CAP.4: LA GENESI DI JINX!


CAITLYN POV:

Raggiunsi il municipio appena in tempo per vedere le conseguenze immediate dello scempio che Jinx aveva causato.
Una serie di ambulanze e camion dei vigili del fuoco che facevano il loro lavoro salvando feriti e domando l'incendio.
Una barella uscì di fretta con i paramedici che urlavano la gravità delle condizioni della persona nella barella, con le lacrime agli occhi mi resi conto che quella persona non era altri che mia madre.
Costrinsi i paramedici a farmi salire sull'ambulanza e partimmo verso l'ospedale più vicino dove portarono subito mia madre in sala operatoria.
Arrivò anche mio padre e insieme aspettamo per ore prima che il dottore uscise furori per aggiornare mio padre delle condizioni di mia madre.
Trattene a stento lo sguardo di orrore prima di scusarsi col dottore per raggiungermi e dirmi che mia madre era rimasta in uno stato di coma dal quale non si sapeva come e quando ne sarebbe uscita o tanto meno se ne sarebbe mai uscita.
Non so bene come, ma mi mossi come se fossi in modalità pilota automatico seguendo scioccata mio padre fino alla stanza dove la avevano portata. Mi misi seduta su una sedia affianco al letto di mia madre e piansi.
Mio padre mi spiegò che dopo essere stata coinvolta quasi direttamente dall'esplosione della sala del municipio, in cui si trovava quando Jinx aveva sparato quel maledetto missile, era già stata fortuna ad non essere morta sul colpo e ad essere rimasta tutta d'un pezzo.
Ma per tutte quelle informazioni al momento non c'era ne tempo ne spazio nella mia testa per processarle.
Non facevo che continuare a ripensare agli ultimi terribili attimi di litigio che avevo condiviso con mia madre.
Specificamente stavo morendo dal rimorso e dal senso di colpa per l'ultimo scambio di battute che ci eravamo rivolte:

"ODDIO SCUSAMI CAITLYN NON VOLEVO..."

"NO.VA VIA! TI ODIO!!!"

5 ORA PRIMA:

VI POV:

Quel bacio fantastico durò tutto il tempo necessario, anche se sembrò comunque troppo presto quando ci dovemmo separare per riprendere fiato.
Seppur sfinite non avevamo mai smesso di guardarci negli occhi, scrutando le rispettive anime.
Rimanemmo ferme e completamente paonazze in viso per un tempo incalcolabile, poi lei poggio una mano sulla mia guancia, massaggiandola dolcemente e io le ricambiai il gesto.

<< Adesso ne ho la certezza Cupcake, hai davvero un sapore dolcissimo, più dolce di qualsiasi cosa io abbia mai assaggiato fino ad'ora.>>

<<Vi anche tu sei dolce, ma la cosa migliore è che tu lo sia nonostante tutto quello che ti è capitato.
Sin da subito, quando ti ho vista al negozio, mi sono sentita immediatamente attratta da te, in un modo come mai prima in vita mia.
Non ero attrata da te solo perchè eri tremendamente sexy, ma anche perchè sentivo che in qualche modo eri speciale.
Nel poco tempo che abbiamo passato insieme questo si è dimostrato completamente vero, oltre ogni misura.>>

Stavo per baciarla ancora una volta, quando la mia testa iniziò a farmi male e una sensazione strana di dolore mi pervase, ma non era un dolore fisico, non era nemmeno qualcosa che sentivo come mio.
Sembrava come se percepissi l'odio intenso che qualcun'altro stava provando.
Non so cosa successe dopo, ma mi venne da svenire.

CAITLYN POV:

Vi stava per baciarmi un altra volta quando improvvisamente iniziò a sentirsi male fino a svenire. Io cercai di svegliarla, piansi dalla paura di averla appena vista morire, quando il Signor Wayne, mi scanso di fretta per controllarle il battito dal polso.
Poi chiamo i soccorsi e in men che non si dica un eliambulanza accorse per portare Vi in ospedale, io mi rifiutai di andarmene e rimasi al suo fianco.
Una volta raggiunto l'ospedale fu immediatamente trasportata in traumatologia.
Due ore dopo i medici uscirono a parlare con il Signor Wayne, quello che gli dissero lo lasciò perplesso, ma non in agitazione.
Quando tornò indietro pretesi con le lacrime agli occhi di sapere le notizie su Vi.
Lui mise una mano sulla mia spalla e mi sorrise.

<<Non ti preoccupare Caitlyn, Vi sta bene ha avuto solo un piccolo svenimento perchè ha usato troppe delle energie che doveva usare per guarire. La dimetterano subito a patto che stia a riposo per una settimana.>>

<<Grazie al cielo. Ho avuto tanta paura Signor Wayne, ho pensato di averla persa per un attimo.>>

<<Adesso vado a firmare i documenti della dimissione dall'ospedale, nel frattempo vai pure a farle compagnia, in fondo è la tua ragazza.>>

Guardai il signor Wayne incredula per qualche secondo, prima di capire che aveva visto me e Vi baciarci nel parco.
Il mio viso andò a fuoco e mi sentii svenire dall'imbarazzo, mentre lui faceva un sorrisetto furbo prima di girare i tacchi e dirigersi alla reception.
Dopo essermi assicurata di aver fatto sparire il rossore entrai nella stanza di Vi.
Lei era già sveglia, voltata verso le finestre
Vedevo il suo riflesso dai vetri e notai che aveva uno strano sguardo negli occhi, per un attimo mi parve addirittura che fossero diventati violacei, ma appena si voltò verso di me ritorno lo sguardo amorevole di sempre.

<<Ciao. Scusami se ti ho fatto spaventare Pasticcino.>>

Corsi di fianco al letto e la abbracciai forte.
Trattenendo le lacrime mentre cercavo di singhiozzare sommessamente per non apparire come la piagnucolona che in realtà ero.
Lei mi abbracciò forte e mi massaggiò la schiena (esattamente come prima io avevo fatto con lei.)
Mi separai da quell'abbraccio per prenderle la faccia tra le mani e stamparle un bacio sulle labbra, che lei accettò senza esitazioni.
Una volta finito il bacio mi staccai per guardarla di nuovo negli occhi.

<< Non farmi mai più uno scherzo del genere, se no vedi che ti combino.>>

Scherzai cercando di ricacciare indietro lo spavento e le lacrime che minacciavano di uscire.
Lei in tutta risposta prese le mie mani e ne grattò il dorso con i pollici, sempre tenendo gli occhi puntati sui miei.

<< Te lo prometto Caitlyn.>>

Portò la mia mano sinistra sul suo cuore mentre quella destra fini sulle sue labbra.
Per l'ennesima volta in quella giornata mi sentii le guance andare completamente a fuoco.

<< B-Brava r-ragazza.>>

Dopo poco la porta della stanza si aprì e il signor Wayne entrò, abbraccio anche lui Violet e poi la fece alzare cautamente.
Usciti dalla stanza presimo l'ascensore per raggiungere il piano terra e tornare alla limousine.
Per tutto il tragitto rimanemmo in silenzio mentre Alfred guidò fino ad arrivare alla villa dei Kiramman.
Ad attendermi all'ingresso c'era mia mamma che mi aspettava pazientemente.
Prima di uscire dalla macchina salutai il signor Wayne e Alfred e poi mi rivolsi a Vi tirando fuori il cellulare dalla tasca.

<< Un'ultima cosa, Vi scambiamoci i numeri di telefono. Così ci possiamo scrivere.>>

<<S-sicuro.>>

Mi avvicinai a lei per sussuralre all'orecchio.

<< Aspetto una tua chiamata più tardi mi cara V-I-O-L-E-T>>

Le stampai un bacio sulle labbra e riuscii giusto a vederla arrosire imbarazzata prima di scappare via e raggiungere mia madre. Mi voltai a per salutare ancora una volta mentre la macchina partiva verso il camcello principale, per poi svoltare e sparire.

<<Tesoro come è andata oggi?>>

<<B-benissimo... g-giornata davvero d-davvero... fantastica>>

Sospirai ripensando a Vi, mentre mia madre mi guardava con uno sguardo da "Ti ho capita ragazza mia. Non sei brava a nasconderlo, te lo si LEGGE in faccia.", ma non si impose per avere la conferma delle sue supposizioni, lasciandomi un po' di privacy.

<<Comunque, mamma vorrei parlare un po' con te di alcune cose dopo cena. Possiamo!?>>

Lei mi guardò con un volto dispiaciuto, che nell'ultimo periodo, avevo purtroppo imparato a conoscere fin troppo bene.

<<Tesoro ne sono costernata, ma non posso.
Devo tornare in municipio, ho delle questioni prioritarie da discutere con il sindaco per il suo sostegno alla mia candidatura come prossimo sindaco. Non credo di farcela prima di tarda notte.>>

<< Dannazione Mamma, anche oggi pomeriggio non potevi rimanere con me per andare in municipio! Nell'ultimo periodo non hai quasi mai tempo per me è non fai altro che lavorare. NON È GIUSTO!!!>>

<< Lo so Caitlyn davvero e ne sono terribilmente dispiaciuta, ma devo andare per forza è necessario. Ti prego cerca di capirmi.>>

<< NO! VATTENE PURE IN MUNICIPIO TUTTO IL TEMPO CHE VUOI!>>

Mia madre a quelle parole mi tirò uno schiaffo sulla guancia, ma il dolore fisico non era nulla rispetto a quello del cuore.
La guardai con gli occhi lucidi, mentre cosciente di quello che aveva appena fatto cercò di abbracciarmi per tentare di riconciliarci, ma io feci un passo indietro.

<<ODDIO SCUSAMI CAITLYN NON VOLEVO...>>

<<NO.VA VIA! TI ODIO!!!>>

MI Voltai e corsi per casa fino a raggiungere camera mia e chiudermi dentro.
Saltai sul letto e piansi tutta la rabbia che avevo dentro per non poter avere una vita normale, con una madre normale che passasse del tempo normalmente con la figlia.
Mi addormentai ignorando la figura accovacciata nelle ombre che mi fissava con occhi violacei ricolmi di pazzia e odio nei miei confronti.

VI POV:

<<MA CHE CA**...>>

Gia prima di scendere, avevo visto dal finestrino l'immensità del "castello" Wayne, rimanendone completamente impressionata.
Il solo pensiero che quella fosse la mia nuova casa mi fece girare la testa, come era possibile vivere in una casa del genere, dio santo è talmente grande da richiedere una un'intera giornata per vederla tutta.
Non mi ricordo moltissimo della casa in cui vivevo con i miei genitori, ma immagino che la "casa" Wayne fosse almeno chessò un milione di volte quella vecchia!?
Era davvero immensa, circondata dalla campagna sembrava quasi una visione.
Quando finalmente scesi dalla macchina Iniziammo a salire le gradinate per raggiungere l'ingresso e ad ogni passo rimanevo sempre più incapace di immaginarmi a vivere in un posto del genere.

<<Violet, vieni ti mostro la tua camera.>>

Mi apprestai a seguirlo.
Salimmo delle scale fino al primo piano, ci diressimo lungo un corridoio fino all'ultima porta a sinistra.
Quando aprii la porta vidi una stanza spoglia con un letto singolo, un armadio e un comodino, con un bagno privato.
Era molto di più di quanto avessi mai avuto negli ultimi quattro anni e questo mi rese felice, anche se avrei preferito essere lì con Powder, a quel pensiero sentii calare delle lacrime dai miei occhi, ma fui subito pronta ad asciugarle.
Il signor Wayne mi strinse in un abbraccio paterno e ci sedemmo sul letto.

<<Violet, se ti serve qualcosa fammelo sapere, per favore. Ci tengo.>>

Io strinsi più forte le mie braccia soffocando la mia testa sul suo petto, mentre lui mi passava una mano sulla schiena in segno di conforto. Odiavo farmi vedere così vulnerabile, ma avevo bisogno di poter sfogarmi.

<<Avrei voluto che mia sorella fosse qui con me ed avrei voluto incontrarla molto prima Signor Wayne.>>

<< Basta con questo: "Signor Wayne". Dio mi fai sentire un vecchio, chiamami Bruce.>>

Riuscì a strapparmi un sorriso,
ma mi annotai mentalmente di chiamarlo solamente Bruce d'ora in poi.
Mi lasciò da sola nella mia nuova stanza a sistemare nell'armadio i miei vestiti nuovi. Era così strano avere di nuovo un posto da chiamare casa, un posto a cui tornare caldo e accogliente diverso dalle strade sporche e pericolose dei vicoli di Ghotham City.
Sentii bussare alla porta, aprendo mi trovai faccia a faccia con Alfred.

<< Signorina Evergreen sono felice di vedere che stia iniziando a familirializzare con la sua nuova stanza, ma la devo avvisare che la cena è pronta.
Se potesse gentilmente seguirmi alla sala da pranzo.>>

<<Cosa cè di buono Alfred?>>

<<Lo chef ha preparato un menù pieno di proteine per aiutarla ha recuperare le forze visto l'accaduto odierno.
Come primo piatto fettucine al ragù alla bolognese. Secondo piatto hamburger di manzo con patatine fritte e per Dolce una torta sacker al cioccolato.>>

Quando raggiungemmo la sala da pranzo Alfred mi fece sedere su una delle sedie a capo tavola, al lato opposto il signor Wayne era già seduto e mi stava aspettando per iniziare a mangiare.
Quando mi misero davanti il primo piatto stavo praticamente sbavando. Non avevo mai mangiato nulla di simile era così buono da farmi chiedere il biss per ogni portata.
La cena andò benissimo senza intoppi, io e Bruce stavamo cercando di trovare dei punti in comuni per creare un rapporto, eravamo davvero pessimi a conversare normalmente, ma mi mise a mio agio sapere di non avere a che fare con un eccentrico narcisista.

<<YAWN... Scusami Bruce, ma sono stanca. Vado a dormire. Notte.>>

<<Notte Violet. Cerca di riposarti perchè i dottori mi hanno detto che devi stare tassativamente a riposo per qualche giorno.>>

<<È esattamente quello che stavo pensando di fare.>>

Dissi scherzosamente prima di rifare la strada verso camera mia.
Quando arrivai mi spogliaiai ed entrai nella doccia decisa a lavare via la fatica e concedermi un po' di relax.
Finita la doccia mi asciguai velocemente e mi misi un paio di boxer, i pantaloni e la maglietta a maniche lunghe del pigiama.
Mi misi a letto sotto le coperte e quando stavo per addormentarmi mi ricordai che avrei dovuto chiamare Cait, presi il telefono dal comodino ed entrai nella rubrica selzionai il numero di Cait salvato come: "🥰CUPCAKE🥰"
La chiamata parti e venne quasi subito accettata, ma non sentii nessuna voce.

<<Ehi splendore ci sei? Non dirm chei sei offesa perché non ti ho chiamato subito!?>>

<< EhehehHahah, temo che lo splendore stia facendo il suo riposino di bellezza al momento, sorella...>>

Mi si gelò il sangue, quella voce... esisteva solo una persona che poteva avere quella voce...

<<POWDER!? S-SORELLINA STAI B-BENE!? SONO COSÌ FELICE DI SE-SENTIR... P-Powder perché hai tu il cellulare di Caitlyn!?>>

<<Hahah che sciocchina che sei sorellona, è semplice l'ho rapita da casa sue e ho portato via il suo cellulare! ahahah>>

Ebbi un tonfo al cuore quando sentii Powder, la mia piccola sorellina di dieci anni, ridere con una risata da maniaca mentre confessava di aver sequestrato una persona così tranquillamente.
Ebbi paura, paura di vedere in cosa avevano trasformato Powder, ed Ebbi un fremito al cuore al pensiero di Caitlyn da sola.

<<Powder dove sei ora!? Se me lo dici posso venire a prenderti subito... vedi ti porterò in un posto fantastico, ma ti prego dimmi che non hai fatto niente a Caitlyn.>>

<<Non ti preoccupare per la tua ragazza per il momento sta bene.
Però si voglio che ci raggiundi sorella, è tempo per te di mantenere la tua promessa, ricordi: "Non ti abbandonerò mai, staremo insieme per sempre! Te lo prometto."
NON DIRMI CHE TE LO SEI GIA SCORDATO PER QUESTA SEXY SGUALDRINA DI BUONA FAMIGLIA!!!>>

<< POWDER LO SAI CHE NON TI ABBANDONEREI MAI!! DIMMI DOVE ANDARE E VERRÒ>>

<<ZITTI! Ve l'avevo detto che posso sempre fidarmi della mia sorellona!
Vieni alla palestra che usavamo come riparo per dormire nelle notti di inverno.
Non farmi apsettare troppo, mi raccomando sorellona.
A presto, ciao ciao.>>

UN ORA DOPO:

Ero fuggita dalla finestra di camera mia, ed ero saltata su un albero li vicino ed ero finalmente riuscita a raggiungere la vecchia palestra in cui io e Powder ci rifugiavamo per affrontare l'inverno.
Entrai nell'edificio abbandonato.

<<Sorellina sono qui! Dove sei!?Powd...ah!>>

Non ricevetti alcuna risposta, ma, in compenso, qualcosa mi colpi alla testa e svenni.
Quando mi risvegliai ero legata ad una sedia ad un tavolo apparecchiato per quattro persone.
Io ero in uno dei lati del tavolo di fronte a me, dal lato opposto, vi erano altre due sedie.
Sbattei le palpebre mentre ero ancora indolezzita e confusa, ma riuscii comunque a girare la testa per riuscire a distinguere una figura dai capelli blu seduta a gambe incrociate sul tavolo e impegnata a disegnare qualcosa su un manichino, su una sedia a capotavola.
Ad un certo punto si girò verso di me e riconobbi il volto di Powder, ma non aveva più il suo solito sguardo allegro. In quel periofo di prigionia in cui fummo separate e sottoposte a esperimenti, le era successo più di quanto una bambina di dieci anni potesse tollerare e adesso era cambiata. La prova era nello sguardo, adesso aveva un sguardo che esprimeva una pazzia fuori controllo, tanto da trasformare il blu tranquillizante dei suoi occhi in un rosa acceso.

<<Powder. POWDER!! Sorellina i tuoi occhi? Cosa ti è successo!? Dove siamo, dove mi hai portato!?>>

<<SORELLONA! NON SEI FELICE DI RIVEDERMI!? CERTO CHE LO SEI! Siamo in un posto fantastico! Questo è il vecchio cinema, in cui i nostri genitori ci portavano ogni Vernerdì sera. Quello in cui dicevano in cui si erano conosciuti e innamorati.>>

Mi guardai in torno e iniziai a ricordare.
Fino a cinque anni fa la nostra famiglia veniva una volta a settimana al cinema, per la mamma quello era un rituale porta fortuna per scacciare la malasorte e portare un po' di gioia alla fine della settimana lavorativa/scolastica.
Era nostalgico ritornare con la mente a quei giorni felici, prima che tutto peggiorò.
Il mio sguardo tornò sulla tavola e su i due manichini seduti a capotavola.
Uno di essi aveva scritto in fronte "Papà", mentre sull'altro vi era scritto "Mamma".
Le altre due sedie del tavolo erano vuote, ma entrambe avevano scritto qualcosa sullo schienale.
Una aveva scritto "Powder" in blu, mentre l'altra aveva scritto "JINX" in rosa.

<<Comunque sorellona, come già sai oggi ho fatto visita alla tua... "RAGAZZA"... un vero Pasticcino, sai vi ho viste nel parco! Sembravi così felice... così felice, felice al tal punto da... DIMENTICARTI CHE NON ERAVAMO PIÙ INSIEME!!
Quindi ho deciso di portarla a questa riunione di famiglia.

Scese dal tavolo e sparì tra le ombre. Tornò poco dopo spingendo una carrozzina affianco alla mia sedia.
Riconobbi subito la persona che era vi seduta sopra.
una Caitlyn legata e imbavagliata, ma soprattutto visibilmente spaventata che ci guardava supplicante di risposte alle infinite domande a cui non poteva dare voce.
Tirai con forza le corde che mi legavano, fino quasi s sanguinare.

<<CAITLYN!!! POWDER PERCHÈ LE FAI QUESTO!?>>

<<QUESTA SGUALDRINA È UNA LADRA!! TI VUOLE RUBARE A ME!! PERÒ lascerò che almeno possa parlare per difendersi.>>

Powder le tolse il bavaglio. Io guardai Caitlyn e vidi che cercava con tutta la sua buona volontà di rimanere calma e concentrata, nonostante la paura che le traspariva dagli occhi.

<<VIOLET! DOVE SIAMO!? CHI È LEI E COSA VUOLE DA NOI!?>>

<< OH È VERO NON MI SONO PRESENTATA, POWDER EVERGREEN, SONO TUA COGNATA! HAHAH>>

<<Cupcake, guardami. Andrà tutto bene, te lo prometto!>>

<<ZITTI! NON VOGLIO SENTIRE PIÙ UNA PAROLA! NE DA VOI NE DA LORO DUE!?...
Sorellona ti ricordi la nostra recente visita all'orfanotrofio!?
Quando ci hanno separato io mi sono ritrovata legata in una strana sdraio dentro a un stanza completamente bianca, con un bastardo pelato che mi faceva strane iniezioni.
Gli ho chiesto più volte cosa mi stesse facendo e dove fossi tu? E lui mi diceva che eri in un'altra stanza.
Chiesi se potervo vederti e lui mi disse che era una vera "SFORTUNA" ma non si poteva proprio fare, a meno che non fossi stata una brava bambina e avessi collaborato.
Era orribile la dentro, ma ogni volta che mi facevano visita io pensavo che se facevo la brava ti avrei rivista e così trovavo la forza per andare avanti e sopravvivere a quelle torture indicibili... SNIF SNIF>>

Guardai Powder che si rannicchiava su se stessa, mentre iniziava a piangere e mi si strinse il cuore nel vedere quanto soffrisse ancora per le torture subite.

<<Lo so Pow-Pow anch'io ho subito le stesse cose... trovavo la forza di andare avanti solo perchè pensavo a te, alla promessa che ti avevo fatto.>>

Lei tiro su la testa e mi guardò negli occhi con il solito sguardo che faceva quando cercava il mio conforto nelle notti buie e fredde, prima di digrignare i denti in un sorriso rabbioso.

<< CERTO ED È ERI COSÌ IN PENSIERO, CHE APPENA SEI FUGGITA, TI SEI SCORDATA DI ME.
SEI ANDATA CON QUEL RICCONE FAMOSO E POI SEI CADUTA TRA LE BRACCIA DI QUESTA SGUALDRINA MALEDETTA!!!>>

<< DANNAZIONE NO POWDER IO HO CERCATO DI TROVARTI IN MEZZO A QUELL'INFERNO, MA NON TI HO TROVATA. ERO COSÌ SCONVOLTA DA NON SAPERE PIÙ COSA FARE DELLA MIA VITA, MA SIA IL COMMISARIO GORDON, BRUCE E CAITLYN MI HANNO AIUTATO A RITROVARE LA SPERANZA. NON HO MAI SMESSO PERÒ DI PENSARE A TE E A COME FARE PER RITROVARCI. TI PREGO CREDIMI POWDER.>>

Stavolta fu il mio turno di avere il viso rigato dalle lacrime e mentre mi sfogavo riuscivo a vedere il volto di Powder rilassarsi.
Purtroppo però non tornò con il solito volto, ma rimase con il viso contratto in una smorfia piena di dolore e pazzia.

<<Provamelo! Provami che sono davvero stata nei tuoi pensieri tutto il tempo. Provami che non mi hai dimenticato.>>

Powder mi si avvicinò e tiro fuori una pistola, mettendomela in mano e guidandomi a puntarla contro Caitlyn.
Sia io che Caitlyn guardammo Powder sconcertate e impaurite.

<< POWDER?! Dove hai preso quella pistola!?>>

<<Non è importante adesso.
Vuoi Powder indietro!?
Uccidi la ladra è potrai avere indietro la tua amata "Pow-Pow"!!!
La scelta è tua. Cosa farai?>>

Caitlyn iniziò a piangere terrorizzata e questo ebbe l'effetto di farmi disperare e incazzare di brutto.
Volevo indietro la mia sorellina, ma non a costo di uccidere qualcuno, Caitlyn più di tutti no.
Guardai Powder e piangendo gettai via la pistola.
Caitlyn sapeva che non le avrei mai sparato, ma la situazione non favoriva di certo la possibilità di rilassarsi.
Infatti Powder raccolse la pistola e si spostò al lato opposto camminando lentamente e dandomi le spalle.
Raggiunte le sue sedie di fronte rovesciò quella con scritto "Powder" e rimase in piede vicino a quella con scritto "Jinx".
Si girò per fissarmi con uno sguardo rabbioso, ma vuoto nel profondo.

<< Quindi alla fine hai fatto la tua scelta... hai scelto la sgualdrina!>>

<<Non puoi chiedermi di spararle.
Io... la Amo.
Non potrei mai farle del male.>>

Caitlyn mi guardò a bocca aperta, non aspettandosi di certo una confessione e nonostante il momento le brillaronò gli occhi per la felicità.
Neppure io mi aspettavo che quelle parole potessero uscire così spontaneamente in una situazione del genere.
Powder ignorò il commento, mentre giocherellava con la pistola, facendola roteare come l'attore di quei vecchi film Western che avevamo visto con nostro padre.

<< Sai quello che ti dicevo sempre quando vivevamo in strada?!
Quando avevo uno dei miei tipici attacchi d'ansia. Ti dicevo sempre: "Sorellona, ma perché dobbiamo vivere in strada. Perchè non possiamo tornare alla vita di prima!? Cosa abbiamo fatto per essere così... SFIGATE!?"
E tu mi dicevi: "Powder, noi non siamo sfigate, abbiamo solo un piccolo periodo... negativo, ma se rimaniamo insieme e non perdiamo la speranza prima o poi le cose miglioreranno."
Beh vedendoci ora credo che a dir la verità a te sia bastato dividerci per trovare la tua personale fortuna. Io invece rimango da sola nella sfortuna. Resto solo come... JINX.>>

<<Non è vero sorellina, io ti vorrò sempre bene. Non ti ho abbandonata e noi ti abbandonerò mai!
Perfavore liberaci così possiamo tornare a stare insieme.>>

<<No, non è vero. Avevano ragione loro... aveva ragione lei!>>

Non capii cosa stava dicendo mia sorella, ma in compenso la vidi benissimo puntare la pistola contro Caitlyn e fare partire un colpo, il tempo sembrò fermarsi e io, in uno sforzo dettato dalla rabbia e disperazione, riuscii a rompere la sedia che mi tratteneva e buttarmi su Caitlyn per farle da scudo col mio corpo.
Sentii il proiettile conficcarsi nella mia spalla e il dolore lancinante che ne derivava.

<<NOOO VIOLET, VIOLEEEET!>>

Prima che potesse succedere altro sentii il rumore di un vetro infraggersi e un ombra calare in mezzo tra Powder e Me e Caitlyn.
Seguirono alcuni colpi di pistola e il rumore di passi veloci e pesanti poi nulla silenzio.
Una voce interruppe il silenzio e cercò di tranquillizzare Caitlyn, che era in uno stato di shock, mentre era legata alla sedia costretta a piangere impotente mentre la ragazza con cui aveva limonato qualche ora prima, si era presa un proiettile al posto suo.

<<Tranquilla, siamo qui per aiutarvi.>>

<<TI PREGO AIUTALA LE HANNO SPARATO MENTRE CERCAVA DI PROTEGGERMI.
TI PREGO FAI QUALCOSA. NON VOGLIO PERDERLA!>>

Mi esaminò la spalla e stranamente tirò un respiro si sollievo.

<<La tua ragazza sta bene il proiettile deve averla preso di striscio, è solo un graffio!>>

Mi aiutò a farmi sedere contro la parete più vicina e poi andò a liberare Caitlyn.
Lei appena fù libera, mi corse incontro per poi buttarmisi addosso.
Mi baciò profondamente mentre le lacrime le correvano ancora sulle guancie.

<<Pensavo di averti persa!>>

<<Cupcake stai tranquilla io sono indistruttibile e poi non permetterei mai che ti facessero del male per colpa mia.>>

<<Vi smettila di fare la stupida potevi morire! Potevo perderti! Proprio quando avevi appena detto di amarmi...>>

La guardai dolcemente e le massaggiai la schiena per tranquillizzarla.

<<Cupcake a proposito di quello che ho detto prima, n-non devi sentirti costre..>>

<<Vi... ti amo anch'io!>>

Rimasi dolcemnete stupita per un attimo prima di prenderla per le guance e baciarla con foga e amore.
Lei mi portò un braccio dietro al collo mentre con l'altra mano spingeva la mia testa contro la sua per approfondire il bacio. Rimanemmo lì attaccate fino a quando non sentimmo il tossicchiare imabarazzato della persona di prima.

<<Scusate se vi interrompo ragazze, ma credo che sia meglio portarvi in ospedale.>>

Adesso che lo notavo meglio, la figura che avevamo di fronte era quella di un ragazzo, poco più grande di noi, forse sui venti anni di età.
Era vestito con una tuta nera per la maggior parte, ma con il simbolo di un uccello blu a coprire buona parte della parte superiore e una maschera nera a nascondere parte del viso.
Stava per avvicinarsi a noi quando una voce alle nostre spalle ci bloccò tutti.
Dalle tenebre si delineò la stessa figura dell'uomo con il costume da pipistrello.

<<Nightwing la ragazza è sparita e qualcuno le ha dato una mano.
Torniamo alla batcaverna per analizzare tutte le piste possibili.>>

Caitlyn quasi svenne quando Batman abbassò lo sguardo verso di noi.
Lui si accovacciò alla nostra altezza e poi ci diede una carezza sulla testa a tutte e due con fare paterno e uno strano sguardo di paura negli occhi.

<<State bene ragazze?>>

Sia io che Caitlyn ci affrettamo a rispondere positivamente facendo tirare un sospiro di sollievo all'uomo pipistrello.

<< Abbiamo chiamato i soccorsi e la polizia. Presto sarete al sicuro dalle vostre famiglie, ve lo prometto.>>

<<G-Grazie B-Batman.>>

Disse Caitlyn mentre intrecciava le nostre mani in cerca di conforto e tranquillità.

Uno squillo interruppe il silenzio che si era creato mentre aspettavamo i soccorsi.
Il mio cellulare aveva preso vita e il numero che mi stava chiamando era quello di Caitlyn.
Mostrai lo schermo a Batman che subito intuì.

Mi prese il telefono e lo collegò a un dispositivo che aveva appena tirato fuori da una tasca della cintura.

<<Metti in vivavoce e lasciala parlare il tempo sufficiente per dare il tempo al localizzatore di rintracciarla.>>

Risposi alla chiamata e misi il vivavoce come mi era stato detto.

<<Sorellona. Sei li mi senti!?>>

<<Si Powder ti sento.>>

Era brutto, ma in quel momento non riuscivo a non odiare mia sorella.
Anche se non era più in se, mi aveva sparato e peggio ancora aveva cercato di uccidere Caitlyn.
Misi da parte il rancore nei suoi confronti e visualizzai nella testa i miei ricordi della Powder prima del disastro, per aiutarmi a rimanere calma.
Caitlyn, anche se ancora scossa, contribuì stringendo più forte le nostre mani.

<<EHEH chiedi sei il pistrellaccio è ancora lì!?>>

Di chi era quella voce? Non era di nessuno che conoscevo!? Qualcuno stava aiutando Powder!? Chi!? E perchè!?
Powder ignorò la persona è riprese a parlare.

<< AAAAH SONO COSÌ FELICE CHE TU SIA VIVA. COSÌ ADESSO POTRÒ FARTI SOFFRIRE ANCORA A LUNGO.
NON SOLO TE, MA ANCHE LA TUA AMATA SGUALDRINA.
EHI... "CUPCAKE" SAI COSA SI DICE DELLE SUOCERE, SONO UNA GRAN ROTTURA VERO!? BEH PER TUA FORTUNA TU NON CONOSCERAI MAI LA TUA PERCHÈ È GIA MORTA! AHAHAH CHE DICI, EQUILIBRIAMO LE COSE!? AHAHAHAH CIAO CIAO E A PRESTO.>>

<< AHHH SALUTAMI BATTY DA PARTE MIA AHAHAH>>

Riagganciò la chiamata subito dopo.
Il device di tracciamento tracciò la posizione del cellulare e confermò la paura che quel ragionamento pazzoide aveva già instaurato nelle menti dei presenti
Jinx era vicino al municipio e questo poteva significare solo una cosa, il prossimo obbiettivo di Jinx era la mamma di Caitlyn. KASSANDRA KIRAMANN ERA IN PERICOLO!

<<BUUUUM>>

CONTINUA

COME PROMESSO QUESTO È IL CAPITOLO CHE DA INIZIO ALLA TRAMA PIÙ OSCURA DELLA STORIA.
SCUSATEMI EVENTUALI ERRORI
GRAMMATICALI.
SPERO CHE IL CAPITOLO E LA STORIA POSSANO CONTINUARE A PIACERVI E ANCORA GRAZIE PER IL SUPPORTO RICEVUTO FIN ORA.

BUONA LETTURA!












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