Parte 20
-Stasera devo scoparmi qualcuna, a tutti i costi-esclamò Steve, guardandosi intorno. Le luci rimbalzavano violente sulla sua retina, disegnando caleidoscopi nella sua mente, sempre più in preda all'eroina.
-Datti da fare, allora! Sono tutte qui, e nessuna di loro ha un'alta autostima, credimi!-
Steve scoppiò a ridere-E' così che rimorchi, Carl? Mi stai dicendo che hai bisogno di smontare una ragazza perchè voglia darti la sua paperella?-
-Paperella? Dico, ma senti la merda che ti esce dalla bocca?Come pretendi di avere una credibilità se parli così?-
-E' proprio perchè parlo così che ho una credibilità- rispose Steve, con un sorriso.
-Hai già detto una cazzata del genere, se non sbaglio-
Steve si strinse nelle spalle, come ad indicare che non ricordava o meglio non gli importava. Nella sua testa si alternavano momenti di accecante intensità ad istanti in cui gli sembrava di essere disconnesso, un animale non pensante in preda al panico.
-Ora devo assentarmi- gli disse dopo un po' Carl nell'orecchio -Mi raccomando, se torna Shane tu non mi hai visto>
-Dirò che non ho la più pallida idea di dove tu sia- concordò con un sorriso Steve, e si diresse verso uno degli spazi adibiti a bar.
Ordinò un Manhattan, e cominciò a guardarsi intorno. Sentiva uno strano sapore in bocca, come di metallo, e avvertiva uno strano formicolio scorrergli lungo il collo.
-Sei strafatto, eh?- esclamò una voce alla sua sinistra.
Steve si voltò, e vide un ragazzo sulla ventina che lo fissava divertito; era biondo, e il suo volto era illuminato da vivaci occhi azzurri; ciò che lo soprese era il modo in cui era vestito; non indossava i soliti abiti firmati e pretenziosi che era così facile vedere appena ci si guardava intorno. Aveva una felpa anonima, e delle Vans come scarpe.
-Diciamo di sì- rispose ridendo Steve -E tu? Come sei messo?- -Non tanto bene- esclamò avvicinandosi per stringergli la mano; stava evidentemente barcollando, notò Steve, e gli scappò una risata.
-Piacere, sono Olly!- esclamò lo sconosciuto.
-E io sono Steve- rispose lui -Ma sei ubriaco..o cosa?-
Lui riflettè un attimo, poi sorrise -O cosa, diciamo! E tu?-
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