararli."
Disse Eden con tono orgoglioso verso la propria amica, tenendo una tazza di tè tra le mani, e cominciò a soffiare nel liquido bollente.
"Suvvia, non c'è bisogno delle lusinghe. Comunque sia, credo che questa potrà essere un'ottima occasione per conoscere meglio la tua compagna e tenerci aggiornati sul tuo viaggio."
La suddetta giovane si lasciò sfuggire una leggera risatina.
"Ah, mi spiace... è stato tutto così repentino, e non ho avuto l'occasione di avvisarvi della mia partenza. Mio padre, beh... conoscete la storia."
I tre annuirono comprensivamente, ben consapevoli che la principessa era in fuga dal crudele destino che la aspettava prima di incontrare la rossa.
Akame sorseggiò un pò di te prima di prendere parola voltandosi verso Eden.
"Senti Eden, quale sarà la nostra prossima tappa?"
Disse la rossa impaziente di riprendere il viaggio, non vedeva l'ora di esplorare altri luoghi e di conoscere tutte le tradizioni che caratterizzava ogni luogo.
"Ottima domanda, non ci avevo ancora pensato."
Mormorò l'albina, altrettanto ansiosa di scoprire la loro prossima destinazione.
"Posso sempre dare alcuni suggerimenti, durante i miei viaggi ho scoperto dei mondi fantastici che a mio avviso meritano di essere esplorati!"
Intervenne Ventus, il quale si stava ingozzando di dolcetti mentre pronunciò tali parole.
"Davvero? Avanti dicci tutto Ven"
Akame aveva gli occhi luccicanti, non amava stare ferma, nonostante fosse una principessa aveva lo spirito da avventuriera, in fondo era cresciuta viaggiando, in luoghi nelle vicinanze ma pur sempre viaggiando.
"Recentemente mi è capitato di imbattermi in un mondo chiamato Teyvat, non ne avevo mai visto uno così vasto. Gli abitanti in quel luogo usufruiscono di poteri magici proprio come noi, ma anziché tramite il Keyblade, ho sentito che fanno uso di oggetti chiamati Visioni."
Sia Eden che Akame sembravano intrigate dalla breve spiegazione fornita dal biondo, sembrava un luogo totalmente diverso da quelli che avevano visto finora.
"Teyvat, hm? Mi sembra un ottimo luogo dove cercare nuovi poteri. Tu che ne pensi, Akame?"
Chiese l'albina alla compagna, consapevole che una tale conoscenza avrebbe potuto fornire loro un maggiore aiuto dal punto di vista offensivo contro il nemico a cui stavano dando tutt'ora la caccia, sorseggiando il suo tè.
"E' la destinazione perfetta per noi, è deciso allora! Andremo a Teyvat"
Akame mangiò due biscotti prima di riprendere parola
"Tra qualche giorno partiremo, è meglio che ci prendiamo questi giorni di riposo"
"Sono d'accordo, avremo bisogno di tutte le energie necessarie prima di incamminarci verso la prossima destinazione."
Concordò Eden, gustandosi un piccolo dolcetto accompagnato dal suo tè con un'espressione di pura contentezza. Il sapore le era mancato, le ricordava dei suoi spuntini pomeridiani, l'unica parte della giornata in cui poteva concedersi una meritata tregua.
"A proposito... Come mai Brain non è qui con noi a mangiare?"
Domandò l'albina ai suoi compagni, inclinando leggermente il capo come per enfatizzare la propria confusione.
"Ah, credo che Brain sia attualmente impegnato nella stanza dei monitor. Diceva di avere una faccenda importante di cui occuparsi che non poteva aspettare."
Disse Ephemer altrettanto confuso, quel ragazzo era il paradigma della misteriosità.
"Quel ragazzo è la personificazione del mistero, sta sempre isolato"
Disse Akame
Eden scosse la testa esasperata, alzandosi lentamente sotto lo sguardo perplesso dei compagni.
"Vado a prenderlo. Importante o meno, deve ancora riposare dalle ferite che ha accusato."
La rossa sorrise
"E' un ragazzo testardo..."
"Puoi dirlo forte. Il più testardo che ci sia... adesso lo sai anche tu."
L'albina sospirò, per poi dirigersi verso la stanza indicata da Ephemer dove avrebbe trovato il corvino con l'intenzione di trascinarlo se necessario.
Proprio come sospettavano, il ragazzo in questione era seduto di fronte alla solita scrivania.
Sul volto aveva appiccicato il libro che aveva segretamente aperto l'altro giorno durante lo stato dormiente della principessa, stravaccato sulla solita sedia.
"Non ci credo... si è addormentato così?"
Eden mormorò incredula.
Malgrado ciò, prese il suddetto libro e lo allontanò dal corvino, il quale sobbalzò immediatamente.
"Uh, chi va là? ...Eden e Akame? Ah, dovete scusarmi, intendevo... Sua Altezza e la sua paladina, qual buon vento vi porta fin qui?"
L'albina alzò gli occhi al cielo, a dir poco esasperata.
"Avevi promesso di passare del tempo con noi, Brain."
Brain sospirò, non avendo evidentemente alcuna scelta.
"Lo so, lo so. Non ve ne ho parlato per non allarmarvi, ma credo sia troppo presto per cantare vittoria."
"Che cosa... che cosa vorresti dire?"
"Questo dovresti saperlo meglio di me e di chiunque altro, Eden. Sei la settima Principessa del Cuore... più precisamente di questo mondo. Sono certo che tu abbia percepito delle tracce di oscurità persistenti."
"Beh, io... credo di sì." Sussultò non appena realizzò, "Aspetta, non dirmi che... Darkness è ancora nei paraggi?"
Brain si limitò semplicemente ad annuire.
"Pare che la profezia potrebbe avverarsi da un momento all'altro. Daybreak Town sarà inghiottita nell'oscurità più assoluta, cadendo così in un sonno profondo. Io... mi dispiace, Eden."
Il cuore di Eden batteva all'impazzata, non aveva mai visto un'espressione così angosciata sorvolare il suo viso, né tantomeno immaginato un destino simile per il proprio mondo.
"No... non può essere vero..."
Le lacrime le rigavano il viso, sgorgando dai suoi occhi gonfi, coprendosi la bocca con il dorso della mano.
Akame notando che l'albina ci stava mettendo molto si alzò e andò nella stanza dove in quel momento si trovavano Eden e Brain, arrivata lì vide che l'albina stava piangendo, così preoccupata entrò e si avvicinò all'amica.
"Eden, che è successo?"
L'albina tentò di asciugarsi le lacrime sotto lo sguardo dei due, facendo un profondo respiro.
"Dobbiamo... abbandonare Daybreak Town."
"Perchè?"
Chiese la rossa non capendo
"So che è tutto così repentino, ma bisogna evacuare quante più persone possibili da Daybreak Town. Secondo il Libro delle Profezie, questo mondo cesserà presto di esistere insieme ai suoi abitanti."
Fu Brain a spiegare per la compagna, tutt'ora ancora visibilmente scioccata dalla notizia, cercando di consolarla.
"Prima lasciate questo mondo, meglio è... al resto penseremo noi."
"Scordatelo...! Non lascerò che tu e gli altri moriate qui!"
Esclamò una Eden visibilmente nel panico, ma tutto ciò che ricevette in cambio fu un sorriso mesto.
"Perchè non vi unite a noi per il viaggio a Teyvat, più siamo e meglio è. Non vi lasceremo qui a soccombere, se questo regno deve sprofondare nel limbo voi non dovete assolutamente farne parte"
Akame aveva la voce spezzata dai singhiozzi, li conosceva da poco è vero ma ci si era già affezionata.
"Per quanto l'offerta sia allettante, sfortunatamente dobbiamo adempiere al nostro dovere come i Cinque Capi. La sicurezza della nostra è la nostra priorità, e dobbiamo restare fino a quando non ne avremo salvati il più possibile."
Spiegò Brain, pregando silenziosamente per la comprensione delle due, per quanto straziante fosse una tale separazione.
Ciò che non si aspettava fu Eden che si fiondò tra le sue braccia, sentendo le lacrime di quest'ultima sgorgare nuovamente sulla sua spalla.
"Non lasciarmi anche tu."
Mormorò l'albina ormai disperata.
Il corvino tentò di non lasciare che le emozioni lo sopraffassero, del resto era abituato a dover mantenere una mente lucida nel peggiore dei casi.
"Una volta che tutto questo sarà finito, prometto che mi rifarò vivo."
Replicò il ragazzo, prendendo il suo fedora e poggiandolo sulla testa di una Eden perplessa.
"Tornerò a prenderlo, perciò vedi di trattarlo bene. Intesi?"
La principessa non poté far altro che annuire silenziosamente, seppur a malincuore, consapevole di non avere altra scelta se non accettare tale separazione.
A seguito di tali parole, tutto ciò che Eden e Akame ricordarono fu il buio più assoluto.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top