Parte senza titolo 24
-Tisei guadagnato ampiamente il diritto di parlare- rispose Carl -Ciconosciamo da poco, è vero, ma ti sei già dimostrato un amicomigliore di tanti altri, per quanto mi riguarda-
Stevesorrise. -Bè, allora sai che quanto ti dirò lo dico esclusivamenteper il tuo bene, io non ho alcun interesse a riguardo. Secondo medovresti fare coming-out. Non pretendo minimamente di capire come tisenti, ma posso dirti che forse le tue paure sono ingiustificate.Dopotutto io ti ho conosciuto per quello che sei, e ti assicuro chenon sei niente male, come persona. Non vedo perchè gli altridovrebbero pensarla diversamente, anche se sapessero come sei-
Carlera rimasto in silenzio, ascoltando ogni parola. Il suo piantosembrava essersi calmato, almeno temporaneamente.
-Forsehai ragione, Steve, dico davvero. Ma non credo di essere pronto amettermi in dubbio così profondamente. Dire che sono..bè, direquello che sono sarebbe troppo, per me. Non riuscirei a levarmi didosso gli sguardi di tutti, e i mormorii quando passo sarebbero comeproiettili incandescenti, per la mia autostima. Ma apprezzo il tuoconsiglio-
-Promettimiche ci penserai- disse Steve, stringendo la presa sulla sua spalla.Provava compassione per quel ragazzo, ma soprattutto era felice discoprire che non c'entrava nulla con il suo agguato. Era un sollievoscoprire che, almeno per quanto ne sapeva, c'era almeno una personadi cui poteva fidarsi, in quella città.
-Cipenserò- promise Carl -Ma per ora posso solo ringraziarti-
-Nonè niente, credimi. Sei stato la prima persona ad avermi trattatodecentemente da quando sono qui, e Dio solo sa quanto avessi bisognodi un amico- Carl riuscì a sorridere. Doveva essergli costato molto,in quello stato, ma Steve fu contento di vedere che era un sorrisovero, come pochi se ne vedevano da quelle parti.
-Andiamoa casa, allora?- chiese Steve.
-Vabene- rispose Carl. Steve gli diede una mano a rialzarsi, ed insiemesi diressero verso l'auto.
-Vuoidormire da me, stanotte?- chiese Carl -Prometto che non c'è nessunsecondo fine, solo non voglio stare da solo, non in questo stato-
Stevescoppiò a ridere- Lo so che non c'è un secondo fine, coglione. Esarò ben lieto di approfittare dell'offerta. Vedi, non sei l'unicoche non ha voglia di restare da solo-
Carlaggrottò le sopracciglia -Cosa ti è capitato, scusa?-
-Forsedomani sarò pronto a parlarne, ma ora la testa mi gira e sento chelo stomaco si sta contorcendo, quindi voglio solo andare a letto-Venti minuti dopo erano a casa di Carl.
Eraun trilocale, con una cucina abitabile e due camere da letto.
-Ilmio coinquilino non c'è- esclamò Carl -Quindi mettiti comodo, iovado a fare una doccia-
-Credevoavessi una casa molto più grande- esclamò Steve guardandosi intorno-Non sei ricco, scusa?- chiese poi con un sorriso.
Carlsorrise, mentre liberava le tasche sul tavolo; estrasse il cellulare,le chiavi e poi cominciò ad aprire il suo armadio.
-Miopadre lo è- rispose poi -Possiede il 39 percento delle azioni dellaKolcorp- Era una famosa società informatica, Steve ne aveva sentitoparlare varie volte.
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