Parte 3
Trascorse il pomeriggio a pianificare la sua prossima mossa. Era arrivato il momento di Carl; sarebbe stato difficile agganciarlo, con il suo carattere irritabile e da bullo, ma era riuscito ad escogitare il modo giusto per farlo. Qualcuno lo avrebbe probabilmente definito da psicopatici, ma non era un tipo da etichette. Avrebbe avuto la vendetta che voleva, a tutti i costi.
Osservava i grattacieli in lontananza dalla penombra della sua auto, scintille di luce nel blu elettrico della notte. Aspettava ormai da venti minuti, e temeva che a quel punto non sarebbe più venuto. Ripassò il piano, studiato sin nelle minime parole, sapendo bene che una singola sillaba, se detta in modo non abbastanza convincente,avrebbe potuto far saltare tutto.
Poi, due fari illuminarono la strada: era finalmente arrivato.
Scese dall'auto in fretta, e assunse un modo di fare frettoloso, che comunicava impazienza e insicurezza. Quando Carl scese dall'auto, si nascose nella penombra, aspettando che fosse lui a venire.
-Chi sei?- urlò l'altro, facendosi avanti -Ho ricevuto il tuo messaggio...-
Si interruppe nell'istante in cui riconobbe Steve. Quest'ultimo lesse nel suo sguardo incredulità e imbarazzo; si fece avanti anche lui, e andò a stringergli la mano.
-Sono Steve- esclamò con tono gioviale, in forte contrasto con la situazione -Ho ricevuto un sms oggi, diceva di venire qui e di portare 2000 dollari, o tutti avrebbero saputo....bè, non sto certo a dirlo a te, il mio segreto-
Lui rimase interdetto un attimo, poi allungò la mano. Se l'era bevuta, pensò Steve.
-Io sono Carl- rispose l'altro, guardandosi in giro -Ho ricevuto anche io un messaggio, era firmato " Le Chavalier" , ma a me non ha chiesto soldi-
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