Parte 4 [🎼Lezione Di Musica📖]
Aurora POV
È ora di pranzo perché abbiamo appena finito le ore di biologia con la professoressa Kanae Kocho che è molto dolce e gentile, le prossime materie sono: 1 ora di musica e 1 ora di arte, io sinceramente non vedo l'ora, andai alla sala mensa per cercare un posto dove mettermi, poi appena mi giro in una direzione vedo Genya e dei suoi amici invitarmi a sedermi nell'loro tavolo, io con un sorriso mi recai da loro con il vassoio del pranzo che da la mensa della scuola, il pranzo di oggi è riso colloso con salmone, una mela, una coca-cola delle macchinette e una bottiglietta d'acqua, io non mangio molto per fortuna ora si che sono apposto, poco dopo noto con la coda dell'occhio (passando di fianco a un tavolo) un ragazzo che è da solo in un tavolo e ha un quaderno nero sotto mano con una scritta molto famigliare d'argento sopra che era "Death Note", così decisi di andare avanti senza voltarmi, cazzo per un pelo, andai immediatamente al tavolo con i ragazzi.
Tanjiro: Ciao mi chiamo Tanjiro Kamado.
Io: piacere di conoscerti io mi chiamo Aurora Ferretti.
Zenitsu: io mi chiamo Zenitsu Agatsuma e lui è Inosuke Hashibira.
Io: sono felice di conoscervi ragazzi.
Zenitsu: dai siediti, prima che la tua mela svolazzi e svanisca da davanti agli occhi.
Io: guarda che forse ne sono consapevole, ho letto il cartello della mensa.
Tanjiro: non mi sorprende, dal tuo odore ho capito che sei una che s'informa molto e fai bene credimi.
Io: beh...questo per me è più una piccola fissa, cioè informarsi prima di fare così o vai impreparato e di conseguenza non fai così tanta bella figura.
Inosuke: comunque sia, volevo chiederti una conferma.
Io: dimmi pure.
Inosuke: è vero che hai affrontato Dio Brando?
io capendo che era incredulo nonostante il suo volto dicesse il contrario, noto che il ragazzo ha la camicia aperta ed è scalzo, poco dopo cominciai a parlare con loro quattro e confermai di aver incontrato quel maledetto, i ragazzi mi guardarono in modo strano ma potevo vedere nei loro occhi come una specie di speranza, non so se posso aiutarli a salvarsi da...quel tizio, poco dopo però vedo Dio nel tavolo davanti che cercava di attirare la mia attenzione, ma io lo evitai senza mezzi termini, cioè che cazzo vuoi dalla mia vita? fati na vita, poi sentii che quel bastardo stava praticamente scommettendo su qualcosa che era meglio non scommettere, guardai verso Genya che era praticamente di spalle a Dio (sembra una bestemmia santo paradiso) gli chiesi su cosa avrà detto, la sua risposta fu solo una, ma quella risposta mi fece quasi strozzare con la coca-cola, ovvero.
Genya: ha detto..."un giorno me la faccio!" che schifo di comportamento.
Io: ok ora basta.*fa per alzarsi*
Tanjiro: *la ferma* tranquilla quel maiale non va mai alle azioni, parla soltanto per far abbronzare la lingua.
Zenitsu: le altre ragazze non possono dirmi più nulla dopo questo affronto.
Inosuke: concordo pienamente con Monitsu, quello è una bestia di persona.
(Autrice: se lo dice lui credetegli)
dissero i ragazzi leggermente disgustati, devo dire che questa scena è tale e quale alla scena dei promessi sposi dove don Rodrigo quando dice (riferendosi a Lucia) "ella sarà mia", io gli avrei risposto con un fantomatico "TE PIASSE UN COLPO A TRACOLLA COSÌ NO TE O PERDI", il mio dialetto influenza parecchio il mio modo d'insultare la gente...anche se non insulto mai nessuno eccetto quelli che si pensano di poter fare tutto ciò che vogliono ma dettagli, iniziammo a mangiare, a parlare e tanto altro ancora, però quelle parole di quella specie di armadio a due ante di Dio Brando mi hanno leggermente disturbato tanto che per poco non riuscii a finire il riso colloso al salmone, così chiesi a Genya a quante lezioni dovremmo sopportare quel energumeno rompicoglioni, lui rispose solo che lo dovremmo sopportare solo per quattro ore a settimana, quindi forse posso sopportarlo ma FORSE, ad un tratto Bakugou si sedette con noi, lo salutammo un po confusi.
Bakugou: ehi nerd, mi siedo con voi un attimo visto che ho finito di fare pranzo, comunque sia tu donna.
Io: guarda che un nome c'è l'ho eh.
Bakugou: va bene Aurora, quante ore dovrai passare con quel...coso?
Io: Se dici Dio Brando, Genya mi ha detto che dovremmo sopportarlo per quattro ore a settimana.
Bakugou: Cazzo voi cinque avete una gran fetta di culo, io lo devo sopportare 8 ore a settimana
Io: in breve quasi tutti i giorni, anche se dipende da quali materie ci sono a settimana.
Bakugou: appunto, per questo devo dirvi che siete troppo fortunati, purtroppo me lo ritrovo in giurisprudenza, criminologia, diritto e tanto altro.
Io: mi dispiace per te, ma non hai nessun amico o un tuo gruppo d'amici per non star a sopportare quello scimmione?
Bakugou:...solo un paio.
Io: beh è un passo avanti, no?
Bakugou: si...però sono tutti delle maledette comparse.
Io: Ovviamente tu sei pieno di te tanto da non vedere altro che te stesso, ti consiglio che tutti gli amici che hai (anche se pochi) devi tenerteli a caro, perché se perdi quelli dopo non ti rimane nulla, l'ho imparato sulla mia pelle credimi, lo so.
il biondino mezzo incazzato mi guardò negli occhi studiando ogni mio movimento, poi disse con nonchalance che sarebbe andato fuori a prendersi una boccata d'aria fresca, noi cinque lo guardammo come per dire che andava bene, così finimmo di mangiare le ultime cose, ma quando tagliai a metà la mela una metà me la mangiai tranquillamente ma appena mi sono girata un secondo l'altra metà era sparita, poi la ritrovai sopra la mia testa e la vidi come se la stessero mangiando con tutti i semi, spalancai gli occhi, OH SANTO CIELO, noi 5 ci guardammo per un secondo per capire cosa cazzo è appena successo, non è una cosa da tutti i giorni che una metà di una mela sparisca per poi ritrovartela sulla testa e che svanisca come se qualcuno la stesse mangiando, poi io sono fortemente convita che tutto quello che sta succedendo è un sogno il perché è intuibile, giusto? suonò la sottospecie di campana (sembrava più una sirena di un'altoparlante), ci alzammo dal tavolo e ci ritrovammo ad andare all'aula di musica, appena entrammo ad accoglierci fu un uomo molto alto con l'incarnato molto strano era un marrone ma un po grigiastro, come se fosse morto e i suoi occhi erano del tutto rossi come il sangue, era vestito con una camicia bianca, una cravatta e in mano portava una tamburo.
Kyogai: dovresti essere la novellina, io mi chiamo Kyogai il professore di musica, mettiti affianco a Tanjiro che ti aiuterà con gli spartiti e i testi delle canzoni.
Io: mi chiamo Aurora piacere di conoscerla sensei...ma c'è un piccolo problemino...io non so suonare degli strumenti musicali...gomen nasai sensei.
Kyogai: non preoccuparti...ma se cantassi? sai cantare?
Io: più o meno me la cavo.
Kyogai: perfetto, Tanjiro sai cosa fare dagli un testo e tu prendi gli spartiti, ok?
Tanjiro: capito Kyogai sensei.
Disse Tanjiro prendendomi la mano sorridendo e trascinarmi verso un posto con una chitarra sul suo piedistallo, mi fece sedere affianco a lui che prende la chitarra e comincia ad accordarla, io mi sentivo proprio imbarazzata, ODIO stare al centro dell'attenzione, perché nessuno se lo mette in testa? il mio volto è totalmente rosso, mi copro il volto prendendo due grandi ciocche dei miei capelli marrone scuro dai lati del mio volto, oh santo signore voglio sotterrarmi, sento una mano poggiarsi sulla mia spalla, riaprii poco a poco quella specie di tenda di capelli che mi sono fatta davanti al volto e vidi Tanjiro pattarmi la spella con gentilezza accompagnato da un sorriso dolcissimo, mi accorsi però che eravamo solo; io, Genya, Inosuke, Zenitsu, una che sembrava essere Shinobu e un altro che sembrava Murata, guardarmi con dei sorrisi simpatici, presi un bel respiro e presi tra le mani il testo, poi spalancai leggermente gli occhi per il testo.
Io: Perché Love story di Taylor Swift?
Tanjiro: il perché non lo so, ogni giorno il professore mette testi e spartiti diversi.
Io: Oh santo cielo, spero riesca ad intonare bene quando sono sottopressione non riesco manco a pronunciare una parola.
Tanjiro: rilassati, basta che inizi a cantare e tutto il mondo svanirà senza lasciare traccia per una manciata di minuti.
Io: ok, mi fido delle tue parole...ci proverò.
dissi dubitando di me, non ho mai cantato davanti a qualcuno, ero abituata a cantare in casa mentre ero sola, l'unica forma di vita presente in casa quando cantavo era il mio gatto che quando cantavo mi guardava e quando finivo di cantare mi guardava dritta negli occhi e faceva un semplice "Meho" e se ne andava a mangiare i suoi croccantini, io vedendo il comportamento del gatto l'ho interpretato come "Umana datti all'ippica che fai solo del bene all'umanità", Tanjiro iniziò a suonare la chitarra tirando un po più la corda del sol per accordarla meglio poi cominciò la melodia per vedere se quello che avevo detto era vero, arrivò il mio momento subito dopo 17 secondi di assolo della chitarra.
Io: We were both young when I first saw you
I close my eyes and the flashback starts
I'm standin' there
On a balcony in summer air
See the lights, see the party, the ball gowns
See you make your way through the crowd
And say, "Hello"
Little did I know That you were Romeo, you were throwin' pebbles
And my daddy said, "Stay away from Juliet"
And I was cryin' on the staircase
Beggin' you, "Please don't go" and I said Romeo, take me some where we can be alone
I'll be waiting, all there's left to do is run
You'll be the prince and I'll be the princess
It's a love story, baby, just say, "Yes"-🎵
?!: CI SERVE AIUTO, VI PREGO CI SERVE UN ESPERTO DI ELETTRONICA.
disse entrando in aula donna bionda con i capelli lunghi legati da una coda di cavallo, mi alzai io dal posto dicendo che sapevo il necessario, poi lei strillando disse "ALLORA VIENI CON ME, ABBIAMO BISOGNO DI QUALCUNO CHE CI SOCCORRA", i ragazzi mi sa che stavano guardando la scena erano rimasti di sasso, appena voltammo l'angolo del corridoio nel cartello dove di solito c'è il kanji della classe c'era una freccia, girammo di nuovo l'angolo incontrando il professore di storia Rengoku, che appena vide la ragazza bionda, che praticamente mi trascinava correndo spedita verso la sua classe, la guardò confuso poi mi notò e lì divenne molto più confuso di prima.
Io: salve professor Rengoku WAAA.
Rengoku: Salve...Aurora-Chan.
disse grattandosi la nuca confusissimo, mentre la giovane donna mi tirò fortissimo il braccio facendomi strillare per la sorpresa, entrammo in una classe che una metà era illuminata mentre l'altra era estremamente buia, ma che cazzo sta succedendo qui? però c'è cosa non va questo posto non mi sta dando delle buone vibes, sento l'aria tesa piena di paura, tristezza e tante altre emozioni negative, potevo vedere gli alunni della classe terrorizzarti mentre degli animatronici a forma d'animale si erano messi davanti agli studenti, ORA PRETENDO DELLE SPIEGAZIONI, presi la ragazza bionda dal colletto della sua camicia prendendo anche il colletto del camicie dando le spalle al lato pieno d'oscurità della classe.
Io: chi sei e che cazzo sta succedendo?
Vanessa: mi chiamo Vanessa e abbiamo bisogno di te per quel coso immerso nell'oscurità.
Io: di che stai parlando? che cosa c'è nell'oscurità? WOO-
sentii qualcosa prendermi da dietro, ma con un colpo di mano mi liberai di quella che sembrava essere una mano metallica con le falangi bianche e blu con qualcosa legato al polso con delle campanelle, appena mi girai tornai alla luce per studiare meglio la situazione, OH SANTA MADONNA DEL CIELO, CHE CAZZO ERA QUELLO? deglutii un po di saliva e strinsi i pugni, così dissi con voce più ferma possibile.
Io: chi sei? fatti vedere.
Moon: Huhuhu Vanessa non pensavo che il tuo ingegnere elettronico era una stupida bambina del primo anno, però devo dire...che in fondo non mi dispiacerebbe, dolcezza mi chiamo Moondrop.⁓
Io: mi dispiace ma se non ti mostri sarò io a mostrarti che non ho paura di venire lì e tirarti per un'orecchio.
Moon: Non ho le orecchie.
Io: Allora che ti devo dire? che te le faccio io e te le incollo e con quelle ti ci tiro?
Moon incominciò a ridere nell'oscurità, madonna santa quanto è inquietante la sua risata, guardai verso Vanessa, so che lei è "corrotta" dal Purple guy sotto forma digitale quindi lei e Vanny sono la stessa persona, detta brevemente non mi fido affatto di lei, così gli chiesi più seria che mai sussurrando per non farmi sentire da Moondrop.
Io: Vanessa che bisogna fare?
Vanessa: prima di tutto accendere la luce per far uscire Sun che lui è un po più collaborativo di Moon.
Io: allora perché non accendete è lì l'interruttore.
Vanessa: l'interruttore che serve a noi e in mezzo all'oscurità dove c'è Moon proprio nel muro ovest.
Io: dannazione, allora fammi pensare ad un modo...ho un'idea, ma se va storto qualcosa perché hai fatto qualche errore vedi che poi non sono tanto buona, ok?
Vanessa: ok, capito, ma perché sei così ostile?
Io: mi hai tirato per un braccio per 20 minuti consecutivi tanto che stavi per farmi uscire la spalla.
Vanessa: scusa non era mia intenzione, ma dimmi cosa si deve fare.
l'animatronico a forma di orso ci coprì per non far destare sospetti, poi sussurrai all'orecchio di Vanessa cosa doveva fare, cioè distrarre Moondrop il tempo necessario per farmi arrivare all'interruttore della luce, il tempo necessario per passare dietro la cattedra del professore poi piano piano in punta di piedi e arrivare all'interruttore, ma il problema è che Moon che non sarà facile da distrarre, se si trattava di Sun era un altro paio di maniche, ma penso di farcela a non farmi beccare, così iniziò il piano, Vanessa (tremando leggermente) entrò di poco nell'oscurità per attirare Moon, che per fortuna si era distratto perché impegnato a cercare di catturare la biondina, così approfittai e mi lanciai verso l'interruttore ma era spaccato, FIGLIO DI PUTTANA, HA DISTRUTTO IL BOTTONE PER FAR SI CHE IL BUIO RIMANGA PER FARLO RIMANERE FUORI AL POSTO DI SUN, questa si che è una rogna, mi feci prendere dal panico per un secondo ero immersa nell'oscurità nella tana del lupo, così dissi a Vanessa a voce alta che l'interruttore era stato compromesso dall'animatronico, così mi fiondai velocemente verso le finestre che avevano le cortine chiuse tirai velocemente la corda proprio quando Moon era ad un centimetro da me, chiusi gli occhi per un secondo, ma poi sentii delle mani gelide come se fossero fatte di metallo sulla mia spalla, riaprii gli occhi ed l'animatronico non era più quello di prima, era vestito di giallo, con i raggi attorno alla testa proprio come un sole e i colori del costume dell'animatronico erano cambiati da blu scuro con la stampa delle stelle, divenne a righe gialle e rosse, tirai un sospiro di sollievo, c'è l'avevo fatta, lasciai la corda e caddi inginocchio come se un enorme peso si fosse tolto.
Sun: oh santo cielo qualcuno chiami l'infermeria.
Io: no no tranquillo sto bene, c'è solo mancato poco, oh dio santissimo.
Vanessa: ti ringrazio per averci aiutato.
Io: la prossima volta controllate meglio l'intelligenza artificiale invece di fare alla cazzo di cane e ritrovarsi con un virus nel sistema, ok? e non intendo Moon perché si vede che lui fa parte di Sun per un motivo specifico, giusto?
Vanessa: lo prometto e ci hai preso.
Io: Vanessa....*la prende dall'avambraccio* se corrompi Sun e Moon per mano di Vanny vedi che ti mozzo le mani, chiaro? e non chiedere come ho fatto a saperlo perché l'ho capito dai tuoi occhi ragazza.
dissi alzandomi con l'aiuto di Vanessa, che era rimasta di merda, mi guardò scioccata come se gli avessi detto che ho ucciso una persona, ora vedremo se mi sono messa nei guai come mio solito o ho fatto la mossa giusta, tornai in classe insieme agli altri, Shinobu si accorse che ero letteralmente diventata un lenzuolo bianco.
Shinobu: Oh santo cielo, stai bene? sei bianca peggio di un cadavere.
Io: tranquilla solo un robot impazzito con la sua scheda dati che aveva un virus informatico, ma sto bene.
Genya: come fai a sapere come funziona l'elettronica?
Io: una sola parola...papà, mio padre mi ha insegnato tutto quello che so.
Genya: ora si spiega tutto.
Tanjiro: comunque sia mentre eri via il professore ti ha messo la valutazione, gli sei piaciuta un sacco sinceramente sei brava.
Inosuke: tu hai detto che più o meno te la cavavi, ma che più o meno più o meno, te la cavi alla grande, non dovresti sottovalutarti così sai?
Io rimasi interdetta, non è la prima volta che sento quella domanda retorica, quel "Non dovresti sottovalutarti così sai?" me lo ripetevano in molti nel mio paese, quasi tutti vedevano in me qualcosa, qualcosa che mi rendeva di valore, ma io perché penso il contrario? perché quelli che valgono non vengono derisi per le loro qualità, vessati perché non seguono le regole della società, fatti soffrire facendo cose che compromettono la loro vita, illusi per il loro aspetto, maltrattati perché diversi o detestati e picchiati fino a non fargli più provare nulla nel cuore o non far pensare ad altro che sparire solo per sentirsi più forti del prossimo, purtroppo così è mia vita da fumettista sfigata nel mio paese, ansi significa questo essere Mangaka in Italia, per questo ci sono pochi che creano manga in Italia, oh dio non so quanti Mangaka ci sono in Italia ma sicuramente non quanto il Giappone, se questo mondo non pensasse che fare questo lavoro non significhi fare i perdigiorno ma seguire i propri sogni e creare qualcosa di nuovo, mi risvegliai dai miei pensieri con occhi che luccicavano un po, Shinobu mi guardò in modo preoccupato.
Shinobu: Auri-Chan tutto apposto? i tuoi occhi si sono lucidati per un secondo.
Io: *sospiro con un lieve sorriso* tranquilla sto bene.
Shinobu: sicura? guarda che se-.
Io: tranquilla sto bene.
dissi sempre sorridendo per sviare le preoccupazioni dei miei compagni di classe, che erano visibilmente preoccupati per me, cosa per me ancora nuova, perché quasi nessuno dei compagni di classe che ho avuto fin ora se ne sciacquavano gli zebedei se morivo facevano festa grande, per fortuna ho conosciuto le mie 2 migliori amiche, ora però sono all'università quindi gli ho pisciato in culo a quelle luride bastarde delle mie ex compagne di classe, andai a sedermi per continuare la lezione di musica, che continuò a turni il primo fu Zenitsu che suonava una canzone popolare del folclore giapponese con il Biwa (il Biwa è per chi non lo sapesse è il termine con cui si indicano i liuti piriformi giapponesi a manico corto) poi Genya suonava la chitarra elettrica insieme a Inosuke intonando le note di Bohemian Rhapsody dei Queen, poi su il turno di Shinobu con il violino, suonava un brano molto particolare cioè Perfect di Ed Sheeran (nonché il mio preferito), mentre Murata stava suonando il piano forte, sentivo le note entrarmi nella testa e nell'anima facendomi riconoscere la canzone, così chiusi gli occhi sotto le note di Arcade suonata da Murata, io ero affianco a Tanjiro che accordava la chitarra aspettando il nostro turno sempre con Love Story di Taylor Swift, così arrivò il nostro turno, ma io sta volta ero calma e tranquilla...beh dopo aver affrontato Moon ci posso credere, stavo per cacarmi sotto perché era ad un centimetro e un pelo da me quel coso, ma tornando a noi io eseguii la mia "performance" abbastanza bene quindi ero soddisfatta del risultato, poi ci salutò il professor Kyogai perché suonò la campana e dovevamo andare (suppongo) dal professor Tengen essendo solo lui il prof di arte qui, o meglio immagino sia solo lui, andammo e come immaginavo il professore era proprio il giovane uomo di stamani, infatti disse scherzosamente.
Tengen: Da quanto tempo giovane.
Io: buon giorno professor Tengen *sorride*.
Tengen: da quanto ho sentito da un certo uccellino, sai disegnare.
Io: diciamo che disegno abbastanza bene.
Genya: ancora a sottovalutarti, dai Auri-Chan smettila.
Tengen: ehi ehi calmo quello che giudicherà ora sarò io, quindi ognuno al proprio posto, tu Aurora ti metti vicino a Inosuke finché non troveremo una sistemazione per te.
Io: capito professor Tengen...che devo fare?
Tengen: ma come "che devo fare"? cara se sei un'artista e hai le idee disegna quello che ti viene dal cuore, io insegno così ai miei alunni, cioè tirare fuori dai ragazzi il loro meglio, io ripongo sempre la mia fiducia nelle capacità dei miei alunni, stessa cosa vale anche per te, io ripongo tutta la mia fiducia sulle tue capacità, quindi prendi la matita e tienila in mano ma lascia che a guidarne il tratto sia il tuo cuore non la tua testa.
Rimasi senza parole, così guardai il giovane uomo un po sorpresa ma poi sorrisi e andai al mio posto affianco ad Inosuke, che mi stava leggermente guardando male perché mi sono sottovalutata, menomale che avevo preparato la "cartella" con la mia attrezzatura da disegno professionale, con matite, penne a china, pennarelli a vernice, penne a gel bianche, vari brush punta a pennello e punta a pennarello, colori a matita e pennarelli ad alcol tutto dentro la mia cartella...che pesava l'ira di dio ma dettagli, presi la mia fidata matita, compagna di molte avventure (e disagi)e iniziai a schizzare un corpo femminile un po etereo avvolto da delle bende, man a mano schizzavo qualche altro particolare come i capelli i pezzi di bende che la coprivano, poi presi i vari pennini a china per l'inchiostrazione e iniziai a dare l'inchiostro sull'line art rifinendo la donna che sembrava più una ninfa con le orecchie a punta e la corona fatta di rampicanti che aveva in testa, appena finita l'inchiostrazione iniziai a pensare ai colori, così pensai di prendere alcuni tratti di Ade del film della Disney Hercules, così presi vari grigi ma sta volta preferii usare i pastelli visto che me la cavavo anche abbastanza bene con i colori a pastello,
alcuni snobbano i pastelli che uso io per motivi a me sconosciuti ma io li uso e non mi hanno dato alcun problema, purtroppo la colorazione non mi è uscita come volevo ma la mia mano tremolava ancora per l'infarto che mi sono presa oggi con quel robot, ma feci proprio come disse il professor Tengen cioè di seguire quello che il mio cuore mi dice di fare, per la prima volta mi sentivo felice e appagata del risultato nonostante la colorazione, l'effetto finale era una ninfa dalla pelle dello stesso colore di Tanjiro, per l'aspetto della forma femminile avevo deciso di dargli la mia età ovvero 19 anni ma col il fisico molto esile ma visto che era una ninfa dell'acqua gli feci i capelli blu e celeste e in fine le varie bende erano grigie come per indicare che l'unica cosa pure nel disegno fosse la figura femminile fasciata con esse, Inosuke mentre stavo disegnando potevo vedere che era sempre a guardare come il disegno si stava sviluppando e ad ogni dettaglio aggiunto era più un Inosuke sorpreso, poi appena finii di dare una mano di pastello rosa carne per far risaltare il colorito dei capelli azzurri della ragazza, poi sentii uno strillo forte da parte d'Inosuke.
Inosuke: VEDI CHE SEI SCEMA A SOTTOVALUTARTI COSÌ.
Io: Inosuke puoi darti una calmata per favore? potresti dare fastidio agli altri.
Inosuke: non me importa una merda secca degli altri, PERÒ NON VEDI IL TUO POTENZIALE, io non dico a nessuno queste parole quindi puoi capire quanto fastidio mi provoca quando qualcuno ha un potenziale nascosto e non lo mostra, che sia a scuola o che sia in combattimento mi da fastidio quando qualcuno non mostra il suo potenziale.
Io: Grazie?!
Inosuke: prego.
Disse il ragazzo rimettendosi come prima come se nulla fosse, questo tizio è strano forte, lo guardai un po stranita, così tornai al mio disegno ma appena mi girai non era più sul manco, lo cercai per terra ma non c'era, MA CHE FINE HA FATTO IL MIO DISEGNO? lo cercai anche sotto il banco ma nulla, poi guardai verso il professore e...c'è l'aveva lui, MA COME CAZZO HA FATTO A SPOSTARSI COSÌ SILENZIOSAMENTE E VELOCEMENTE? non mi sono accorta di nulla, non aveva nemmeno fatto un rumore nemmeno uno spostamento d'aria, spalancai gli occhi ancora di più, MA CHE RAZZA DI UNIVERSITÀ È QUESTA? cioè i professori, gli alunni, il preside, il vice preside e compagnia cantante, DOVE SONO FINITA? IN UNA GABBIA DI MATTI? tutti i pensieri erano confusi e le domande ne erano davvero tante, poi ad interrompere i miei pensieri fu il professore che chiamò il mio nome con tono molto serio.
Tengen: signorina Ferretti, venga qui un secondo.
Io: si arrivo.
dissi rabbrividendo, andai immediatamente verso la cattedra del professore con uno sguardo leggermente teso, deglutii e mi misi immediatamente alla destra del professore, il giovane uomo mi guardava in modo quasi severo, come se mi stesse per rimproverare, ok l'ansia che sale scelgo te, misi le mani una sopra l'altra in modo da formare una V con le braccia pronta a chiedere scusa per il risultato, ma appena dissi solo le prime lettere per dire scusa, venni zittita da una mano che mi premeva sulla bocca.
Io: Scus-.
Tengen: Spero che tu stavi scherzando quando hai detto "me la cavo abbastanza" perché tu mi hai sorpreso, si ci sono degli errori ma sono minimi, poi te l'ho tolto proprio quando stavi per finire di colorarlo, vedo che hai già sviluppato un tuo stile, comunque sia te lo ridò indietro così puoi finirlo e rimettere un po di colorito in più a questa bella signorina, che sarebbe un elfo oppure altro?
Io: am, io l'avevo interpretata come una ninfa, poi faccio interpretare colui che osserva, in questo caso lei ci ha visto un elfo.
Tengen infondo mi diede ragione per queste cose, perché è praticamente quello che devono fare gli artisti cioè far interpretare all'osservatore dell'opera d'arte, tornai al mio posto con calma con il foglio in mano, strano che nessuno abbia fatto nessun commento...ma che mi sorprendo a fare qui hanno rispetto per tutti, poi se qualcuno mi tratta con rispetto io lo tratterò in egual modo, così l'ora trascorse tra ritocchi d'imperfezioni nella colorazione e il ripasso degli inchiostri per far risaltare la figura della ninfa, devo dire che questo posto è tranquillo e rilassante nonostante sia un'università...forse è meglio rimanere qui a studiare invece di tornare nel mio paese...però c'è qualcosa di strano, cioè perché c'è vanessa che dovrebbe essere americana, perché FNAF è un gioco americano, o sbaglio? però qualunque cosa sia questa università è davvero strana, nel senso ok che sono strana ma questo posto sembra tutto un sogno strano dopo che hai mangiato pesante la sera prima, anche se in fondo non mi dispiace tutto questo, è un posto tranquillo nonostante alcuni soggetti ma per il resto non è affatto male.
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