Non è l'età d'oro dei sapienti,
poeti ed illuminate menti.
Non posso reputare tali
irritanti pseudointellettuali
che dall'alto delle loro stanze
sputano lapidarie sentenze.
Non è il tempo dei sapienti,
ma di medagliati saccenti
nei banchetti opulenti,
spocchiosi e in fondo vili,
che temendo gli animi gentili
digrignano con ferocia i denti.
Insudiciano ciò che toccano
con le loro mani sozze,
mentre beffardi gracidano
come rane in fondo al pozzo
nei raffinati e putridi salotti,
nido di arpie e spiriti corrotti.
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