Peccato Originale
Strisci su lingue di fuoco,
ornate di rugiada e veleno.
Silenzio.
L'abitudine del vento
spiazza nuvole d'ombra
addensate su fiori sbocciati.
Ti lecchi l'anima,
serpente vermiglio
che sai di nulla,
e ti lasci morire
in pensieri di porpora.
Asciugami la pelle
di avorio e vaniglia.
Ti guardo.
Sconvolgi il giorno,
rubandogli perle e acidi.
Ed intanto sono qui.
A chiedermi se
quel puzzle di stelle
offerto dal cielo
sia l'anima
di un universo inesistente
o la prosa di una pioggia
di alibi spenti.
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