"... leave…" appena accennato fuoriesce flebile dalla sua bocca.

Seduto in metropolitana, gambe attorcigliate come quelle di un serpente ad un albero, scarpe da tennis blu, pantaloni color caffelatte, le mani larghe, appoggiate al ginocchio, unghie dipinte di nero, camicia hawaiana, un taglio di capelli simile ai Beatles.

Impassibile, lui guarda avanti mentre parla alla sua ragazza.

Si capisce che qualcosa non va, lei ha gli occhi gonfi e rossi, resistono al pianto. Guarda in su per non far scendere nessuna lacrima.

É evidente solo a me, che li ho davanti: si stanno lasciando.

Il miagolio interrompe il mio voler concentrarmi su quelle parole appena accennate dalle labbra di lui che sembrano dei pugnali sul cuore ferito di lei.

Seduti più in là, una mamma sventola sui dei buchi fatti a una scattola di scarpe Adidas, i figli si divertono ad afferrare la zampetta che ne  fuoriesce. Un gatto dentro la scatola, la famiglia pensa al nome da dare al nuovo componente del loro trio. Intanto la voce robotica annuncia la fermata, gli ex fidanzatini scendono insieme, ma distanti accompagnati dalle risate e dal miagolio.

Così inizia la mia nuova avventura, nella consapevolezza di essere davanti a una società in movimento senza la minima intenzione di guardarsi attorno.
Per la terza volta a Londra e questa città ha sempre qualcosa di nuovo e unico da regalare.
Pronti per un nuovo itinerario cari viaggiatori?

Allacciamo le cinture che si va.