Capitolo 10: The Seventh Princess of Heart

Tramite la cristallo bottiglia, Eden e Akame furono finalmente approdate a destinazione: Daybreak Town, nonchè regno natale dell'albina.

Svariate settimane erano trascorse dall'ultima volta che aveva messo piede nel luogo che definiva casa, da quanto aveva deciso di intraprendere questo viaggio al fianco di Akame.

All'insaputa della rossa, Eden rovistò nella borsa, stabilendo che fosse opportuno coprirsi con lo stesso cappuccio con cui si erano incontrate per la prima volta.

"Come ben sai, sono la Settima Principessa del Cuore-più precisamente, la principessa di Daybreak Town."

Cominciò con un sospiro, come se il solo pensiero di essere una principessa l'avesse resa esausta fisicamente e mentalmente.

"Oltre a te, Akame, solo alcune persone sono a conoscenza della mia vera identità," Aggiunse, "Perfino mio padre ne è all'oscuro. Tuttavia, preferirei perlustrare la zona in incognito, sarà sicuramente sulle mie tracce per essermene andata via di casa senza preavviso."

Disse per poi passare un secondo cappuccio alla rossa, intimandola a fare lo stesso, pur di non destare sospetti.

La rossa mise il cappuccio e andò nella zona incognita del regno per allontanarsi dalla folla che avrebbe potuto riconoscere Eden.

"Le altre principesse vivono tutte qui o sono sparse nei vari reami?"

Chiese Akame con curiosità

"Stando ai Denti di Leone, più precisamente i Cinque Capi, sono tutte sparse tra i vari reami."

Spiegò l'albina, facendo da guida alla compagna verso quella che sembrava essere una torre dell'orologio.

"Si sospetta che qualcuno stia tramando qualcosa con le principesse. Probabilmente vogliono usufruire dei nostri cuori puri di luce, ma a quale scopo?"

La sua fu una domanda retorica, come se stesse meditando a voce alta.

"Probabilmente sarai perplessa in questo momento, ma non preoccuparti, capirai a tempo debito." Aggiunse Eden rapidamente, realizzando la quantità di informazioni da digerire.

Durante il percorso, improvvisamente l'albina si irrigidì a causa di alcune voci a lei familiari alle loro spalle che tentavano di attirare la loro attenzione.

"Altolà, ragazzine sospette! Avete visto una ragazza sui vent'anni con capelli albino legati in un fiocco?"

In quel momento Eden stava sudando freddo, arricciando le labbra malcelate, sforzandosi di ideare una soluzione al problema, e in fretta.

'Se apro bocca, mi riconosceranno.' Rimuginò.

Senza alcun preavviso, l'albina afferrò il polso di Akame e si diedero alla fuga, lasciandosi gli uomini alle spalle.

Cercarono rifugio nell'oscurità della torre, all'interno di una stanza altrettanto buia. Nonostante ciò, si riusciva ad intravedere un enorme tavolo dalla forma rotonda e alcune librerie, con libri e fiale sparsi a destra e a manca.

"Quelle... erano le guardie che mio padre ha mandato appositamente per cercarmi." Eden sospirò esasperatamente.

"Dove potremmo stare affinchè non ci trovino? Abbiamo quasi rischiato poco fa"

Disse la rossa con tono preoccupato

"Vediamo... qui dovremmo essere al sicuro." Constatò la principessa, avanzando nell'oscurità alla ricerca di una lampada.

"Mi dispiace tanto per l'inconveniente, ma purtroppo non mi lascia in pace."

Aggiunse con tono visibilmente frustrato.

"Non preoccuparti Eden, non è affatto colpa tua, giustamente tu sei fuggita per evitare di vivere un futuro triste e senza lieto fine. Non si dovrebbe obbligare il proprio figlio o figlia a sposare qualcuno che non si ama. Se fossi stata al tuo posto avrei fatto la stessa cosa"

Disse la rossa per poi prendere la lanterna che aveva messo nella tracolla in caso di necessità

"Tieni, ho portato la lanterna, delle candele e i fiammiferi in caso ci fossimo trovate in una situazione simile"

Disse Akame allungando gli oggetti in direzione dell'albina.

"Ti ringrazio Akame, sei la migliore."

Eden accettò suddetti oggetti con un sorriso di gratitudine, per poi riporre le candele sull'enorme tavolo posto al centro della misteriosa stanza e, così facendo, le accese una per una.

"Purtroppo non è stato facile da quando mia madre è scomparsa dopo avermi dato alla luce. Mentre si diceva che lei fosse gentile e supportiva, mio padre è invece l'esatto opposto."

Il tono che utilizzò l'albina lasciava poco spazio all'immaginazione sui suoi sentimenti, ovvero un mix tra nostalgia e malinconia.

"È spronato dal senso di avidità. Ha sempre avuto grosse aspettative su di me, specialmente perché sperava di avere un figlio piuttosto che una figlia, ed è disposto a forzarmi in un matrimonio che non ho mai chiesto."

Sul volto aveva un piccolo sorriso per mascherare la propria tristezza, ma la sua voce traballante la tradì.

Questa fu la ragione che rese l'idea di tornare a Daybreak Town piuttosto scomoda per lei.

"Mi dispiace....non avrei dovuto dire quelle cose..."

Disse la rossa con tono dispiaciuto e abbassò lo sguardo mortificata.

"Comunque tu sei una persona migliore di lui e sono certa che tu sarai un'ottima regina se un giorno tu erediterai il trono di Daybreak."

Disse con tono fermo e deciso.

"Non hai nulla di cui scusarti, anzi, sono lieta di intraprendere questo viaggio insieme. Se lo dici tu, probabilmente hai ragione..."

Eden arrossì lievemente, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"La tua amica ha ragione, Eden."

Eden s'irrigidì sentendo una voce provenire dall'ingresso, voltandosi verso un paio di volti familiari.

Un ragazzo dai capelli albino e una ragazza dai lunghi capelli neri si presentarono alla soglia, sorridendo alle due ragazze.

"Ephemer, Skuld, siete voi!"

L'albina fu entusiasta di rivedere i suoi compagni dopo così tanto tempo, e lì strinse entrambi in un caloroso abbraccio.

"Ne è passato di tempo."

Disse Eden con voce rincuorata, lasciandosi alle spalle il peso dei suoi problemi familiari.

"A tal proposito, dove sei stata per tutto questo tempo? Eravamo tutti in pensiero per te..." Replicò Ephemer, visibilmente risollevato.

"Ultimamente Brain non ci ha rivolto la parola, addirittura non si è più fatto vivo da allora." Aggiunse Skuld.

"Beh... Temo che sia una storia tutt'altro che semplice da spiegare in parole povere."

Eden disse dopo svariati attimi di esitazione, per poi rivolgere lo sguardo verso la rossa, poi nuovamente verso i due ragazzi.

"Akame, loro sono Ephemer e Skuld, e sono due dei Cinque Capi di cui ti parlavo prima. Ephemer e Skuld, lei è Akame, e da poco abbiamo deciso di intraprendere un... viaggio tra i vari mondi."

"E' un vero piacere fare la vostra conoscenza"

Disse la rossa stringendo la mano alle due nuove conoscenze.

"Il piacere è tutto nostro, Akame. Ci sorprende che Eden non ci abbia ancora parlato di te, ma ci sarà un luogo e un tempo adatto per parlarne più approfonditamente."

I due leader reciprocarono il gesto, offrendo alla rossa un sorriso caloroso.

"Qualcosa non va?" Eden chiese ai ragazzi con fare preoccupato.

"In verità sì," Disse Skuld. "Molti Heartless si stanno aggirando per Daybreak Town per un motivo a noi ancora ignoto. Come ben sai, sono delle creature che si cibano di cuori di pura luce proprio come il tuo, per cui non è sicuro girovagare senza un Keyblade."

"Esatto, il Keyblade è la sola arma in grado di sconfiggere queste creature." Disse Ephemer. "Solitamente è il Keyblade a scegliere il proprio possessore, e basta uno sguardo per capire che voi due rientrate in quella categoria."

La rossa guardò i due, poi intervenne

"Io non ho un Keyblade, sono la principessa di Wonderland ma non ho mai avuto un
Keyblade..."

"Forse questo ti sorprenderà, ma sapevamo già del tuo arrivo e del ritorno di Eden, ed è per questo che siamo qui. Tutto per merito del Libro delle Profezie." Intervenne Skuld.

"Eden ha già sviluppato un legame con il Keyblade tramite contatto con un altro Custode del Keyblade. Per quanto ti riguarda, Akame, un individuo stravagante è lì fuori che ti aspetta per aiutarti ad ottenerne il potere."

La rossa spalancò gli occhi, aveva capito di chi parlavano

"Il cappellaio matto!"

Disse Akame con tono carico di eccitazione, poi si accorse del tono utilizzato e arrossì

"S-scusate..."

La rossa uscì dalla torre e andò verso una locanda dove incontrò il Cappellaio Matto.

"Cappellaio, cosa ci fai qui?"

"Principessa Akame è un piacere immenso vederti, ti ho portato una cosa"

I due si sedettero al tavolo della locanda, poi il Cappellaio mise sul tavolo un oggetto che ricordava una chiave con sopra una rosa rossa

"Ma questo...cos'è?"

"Questo è un Keyblade, è un oggetto appartenuto alla tua antenata molto tempo fa, e ora è il momento che lo abbia tu"

"Quindi questo è un Keyblade..."

Disse la rossa toccando l'oggetto, poi venne raggiunta da Eden, Ephemer e Skuld.

"Esatto. Ti tornerà utile quando si tratta di girovagare in mondi infestati dagli Heartless."

Eden le spiegò brevemente con un sorriso stampato sul suo volto, per poi estendere un braccio nel quale incanalò il potere necessario per evocare il proprio Keyblade dalle decorazioni floreali.

"Ci... ci sono riuscita davvero? Da quando sono stata scelta dal..."

L'albina sussultò, per poi ricordarsi che aveva precedentemente avuto un contatto con il Keyblade di Brain, e per questo motivo ne aveva ereditato il potere.

"A quanto pare ci sei già arrivata da sola." Skuld ridacchiò.

"Sfortunatamente il dovere ci chiama, ma se qualcosa dovesse andare storto, non esitate a chiedere il nostro aiuto."

Detto ciò, Ephemer e Skul si congedarono, lasciando le due ragazze nuovamente sole.

Akame prese il Kayblade e sentì un'energia magica scorrere attraverso esso e sentì uno strano calore

"Che sensazione strana..."

"So che avete perso i vostri poteri da maga del Vuoto..."

Disse il cappellaio

"Si...mi spiace, ma siamo nei guai un nemico sta distruggendo i vari regni e ho scoperto che un suo antenato ha distrutto Wonderland, dobbiamo fermarlo prima che sia troppo tardi anche per gli altri regni conosciuti e anche quelli inesplorati"

"Non crogiolatevi nei sensi di colpa principessa, avendo creato un legame con una creatura magica e avendo canalizzato in voi il potere del Keyblade ora sarete inarrestabile. Prima o poi il nostro bellissimo regno tornerà al suo antico splendore e una principessa coraggiosa, impavida e indomita prenderà posto su quel trono. Sono sicuro che riuscirete nelle vostre imprese."

Akame sorrise a quelle parole, poi il cappellaio si alzò dalla panca e con le due ragazze si avvicinò all'uscita.

"Ora devo tornare a Wonderland, gli altri mi aspettano. Quando vorrete potrete venire a Wonderland per un party del non compleanno"

Disse il ragazzo entusiasta.

La rossa rise poi si avvicinó al cappellaio e lo abbracciò.

"Arrivederci Cappellaio, salutatemi il bianconiglio, lo stregatto e tutti gli altri.".

"Sarà fatto principessa"

Disse il ragazzo per poi stampare un piccolo bacio sulla fronte della principessa, poi si congedò.

"Con il Keyblade e i legami dalla nostra parte, riusciremo di sicuro ad adempiere alla missione."

Asserì Eden, tutt'ora incredula di aver ricevuto un Keyblade nonostante la sua posizione da Principessa del Cuore.

"Comunque sia, Akame, voglio passare dal mio appartamento ancora una volta. Vieni con me?"

"Certo, allora andiamo"

Le due ragazze uscirono dalla stanza con cautela nel caso altre guardie le avessero pedinate.

"La via è libera."

Eden mormorò, facendosi strada verso la prossima destinazione.

A fermarle, tuttavia, furono delle creature nero pece che spuntarono da delle chiazze nel terreno.

"Heartless!" Esclamò l'albina con il proprio Keyblade a portata di mano.

Akame prese il suo Kayblade e si preparó allo scontro imminente contro gli Heartless. Non sapeva cosa fare ma il tutto fu automatico come se avesse avuto il Kayblade da sempre e sapesse il suo utilizzo.

Si scagliarono entrambe contro le creature, sferrando vari incantesimi che le indebolirono notevolmente fino a scomparire nel vuoto.

Tuttavia, più ne sconfiggevano, più ne spuntavano.

"Non finiscono mai..." Disse l'albina col fiatone.

"Non possiamo continuare all'infinito, dobbiamo fare qualcosa alla svelta altrimenti saremo spacciate"

Disse la rossa notevolmente preoccupata.

"Non ci resta che cercare di seminarli."

Il Keyblade di Eden scomparve in un'area rosea e floreale dalla mano che lo impugnava, fin troppo esausta per tenerne il potere.

In particolare, il bersaglio principale degli Heartless sembrava essere proprio Eden, visibilmente attratti dal suo cuore puro di luce.

"Lasciatemi!"

L'albina cercò di scrollarseli di dosso con movimenti sempre più disperati.

Akame si fiondò verso l'albina prendendole il polso e con il keyblade fece un movimento riuscendo a colpire gli Heartless che tenevano Eden facendoli svanire nel nulla.

"Dobbiamo cercare un posto sicuro altrimenti quei cosi ti cattureranno e a quanto ho capito se mettono le mani su di te è la fine."

Disse Akame aiutando la compagna ad alzarsi.

"Ephemer e Skuld avevano ragione quando dicevano che la città è infestata di Heartless... e se riuscissero a divorare il mio cuore..."

Eden si fermò a metà frase, cercando di non pensare al peggio.

"...la piccola luce di Daybreak Town cesserebbe di esistere. Quei Cinque Capi sono stati veramente imprudenti a lasciar andare la Settima Principessa del Cuore libera di vagare."

"Chi... chi parla?"

L'albina sgranò gli occhi alla bizzarra voce, senza riuscire ad intravedere nessuna figura fatta eccezione per gli Heartless.

Finché una misteriosa aura altrettanto oscura si manifestò tra il gruppo di mostri affamati di cuori.

"Vuoi sapere chi siamo? Tutto ciò che ti basta sapere è che il tuo viaggio si conclude qui, Principessa Eden."

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