14- Barletta

Cari viaggiatori, rimaniamo in Puglia precisamente a Barletta. Visitiamo il Castello Normanno Svevo

Storia:

Le più rilevanti scelte tattiche dell'Imperatore Federico II di Svevia  furono elaborate nella città di Barletta, che ebbe nella sua politica un grande spessore organizzativo e strategico. E' proprio a Barletta, infatti, che nel 1228 si pianificò la riconquista del suo Regno contro il Papato. La città fu importante anche per il figlio di Federico, Manfredi, il quale la elesse capoluogo del suo regno, dopo essersi impossessato nel 1259 del suo castello.

Il Castello fu trasformato da Carlo V da edificio difensivo in rocca inattaccabile, circondato da un largo fossato e caratterizzato dalla presenza strategica di sotterranei.


La struttura ha una pianta quadrangolare e presenta quattro spigoli ognuno dei quali con bastioni pentagonali a punta di lancia, uniti da altrettanti bracci che si incontrano al centro a formare un giardino quadrato

 Il primo piano è suddivisibile in due parti tra loro separate: quella di carattere svevo-angioina, a sud-est, a cui è possibile accedere dalla scala monumentale addossata al lato orientale, che immette direttamente negli ambienti.

Da una parte abbiamo la visuale sul porto e dell'altra sulla cattedrale.

La cattedrale di Santa Maria Maggiore si erge in un punto nevralgico della città di Barletta, al confine tra l'antico borgo di Santa Maria e il Castello Svevo. La chiesa non si presenta come un insieme organico e unitario. Due parti nettamente distinte, quella anteriore romanica e quella posteriore gotica, mostrano i segni di una vicenda costruttiva lunga e discontinua. 

I recenti scavi archeologici hanno poi portato alla luce le strutture di due edifici di culto precedenti: una basilica paleocristiana datata al VI sec. e un edificio alto medievale; infine un ipogeo preromano con numerose tombe a dromos databili all'inizio del III sec. a. C.. 

(Fonte Google)

Aneddoto: 

Amo la Puglia con i suoi ragù a base di carne di cavallo o i panzerotti che ti ustionano la bocca.  

Considero questa regione la mia seconda casa, non solo per le persone a me care che ci vivono ma anche per la bellezza dei suoi luoghi. Il suo panorama che va cambiando man mano che ci spostiamo e la storia che è viva nelle loro costruzioni.

Il loro accento marcato, i vari dialetti ( che non riesco a capire) 

nut nut chè bon, ripete sempre chi mi ospita porgendomi la frutta secca. ( Mangia mangia che è buono significa) 

Cari viaggiatori, con questa città salutiamo la Puglia, spero che il viaggio sotto il suo sole potente e dall'aria secca vi sia piaciuta. Alla prossima

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