Parte 12 [🔥Gelosia🙄]
Aurora POV
Sono passate un paio di settimane, tra una settimana precisa avrò il primo esame di Tengen come prova pratica, Oggi è un nuovo giorno, stamani Io, Cristina, Genya e Inosuke ci incamminammo per le nostre lezioni, Cristina non mi ha ancora detto perché si è iscritta a questa suola, caso mai glie lo chiederò appena nel corridoio della scuola, però mi precedette Genya con la domanda.
Genya: Cri-Chan perché ti sei iscritta a questa scuola?
Cristina: vorrei diventare assistente d'asilo.
Genya: oh molto carino per certi versi, allora avrai come professore Kagaya Ubuyashiki, è il professore più buono di qualunque altro professore che hai incontrato fin ora.
Cristina: wow, com'è questo professore? dico di aspetto.
Genya: è abbastanza alto capelli neri tagliati a caschetto senza frangia e gli occhi bianchi perché purtroppo lui è un non vedente, ma sa insegnare nonostante la sua incapacità di vedere ma è grazie anche ad alcune delle sue assistenti che riesce ad insegnare in modo impaccabile.
Io: credo di averlo visto in giro varie volte.
Cristina: ok ma dove sta l'aula di questo professore? purtroppo mi sono dimenticata di chiedere al professore tempo fa.
Io: sei un genio fattelo dire, ma tranquilla ti ci accompagno io non è molto lontano dall'aula dove devo andare.
Genya mi salutò andando a lezione di legge perché vuole diventare poliziotto, me l'aveva detto una volta durante la mensa mentre ci organizzavamo per lo studio nel pomeriggio del primo giorno qui, accompagnai Cristina da Kagaya che stava entrando in classe, salutai la mia migliore amica e il professore, mi rivolsi a Cri dicendo che ci saremo viste più tardi per studiare, entrai immediatamente all'aula di Tengen per iniziare un nuovo disegno o ritratto, spero che sia un disegno perché io e i ritratti non andiamo molto di comune e d'accordo, mi ritrovai Inosuke, Murata, Tanjiro e Kanao, Zenitsu sta facendo lezione di taglio, vuole diventare sarto...so che l'ha fatto apposta, perché il sarto deve prendere le misure del cliente per avere le misure esatte per fare il vestito o qualunque tipo di capo d'abbigliamento, lo dico per esperienza personale, ho fatto settore moda per 5 anni consecutivi, CHE è STATA UNA CACATA, ma al meno ho conosciuto le mie migliori amiche lì, dai guardo l'aspetto positivo delle cose, mi misi affianco a Murata pronta per il prossimo lavoro.
Tengen: Bene ragazzi oggi faremo la tecnica dell'acquerello, scegliete con cura il vostro soggetto, ricordatevi solo di scegliere con il cuore in modo molto vistoso, buona procedura, ora iniziate.
Io & glia altri ragazzi: Si professor Tengen.
Dicemmo noi studenti in coro al medesimo momento, presi la fotocopia per il riferimento, decisi di fare un mezzobusto di Lady Oscar, tirai fuori il blocco con la carta appositamente pensata per l'acquerello, presi il mio set di pigmenti e li misi bene nel ripiano sotto quel banco simile ad un cavalletto, iniziai a schizzare il soggetto guardando la fotocopia attentamente, lo schizzo stava iniziando ad andare bene il soggetto stava prendendo forma passo passo, aggiungendo un dettaglio dopo l'altro, il disegno di Lady Oscar stava prendendo sempre più forma, Murata lanciò un occhio sul mio blocco.
Murata: Wow anche se è solo lo schizzo posso vedere che sarà un ottimo lavoro.
Io: oh grazie ma non sto facendo la Gioconda, questo in confronto ad altri tipi di ritratti ad acquerello è una sciocchezza.
Murata: Ma Auri-Chan non dire così, hai la mano giusta per diventare ciò che sei destinata di essere o che desideri diventare.
Io: grazie mille lo apprezzo molto.
Dissi lusingata, per poi continuare a sviluppare meglio il disegno finché non finii lo schizzo e iniziai con i colori, le linee inchiostrate nell'acquarello vanno sempre per ultimo per non far si che il disegno si rovina e si scuriscono i colori a causa della sbavatura dell'inchiostro, sento però che il professor Tengen ha lo sguardo studioso non solo sugli studenti ma anche su di me (Autrice: detta in breve fa da infiltrato all'amico fiammeggiante), ma che cavolo vuole? vedo Tanjiro con la coda dell'occhio che mi sta dicendo, insieme alla fidanzata, di guardare fuori dalla finestra appena ci guardai per poco non mi venne un infarto, era Kisaki che aveva lanciato qualcosa contro la finestra, poi appena arrivò alla finestra dissi urlando.
Io: TUTTI GIÙ, PIETRA IN ARRIVO.
Tutti obbedirono, mi spaventai un sacco per questo, mi accorsi che quel masso per poco non colpiva Murata, gli feci da scudo beccandomi quella specie di masso vicino alla scapola, per fortuna aveva perso potenza urtando il vetro, appena il sasso atterrò in classe mi rialzai e andai a guardare fuori, guardai quanto stessero ridendo quei dementi.
Io: MA SI PUÒ SAPERE COSA CAZZO AVETE DA RIDERE? STAVATE PER UCCIDERE QUALCUNO COGLIONI.
Kisaki: CIAO ANCHE A TE DOLCEZZA.
Io: FOTTITI BASTARDO SCHIFO PUSILLANIME.
Kisaki: SONO DAVVERO COSÌ TANTE COSE?!⁓
Io: NO È L'1% DELLE COSE CHE SEI, MA NON VOGLIO INSULTARE NESSUNO CHE NON È PRESENTE, QUINDI SPARISCI O TI RILANCIO LA PIETRA ADOSSO MA STA VOLTA MIRO ALLA TUA CAPOCCIA DI COCOMERO RINSECCHITO.
Dissi furibonda, NE HO PIENE LE SCATOLE, vedo il professore leggermente confuso perché le parolacce le avevo dette in italiano e non capivano che cosa avevo appena detto, poi era anche mezzo incazzato perché per proteggere uno studente mi sono fatta leggermente male, al meno non hanno capito cosa ho detto per fortuna, ero talmente tanto arrabbiata che volevo fargliela pagare in qualche modo ma ero troppo in alto tipo all'ultimo piano della scuola quindi non potevo fare un bel niente, poi successe qualcosa di strano ovvero che una delle mie matite era uscita dal mio astuccio e stava fluttuando davanti a me ad un centimetro dalle lenti dei miei occhiali, per poi girare e andare incontro al biondino occhialuto in modo così veloce che manco riuscivo a vederla per poco, la matita poi si puntò in una certa parte del corpo del ragazzo che è meglio non menzionare, dico solo che la punta di quella matita era bella appuntita...gli avrà bucherellato le chiappe come minimo, ero esterrefatta non avevo nessun tipo di parole da pronunciare eravamo tutti senza parole, il professore era esterrefatto, io dissi dicendo una cosa che poteva essere veritiero, visto che le matite per quanto ricordo non sanno volare oppure hanno vita propria.
Io: mica abbiamo un poltergeist in classe a cui piace giocare al pirata popup?
Tengen: a quanto pare si.
Tanjiro: Oh santo cielo, prima avevamo Dio Brando, poi Kisaki, ORA ABBIAMO LE ENTITÀ SOPRANNATURALI, UNA TREGUA NO SIGNORE MIO!
Kanao: tranquillo Tanjiro, so che è difficile ma possiamo farcela questo c'è l'ha insegnato proprio Au-Chan.
Disse Kanao sorridendomi in modo innocente, gli ricambiai il sorriso senza timore, tanto so che solo Tengen, Rengoku e solo i membri da tre della sua famiglia lo sanno che ho questa forza di combattere, però è strano perché mi sento stanca come se avessi alzato chissà quanti chili di peso anche se l'unica cosa che ho fatto è urlare bestemmie in italiano parzialmente imbellito dal dialetto della mia zona, mi sedetti un secondo sulla sedia, Murata si avvicinò a me toccandomi per sbaglio la parte colpita dal sasso facendomi leggermente male.
Io: AHY!!
Murata Oh santo paradiso perdonami.
Io: Fa nulla, mi sa che quello era il punto dove mi ha colpita quel maledetto Figlio 'e 'ntrocchia.
Murata: e che significa??
Io: Meglio che rimani nella tua ignoranza al cocco amico mio credimi.
Murata: ok come dici tu...ora vediamo cosa ti ha fatto quella pietra.
disse io sinceramente all'inizio m'imbarazzai, sbottonai la camicia mostrando la spalla che doveva essere ferita, ad ogni movimento che facevo con la scapola era leggermente fastidioso come se la pelle stesse bollendo, poi scostai il pezzo di stoffa che copriva la parte ferita lasciando vedere la spallina della canotta e la spallina del reggiseno, sentivo che sarebbe rimasto un livido in quella zona visto che è vicina ad un osso e i capillari lì non sono molto forti.
Tengen: Uh che brutto livido.
Tanjiro: Kanao va a prendere il ghiaccio istantaneo dall'infermeria della scuola.
Kanao: Si vado.
Tanjiro: è proprio bello grosso il livido, meglio che ti stai ferma un secondo con l'acquerello.
Io: Tanjiro posso farcela...tanto ha beccato la spalla sinistra e io disegno solo ed esclusivamente con la destra.
Tanjiro: sempre che ti stai ferma.
Disse serio il giovane dai capelli rosso vino, appena arrivò Kanao mi misero la bustina nella spalla facendomi trasalire per 2 cose ovvero per il freddo del ghiaccio e per il dolore che era proprio come una scossa improvvisa, ma sentii la porta aprirsi appena mi girai mi ritrovai il professore di matematica Sanemi accompagnato dal professore di storia, appena mi videro con una spalla scoperta e con del ghiaccio un po erano un po preoccupati, ma era meglio non vedermi in quel momento, avevo le scatole leggermente girate nel verso sbagliato, non capivo cosa fosse successo con la matita, poi ero anche leggermente stanca.
Kyōjurō: Auri-Chan che è successo?
Io: lasci stare professore meglio che non lo sa.
Sanemi: senti un po ragazzina meglio che parli.
Io: Oh dio santo benedetto, è stato Kisaki Tetta.
Sanemi: ancora lui? ora mi sono rotto le scatole di quel ragazzino viziato.
Io: non lo dica a me professore, ieri quello mi ha dato una palata in testa e per questo che ho sto cerotto, oggi stava per colpire con una roccia il povero Murata che era innocente e io per proteggerlo gli ho fatto da scudo e ora ho un bel livido sulla spalla, ma devo dire che non m'interessa più di tanto l'importante è che nessun'altro si sia fatto male.
Sanemi: beh devo dire che hai le palle quadrate, lo ammetto non mi sarei aspettato un simile comportamento da una ragazzina.
Io: scusi se mi permetto di dissentire ma non sono proprio tanto ina, ma al meno ho sorpreso qualcuno.
Kyōjurō: anche se non dovevi?
Io: lo sa bene che lo facevo ugualmente.
Kyōjurō: che devo fare con te?
Sanemi: nulla ma sono sicuro che nel club di arti marziali si troverà bene.
Kyōjurō: parla quello che ha ostacolato il fratello minore nel prendere crediti scolastici con l'attestato del tiro a piattello.
Io che devo fare se sento ste cose? so che il fratello minore di Sanemi è Genya e quando mi ha raccontato la stessa cosa che disse Kyōjurō, un po sentivo la carogna salirmi perché anche se è il fratello maggiore non può decidere per il minore, ognuno deve fare la propria vita e le proprie esperienze, il professore che mi sembra un po albino (per i capelli) notò la faccia un po infastidita e mi chiese un po contrariato.
Sanemi: Qualcosa non va?
Kyōjurō: Sanemi non iniziare a mettere paura agli studenti.
Io: non si preoccupi professor Rengoku, io non ho nemmeno l'intenzione di avere paura del professor Shinazugawa.
Sanemi: vedo che hai più fegato di quanto pensassi.
Io: mi dispiace deludere le sue aspettative professor Shinazugawa io non mi spavento con delle cazzate come gli altri.
Vedo che Sanemi è leggermente sorpreso, forse è abituato agli studenti che hanno paura di lui, però devo dire che sono una vera e propria bastarda in alcuni casi e per certi versi una come si dice in spagnolo "un poco Testaruda" ovvero un po testarda, ma creo che lui è il minimo dei problemi, lo guardai negli occhi, lui è un adulto ma non m'importa il rispetto è il rispetto, parlo così perché vorrei del rispetto reciproco mica che c'è rispetto solo da parte mia, Sanemi non so come ma si sentiva come minacciato dal mio sguardo serio e senza nessun tipo di giudizio poi dissi con voce con tono molto leggero.
Io: Professor Shinazugawa con tutto il rispetto vorrei dirvi di rispettare di più le persone che vi circondano non parlo solo con i vostri famigliari ma anche con noi studenti noi vi rispettiamo, non serve mettere paura...scusate devo andare a lezione è suonata quella specie di sirena.
Dissi preparando lo zaino più in fretta con tono piatto, non volevo stare un minuto in più in quella classe specialmente perché ho detto questo ad un docente, POI QUELLO DI MATEMATICA QUELLO CHE A DETTA DI TUTTI È IL PEGGIORE, SONO UNA STUPIDA DEFICIENTE, mi dissi mentalmente correndo verso la prossima classe dove dovevo partecipare, Dovevo fare criminologia perché (a detta di Tengen) mi sarebbe stato utile se volevo fare un manga d'investigazione, ora mi devo sorbire l'assistente della prof, stranamente l'assistente della professoressa Decker era seduto su una sedia con qualcosa in testa, mi sa tanto che ha fatto qualcosa che non doveva.
Io: ahm...successo qualcosa?!
Lucifer: se con qualcosa intende un colpo di pala da giardino in piena fronte è un si, signorina Ferretti.
Io: anche lei? aspetti un secondo, guardi.
dissi scostando un po di ciocche di capelli dalla mia fronte mostrando il cerotto bianco che era sulla mia fronte da ieri, l'assistente della prof Decker spalanca gli occhi, come se fosse sorpreso, forse perché emano delle vibes da brava ragazza che non combina guai o che non caca il cazzo a nessuno ma non è proprio così, anche se di base sono così quando sono tranquilla non fraintendete, non vado a fare scazzottate inutili...quelle dei giorni precedenti e perché o mi davano fastidio o perché mi sbarravano la strada o peggio ancora cercava di ferire qualcuno, ma tornando a noi, rivolsi una specie di sorriso leggero dicendo semplicemente.
Io: vede? anche io ieri ho ricevuto una pala da giardino in fronte.
Lucifer: uh uh che male, ma perché ti tieni il ghiaccio istantaneo sulla spalla?
Io: Kisaki Tetta che ha lanciato un masso contro il vetro e io ho voluto proteggere uno degli studenti e ho ricevuto il masso sulla spalla sinistra.
Lucifer: vedo che purtroppo quelli della fascia più bassa della Tōman se la sono presa anche con te.
Io: già...purtroppo, comunque quale sarà la lezione di oggi?
Lucifer: ehi giovincella vacci piano con l'entusiasmo, comunque cambiando discorso, come va con il professor Rengoku?
Io: scusi ma non capisco.
Lucifer: dai c'è desiderio nell'aria...è diventato il tuo Sugar Daddy?
Io: CHE?? no, allora mettiamo in chiaro una cosuccia, io non sono quel tipo di persona che esce con le persone più grandi...e se lo faccio vuol dire che c'è feeling oppure è una semplice uscita tra amici.
Lucifer: verginella.
Io: forse non dovrebbe chiamarmi così, sa? e non dico perché non si deve insultare o prendere in giro, comunque ora vado buona giornata.
dissi andandomene facendo un sorrisino sghembo, poco dopo sentii in sottofondo "No aspè, CHE?!", stavo ridendo tra le labbra cercando di trattenere le risate andai affianco a Genya, che non capiva la reazione di quell'uomo, gli dissi solo di stare nella sua ignoranza che era meglio, cominciammo la lezione potevo vedere quanto fosse scioccato Lucifer, la sua espressione era da oscar a dire poco, purtroppo anche lui come me viene come perseguitato dai criminali di basso rango della Tōman, questa persecuzione è risaputa un po da tutti, come un segreto di pulcinella ovvero una cosa che sanno tutti ma nessuno ne parla, dopo un po finimmo la lezione con la signorina Decker e andammo dal professor Rengoku per continuare le varie sessioni scolastiche di storia o di letteratura, fino ad arrivare all'ora di pranzo, oggi però mi sento osservata poi noto che quello che distribuiva il cibo era un tipo un po strano, appena una ragazza carina prendeva la propria porzione lui faceva l'occhiolino, ma notai che ogni volta che ci provava con una ragazza al ragazzo comparivano dei tatuaggi in faccia, poi appena arrivava il turno di qualcun'altra che non era proprio carina sembrava un'altra e i tatuaggi scomparivano, devo dire che ora ho molta più ansia di prima, arrivò troppo presto il mio turno e come pensavo il tizio cambiò aspetto da normale ad un'altra persona con dei tatuaggi sul volto.
?!: ma salve signorina ecco a lei il suo pasto, anche se non mi dispiacerebbe una porzione di qualcosina di più sostanzioso per esempio un po di quel bel collo sottile, chi sa che sapore ha? sembra molto gustoso.⁓
Io: Ahm...ok...suppongo(?) (pensiero: ok questo tizio già mi fa sentire delle vibes non proprio belle, poi vuole arrivare nella mia camera da letto sto qua).
?!: se vorrai altro dolcezza mi troverai nella parte in fondo ai corridoi del dormitorio.⁓
Itadori: Sakuna ti ho detto di smetterla di provarci con ogni ragazza...lo perdoni la prego non posso controllarlo certe volte, questo esce da solo quando meno me l'aspetto, comunque mi chiamo Yuchi Itadori, tu dovresti essere Aurora giusto?
Io: Vedo che le voci qui sono veloci ad arrivare a mezzo mondo, comunque si sono io...però ora vado ci sono troppe persone che aspettano il loro turno per mangiare ci vediamo in giro.
Itadori: certo ciao ci vediamo in giro.
Sakuna: che ne pensi ragazzino? non ha un bel sorriso? e chi sa cosa ci sarà di bello sotto quel sorrisino così innocente.⁓
Itadori: Basta un po Sakuna se continui così perdiamo il lavoro idiota.
Disse mentre ero di di spalle, bene ora ci sono anche le maledizioni in mezzo? vabbè dai non può andare peggio di così, vero? andai verso i miei soliti amici il tavolo dove eravamo noi ora c'è anche Cri quindi siamo al completo, iniziammo a mangiare e parlare del più e del meno ridendo e scherzando, ma noto che in un tavolo a parte per i prof oltre a: Tengen, Obanai, Kanae, Sanemi e compagnia cantante c'è anche il professor Rengoku, strano in genere mangia nel suo ufficio le cose che si porta da casa o meglio dall'appartamento, però vedo una cosa abbastanza evidente ovvero che il professore sta guardando male il povero Itadori che non aveva fatto nulla, cioè è stato Sakuna a parlare mica lui povera copia di Jean ma innocente, vabbè la smetto di fare la stupida lo giuro, ma noto che ha uno sguardo così strano che mi faceva paura, Cristina appena nota che stavo guardando verso il professore fa un sorriso un po sghembo, per poco non mi rinfacciava che il professore mi piace, la guardai leggermente male, ma quando vide quello sguardo il suo modo di guardarmi divenne come quello di Anya di Spy For Family poi disse in coro con Genya e gli altri:
Cri e Genya & company: Auri-Chan vuoi dirci qualcosa?⁓
Io: non ci credo, cioè il professore fa uno sguardo che fa accapponare la pelle e voi fate le fan-girl di turno, non ci posso credere.
Levi: Ehi, come va mocciosa?
Io: Oi Levi, puoi dire a sti imbecilli di smetterla a fare i fan-girl/ fan-boy?
Levi: dici per quella storia del nostro professore? se è per quello scusa ma sono dalla loro parte, perdonami Auri-Chan. *se ne va*
Io: ma dai che è sta mafia?!
Tutti quanti si misero a ridere, ma dai però mica sta cosa è giusta zio pera, poi non so perché ma mi rigirai e mi ritrovai gli occhi del professore che mi stavano guardando mentre beveva un sorso d'acqua da una bottiglietta, quello sguardo mi metteva leggermente paura quegli occhi che erano come socchiusi con dentro delle scintille strane, con quella bozza seria al posto del suo solito sorriso, quella espressione mi ricordava qualcuno che preferisco scordarmi, DAI AURORA TOGLIETELO DALLA TESTA QUEL DANNATO STRONZO, così provai a evitare quello sguardo così cocente, ma per non ferirlo gli dedicai un cenno con la mano, lui fece un sorriso molto più strano che mi faceva venire più i brividi, mi sa che Sakuna ha attivato qualcosa che non doveva essere attivato, però ora ho leggermente paura e ho imparato dal passato che quando un ragazzo o un giovane uomo fa quello sguardo è meglio prepararsi al peggio, spero solo che non faccia pazzie altrimenti piango nel profondo, poi io mi fido di Rengoku ma questa paura che provo mi fa mettere in allerta, poi dopo il pranzo c'era una lezione da Kanae quindi andammo immediatamente, non volevamo farla aspettare, dopo le sue due ore di scienze/biologia uscimmo salutando la professoressa Kanae con un sorriso, ma sono ancora leggermente in ansia per quello sguardo che ha fatto il giovane professore, se qualcuno vuole rassicurarmi pls fatelo ne ho bisogno, appena voltai l'angolo noto una porta semi aperta, all'improvviso sentii qualcuno tirarmi all'interno della stanza con la porta semichiusa tappandomi la bocca, appena dentro quella stanza mi liberai dalla presa della persona che mi aveva appena afferrata, ma dentro quella stanza semibuia potevo riconoscere la sagoma di qualcuno di famigliare.
Io: professor Rengoku? perché questo?
Kyōjurō; cos'era quella roba a mensa?
Io: ma di cosa parla?
Kyōjurō; il ragazzo della mensa, Itadori.
Io: gli ho solo parlato, non vedo nulla di male.
Kyōjurō: le parole che ha usato per parlarti mi hanno dato fastidio.
Io: guarda che quello ha un disturbo della doppia personalità e non può controllare quegli Switch di personalità.
Dissi guardandolo negli occhi, il giovane uomo sembrava leggermente nervoso e si girò di spalle a me mugugnando qualcosa d'incomprensibile, ma poi il professore si girò di scatto e mi stampò un bacio sulla bocca, PERCHÉ COSÌ ALL'IMPROVVISO?? COSA STA FACENDO?? E CHE COSA L'HA SPINTO A BACIARMI?? dopo poco avevo leggermente ricambiato ma poi lo separai da me, capendo che era meglio di no, poi non era il caso perché se il giovane uomo era stato accecato dalle emozioni poteva fare l'irreparabile, lo guardai scoccata non riuscivo a formulare nemmeno una frase, lui chiese scusa per il comportamento dicendo che non era sua intenzione facendo uno sguardo pentito ma in quel momento sentii la paura salire, non so come mai ma corsi via dalla stanza e andai nella mia camera del dormitorio, potevo sentire il professore chiamare il mio nome chiedendomi di tornare dove eravamo, ma non mi voltai e continuai a scappare, chiusi la porta alle mie spalle, Levi non fece in tempo a chiedere come fosse andata che mi chiusi nella mia stanza, sentivo come se si fosse rotto di nuovo qualcosa in me, OH CHE SUCCEDE?? perché ogni volta che dimostro di voler bene a qualcuno fanno tutti face-up? perché? mi domandavo mentre piangevo in silenzio, mi sento come se avesse tradito la mia fiducia, forse è meglio che mi assenti un paio di giorni perché la maggior parte delle ore scolastiche che devo fare c'è il professore in questione, mi rialzai per poi buttarmi di faccia sull'letto la faccia la coprii con un cuscino ovattando il pianto e imbevendo il cuscino di lacrime, poi sentii il mio telefono vibrare nella mia tasca destra del pantalone era una chiamata face-time avviata da Alessandro, accettai la chiamata.
Alessandro: Oi bella de Zì, come...va? perché quegli occhi tristi e pieni di lacrime? che è successo?
Io: lascia stare Al, lascia stare.
Alessandro: senti tu ora mi racconti tutto sono il tuo migliore amico e voglio aiutarti, quindi spara o chiamo tua madre e te lo fa cacciare lei e sai com'è fatta, se vuole può anche arrivare in Giappone e farti un interrogatorio stile poliziesco.
Io: ah e va bene ma lo faccio solo per non ritrovarmi la copia caratteriale di Angela Rizzoli di "Rizzoli and Islels"...qualcuno ci ha provato con me e io l'ho allontanato con delicatezza però qualcun altro nel fra tempo si è ingelosito.
Alessandro: ahi brutta storia, ma chi si è ingelosito?
Io: uno dei professori più giovani di sta scuola che ha 22 anni.
Alessandro: e con ciò che è successo?
Io:...mi ha dato un bacio sulle labbra.
Alessandro: ahi imbarazzante la situa amica mia, mi sa che qualcuno è innamorato di te e non sapeva come spiegartelo a parole e l'ha fatto a gesti.
Io: la cosa peggiore è che ho ricambiato per un paio di secondi.
Alessandro: wo piccante⁓.
Io: Ale ti prego non iniziare anche tu...non ora per lo meno, poi io mi fidavo di questo professore e ho paura che poi svanisca nel nulla dopo.
Alessandro: Auri Auri calma, era solo un bacio non ti ha uccisa, però se il giovane uomo (perché i ventiduenni vengono considerati tali) ci tiene a te ti verrà a chiedere scusa per il suo comportamento dandosi del coglione, dai retta a me, dai una possibilità a quel professore poi chi sa forse si scopre essere il miglior fidanzato di tutti i tempi, che ne sai?
Io: hai ragione ma vorrei prendermi una pausa di due giorni per pensarci.
Alessandro: meglio, altrimenti rischi di ammalartici a forza di stressarti e pensare a cose sentimentali e a pensare di fare le cose di scuola allo stesso tempo, è praticamente impostile non stare male, intanto prenditi un paio di giorni poi vedi tu cosa fare con quel prof.
Ale ha ragione, rischio seriamente di ammalarmi a pensare a robe come queste e ne sono anche portatrice sana dell'effetto dello stress emotivo, chiacchierammo ancora un po al telefono finché non dovette riattaccare per il suo appuntamento giocata alla play con gli altri, lo salutai sorridendo e ringraziandolo di avermi ritirato su il morale dicendogli che è un vero amico, ah dai Aurora fatti coraggio non sono tutti così ti sei fatta prendere dal panico, dovevi solo allontanarlo e spiegargli che non aveva fatto nulla il povero Itadori per meritarsi una nomina un po brutta, poi sentii bussare alla porta non risposi, poi bussò di nuovo ma sta volta parlandomi.
Levi: Auri posso entrare, fammi entrare che mi racconti tutto e ne parliamo, perché mi turba vedere qualcuno così giù e non fare nulla, per favore fammi entrare.
Io: avanti.
Dissi con le gambe piegate fin sul petto con le braccia conserte sulle ginocchia, il ragazzo si sedette sul bordo dell'letto con sguardo si serio ma con una scintilla strana negli occhi posò la sua mano sulla mia spalla, devo dire che mi mette sicurezza questo...beh sembra brutto da dire ma è un uomo, ha quasi 24 anni quindi si può considerare un uomo, mi chiese cosa mi turbasse o cosa mi avesse ferita, gli raccontai dall'avvenimento di Itadori fino al bacio del professor Rengoku, lui sembrava si sorpreso sorpreso ma in fondo mi credette, mi sorrise dolcemente (Autrice: RAGA SEGNATEVI QUESTO GIORNO LEVI HA MOSTRATO DELLE EMOZIONI), poi mi disse che se volevo un po di tempo sarebbe andato lui dal professore ad avvisarlo che io mancavo un paio di giorni, dirà che in quei giorni mi sentivo poco bene con il famoso CICLO, io mi sorpresi del fatto che un maschio mi avrebbe coperto con la scusa del ciclo, purtroppo da me i ragazzi si vergognano di tutto quindi il ciclo, incazzature e altre cose che caratterizzano un po tutte noi donne era come un bel tabù, sorrisi.
Io: Grazie Levi...sei molto gentile.
Levi: posso coprirti per quei due giorni però, ma tu dovrai rimanere qui.
Io: allora farò qualcosa qui mentre passano questi due giorni.
Levi: ti consiglio di fare una cosa al giorno così non ti scoprono.
Io: va bene, penserò anche a come risolvere questo intoppo.
Levi: sta tranquilla, facciamo una cosa non dirò nulla e se qualche professore mi chiede perché non ci sei gli dirò "per ragioni naturali delle donne" e lì capiranno tutto, poi tutti i prof parlano e di conseguenza arriverà a tutti il messaggio che stai così tanto di merda che non riesci a muoverti più di tanto.
Io: Levi...non voglio dirti nulla ma il fatto "naturale delle donne" c'è l'ho da stamani per questo sono leggermente meno attiva.
Levi: infatti mi sembrava strano...dico solo che hai culo.
Io: oh certe volte nella vita bisogna avere culo.
Levi: non hai tutti i torti in fondo.
disse facendomi pat pat in testa, sorrisi ringraziandolo di nuovo lui di risposta mi diede una tazza di thè caldo, se non vi è ancora chiaro, IO MI CIFAREI IL BAGNO CON IL THÈ, anche lui con una tazza in mano rimase a farmi compagnia, devo dire di essere stata fortunata perché ho incontrato gente rispettosa e buona di cuore poi c'è anche la mia migliore amica, non chiedo altro nella vita, non c'è cosa migliore di questa credete a me, poi mi spiegò che con i vari compiti e progetti mi avrebbe aiutato lui a studiare e realizzare i vari progetti ideati dalla scuola.
Rengoku POV.
SONO UN IDIOTA PER TRE E QUATTORDICI, (Autrice: Sanemi l'ha influenzato leggermente) sono nel mio appartamento con Uzui che mi sta praticamente fissando seduto sul divanetto mentre sto camminando avanti e in dietro dicendogli che cosa ho provato in quel momento ed era un mix di emozioni sgradevoli, come la rabbia, tristezza e la paura, ma non capivo cosa fosse questo cocktail di emozioni, parlai di cosa aveva detto quel ragazzo dalle personalità multiple fino a quando non l'ho baciata, quando arrivai a quel punto spalancò gli occhi e mi guardò in modo molto ammiccante prendendomi leggermente in giro dicendomi che quella che ho provato fosse gelosia, io ovviamente mi presi per le ciocche davanti dei miei capelli (quelle che ricadevano sulle spalle) dicendo che era una cosa seria e che quello che ho fatto per atto di gelosia ha rovinato tutto il rapporto d'amicizia tra me e la ragazza.
Tengen: vecchio mio quell'amicizia che dici tu, tanto svaniva comunque perché lei lo avrebbe scoperto, te ne avrebbe parlato, uscivate insieme per chiarire anche meglio e il resto lo puoi immaginare vecchio mio.
Io: Tengen non siamo in un manga d'amore o in un film romanzato per dio, l'ho spaventata, ti rendi conto, dovevi vedere che faccia aveva fatto era tra il terrore e il ferito, mi ha spezzato il cuore vederla così, faceva male solo a guardarla, se l'avessi vista ti saresti sentito anche tu come me in questo momento.
Tengen: amico senti secondo me dovresti parlarle, forza che stiamo a fare qui impalati come degli stoccafissi banali e andiamo immediatamente, tu gli chiederai umilmente scusa come tuo solito poi chiarite, sono stato chiaro?
Io: non credo mi voglia vedere adesso.
Tengen: scusa amico che ti dico sta roba ma...sei un imbecille in fatto di donne.
Io: Grazie sei di conforto.
Tengen: amico senti andiamo da lei e voi due vi chiarite perché questo "incidente", se lo vuoi chiamare così, se non succedeva oggi poteva succedere in qualunque momento anche con una cosa stupida poteva accadere conoscendo il tuo carattere anche leggermente possessivo, quindi muoviamoci e niente scuse.
disse Tengen spintonandomi fuori dalla porta mentre mi accompagnava verso l'appartamento della giovane, io cercai di scappare di soppiatto perché avevo leggermente paura del fatto che potevo fargli paura perché in fondo è come se l'avessi aggredita, ma Tengen prontamente mi afferrò da dietro il colletto, bussò alla porta e ci aprì Levi con uno sguardo serio come suo solito, Uzui chiese se potessi parlarle con la giovane e che era importante anzi URGENTE.
Levi: va bene, ma professor Rengoku non deve preoccuparsi, Aurora capirà se gli spiegherà il motivo della sua azione capirà e la perdonerà.
Io: ok.
Levi: Aurora, si è leggermente scossa ma non ha paura, è una donna molto coraggiosa, sì si è spaventata ma poi si è ripresa.
Io: è proprio una che riesce a superare qualunque cosa.
dissi tra me e me, entrai ma non la trovai in salone, Levi mi spiegò che si è sentita male per una certa cosa che capita alle donne per un periodo, capii al volo cosa intendeva perché mia madre me lo spiegò quando ero un ragazzino per far si che un giorno possa sapere cosa fare se la mia ipotetica ragazza si sentisse poco bene, mi disse che potevo andare nella sua camera, la ritrovai che stringeva forte una sacca dell'acqua calda sul ventre, cavoli sono sicuramente i primi giorni perché i primi giorni sono i peggiori per come mi ha spiegato quella santa donna di mia madre, mi sedetti affianco a lei nel bordo del letto, appena mi nota fa un piccolo scatto ma che viene subito interrotto da un crampo, momenti peggiori per i crampi, poverina.
Io: senti Auri scusa per oggi, non so cosa mi è capitato.
Aurora: professore mi sono spaventata per nulla d'altronde era solo un bacio, no?
Io: però non ho chiesto il tuo consenso.
Aurora: posso dirle una cosa?...beh ho pensato che non era così male in fondo, poi non mi sono sentita mai in modo così...come dire profondo...e sono sincera.
Io: non hai mai ricevuto un bacio? ma sicuramente mi sto sbagliando perché sicuramente qualcuno ti ha avrà baciato al meno una volta.
Aurora: purtroppo si, rimpiango solo che non avesse le labbra velenose come quelle di Poison Ivy della DC certe volte, lo devo ammettere.
Io: se lo ripeti ti prendo il cuscino e te lo do in faccia...sinceramente io non ho mai baciato nessuna donna anzi il primo bacio che ho dato è stato con te.
lei mi guardo sorpresa, come se avessi detto la paggio castroneria, mi riavvicinai alla ragazza ma lei senza paura si avvicinò a me e io gli misi una mano sulla guancia a modi carezza, non so come questa ragazza abbia fatto ma mi fa sentire come se avesse una confidenza con me, mi guardò dritto negli occhi, i suoi occhi marroni profondi come un bosco in autunno s'incontrarono con i miei e lei inaspettatamente posò la sua mano sulla mia guancia, il suo tocco era morbido e delicato come se mi avesse sfiorato una piuma che mi solleticava leggermente la pelle, ora il suo sguardo era diverso con un leggero sorriso, un po di rossore sulle guance e i suoi occhi erano brillanti come se un raggio di sole fosse entrato nei suoi occhi profondi, mi avvicinai a lei e vice versa, potevo sentire il suo cuore battere aveva il battito leggermente accelerato però anche il mio cuore non era da meno, poi feci combaciare le nostre labbra ma dopo un paio di secondi di bacio si separò digrignando i denti per colpa di un crampo, poverina mi sa che sta bestemmiando internamente per questo, ridacchiai e gli ripassai la sacca calda che mise sul ventre.
Io: domani se non ti senti non venire, ok?
Aurora: Grazie mille Kyōjurō, tanto il dolore del ciclo mi dura solo due giorni poi sono inarrestabile nonostante non possa mettermi nulla di chiaro.
Io: lo so me l'ha spiegato mia madre, per far si che quando avrei trovato la donna o la ragazza che amo avrei fatto qualcosa per farla stare meglio nonostante i vari crampi.
Aurora: Sappi che stimo tua madre per questo.
mi misi a ridacchiare, gli accarezzai la testa, è adorabile devo ammetterlo, poi la riguardai e mi venne il dubbio su cosa possiamo essere noi uno per l'altra, però una cosa alla volta altrimenti tutto insieme diventa un casino e non si concludono i problemi, lei mi riguardò in modo tenero con un sorriso molto leggero e sereno, gli ho tolto un peso e si vede dallo sguardo così calmo e tranquillo, poi lei con calma si mise a sedere e mi pattò la testa, poi io gli accarezzai la guancia per poi salutarla e augurargli la buona notte e una buona cena...se mai la farà perché di solito il ciclo toglie anche leggermente la fame i primi giorni, andai via dall'appartamento della ragazza meno pesante di prima, Tengen ovviamente non perde tempo a canzonarmi ma non me ne importa l'importante è aver chiarito e che nessuno di noi sta male, poi tornai al mio appartamento e mi sedetti sul divano con una tazza di thè fumante per distendere i nervi, ah che giornata faticosa.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top