Parte 10 [📓Quarto Giorno In Compagnia🤩]
Aurora POV.
Sta mattina mi sono svegliata con Levi che si era buscato un bel raffreddore perché ha tirato l'arietta ieri sera quando siamo usciti a fare cena con gli altri, che culo che hai amico, gli preparai un po di The caldo per migliorare un po la situazione, effettivamente una piccola differenza c'era, chiamai l'infermeria e arrivò immediatamente il medico che gli diede le varie medicine che doveva prendere con tanto di aerosol di acque sulfuree per liberare il naso, andai via perché stavo per fare tardi, lo disse anche il medico di sbrigarmi ad andare a lezione, ma appena misi piede in classe il preside Daisuke mi ha chiamato stavo per fare lezione con il professor Himejima Gyomei ovvero quello di educazione civica, a quanto pare il professor Shinazugawa ha avuto un imprevisto, il professore mi diede il lascia passare per andare dal preside per vedere cosa volesse, andai verso gli uffici del vice preside e il preside, appena arrivai ad accogliermi fu Goemon, lo salutai augurandogli il buongiorno, il giovane samurai mi aprì la porta e andai dal preside, entrai nell'ufficio e salutai dicendo un cordiale.
Io: Buongiorno signor preside, cosa l'ha spinto a chiamarmi?
Jigen: buongiorno a te Aurora, ti ho convocato qui per darti una notizia buona e una cattiva.
Io: ok...se è possibile inizi dalla cattiva.
Jigen: ok come vuoi tu...uno della Tōman sembra c'è l'abbia con te.
Io: sta parlando di quel Kisaki Tetta?
Jigen: si, proprio lui.
Io: sa che le dico preside? quello per me è un idiota qualunque ora mai...non mi fa paura una Tetta...so che suona male ma è il suo nome non posso farci nulla...poi dicono i figli ammazzano i genitori e come dargli torto in fondo.
Jigen: effettivamente hai ragione...comunque sia la buona notizia è che tra una manciata di ore dovrebbe arrivare una nuova alluna dal tuo paese poi quasi lo stesso comune.
Io: Cosa?! Sul serio?
Dissi con contentezza, chi mai può essere? devo dire che anche se nel mio comune ci sono 4 cristiani in croce non conosco quasi nessuno, che tristezza, sono curiosa di chi può essere perché come si può intuire ci sono pochi della mia età , in poche parole è un paesino dove i vecchietti la fanno da padrone...infatti ci sono li vernecchie(tradotto: pettegolezzi /pettegole) sono all'ordine del giorno, devo ammettere che per un periodo ero pure io protagonista di sti pettegolezzi, ovvero che raccontavano i fattacci mia, vabbè sorvolando sta cosa che da su i nervi, gli chiesi il nome della nuova alunna ma lui disse che sta volta l'aveva scelta Goemon quindi lui sta volta non centra nulla, perché erano le ore dove l'amico comandava perché era nella scuola superiore dove lui è preside anche lì (fa un giorno all'università un giorno alle superiori), detto questo ritornai verso l'aula del professor Himejima e continuare la lezione, appena finimmo le prime 3 ore andammo io e il mio gruppo d'amici alla mensa per mangiare il nostro pranzo, poi riferì felice che ci sarà qualcun altra in arrivo sempre dall'Italia.
Tanjiro: sul serio? sai chi è?
Io: non lo so chi può essere, so solo che è del mio stesso paese/comune.
Zenitsu: Wow, allora puoi intuire chi sia.
Io: allora, io conosco delle mie amiche che stanno nei paesini circostanti ma nel mio paesino ne conosco solo 3 in croce, poi nel mio comune ne siamo...to se siamo 10.000 è una forza.
Inosuke: siete davvero così pochi?
Io: guarda che siamo un paesino di periferia mica una città come Milano o Roma.
Genya: beh non ha tutti i torti...comunque credo che il benvenuto spetterà ad Auri-Chan sta volta visto che sono dello stesso paese.
Tanjiro: è molto probabile poi il vice preside oggi è alle scuole superiori, quindi.
Zenitsu: spero solo che al meno sia caruccia.
Tanjiro: *gli tira un'orecchio stizzito* ti ricordo che stai con mia sorella minore maledetto pusillanime.
MA COME PUÒ FARE QUESTO A NEZUKO, guardai malissimo Zenitsu per inciso, mentre stavamo finendo di pranzare quello del quaderno dell'altro giorno alzò la mano con in mano una mela rossa bella lucente, però noto che la sta offrendo al nulla poi però il giovane ragazzo lasciò la presa sulla mela, vidi quel frutto fluttuare per poi sparire poco a poco come se qualcuno la stesse prendendo a morsi, OH DIO SANTO BENEDETTO, non vi nascondo che sono sbiancata e feci il segno della croce, appena finimmo tutti quanti i ragazzi andarono a lezione ma poi il professor Rengoku mi chiamò per andare ad accogliere la nuova arrivata, non vi nascondo che ero leggermente curiosa e leggermente tesa di scoprire chi fosse, poi vidi che nel corridoio dei ciliegi davanti alla scuola stava camminando Goemon con una ragazza al suo fianco, era magrolina, con un taglio a caschetto con delle valige dietro di lei, aveva una felpa rosa con la faccia di un micio che componeva le tasche, appena guardai meglio in faccia la ragazza non riuscivo a crederci, lei era...
Io: CRIII.🤩
Cristina: AURIII.🤩
Strillammo correndoci incontro dandoci un abbraccio, QUANTE PROBABILITÀ C'ERANO?? CHE CULO CHE HO!! io e Cristina ci conosciamo dalle superiori e da lì siamo diventate migliori amiche...e quante risate ci siamo fatte stando insieme, diciamo che siamo praticamente sorelle per quanto ci vogliamo bene, il professor Rengoku era leggermente confuso ma contento e Goemon invece fece un leggerissimo sorriso, poi andai dal professore dicendo che io e lei siamo migliori amiche quasi sorelle, lui sorrise e disse con simpatia.
Rengoku: è un piacere conoscerti Cristina, ora che ricordo Aurora mi ha parlato di te mentre l'aiutavo a preparare le materie da portare all'esame tra 3 mesi.
Cristina: immaginavo che Auri sarebbe arrivata a frequentare una universi-tà...Auri potrei chiederti una cosa?
Io: Ok...c'è qualcosa che non va?
Cristina: oh no volevo farti una domanda, potrei rubarle un secondo l'alunna?
Rengoku: certo, fa pure.
Cristina mi prese e mi trascinò dietro un albero, ma che ha ora? appena arrivammo dietro l'albero iniziò a scrutare il professore e il vice preside, forse ho capito dove vuole arrivare a farmi le domande, perché io gli ho parlato di Demon Slayer e il suo spin-off ambientato in una scuola, ovviamente ne parlavo come se fosse una cosa che non esiste, come immaginavo lei mi parlò sussurrando per non farsi sentire.
Cristina: Auri non dirmi che lui è-.
Io: si è proprio lui.
Cristina: com'è possibile?
Io: credimi nemmeno io ci credevo prima, poi ci ho fato l'abitudine, qui ho fatto un sacco di conoscenze vorrei farti conoscere ai miei nuovi amici di qui, tranquilla loro sono le persone più buone che io abbia mai conosciuto oltre te Amio.
Cristina: no apsè c'è ne sono altri come loro?
Io: certo, che avevi dubbi amio?!
Cristina sembra leggermente titubante ma si convinse a rimanere qui nonostante le stranezze, così ritornammo dai 2 che ci stavano aspettando, il professor Rengoku mi guardò negli occhi per un istante per poi dire di andare a posare le valige di Cri e fargli fare il giro dell'università, portammo le sue valige nel suo piccolo appartamento provvisorio, perché mi hanno spiegato che quando Levi finirà di studiare lei si trasferirà nell'appartamento dove sono io, forse è così l'organizzazione della scuola, molto probabilmente visto che si libera una stanza, vabbè dai non lo fanno per cattiveria, appena posammo le sue valige gli facemmo fare il giro della struttura dove fossero tutte le aule della scuola, il primo che incontrammo era il prof Uzui che la salutò in modo suo o come direbbe lui ✨sgargiante✨, il suo saluto era particolare...perché fece esplodere il muro lanciandogli un petardo contro, per far si che si formi un buco e far entrare l'aria dall'esterno, la mia migliore amica lo salutò rimanendo leggermente di merda.
Io: Tranquilla Cri fa sempre cose strambe lui, non farci caso.
Cristina: non so se mi abituerò mai a una cosa del genere
Rengoku: tranquilla ci vorrà un po, ma poco a poco non ci farai caso e dirai "ah è solo il professor Tengen a lavoro"...Aurora è già dentro quella fase di accettazione delle stranezze di Uzui.
Cristina: CHE?! mi puoi ricordare da quanto tempo sei qui Tà?
Io: 4 giorni se conti questo, ma solo sui prof, agli studenti come noi devo ancora mi ci devo abituare.
Cristina: ah ok, però ti sei abituata subito ai prof.
Io: per me non è stato difficile abituarmici visto la loro gentilezza.
Il professor Rengoku però anche se spiegava a Cri non staccava lo sguardo da me, la mia migliore amica mi guardò con un po di sospetti, continuammo a fare il giro incontrammo anche la signorina Kanao (la fidanzata di Tanjiro), me la fece conoscere la sera prima perché la trovammo fuori dalla sua stanza a parlare con Aoi (la fidanzata di Inosuke), vabbè Cri era rimasta senza parole a vedere tutte quelle persone che da fantastici sono diventati reali, però quando incontrò Midoriya diciamo che gli si illuminarono gli occhi, una volta gli feci vedere un paio di episodi di My Hero Accademia e da quel giorno Deku divenne il suo preferito, era il mio turno di guardarla in modo strano, finimmo immediatamente il tour dell'università, il professare ci lasciò davanti ai bagni, appena il prof ci lasciò sole mi salutò con un bellissimo sorriso andando verso il suo ufficio, sorrisi leggermente salutandolo con un cenno della mano, Cristina mi guardò attentamente, poi aggiunse facendomi imbarazzare leggermente.
Cristina: Hai una cotta per il prof vero?
Io: Ma che dici? di cosa stai parlando?
Cristina: come se non l'avessi notato: Auri ti stava mangiando con gli occhi mentre spiegava a me come fosse la scuola, per non parlare di te Amio lo guardavi di sottecchi.
Io: Ma non è vero.
Cristina: Auri non mi puoi nascondere nulla, oramai ti conosco come le mie tasche...ma andando avanti con il discorso, quanti anni ha? solo per sapere.
Io: *sospirai leggermente sconfitta* ha 22 anni Amio, 22 anni.
Cristina: allora quando conoscerò i tuoi amici? perché mi ci vorrà tempo per far si che la mia ship si avveri.
Io: COSA?? CRISTINA!!
La mia migliore amica iniziò a ridere, quando fa così sinceramente preferirei andare sotto terra, poi quando decidemmo di incamminarci per il corridoio incontrammo qualcuno che era meglio non incontrare, lo guardai con occhi di minaccia con tanto di fiamme all'loro interno, era quello scimmione di Kiyomasa Shimizu, alla mia amica già gli venivano i brividi per quanto quel tizio fosse brutto come la fame, aveva uno sguardo minaccioso puntato verso di me, si sentivano delle bruttissime Vibes in quel momento, lui aveva come un aura oscura che gli volteggiava intorno, io con aria seria, composta e leggermente infastidita gli dissi sibilando come una serpe.
Io: Cazzo vuoi sottospecie di Scimmione sottosviluppato? non ti è bastata la pagnotta che ti ho dato sui denti?
Cristina: *guarda in basso* Auri quello lì ha un coltello in mano.
Kiyomasa: mi hai umiliato brutta puttana, ME LA PAGERAI.
Cristina: BRUTTA PUTTANA LO DICI A TUA SORELLA MENTRE SI METTE A 90.
Disse Cri fuori di se da quello che aveva sentito, se qualcuno m'insulta diciamo che diventa peggio di Taz il diavolo della Tasmania dei Looney Tunes, il ragazzo fece uno scatto in avanti verso di me, scansai Cristina facendola entrare nei bagni delle ragazze, poi afferrai il polso del ragazzo girandoglielo verso l'esterno facendo cadere il coltello, presi in fretta l'arma e puntai la lama in avanti come fosse una spada, poi dissi di fare ad armi pari quello scontro così si decreterà il vero vincitore, il ragazzo accecato dall'orgoglio maschile accetto beffardo, poi buttai il coltello nel cestino per poi annodare la busta di plastica nera per far si che non lo recuperi, ok fidarsi ma quando si tratta di Kiyomasa meglio non rischiare lui è un codardo, ma appena fece un altro scatto in avanti ero pronta a metterlo di nuovo KO, ma appena era a un passo da me spuntò Cristina dai bagni con un secchio dell'immondizia in mano, Cri mise velocemente il secchio di ferro dei rifiuti in testa al ragazzo per poi passarmi un vecchio palo di una scopa o di un passa straccio e d'istinto colpii il secchio con forza con il palo, poi il ragazzo si accasciò a terra svenuto, Cristina sembrò si spaventata ma soddisfatta nel aver atterrato quella sottospecie di scimmione ammaestrato.
Cristina: Chi diamine è questo brutto ceffo?
Io: Kiyomasa Shimizu, il gonzo della scuola(nonché rompicoglioni), fa parte della Tōman ma è di rango basso in quella gang.
Cristina: ora mi devi delle spiegazioni.
Io: si ma prima diamocela a gambe che questo se si sveglia ci fa nu cul gruoss a cusì.
dissi prendendo la mia migliore amica per mano e correndo velocemente via di lì o quello stupido troglodita ci apriva come due cozze, andammo verso la mensa oramai vuota, la vedevo sorpresa del fatto che io abbia reagito sul serio senza avere paura, poi gli raccontai che oramai ero cambiata che passo ai fatti non agisco più solamente a parole, poi dissi la situa con quelli della Tōman, ovvero che quelli che mi odiano sono solo due ovvero quello che abbiamo steso e uno che si chiama Kisaki Tetta, lei appena sentì il suo nome stava per ridere, gli dissi solo di non sottovalutarlo che quello è una bestiaccia di persona, poi andammo fuori trovando il mio gruppetto d'amici seduti su un tavolo da pic-nic, Inosuke seduto sopra il valoro, Tanjiro seduto sulla panca del tavolo, Zenitsu è seduto sull'erba e Genya invece e in piedi davanti alla via piastrellata del parco dietro l'università, li salutai con un cordiale "Ehi", appena si girarono e mi videro sorrisero e mi chiamarono per nome, gli presentai Cristina come la mia migliore amica.
Tanjiro: è un vero piacere conoscerti Cristina, mi chiamo Tanjiro Kamado.
Cristina: piacere mio Tanjiro, sembri molto simpatico.
Tanjiro: ma grazie, lo sembri anche tu.
Genya: Ciao mi chiamo Genya Shinazugawa.
Cristina: devo dirti che adoro il tuo taglio di capelli, è fichissimo.
Genya: grazie per il complimento lo apprezzo.
Zenitsu: mi chiamo Zenitsu Agatsuma o chiamato simpaticamente Dorito Guy da Auri-Chan *fa una risatina simpatica*.
Cristina: ma no dai.
Zenitsu: tranquilla mi chiamano così con ironia, perché ho un biondo molto particolare
Inosuke: io mi chiamo Inosuke Hashibira, sono quello che si butta a capofitto su tutto.
Cristina: piacere mio Inosuke, non so perché ma mi davi proprio questo tipo di vibes amico.
ci mettemmo tutti a ridere e iniziammo a parlare del più e del meno, ci divertivamo nonostante che per Cri è tutto strano, iniziammo a parlare del mio primo giorno di università, o meglio Genya raccontò quello che era successo e chi dava il tormento ai ragazzi dell'università prima che io arrivassi, Cristina stranamente rimase leggermente sorpresa del fatto che abbia steso uno che era forse il doppio di Kiyomasa, infatti mi chiesero come avessi fatto a stendere un armadio come Dio Brando, beh 1.95 cm di cristiano è leggermente un gigante per una come me o per altri/e, gli spiegai di aver imparato che più sono grandi e più sono facili da battere, perché essendo grandi sono leggermente più lenti nei movimenti, non di tanto ma quel poco che serve per dargli una lezioncina, i miei amici mi guardarono sorpresi dopo qualche secondo mi diedero ragione, poi visto che stava facendo tardi andammo verso la struttura dove ci sono i vari dormitori, io andai nel mio dove c'è il mio povero coinquilino mezzo morente sul divano avvolto dalle coperte mentre studia, mi avvicinai al ragazzo dai capelli neri e gli tolsi il libro dalle mani dicendo.
Io: Levi Ackerman stai male quindi ti stai giù mentre io ti preparo ancora del the caldo così ti riprenderai presto.
Levi: ma vedi che sto meglio *starnutisce 3 volte*.
Io: Si proprio meglio guarda, ti cola il naso secondo te questo è stare bene?
Levi: Dio mica sei mia madre, buonanima.
Io: ok che tu sei più grande di me ma stai facendo i capricci peggio dei bambini, guarda che quando facevo la babysitter ho avuto due bambini che avevano un anno a testa e non facevano certe storie, quindi riposati e vai a letto non si discute.
dissi incrociando le braccia al petto, ah che devo fare con lui? lui si avvolse di più con la coperta in pile sussurrando un "si mamma", -ha ha ha molto spiritoso- risposi sorridendogli a 36 denti per poi fargli mollare un sorriso, poi bussò alla porta Cri che entrò con un paio di ciabatte (nei corridoi di un condominio in Giappone si fa così), la feci entrare nell'appartamento, Levi però incuriosito ancora avvolto nella coperta in pile si affacciò e ci venne incontro.
Levi: lei è la novellina che dicono tutti essere la tua migliore amica Auri-Chan?
Io: esattamente, Cristina lui è il mio coinquilino Levi Ackerman.
Cristina: piacere di conoscerti.
Levi: piacere mio, scusa se ti accolgo così, con la coperta indosso, ma mi sono buscato un leggero raffreddore.
Cristina: ah tranquillo non è nulla...ma fammi immaginare Auri ti costringe ad andare a riposarti, giusto?
Levi: Esatto...è peggio di una madre preoccupata la tua migliore amica.
Cristina: Lo so bene tranquillo.
ci mettemmo a ridere, poco dopo preparai un po di the caldo per tutti chiacchierando di una cosa e l'altra, iniziammo a ridere ad ogni cosa che raccontavo di buffo anche quando per sbaglio ho rovesciato il caffè bollente a uno dei tirapiedi di Dio brando, Cristina soffocò una risata per averlo raccontato, poi sentimmo un esplosione provenire da fuori accompagnato da un "MUORI BASTARDO", feci facepalm e andai ad affacciarmi dalla finestra e come pensavo era Bakugou che strillava, ma quando vidi contro chi spalancai gli occhi, ora si che quel "Tetta" aveva esagerato, mi rimboccai le maniche e chiesi a Levi dove avesse messo il palo di scopa, lo presi e mi diressi fuori, da come conosco Cri sicuramente mi avrebbe seguito, ma sento Levi dirle di stesse lì e di evitare i guai e che io sapevo bene cosa fare, andai fuori dai dormitori con un palo di una scopa in mano, mi avvicinai al gruppo che aveva circondato Bakugou io applaudii per come per elogiare quanto fossero codardi.
Io: bravi...davvero bravi, complimenti in 9 contro 1, siete davvero molto forti i miei complimenti.
Kisaki: non so perché ma sento una nota di sarcasmo nella tua voce piccina.
Io: MA NO, volevo sembrare simpatica, secondo te mostravo la mia gentilezza a uno come te? ma non farmi ridere.
Kisaki: la prima volta che mi hai combattuto l'hai scampata ma non sfidare la sorte.
Io: A me piace il rischio, poi liberare questa scuola dal tuo dominio sbattendoti fuori a calci in culo sarebbe una sensazione troppo appagante.
Kisaki: non ti libererai così facilmente di me piccola.
Io: cos'è una sfida? perché se è così accetterei molto volentieri.
Dissi impugnando il palo come una katana ovvero dietro alla testa con le mani che stringevano con forza il palo di legno, Potevo vedere con la coda dell'occhio Cri alla finestra a vedere la scena con Levi che è praticamente un fascio di nervi lo si vedeva dallo sguardo, prima che potessi fare qualcosa mi circondarono, Bakugou si mise alla mia destra fece uno sguardo di disapprovazione come se dovesse lui liberare la scuola da questi delinquenti, poi dissi con tono piatto.
Io: Bakugou questa è una questione che riguarda non solo te ma tutta la scuola intera, se era una questione tua era tutt'altro discorso.
Bakugou: scusa se lo dico ma, come può una semplice senza poteri come te a difendersi? questa domanda me la faccio spesso quando penso che tu hai cacciato quel maledetto biondino rompipalle.
Io: magari te ne parlo più tardi, perché questo non è proprio il momento, poi stai con la guardia alta questi sono dei maledetti vigliacchi quindi possono usare armi di ogni genere nascondendole nei posti più impensabili.
Bakugou: questo sinceramente l'avevo intuito quattrocchi.
Kisaki: vedo che faremo bingo uccidendo quelli più forti qui, poi dolcezza il giorno in cui mi hai combattuto sapevo che eri tu quella che ha steso Dio Brando volevo vedere quanto fegato avevi e posso dire che non sono rimasto deluso, per il tuo coraggio che hai dimostrato poi proteggendo quei mocciosi, ma se non ti fossi mostrata avevo l'intenzione di uccidere il professore o uno degli alunni, ora vedremo come te la cavi contro i miei uomini.
Io: Tu brutto-
Bakugou: *la ferma con un braccio* ferma ti sta provocando, vuole solo farti perdere la pazienza per avere più probabilità di batterti, non cadere in queste trappole stupide so che sei molto più intelligente di così, non dargli ascolto.
Bakugou aveva ragione, mi voleva accecare dalla rabbia che mi provocava dicendo di uccidere quelli più deboli di lui mostrandosi grande come una montagna, ma lui è in verità una fastidiosa pulce che vuole diventare leone, mi misi in posizione con il palo come se fosse una vera e propria katana puntandola davanti a me, potevo sentire però che c'era qualcuno che ci stava guardando, non parlo di Cri e Levi che si stavano preoccupando a dismisura, era qualcun altro, a giudicare da come la mia pelle bruciava era uno che sì era famigliare ma aveva quel non so che di diverso, chiusi gli occhi e con un bel respiro analizzai la situazione, vedo che questi qui hanno molti punti potenzialmente deboli cercai di farlo capire al porcospino biondo alla mia destra che con uno sguardo mi disse di aver capito, così decisi che io avrei attaccato nella direzione difronte a me, Ora c'è la mia migliore amica qui e voglio che il primo anno di università lo ricordi con gioia e felicità in compagnia mia e dei ragazzi, non come una guerra continua contro una banda che non doveva diventare spietata, attaccai il soggetto più grosso puntando il palo verso i bicipiti e in fine colpii la parte del fegato, però da come la sua pancia fosse gonfia, i suoi pettorali sporgevano dalla divisa nera e i suoi bicipiti erano molto gonfi potevo intuire che si dopava con steroidi o chi sa quale altra sostanza strana, FACCIAMO CHE NON LO VOGLIO SAPERE, atterrai quel gigante che doveva essere la loro arma segreta, a giudicare dai loro sguardi scoccati, io dissi con tono quasi demoniaco.
Io: qualcun altro che vuole farsi avanti?
Bakugou: porco cazzo, ricordami di non prenderti per il verso sbagliato.
Io: OI Bakugou, che te ne pare di fare esplodere qualche culo?
Bakugou: questa proposta è molto allettante.
Io: Allora.
Bakugou & Io: LET'S GO FOR KICK SOME ASS.
E iniziò la battaglia con me che coprivo le spalle al biondino e lui che copriva le mie, facendo gioco di squadra, finché nessuno degli scagnozzi rimase in piedi, Bakugou li legò come dei salami con delle cordicelle che erano appese sul capanno affianco a noi per legare le piante al sostegno, per farvi capire le cordicelle che si usano per quando si piantano i pomodori, io puntai in terra momentaneamente il palo ma notai una cosa rimanemmo solo io e quel Kisaki Tetta che stava ghignando in modo creepy, era la battaglia finale, io contro il demonio e il demonio contro di me, lui aveva in mano una pala forse voleva spaventarmi, ma non mi feci intimidire da quel bastardo, chiusi le mani a pugno per far crocchiare leggermente le dita ripresi il palo che avevo impiantato nel terreno, ero pronta a combattere è il momento di liberare la scuola, attaccai dando un colpo con il palo che venne parato dal manico della pala, Kisaki cercò di colpirmi con l'attrezzo da giardinaggio ma evitai il colpo, però poi mi colpì in testa ma non era troppo forte il colpo ma mi fece cadere in ginocchio, per fortuna ho un cranio abbastanza duro quindi l'unica cosa che poteva considerarsi come ferita era un taglietto sulla fronte verso l'attaccatura dei capelli disegnando un rivolo di sangue sopra il mio sopracciglio, ma toccando la ferita era anche piccola quindi non c'era nemmeno bisogno dei punti, mi rialzai da terra sorreggendomi con il palo di legno che ho usato fin ora come una Katana, poi lo riguardai con disprezzo poi dissi con voce demoniaca a dir poco.
Io: ti senti tanto forte, non è vero? allora lascia che ti dica una cosa...sei solo un codardo a prendertela con chi è più debole di te, COME FAI A VIVERE CON IL SORRISO IN VOLTO, EH? SOTTOMETTENDO PERSONE CHE HANNO PAURA, SECONDO TE QUESTO VUOL DIRE ESSERE RISPETTATO? LA CHIAMI DIGNITÀ QUESTA? QUESTO MODO DI VIVERE SOTTOMETTENDO E UCCIDENDO LE PERSONE INNOCENTI, LA FORZA NON VUOL DIRE INCUTERE PAURA, IL RISPETTO NON SI OTTIENE DIFFONDENDO TERROORE FACEDOGLI PENSARE CHE OGNI GIORNO È L'ULTIMO CHE TRASCORRERÀ PRIMA DI MORIRE PER MANO TUA, SEI FORTE SOLO PERCHÉ CI SONO I TUOI SCAGNOZZI, MA SE TU FOSSI SOLO? FARESTI LO STESSO? pensi di essere tanto forte, allora visto che sei forte anche da solo, dimostralo vieni qui e prova a finirmi.
Bakugou: CHE CAZZO STAI DICENDO DEFICIENTE?
Io: SO COSA STO FACENDO LASCIAMI METTERE LA PAROLA FINE A QUESTA STORIA...allora?...cosa aspetti?!
Vidi il ragazzo come sovrastato e le sue mani tremavano, lo guardai negli occhi sicura e minacciosa, ma lasciò cadere la pala che aveva la punta affilata, incrociai le braccia guardandolo in modo truce, poco dopo arrivarono anche Mikey e Draken che appena si guardarono intorno vedendo tutte e 9 le persone stese a terra con me che guardavo Kisaki con lo sguardo truce e le braccia incrociate si sorpresero, potevo vedere dentro gli occhi del ragazzo occhialuto che in verità fosse si folle ma allo stesso tempo leggermente triste, non so forse è stato rifiutato da qualcuno? molto probabilmente è stato rifiutato da Tachibana-San ovvero Hinata, mi misi affianco a lui che era rimasto in piedi a fissare il vuoto, poi dissi con voce ferma.
Io: se qualcuno ti rifiuta non vuol dire che la tua vita è finita per sempre, il mondo è un mare che aspetta solo di essere esplorato, con molti pericoli ma si va avanti, apri bene i tuoi occhi e guardati intorno e esci dalla tua confort-zone, so cosa significa essere soli, so cosa significa sentirsi pugnalare alle spalle e so qual è la sensazione di essere rifiutati da qualcuno che pensavi ti amasse...credimi lo so bene.
dissi andandomene via facendo risolvere questo a Mikey e Draken perché sono problemi interni di una banda, presi Bakugou da dietro il colletto della sua maglietta lui ovviamente schiocco la lingua contro il palato contrariato, perché voleva ascoltare cosa volessero dire quei due al ragazzo occhialuto io gli dissi semplicemente che non erano cazzi nostri trascinandolo via verso il dormitorio, quelli erano affari della Tōman non nostri, lo riaccompagnai al suo appartamento la camminata che portava alla sua stanza era veramente silenzioso, appena arrivammo lui all'inizio esitò ma poi aprì la porta con le chiavi, così lo salutai con una cenno e un leggerissimo sorriso, ma venni fermata dalla voce del biondo esplosivo.
Bakugou: EHY aspetta un attimo.
Io: c'è qualcosa che non va?
Bakugou: oh no ansi...grazie...per avermi aiutato.
Io: ti avevo visto in difficoltà e il mio istinto mi ha fatto intervenire...ma sono sicura che sei molto forte amico, lo sento fino alle ossa che sei forte, quindi conto su di te per diffondere il coraggio dentro queste mura, io da sola non c'è la posso fare.
Bakugou: grazie, immagino...puoi contare su di me su tutto, comunque hai già fatto tutto tu, hai già trasmesso molto coraggio, oramai hai insinuato il coraggio in tutti noi, ora tutti non hanno più paura di affrontare gli ostacoli o i pericoli questo solo perché tu hai dimostrato che non serve essere forti per combattere qualcuno, basta anche la scaltrezza, forza di volontà, sicurezza e molto coraggio.
Io rimasi in silenzio ma sorrisi, poi con un sorriso gli spiegai come facessi io una senza poteri a difendersi da queste persone ovvero l'auto difesa e quei particolari che aveva detto poco fa, Bakugou stranamente mi diede ascolto non so come mai, mi congedai con un cenno con la mano e salutai Bakugou per tornare all'appartamento, appena rientrai mi ritrovai addosso 2 personcine, Cri mi abbracciava perché a detta sua ha visto la sua vita passarle davanti in un secondo e Levi mi diede un pugno in testa ma fa male peggio della palata in testa che ho ricevuto poco fa, misi le mani sopra la testa per evitare altre botte.
Levi: MA SEI DIVENTATA PAZZA O COSA??
Cristina: GIÀ.
Io: RAGA QUELLO NON AVEVA LE PALLE DI FARLO DA SOLO, poi non ho nemmeno un graffio.
Cristina: Si proprio hai un rivolo di sangue sulla fronte.
Io: Lo sai che ho il cranio molto tosto, vado immediatamente in bagno a pulirmi la ferita.
Levi: ora statti ferma seduta sul divano te la ripulisco io la ferita.
Disse il moro andando in bagno a prendere la valigetta di primo soccorso, mentre la mia amica vede se avevo un qualche danno alla testa, facendomi seguire il suo dito indice a destra e sinistra per poi puntarmi una torca per vedere se la pupilla si dilata o si restringeva, per fortuna ste cose glie l'avevo spiegate una volta, per fortuna non avevo nulla poi arrivò Levi con il disinfettante che mise su di un pezzo di cotone colorandolo di un rosa chiaro, poi cominciò a ripulirmi la ferita sulla fronte iniziando dal piccolo taglietto poi con un altro pezzo di cotone bagnato ripulì il rivolo di sangue, per fortuna è tutto ok, la mia migliore amica mi sgridò leggermente per la mossa stupida che avevo fatto, poi gli dissi che ero viva quindi non era un problema mentre Levi mi metteva una fasciatura provvisoria con un pezzo di garza ma per essere un po più discreta coprii la fasciatura con una bandana bianca con i disegni neri, io e cri quella bandana la comprammo perché LDA era venuto a fare uno shop del suo disco, io la comprai di questo colore ma Cristina se la prese rosa con i decori neri, la riguardai negli occhi e dissi.
Io: mi sa che tu questa la riconosci. *punta il dito sulla testa per indicare la bandana*
Cristina: Come potrei dimenticarmela.
Levi: ovvero?!
Io: questa bandana la presi insieme a lei perché ci fu un cantate di nome LDA che fece uno shop per firmare le copie del suo disco, la prendemmo perché una delle canzoni si chiama "Bandana".
Levi: Ah, devo ammettere che ha senso, però come farai domani con le lezioni?
Cristina: Cazzo, Levi ha ragione, come farai?
Io: dovrò mettermi uno di quei cerotti medio-grandi.
Levi: ti ricordo che il professor Rengoku è uno che si preoccupa facilmente quando vedrà quel cerotto andrà sicuramente nel pallone.
Io: dirò che mentre stavo facendo un giro di lavatrice per lavare i miei panni ho sbattuto contro l'oblò dell'asciugatrice.
Cristina: ottima idea Auri.
nemmeno il tempo di finire la frase che qualcuno bussò alla porta, mi misi immediatamente la bandana per coprire il bendaggio in testa, andai ad aprire e mi ritrovai davanti tutta la famiglia Rengoku al completo, vedevo la stessa donna della sera prima accompagnata dal marito, il figlio maggiore e il minore, rimasi di sasso per un paio di secondi, vedo il professor Rengoku con le braccia incrociate e con sguardo severo, quegli occhi di fuoco mi studiarono da testa a piedi, li feci entrare con agitazione perché non voglio affatto che si preoccupi o che vada nel pallone il giovane professore, deglutii perché lo sguardo del padre di Kyojuro era leggermente inquietante con quella serietà, a differenza della donna che sembrava rilassata, mi sdetti sul piccola poltrona di fronte a loro, la mia postura era composta e cercai di tenere lo sguardo fisso sui coniugi Rengoku e figli, c'era il piccolo Senjuro che aveva uno sguardo con mille stelle negli occhi, OH DIO È TROPPO ADORABILE, però quando il giovane Rengoku si avvicinò a me, il sangue nelle mie vene si congelò istantaneamente.
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