Parte 55 [🎄Speciale Natale☃]

Avvertenza questo capitolo l'ho abiettato nel mese di dicembre dal primo fino al 26, quindi se è tardi e le date non coincidono con la data reale è voluto non preoccupatevi.

Aurora POV.

È il primo dicembre, io e Kyōjurō abbiamo pensato di stare insieme per tutta la durata delle vacanze, quasi tutti gli studenti sono tornati a casa loro a differenza mia che sono estera, quindi visto che la scuola permette agli studenti che vengono da fuori di restare ho deciso pure io di rimanere oltre ad alcuni che hanno deciso di prendere una casa al di fuori della scuola per fare le loro vacanze lontano dalla struttura, quel giorno ero uscita per fare una passeggiata nel giardino enorme della scuola che è affianco ai campi sportivi, dopo un po ripensai a quello che è successo finalmente Ichigo ha finito di rompere e la sua organizzazione di cattivi è smontata e lui manco vive più affianco a Monika anzi si è trasferito da un'altra parte per non rischiare di incrociare lo sguardo di Monika o di Giacomo, potevo solo sorridere al pensiero che fosse tutto finito, il preside mi ha detto che dovrà fare un sacco di modifiche ai dormitori e alla scuola per una ragione, ovvero rinnovare un po la struttura che (da come ha detto l preside) che ha 40 anni e le uniche cose nuove sono i banchi e le attrezzature di qualunque corso presente in questa scuola, quindi dovevano fare ulteriori cambiamenti, il preside mi ha anche detto che tutti i prof sanno dover lasciare la struttura momentaneamente proprio per questo restauro strutturale, quindi diedi per scontato che Kyōjurō sapesse ciò e che avrebbe trovato un modo per farci stare da qualche parte fuori dal futuro cantiere, mentre camminavo pesavo un po a tutto quanto intorno a me, dopo poco però si fece il crepuscolo, così ritornai all'appartamento, però noto che Asashi stava volicchiando un po prendendo tra i suoi artigli una piccola sciarpetta rossa con pellicciotto bianco.

Io: Ehi Asashi perché stai portando in giro questa sciarpa? non fa così freddo qui.

Kyōjurō: Infatti andremo a festeggiare le vacanze invernali da un'altra parte per poi tornare appena finiscono.

Io: Davvero?! dove andremo di bello?!

Kyōjurō: Italia mia dolcissima Rori-Chan.

Io: Aspetta un secondo, dici sul serio?! 

Kyōjurō: Hai capito bene io e te andremo a festeggiare il natale a casa tua facendo un regalo ai tuoi, poi sono curioso di vedere come passate voi le feste.

Ero talmente tanto felice che lo strinsi forte in un abbraccio ringraziandolo in tutte le lingue che conosco, lui di risposta mi strinse a se, corremmo nella nostra camera e preparammo le nostre valigie ci staremo ventiquattro giorni, se non contiamo questo che è praticamente passato, ero felice di sapere che avrei festeggiato con la mia famiglia, Kyōjurō mi ha detto che la sua famiglia l'ha lasciato andare per poter conoscere la mia intera famiglia...anche se siamo un botto di persone contando che sono una cinquantina di parenti dalla parte paterna e una quarantina dalla parte materna, anche se la maggior parte della parentela manco c'è se caca ma dettagli, poi l'hanno lasciato andare anche perché Ruka è guarita del tutto dalla sua malattia e voleva lasciare libero il figlio dal dovere di curarsi di lei perché a detta sua è da quando è piccolo che lui si prende cura di lei, anche se volevo invitare l'intera famiglia Rengoku a passare le feste con la mia così siamo più uniti e nessuno rimane solo, ma a quanto pare vogliono aspettare un altro po per conoscere la mia famiglia...comprensibile, posso capirli per una minima percentuale, sono sempre persone che non conoscono infondo, appena finii di preparare la valigia la posai vicino alla porta e come sempre si capisce qual è la mia valigia e qual è quella di Kyōjurō, anche Asashi a quanto pare ha preparato la sua valigia, è una di quei piccoli contenitori in plastica a forma di bagaglio e l'animale con fierezza mise il piccolo bagaglio affianco ai nostri, ci mettemmo a tutti e tre a ridere per quello, dissi al piccolo gufo di riprendere la sua valigia e metterla dentro la sua gabbietta così non si perdeva tra le nostre, lui obbedì e entrò anche lui stesso chiudendo la gabbietta tirando verso di se lo sportelletto a incastro, poi prendemmo da mangiare d'asporto per la cena e andammo a dormire presto per partire il giorno seguente verso il pomeriggio inoltrato, io mi accoccolai al petto del ragazzo con un gran sorriso sul mio volto, Kyōjurō mi diede un bacio sulla testa dicendomi con un tono dolce che era contento di avermi reso felice, io gli diedi un bacio sulle labbra dicendo che l'aveva fatto alla grande, per poi augurarci la buonanotte e addormentarci.

(il giorno dopo 2 dicembre)

Stiamo finendo gli ultimi preparativi per poter partire e senza accorgercene era arrivato il pomeriggio, così prendemmo la navetta gratuita per andare verso l'aeroporto, io portavo la mia valigia con posata sopra la parte del manico del trolley la gabbietta con Asashi al suo interno che stava dormendo beatamente, facemmo il check-in e entrammo nell'aereo mettendo le nostra valigie nel vano sopra il nostro posto a sedere mentre Asashi era nella stiva con tanto di etichetta con il mio nome e il numero di telefono, prevenire è meglio che curare, Kyōjurō mi lasciò il posto che dava sul finestrino, e ci sedemmo comodi sui nostri posti, lui posò la sua testa sulla mia spalla e io posai la mia testa sulla sua per poi lasciargli un piccolo bacio, avvolsi un braccio sulle sue spalle e anche lui avvolse il suo braccio intorno a me per potermi abbracciare, ascoltammo le misure d'emergenza della hostess, poi riposammo un po era pur sempre sera in quel momento, dopo poco Kyōjurō si svegliò dal suo riposo e mise un film che guardammo insieme, però aveva messo proprio il film che a me ha lasciato il segno dentro, il treno Mugen, appena arrivò la parte con Akaza sprofondai il mio volto sulla spalla del ragazzo, lui capì immediatamente cosa mi stava capitando così accarezzò la mia testa delicatamente per poi lasciarmi un leggerissimo bacio dicendomi di non preoccuparmi e che tutto è ok, io gli credevo ma mi strinsi a lui comunque, ma non gli fa specie vedere la sua stessa morte dell'universo originale...beato lui io sarei morta e resuscitata in continuo al posto suo, spense la mini tv e tornammo a riposarci un po, dopo ore di viaggio arrivammo in primo mattino in Italia e prendemmo il FlixBus per poter fare cambio di bus verso Ascoli per poi prendere un altro bus di linea che portava al mio comune, per fortuna ricordo bene quali autobus prendere per poter arrivare alla piazza o vicino alla caserma del mio comune, me li ricordo dai tempi delle superiori, appena scendemmo dall'ultimo autobus presi la gabbietta e la mia valigia stessa cosa Kyōjurō.

Io: Beh leoncino mio benvenuto in questo buco rettale di comune dimenticato anche da dio in persona. 

Kyōjurō: Dai non sembra tanto male.

Io: Quella è solo apparenza te lo dice una che ci ha vissuto per quasi tutta la vita.

Kyōjurō: Va bene mi fido sulla tua parola. 

Io: Ok allora seguimi che c'è una scorciatoia per tagliare una gran porzione di strada per arrivare direttamente a casa mia.

Kyōjurō: Ok ti seguo.

Io: Ah prima che mi scordo a casa ho tipo quattro gatti quindi meglio che metti sulla tua spalla Asashi appena arriviamo.

Kyōjurō: Ok ricevuto.

disse prendendo la gabbia del gufo da sopra il mio trolley, passammo per la scorciatoia e sbucammo davanti al parco a pochi passi da casa mia, mi guardai intorno e non era cambiato nulla dalla mia partenza, le 5 casette a schiera giallo limone, gli alberi, la piazza per il pattinaggio sui roller con il cemento mezzo scorticato, il canestro nella zona per giocare a basket, non era cambiato proprio nulla, mi guardavo intorno piena di ricordi, Kyōjurō mi guardava sorridente vedendomi sorridere ricordare tutto quello che avevo passato in quel parco, poco dopo però vedo con la coda dell'occhio una donna con il passeggino, mi girai e le riconobbi immediatamente chi erano quelle due, io andai incontro alle due sorridendo.

Io: Caio Lisa.

Lisa: Auri che bello rivederti, sei tornata per le vacanze di natale?

Io: Esattamente, ma dimmi come sta la piccola Anna?

Lisa: Come puoi notare cresce a vista d'occhio.

Io: Lo vedo.

Lisa: Allora noi torniamo a fare la nostra passeggiata.

Io: Ok ciao salutami Steff.(soprannome tattico)

Lisa: Certo che te lo saluto, ciao ragazzi.

Disse la donna con il passeggino andando verso il centro del paese, noi allegramente andammo verso casa mia, che come pensavo fu arredata settimane d'anticipo, Kyōjurō prese la gabbietta del gufo e se lo mise su una spalla per evitare che i gattini arrivassero al pennuto, io li scansai in silenzio poi bussai alla porta con il battiporta, dopo poco tempo sentii la voce di mia madre avvicinarsi da dietro la porta, Kyōjurō guardava verso il basso per non pestare la coda ad uno dei miei gatti perché hanno il vizio di mettersi in mezzo alle gambe, mamma aprì la porta ritrovandosi sia me che Kyōjurō che dicemmo sorpresa, lei sorrise mi abbracciò forte a lei, poi si separò da me e abbracciò anche Kyōjurō per dargli il benvenuto a casa nostra, ci fece entrare, io notai immediatamente che uno dei gatti stava per entrare così lo presi in braccio al volo, e come pensavo era la mia gatta nera con le striature di vario colore come bianco arancione e miele.

Io: E no Shinobu non si entra in casa.

Kyōjurō: Davvero la tua gatta si chiama così? sai che la vera Shinobu ti ammazza se viene a sapere che gli hai dato il suo stesso nome ad un gatto? 

Io: Si lo so che lei odia quel tipo di animali...non a caso ha due pesci rossi, ti dirò pure che c'è anche il gatto nero che l'ho chiamato Gyōmei.

Kyōjurō: Ah.

Io: Nomi, fatti e cose sono puramente casuali hahaha.

Domenica: E già haha.

Disse mia per poi scoppiare a ridere insieme a noi per la battuta che ho fatto, la casa era tutta decorata a tema natalizio proprio come mi aspettavo che fosse, mia madre ama il natale quindi ci si mette di cuore a decorare la casa sia interno che esterno, arrivò presto la sera e vidi la macchina di papà tornare dall'lavoro, gli facemmo una gran sorpresa facendoci ritrovare lì, parlammo quasi tutta la sera ridendo e scherzando tra noi, è stata la cosa più bella del mondo vedere che nonostante tutto qui non è cambiato nulla, io e Kyōjurō ci sedemmo insieme a tavola.

Io: Mamma dove festeggiamo il natale sta volta?

Domenica: A casa della nonna.

Io: Si, quello che speravo di sentire.

Kyōjurō: Non fraintendere ma come mai?

Io: Quando si va da nonna c'è sempre qualcosina di carino da fare, poi la nonna è sempre la nonna.

Kyōjurō: Effettivamente hai ragione.

Domenico: Però devo dire una cosa, è stata una grande cosa vedervi qui a chi sa quanti chilometri lontano dall'università, però perché ha chiuso prima?

Io: Ah già, loro volevano ultimare alcuni lavori sia sulla scuola che ai dormitori.

Domenico: Ah ecco il motivo.

Domenica: Però Kyōjurō la tua famiglia?

Kyōjurō: Visto che mia madre sta bene ora mi hanno lasciato per potermi rilassare un po.

Domenica: Sono contenta che tua madre stia bene ora, la prossima volta di alla tua famiglia di venire a festeggiare con noi, ok? che l'ultima volta è stato un piacere parlare con tua madre e tuo padre.

Kyōjurō: Ricevuto.

Disse il mio ragazzo sorridendo ai miei con il suo solito sorriso dolce, sono contenta che vada d'accordo con i miei...soprattutto con mio padre, lui è difficile da convincere, i miei sorprendentemente hanno permesso a Kyōjurō di dormire con me in camera mia...anche se condividiamo la camera all'università quindi sarebbe leggermente senza senso farci dormire separati, guidai il ragazzo verso la mia camera da letto prendendolo per mano e camminare lentamente verso la stanza per la notte, entrammo in camera mia che è rigorosamente celeste bianca e blu con un murales di un paesaggio innevato sulla parete dietro il letto, con una libreria piena di manga pubblicati insieme della gazzetta dello sport, con tanto di collana completa di Demon Slayer, Attack On Titan, Naruto, Haikyu, Seven Deadly Sins insieme al suo sequel dei cavalieri dell'apocalisse, insieme a moltissimi spin-off di manga e artwork vari, vicino a qualche figure statiche e peluches di ogni tipo regalatemi dai parenti negli anni scorsi, vedo Kyōjurō guardarsi intorno con un sorriso e uno sguardo simpatico, anche se si vedeva che si aspettava che la mia camera avesse questi colori conoscendomi, io con un sorriso lo accolsi in camera, mi sedetti sul mio letto che ha il piumone blu con la fantasia di stelle e lune disegnate sopra, io con un sorriso dissi scherzosamente.

(ho trovato solo questa che si assomigliava alla mia camera, tanto l'unica differenza è che la mia è leggermente più piccola di questa qui)

Io: Benvenuto nel mio regno dei ghiacci eterni...più o meno.

Kyōjurō: Grazie mia regina dei ghiacci.⁓

Io: ahahaha...però dimmi ti piace qui a casa mia?

Kyōjurō: Si mi piace molto, c'è una bella atmosfera calorosa qui, si respira proprio l'aria festiva anche se in anticipo.

Io: Lo so, per mia madre il natale è la festività dove ci si riunisce e si "rinasce" detta in modo metaforico, per lei tutto questo è importantissimo, perché il natale per noi è stato il giorno più bello di tutti da quando ero piccola.

Kyōjurō: Si vede che tieni molto a tutto questo, non so il motivo preciso ma sono certo che è una ragione che è annidata dentro il tuo cuore, non ti dirò di dirmelo perché alcune cose non servono spiegazioni, le ragioni si vedono dai riflessi di luce dentro i tuoi bei occhi e dal tuo sorriso smagliante.

Disse per poi prendermi tra le sue braccia per stringermi forte a se, dopo poco sistemammo le nostre valige nella sponda dell'letto che si affaccia alla finestra, dove non da fastidio, poco dopo che ci mettemmo tutti noi il pigiama mia madre ci chiamò tutti per vedere un bel film tutti e 4 insieme, mamma ha un pigiama a fantasia maglione natalizio con tanto di renna in primo paino, mio padre invece ha un pigiama normale della vecchia collezione della Benetton dove c'erano i gufi, vedo Asashi che è posato sullo schienale del divano coperto dal copri divano rosso sgargiante, io invece ho il pigiama rosso dove c'è disegnato sopra Huggy con il capellino di natale con tanto di cartello dove c'è scritto "Merry Christmas and Poppy new Year ", quel pigiama mi è stato regalato tempo fa da Al quindi non so dove cappero l'ha preso sto pigiama, ci mettemmo tutti sul divano per guardare il film "la ricompensa del gatto" film dello studio Ghibli, mia madre prima di far partire il film ci diede della cioccolata calda con le rispettive tazze a tema natalizio con gli angeli e l'orsetto, un vecchio servizio della Thun che ci è stato regalato da mia zia, dopo un po ci mettemmo comodi a vedere il film insieme, vedo che l'atmosfera era calma e tranquilla cosa che prima era quasi un desiderio quasi impossibile, o meglio in casa mia aleggiava l'aria della monotonia e tensione qualche volta ma ormai è il passato quindi non conta più, mi sistemai meglio tra le coperte del divano che mamma aveva messo per noi, una coperta dove c'erano i miei una io e Kyōjurō, mentre mamma e Kyōjurō stavano guardando il film il mio occhio istintivamente andò verso la direzione di papà, notai che mi stava guardando sorridendomi, prima volta che lo vedo così, lui poche volte sorride in quel momento, dopo poco vedo mio padre farmi l'ok con il pollice alzato, io rimasi stupita per quel breve lasso di tempo ma poi sorrisi e gli feci anche io l'ok di nascosto, sicuramente papà non voleva mostrare quel gesto agli altri quindi feci finta di nulla apposta, appena finito il film ci preparammo le ultime cose prima di andare a dormire, poi ognuno nelle proprie camere a dormire.

(3 dicembre)

Io e Kyōjurō decidemmo di andare in centro paese per la fiera natalizia e quando mi guardai intorno non c'era gran che in confronto agli altri anni, sembrava quasi il mercato del giovedì, anche se c'era qualcosina di carino qua e là ma era cosa di tipo: una bancarella di pigiami, di decorazioni, una di negozi di intimo, una bancarella delle noccioline e una dove si vendevano gadget di videogames come Poppy Play Time, Roblox, Among us e tanti altri ancora, in confronto agli altri anni ci sono meno cose particolari da vedere, anche se prendemmo una t-shirt di Cuphead a testa, non ci ha soddisfatto molto questo mercatino di natale, tornammo a casa quasi subito visto che era quasi tutto vuoto.

Kyōjurō: Non avevi tutti i torti, quel mercatino era quasi tutto vuoto.

Io: Beh guarda questa qui era così povera che in confronto agli altri anni era la fiera dell'hobbistica di Bologna.

Kyōjurō: Cos'è cambiato dagli altri anni?

Io: è cambiato sindaco.

Dissi sarcastica, quell'uomo è un menefreghista del cavolo lo dico apertamente essendo la verità nuda e cruda, Kyōjurō si mise a ridere al mio solito sarcasmo poi si aggiunse anche un "CONFERMO!" da aperte di mamma e papà che erano in cucina a vedere un po la tv, lì ci mettemmo a ridere come dei pazzi, beh diciamo che di solito ridiamo per le cazzate che dice o fa il nostro sindaco, così decidemmo di passare un po il tempo a impacchettare anche alcuni regali, Kyōjurō ci aiutò a finire prima, devo dire che tra poco lui è più veloce di me ad impacchettare i regali, per la verità questa sensazione di pace era indicibile sembrava quasi un sogno non la realtà, ma sono contenta che io sia a casa mia con la persona che amo e la mia famiglia non chiedo di meglio.

(4 dicembre)

Andammo a passeggiare per il paese, era rilassante parlare con Kyōjurō mentre camminavamo, sentivo nemmeno la pesantezza di un qualche tipo, salutai un paio di signore sorridendo, potevo vedere anche un paio di ragazze guardarmi in modo strano, specialmente una che riconobbi immediatamente quella lì mi ricattava una volta ma poi ho detto basta e me ne sono andata da quella compagnia, ma da quanto ho sentito ora è lei a essere quella bullizzata, la giustizia divina esiste signori, io però continuai camminare con Kyōjurō che mi sorrideva e mi teneva stretta a lui da un fianco, dopo arrivammo in piazza e ci sedemmo sulle panchine per poterci rilassare un po, ma la pace durò solo mezzora perché il morto de patana di paese si era avvicinato per me, quello ci provava con ogni forma femminile ma non come Sanji, in un modo molto viscido.

Giuliano: Ma tu guarda chi si rivede, la bella e Sexy Aurora.

Io: Giuliano vedi andartene a fanculo a casa tua e non infastidirmi.

Giuliano: E perché mai?⁓

Io: Non so perché sono con il mio fidanzato? 

Giugliano: A me che me ne importa, posso sempre sbatterti al muro e baciarti davanti a lui.

Kyōjurō: EH NO QUESTO È TROPPO ORA SI ESAGERA, provaci solamente a toccarla verme schifoso che ti castro a freddo, chiaro?

Disse Kyōjurō furibondo prendendo l'uomo dal colletto del suo cappotto di pelle, Giuliano chiese il mio soccorso con gli occhi ma io mi girai dall'altra parte, mi ero rotta i trequarti di ovaia destra del suo molestare le ragazze e le ragazzine delle medie, poi vedo Kyōjurō dargli un pugno allo stomaco per poi lasciare andare la presa sul collo del giaccone di Giuliano, ma lui invece di andarsene venne verso di me con espressione infastidita lui voleva prendermi e chi sa cosa aveva in mente di fare, ma io mi girai e gli diedi una calcio volate sulle sue batterie, lo vidi cadere a terra io con il dolore nello sguardo mi avvicinai e dissi a bassa voce ma minacciosa.

Io: Ricordati Giuliano che le ragazze con quel poco di fegato esistono e non è bello se poi gli girano i cinque minuti, quindi se vai a molestare una ragazza la prossima volta, pensaci due volte prima di fare qualunque cosa, ti è chiaro merdina?

Dissi per poi lasciarlo andare via con le mani sul suo pacco ormai esistente per metà, tornammo alla nostra passeggiata pomeridiana e verso le quattro tornammo a casa per poter rimanere un po abbracciati e stare nell'intimità di casa mia mentre ci godevamo un film in salone, e goderci anche un bel thè caldo con una coperta che ci copriva entrambi in un abbraccio, Kyōjurō mi stava stringendo forte per fargli passare un po il suo fastidio nei confronti di quel maiale, lui ha trent'anni ma va dietro alle sedicenni, che schifo di uomo, mi accoccolai a Kyōjurō e mi godetti il momento così romantico e intimo tra noi, così dissi in un piccolo sussurro.

Io: Mi dispiace tanto che quel bastardo ti abbia rovinato il pomeriggio.

Kyōjurō: Auri non è colpa tua, però poteva risparmiarsi e non dare fastidio.

Io: Guarda che quello non ci prova solo con me ma anche con le ragazzine più piccole di me, roba che dava fastidio a ragazzine di 14/15 anni, quello lì è proprio un deviato assurdo.

Kyōjurō. Che schifo.

Io: Puoi dirlo forte...ma ora godiamoci questi minuti di pace e ci accoccoliamo un po.

Dissi mettendomi sulle sue gambe e dargli un bel bacio sulle labbra, lui ricambiò subito il bacio stringendomi fortissimo a lui, poco dopo però mi prese da dietro le ginocchia io di risposta avvolsi le mie gambe intorno alla sua vita per poi stringermi al collo, ci mettemmo a ridere come degli scemi ma era parte del divertimento di essere una coppia, andammo in camera mia e ci godemmo il resto del tempo...tanto i miei erano fuori per una questione della loro palestra di arti marziali quindi eravamo soli a casa, per questo eravamo fuori per passare il tempo insieme ma poi è successo quello che è successo, beh devo dire che è stato molto piacevole e un po intenso, lui mi stava baciando il collo facendomi emettere qualche sospiro, lo fermai perché i miei potevano tornare da un momento all'altro.

Io: Kyōjurō fermati un attimo.

Kyōjurō: Che c'è?⁓

Io: Sai potrebbero tornare i miei da un momento all'altro.

Kyōjurō: Vero ma non volevo arrivare al sodo.

Io: Maledetto...

Kyōjurō: Hahahaha so di esserlo.

Disse sghignazzando, io gli sorrisi in modo un po furbino ma ero divertita da questo suo modo divertente di esprimersi in queste situazioni un po intime, quando si scherza in modo un po peperino mi piace, così ci godemmo il resto del pomeriggio senza nessun disturbatore o altre cose indesiderate.

(time skip 13 dicembre)

Siamo andati al centro commerciale per prendere gli ultimi regali e per fare un'uscita insieme, mano nella mano andavamo in giro per tutti i negozi per decidere cosa prendere a chi, mentre ci tenevamo a braccetto ridendo e scherzando, raccontandoci molti episodi divertenti che capitavano ogni tanto nella vita mia o sua, camminammo per un po tenendo 5 buste a testa, dopo poco vedo da lontano delle ragazze, MA CHE È STA MAFIA PRIMA GIULIANO ORA QUESTE STRONZENTTE QUI, CHE AVETE CONTRO DI ME SI PUÒ SAPERE? appena riconobbi chi sono guardai verso Kyōjurō per poi prenderlo dal braccio e trascinarlo in un altra direzione con una espressione mezza spaurita, diciamo che quelle lì meglio evitare, lui confuso mi domandò.

Kyōjurō: Rori-Chan che c'è?

Io: Non fare domande e seguimi.

Kyōjurō: Auri dimmi hai uno sguardo che dice aiuto praticamente.

Io: Kyōjurō...ti prego seguimi senza fare domande.

Dissi sempre trascinandolo via di lì, pregando che quelle bastarde non mi abbiano visto, quelle lì mi hanno rovinato gli anni delle superiori, si sono forte ma certe cose del passato sono talmente tanto difficili da affrontare che preferisco non cercare rogne, appena fummo lontani emisi un sospiro di sollievo cercando di evitare il contatto visivo con il mio leoncino perché sono praticamente scappata da quello che era il mio passato, dopo poco il ragazzo si fermò di colpo per poi tirarmi il braccio e attrarmi vero di se facendomi alzare lo sguardo, il mio sguardo era di una che si vergognava altamente di se stessa perché ha combattuto cose peggiori e gli fa paura affrontare il suo passato, lui dolcemente mi guardò e chiese.

Kyōjurō: Auri per favore parlami, potevo vedere che c'era qualcosa che ti ha spaventata o infastidita...il tuo sguardo supplichevole diceva solo una parola "aiuto" e ora cercherò di aiutarti, dimmi che cose c'è che non va?

Io: Dello schifo proveniente dal mio passato che mi spaventano ancora...so che è ridicolo da parte mia dire questo, dopo aver battuto avversari molto più forti di-.

non feci in tempo a finire che lui mi abbracciò forte a se, io rimasi ferma immobile ma poi ricambiai il suo abbraccio caloroso e stretto, che dimostrava tutto il suo affetto per me, sorrisi a quel gesto, poi sentii una sua mano mettersi sulla mia testa accarezzandomi i capelli dolcemente, riguardai nei suoi occhi di fiamma e mi ci persi per un secondo poi ricominciammo il nostro giro, in quel momento mi dimenticai tutto il dispiacere e i sensi di vergogna che avevo sentito poco prima, non mi ha detto nulla bastava solo un suo sguardo per capire cosa voleva dirmi in quel momento di debolezza, mi sentivo liberata da quel peso assurdo che avevo nel cuore che mi dava un profondo fastidio, ma quel momento durò poco quando sentii chiamare il mio nome da una voce schifosamente famigliare, oh no quelle di prima mi hanno raggiunta e io non me ne sono resa conto, pensai per poi sentire una delle ragazze parlare in tono molto furbino quasi provocatorio.

Gaia: Ragazze guardate chi c'è, c'è Auri, la nostra preferita.

Lia: Ma ciao Auri che piacere vederti.

Anna: Ma ciao Auri, questo bel fusto chi è?⁓ c'è lo presenti il tuo amico?⁓

Kyōjurō: Punto uno stammi lontano e punto due sono il suo ragazzo non il suo amico. (detto in modo seccato)

Anna: Ma che ci fai con questa fallita? vieni con noi più tosto che è più divertente che stare con questa Otaku-sfigata di turno.⁓

Lia: Attenta a quello che dici vedo la quattrocchi stringere i pugni dalla rabbia.

Anna: E che ci può fare, il solletico? ma fammi il piacere non ha mai fatto nulla contro di noi, è una vigliacca senza spina dorsale che vuoi che faccia?

Kyōjurō: rimangiati quello che hai detto sulla mia dolce Rori immediatamente o te la vedi con me, son o stato chiaro?

Anna: Oh certo che mi rimangerò le mie parole, a patto di un tuo bacio bel ragazzone proprio qui sulle mie labbra.⁓

Gaia: Anna non dire certe cose guarda che Aurora si sta incazzando sempre di più, non sfidare la-.

Non finì la frase che feci generare un muro di cinta intorno a me e Anna, io la guardavo minacciosa con una punta di gelosia nella mia espressione, tenevo le braccia incrociate al petto con i miei occhi che s'illuminavano per il mio potere freddo, lo potevo vedere che Anna era spaurita per non dire terrorizzata, le altre due imbecilli hanno provato la mia rabbia per questo hanno incitato Anna a stare ferma e zitta, si vedeva che stava tremando e stava cercando aiuto guardandosi intorno, mi misi meglio con la postura facendo battere il piede per terra facendo rimanere il tallone attaccato a terra, dopo poco mi avvicinai lentamente a lei tenendo un tono un po furbino per fare un po più capire in che tipo di situazione si era messa la deficiente.

Io: Annetta bella,⁓ che cosa volevi dire al mio uomo?⁓ sentiamo un po.⁓

Anna: N-no non volevo dire nulla.

Io: oh davvero Annetta bella?⁓

Anna: S-stavo s-solo scherzando Auri.

Io: Non prendermi per il culo stronzetta viziata che non sei altro, che io so che tu fai sempre di tutto per screditarmi e lo fai solo per il tuo piacere personale per stare al centro dell'attenzione rovinando le vite altrui, sei una persona di merda infatti ti sei messa così tanto profumo addosso che posso dire di star per vomitare proprio come se incontrassi uno stronzo fumante in mezzo alla strada, sai mi ricordi qualcuno di molto coglione ed è viziato quanto te, ora è in ospedale per mano mia ma dettagli, però perché non vi fidanzate tu e lui, due teste di merda come voi starete d'incanto insieme.

Anna: Dai Auri calmati era solo ironia.

Io: NO, quella non era ironia era una provocazione bella e buona, ora basta sono stanca di essere sempre quella che si fa mettere i piedi in testa e fare la figura della mezza calzetta che non sono, ora prenditi le tue responsabilità e prenditi le conseguenze, la vecchia Auri è morta da un po, da quando io sono andata via per studiare all'estero e ho sconfitto tizi peggiori con una forza fuori dagli schemi, tu al confronto sei una mosca facile da schiacciare, tu ormai non mi fai più paura brutta stronzetta viziata che non sei altro.

Anna: N-non farmi nulla, giuro che non farò mai più nulla di quello che hai detto.

Io:...Tsk non perderò il mio tempo con persone come te, quindi ti lascerò andare, ma sia chiaro una cosa, flirta di nuovo con il mio uomo e giuro che *le afferra il colletto della camicia* sei morta...sei fottutamente morta, questo è un avvertimento quindi ringrazia che non ho usato il mio potere su di te per farti diventare un Polaretto che cammina.

Dissi puntando una stalattite lontana dal suo volto, poi la feci sciogliere dalla mia mano facendo cadere le gocce d'acqua per terra per poi lasciar andare la presa dal colletto della sua maglietta per poi far togliere di mezzo i muri creati intorno a noi, lei immediatamente scappò dietro le sue amiche tremando di terrore, wow facevo così paura? vedo Kyōjurō guardarmi stupito per un paio di secondi, poi io con le braccia incrociate le guardavo fulminandola con gli occhi, ribadisco se quella stronza si mettesse con Ichigo farebbero una gran bella coppia di rincoglioniti cacasotto, però vedo che poi se ne vanno con la coda tra le gambe, emetto un sospiro per rilassarmi un secondo per la arrabbiatura appena presa, Kyōjurō mi abbracciò forte per farmi tranquillizzare di più, e funziona sempre, mi fa clamare sempre il suo abbraccio, dopo poco tempo ricominciammo a camminare per le varie vie del centro, rimasi in silenzio per potermi calmare un altro pochino, quelle ragazze mi hanno rovinato metà degli anni che ho passato alle superiori, per fortuna me ne sono uscita da quella scuola con un voto accettabile e sono potuta andare dove sono ora, però in fondo potrei anche dire che forse se non succedeva tutto ciò non sarei qui.

Io: Scusa mi sono lasciata trasportare.

Kyōjurō: L'ho notato, so che ti da fastidio quando qualcuno si comporta così.

Io: Mi ha dato fastidio che ci abbia provato con te, perché non è la prima volta che lo fa, o meglio l'ha fatto in modo diverso ma il concetto è quello.

Kyōjurō: Il tuo primo amore? ha fatto la stessa cosa anche quando stavi con lui?

Io: Si, lo conosceva già e se lo cacava poco, per quanto ne so, poi quando si è messo con me è iniziata la persecuzione dicendo cose per provocarmi rabbia, io stavo in silenzio per non dare soddisfazione a una stronza come lei, la cosa peggiore è che quando ci siamo lasciati io e lui ha iniziato a darmi più fastidio prendendomi in giro cancellandomi i file dal computer e tanti altri scherzi che era meglio che non faceva, ma non ho mai reagito come reagisco ora, prima reagivo in modo completamente diverso.

Kyōjurō: A quanto sento non è proprio l'esempio di persona per bene.

Io: Già, questa è la prima volta che reagisco così al mio passato, si ho avuto episodi isolati di reazione eccessiva ma era a ogni morte di papa.

Kyōjurō: Non avevo mai messo in dubbio che fossi una che non reagisce mai, questo no perché lo leggo dai tuoi occhi che sei così, è solamente che hai cacciato solo ora la tua vera grinta.

Dice lui sorridendomi dolcemente avvolgendomi un braccio intorno per poi continuare il nostro giro per comprare gli ultimi regali mancanti, mentre camminavamo mi godevo la tranquillità tra noi nonostante la confusione generale del centro, vedo molti fare buoni regalo in molti negozi tipo Stroili Oro, Terranova, Pull&Bear, Tally Weijl (un negozio d'abbigliamento che vende solo al pubblico femminile) o da Stradivarius, noi andiamo sempre sul sicuro perché sappiamo cosa piace o non piace agli amici o famigliari, dopo poco andammo via per tonare a casa e posare le varie buste.

(14 dicembre)

Una tarda sera come le altre dove stiamo solo noi due mentre i miei sono a casa di mio zio per parlare di alcune cose come riunioni per una conferenza stampa di un avvocato, per quanto ho sentito, quindi decidemmo di restare a casa per fare la play list per natale, si le ascoltiamo dal primo dicembre ma ci scordiamo sempre a farla, c'è ne ho messe talmente tante che per poco la chiavetta USB non scoppia,  dopo ben quattro ore di scarica e ordina io crollai all'indietro della mia sedia da gaming tirando un sospiro per la stanchezza, la connessione in quel momento faceva a colpi di tosse certe volte funzionava certe no, questo mi faceva partire dei neuroni pazzeschi, si vedeva che non c'è la facevo proprio più, per lo più riordinarle è stato un problema, perché non volevo fare un mappazzone di canzoni messe alla cacchio di cane, la riordinavo dalla più vecchia fino a quella più nuova, avevo la stessa espressione di Saitama quando fa la sfida degli Udon piccantissimi con Genos nella prima stagione.

Io: Haaa non c'è la faccio più che palle, se sento un'altra canzone di natale vecchia come il mondo che mi fa annullare la voglia di vivere giuro che mi picchio da sola con la decorazione a forma di candy-caine che sta fuori in giardino.

Kyōjurō: Dai non è la fine del mondo.

Io: Parli tu che non hai dovuto ascoltare per un intera ora "all i want for Christmas is you" di Mariah Carey (la mia preferita)"Let It Snow!" di Frank Sinatra, "Mery did you know" e "Noel" dei Pentatonix, "holy night" Adolphe-Charles Adam, "Silent night"  di Franz Xavier Gruber, "astro del ciel", "Snow man" di Sia e tante altre ancora sparate ad alto volume in cuffia altrimenti non capisci se è una cover di un fan o l'originale, diciamo che sono abbastanza stanca di sentire altre canzoni di natale per il momento.

Dissi sospirando stanca all'ultimo, facendo andare la mia schiena all'indietro sulla sedia, mentre mi sbottonavo i primi bottoni della camicia bianca sotto il maglione rosso con la spilla della ghirlanda natalizia, poi con un sorrisino Kyōjurō fece abbassare di poco lo schienale della mia sedia per poi far incontrare i nostri occhi mentre era dietro di me, lui avvicinò le sue labbra e mi diede un bacio mentre metteva le sue mani sulle mie guance, appena si separa dal bacio mi pizzica leggermente entrambe le guance, lui mi guardava intenerito mentre io lo guardai un po storta ma mi divertiva che certe volte mi prendeva in giro simpaticamente, mi lasciò andare le guance, mentre ridacchiava era di spalle però mi girai con la sedia verso il mio letto, dopo poco mi alzai dalla sedia mettendomi dietro di lui, appena si girò manco si accorse di nulla e già lo avevo catturato immobilizzandogli i polsi, io lo guardavo uno sguardo un provocatorio ma divertito, all'inizio sembrò sorpreso ma poi sorrise in modo furbino, capii dove voleva parare, così ci mettemmo entrambi un po a ridere per questo, ma poi gli diedi un bel bacio sulle labbra per poi abbracciarlo forte, anche lui fece lo stesso.

Io: Se continuiamo così farò i cosplay di Huggy e Kissy per noi due, anche se mi fa leggermente cacare il rosa ma dettagli.

Kyōjurō: Hahaha hai ragione.

Ci dicemmo mentre stavamo ridendo con me ancora sopra di lui, lo ribaciai sulle labbra sempre tenendolo intrappolato, ma quando si sedette mi ritrovai a cavalcioni sulla sulle sue gambe, mentre con una mano mi accarezza i capelli intrufolando al loro interno le dita.

(Disegno non mio sia messo in chiaro)

Mi guardò negli occhi intensamente dandomi un bacio dolce sulle labbra, mi fece mettere un po meglio sulle sua gambe per cominciare ad accarezzarmi dolcemente dalla testa fino ad arrivare alla schiena, facendomi mettere la testa sulla sua spalla, il suo profumo e il suo calore mi fa sentire al sicuro come non mai prima di quel momento, sentivo tutta la stanchezza di scaricare e ordinare canzoni di natale...senza contare che dovevo finire delle copertine per i video del mio canale, dopo poco però i miei occhi si erano appesantiti un po per poi chiudersi completamente, potevo sentire che lui mi prese delicatamente da dietro le ginocchia per poi sdraiarsi sul mio letto per poi coprirci con la coperta che di solito metto sul letto per bellezza, dopo poco si sistemò anche lui mettendo un suo braccio dietro la mia schiena tenendomi stretta a lui, dopo poco tempo riuscii a prendere sonno, d'altronde era appena scattata la mezzanotte, i miei non sono tornati perché purtroppo certe riunioni per organizzare la conferenza stampa ci vogliono un sacco di cosa da fare, quindi finimmo addormentati uno tra le braccia dell'altra.  

(time skip 24 Dicembre)

Stiamo andando da mia nonna per la vigilia di natale, entrammo nella casa bussando appena nonna mi vide sorrise ma poi quando guardò dietro di me fece una espressione stupita ma indecifrabile, Kyōjurō la salutò sorridendo cordialmente come suo solito, lei di risposta lo saluto con il medesimo sguardo per poi farci entrare tutti e quattro vedo che c'è mia zia da parte di papà e il fratello di nonna, Kyōjurō con un cordiale sorriso si presentò a tutti, mia zia però noto che lo stava guardando in modo molto interrogativo, forse è per il fatto che lui fosse un mio insegnante, forse è per questo che lo sta guardando così, diciamo che lei non è d'accordo che una ragazza giovane frequenti qualcuno di più grande di lei, ma io e lui ci portiamo poco quindi non conta, fulminai per un  secondo mia zia per poi ritrovami una mano sulla mia spalla, Kyōjurō mi guarda sorridendo facendo anche sorridere me, il suo sorriso è tremendamente contagioso, poi Kyōjurō andò verso nonna per poterla conoscere  meglio, ma poi mi si avvicinò zia mettendomi una mano sulla spalla, so già cosa sta per dire.

Silvia: Veramente nella tua scuola gli permettono d'insegnare? sai per i suoi capelli.

Io: Che? lui è nato con quel colore di capelli, poi non vedo cosa ci sia di male in questo, lui sa fare bene il suo lavoro, basta solo che lo fa bene il resto non conta...o sbaglio?

Betta: Esatto Auri hai detto proprio bene, quindi per favore silvia non fare la difficile.

Disse Betta sorridendo, lei è la moglie del fratello di nonna e sostiene qualunque cosa io faccia, infatti è stata lei la prima ad aver detto di aver fatto bene a partire per questa opportunità ovvero studiare all'estero, lei sa bene che zia non è proprio molto tollerante con una relazione simile a quella che ho io, a differenza di nonna che con nonno si portavano 13 anni di differenza, e giuro che non sto scherzando gente, la serata andò avanti tranquillamente potevo sentire che quasi tutti erano di buon umore, mia zia invece cercava di far sentire scomodo Kyōjurō che invece diceva cose che la faceva rimanere di sasso, facendo capire che lui non ha secondi fini o qualcos'altro che non è giusto, poi lui è uno della famiglia Rengoku una gerarchia di spadaccini quindi la casata Rengoku non oserebbe mai fare torti o fare qualcosa per il loro tornaconto, quindi diciamo che Zia Silvia è rimasta un po sorpresa e contenta di chi potevo trovare o riportare a casa come fidanzato, poi durante la cena nonna e Kyōjurō sembravano conversare con lei che faceva domande e lui che rispondeva con il suo solito sorriso, beh sono contenta che l'hanno accolto con noi con piacere, anche la zia nonostante i suoi dubbi, infatti quando Kyōjurō parlava certe volte gli parlava sopra, tipico di mia zia, ma poi nonna Silva fermò la parlantina della sorella di papà, io in quel momento l'avrei abbracciata per ore per questo, nonna disse in dialetto abruzzese stretto. (metto la traduzione per sicurezza e per essere sicura che potete capire quello che dicono i personaggi di questo pezzo di storia)

Silva: Silvia, non tut lì omn son nda quell strunz de prim che dovevi sopportà a casa tò.
(Tradotto: non tutti gli uomini sono come quello stronzo di prima che dovevi sopportare a casa tua)

Silvia: Ma Silvà, volevo esse sicura che chist bardish non tenia qualche cous da nascondè.
(Tradotto: volevo essere sicura che questo "giovanotto" non avesse qualcosa da nascondere)

Io: Zia, chist non è nu bardish è un omn rispettus.
(Tradotto: questo non è un giovanotto è un uomo rispettoso) 

Dissi anche io esprimendomi in dialetto per poter dare più importanza alle parole, Kyōjurō mi guardava confuso non avendo capito molto quello che avevo detto, gli avrei detto che gli avrei spiegato cosa avessi detto e cosa avevano detto le due donne di famiglia, ovvero nonna e zia, per me loro sono dei baluardi della mia famiglia, sorrisi e mi guardai intorno vedevo tutti sorridere in quel tavolo, finalmente dopo anni di ogni singola vatat siamo contenti, ora siamo tutti sorridenti senza avere maschere in volto, la serata andò avanti per un sacco, ci trattenemmo fino a tardi finché non tranammo tutti a casa salutai tutti quanti erano le quattro del mattino e Kyōjurō era mezzo crollato dal sonno sul divano così lo aiutai ad alzarsi e presi il suo braccio e lo misi dietro al mio collo per portarlo verso la macchina di papà, mentre salutai nonna chiusi il cancello e tornammo a casa per poterci riposare e per smaltire quello che abbiamo mangiato e bevuto, appena tornammo a casa manco il tempo di metterci il pigiama che crollammo sull'letto, le coperte molto probabilmente c'è le ha rimboccate mia madre o mio padre prima che andassero loro a dormire. 

(25 Dicembre)

Giacomo ci ha invitati al cenone di natale organizzato da lui, io da brava ospite quale sono ho portato il dolce, o meglio i miei mi hanno insegnato che secondo la nostra tradizione dovevo sempre portare qualcosa ad una cena o qualunque cosa sia a cui vengo invitata, diciamo che avevo preso un vassoio enorme di paste per fortuna mia madre mi ha dato la macchina o ero fottuta, perché a piedi era troppo lontano, appena entrammo io e Kyōjurō salutammo Giacomo augurandogli un buon natale dandogli anche l'intero vassoio d carta di dimensioni abnormi, ci mettemmo al nostro tavolo dove tutti i miei amici ci hanno raggiunto grazie a Ink che li ha teletrasportati tutti quanti nell'locale, Genya stava aspettando che arrivasse Yuri per poterla abbracciare e cose così appena ci vedemmo Genya mi corse intorno abbracciandomi forte, ricambiai il suo abbraccio è il fratello che io non ho mai avuto, Sanemi appena vede Kyōjurō gli batte il pugno stessa cosa per Tengen, le sue mogli appena mi hanno vista mi si sono lanciate addosso per potermi dare sia gli auguri di natale sia un abbraccio di gruppo, si sono tutte tre un po pazzerelle ma sono simpaticissime e molto dolci, la serata iniziò appena tutti gli invitati furono presenti e ai loro posti, tra cui Muzan e sua moglie, appena la vidi io e Kyōjurō ci guardammo negli occhi sotto shock, ok che la me del mondo di Jack ci ha detto che era simile a me MA NON PENSAVO FOSSE PRATICAMENTE MIA GEMELLA, meno male che i miei non ci sono altrimenti ci sarebbero rimasti di sasso, Muzan e Giacomo ci fecero presentare, devo dire che con quel vestito scollato e rosso è molto sexy...ok forse un giorno mi metterò un vestito simile, ma un giorno abbastanza lontano, dopo un po che la serata andò avanti fino al momento di scartare i regali, Giacomo ci regalò un gioco da tavolo molto figo, lo stavo cercando da mesi quel gioco perché lo volevo provare ma non lo trovavo, ringraziai il fra per il regalo, ma dopo poco sentii un suono molto creepy, un fischio che intonava una melodia molto, rabbrividii al sentire quel suono, era Lobo ovvero la morte in gatto con gli stivali 2, ma come pensavo non era per nulla portatore di buone notizie, era una cosa da parte d'Ichigo, CHE DUE COGLIONI ANCHE A NATALE DEVE FARSI SENTIRE QUEL PEZZO DI MONEZZA? MA È MAI POSSIBILE? sentivo un po la carogna salirmi fino al cervello, infatti espressi un po il mio disappunto, vedo che nemmeno a Lobo piace fare il messaggero ma posso comprenderlo poveretto, Lobo aveva portato un secchio con dentro un disegno da bimbo delle elementari e una lettera da parte del biondino ossigenato che diceva che Giacomo sarà ammazzato e Monika sarà sua, la solita zuppa diciamo, santo dio non sa proprio come arrendersi, non voglio essere al posto di Lobo detta in tutta sincerità, dopo tutto però Giacomo c'incitò a continuare a festeggiare, ha ragione non facciamoci abbattere da una testa di merda come quella, continuammo a festeggiare imperterriti, conversai parecchio non solo con i miei amici conversai anche con Puppet (detta anche Marionette), i glam-rock animatronics  e con gli altri invitati, è stato uno spasso nonostante tutto, dopo ore dalla fine della cena io e Kyōjurō decidemmo di tornare a casa mia visto che era abbastanza tardi, salutammo i nostri amici salutai Genya e Yuri con un abbraccio di gruppo poi andammo alla macchina e tornammo a casa.













La piccola Shinobu (la mia gatta):

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top