Vento d'inverno
La neve inizia a cadere, le giornate si fanno più brevi,
i Paradisi azzurri diventano grigi e la Terra è così stanca;
m'immagino di volare sulle ali della Rinascita
fra tristi ricordi sbiaditi come un sogno eterno.
Notte di cristallo, specchi di ghiaccio
e il vento gelido che m'abbraccia.
Profumo d'inverno, prendi la mia anima,
fammi volare nel cupo cielo di dicembre.
Fumosi e candidi paesaggi si stagliano immensi
dinnanzi ai miei occhi stanchi e appannati.
Una luce sovrannaturale illumina il paesaggio,
e si sente da lontano l'eco del vuoto.
Dalle regali sembianze divine
m'immagino la stagione più fredda;
lei è una musa, pallida e bellissima
coi capelli del color del fuoco.
Avvolta in un bianco abito
che accarezza le sue forme funeree,
come la pioggia quando lambisce la Terra
s'avvicina lentamente, volteggiando.
Lo sguardo profondo come le tenebre,
il capo ornato di ramoscelli intrecciati
con foggia d'una nobile corona
e l'eleganza sublime del nulla.
Col suo antico fascino etereo
lei danza, ondeggia leggiadra,
porta desolazione in quel che fu
un tempo Natura rigogliosa.
Cadaverico il suo volto e bianche le labbra,
il corpo esile e le dita scheletriche,
ma d'una potenza indescrivibile
alla cui morsa nessuno può sfuggire.
Col suo soffio gelido e inesorabile
svelta s'appresta a donare la Morte
laddove il generoso Sole un tempo
aveva donato la Vita, così spensierata.
Lei è Splendore, essere fosco e immacolato;
bellezza celestiale, crudeltà atroce,
immagine sfocata, nebbiosa e volatile
eppure così sfacciatamente seducente.
Vedo sul bianco mantello di neve delle orme:
sono forse quelle del suo fedele compagno?
Il vento d'inverno che la porta in braccio,
forte e deciso, affinché non si stanchi .
Egli è gentile ed invisibile, annuncia il suo arrivo
e dà la parvenza che ella possa volare
grandiosa sulle enormi distese desolate,
sospesa a mezz'aria e così affascinante.
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