Urlo profetico

è la voce di un matematico

che grida nel deserto:

più inattuale di un reperto

in un mondo patetico

disarmonico e inestetico

con mente analitica

sintetica e osservatrice

con metodo scientifico

si rende portavoce

di ciò che si tace:

la verità scomoda

che non si nota

e che mai piace.

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E siamo ai titoli di coda. Questi pochi versi riassumono la forma mentis che ha dato vita alla raccolta e sono conclusivi della stessa: penso di aver detto abbastanza in questo senso e vorrei mettere un punto per aprire un nuovo capitolo letterario appena possibile.

Ringrazio di cuore chi ha letto le mie poesie, commentando e interpretando, accompagnandomi in questo breve percorso.               
Ringrazio in anticipo chi le leggerà.

Oltre agli inevitabili spunti di riflessione, mi auguro che alcuni vostri pensieri abbiano trovato in qualche modo voce attraverso i miei versi, così come le vostre essenziali considerazioni mi sono state di ispirazione, facendomi anche sentire un spirito meno sperduto in un'attualità che non gli appartiene. E questo vuol dire molto.

Auspico che al contempo abbiate trovato anche qualcosa che ricalchi l'idea di bellezza in mezzo a tanta aspra critica della società e del mondo. Ma soprattutto spero di avervi lasciato un po' del mio di mondo, dato che dal frutto si riconosce l'albero: d'altronde la poesia non è mera descrizione del reale, ma del poeta nell'atto di guardarlo.

A presto

Andre