ritorno a casa

Riuscì a sfilare la lancia dalla sua bocca mentre i denti affondarono nella carne facendogli provare un dolore lancinante che sfogò in un urlo straziante. Sangue verde fuoriusciva dalla bocca dello shabanuuk, Mentre Juurak disperato cercava di farlo scappare infilzandolo ripetute volte con la lancia, la teneva stretta poco prima della punta in osso così da poter essere più veloce nell'affondare ed estrarre.
Mahir Assistette alla scena e ordinò ad alcuni uomini di andare ad aiutare Juurak mentre gli altri si sarebbero occupati del secondo Shabanuuk.
Erano solo due cuccioli nonostante fossero tre metri almeno, Mahir lo sapeva, nei suoi tanti anni come cacciatore li sapeva riconoscere, ma sapeva anche che i cuccioli non nuotavano mai troppo distante dai genitori.
d'avanti a lui, uno degli uomini che aveva mandato a liberare Juurak venne sorpreso da un adulto di Shabanuuk apparso dalle alghe veloce come una saetta. Gli bastò un morso e una nuvola di sangue verde riempì l'acqua.
Mahir vide chiaramente due gambe tranciate muoversi nel gesto di una nuotata nonostante fossero divise dal corpo per poi fermarsi lentamente.
Anche l'altra metà, si muoveva ancora ed emanava disperati fischi di aiuto, zittiti in pochi attimi visto che le fauci di quel gigantesco pesce si aprirono e chiusero su di lui, un solo braccio fuoriuscì dalla sua bocca che venne tagliato nettamente e lento, come le gambe scese a picco.
Dall'altro lato accadde una cosa simile, una cacciatrice venne afferrata dalle gambe da un secondo Shabanuuk, quello probabilmente era il maschio vista la mole molto più massiccia. Anche in quel caso i fischi di soccorso vennero messi a tacere in pochissimi secondi, bastò un solo strattone col corpo e la giovane cacciatrice venne divisa a metà e poi i suoi pezzi sbranati in pochi bocconi.
Mahir stava perdendo uomini, doveva fare qualcosa e in fretta. Circondati da una famiglia di Shabanuuk.
Juurak intanto Capì che colpire le spessa pelle di quel bastardo era inutile, quindi perforò entrambi gli occhi del predatore muovendo poi la freccia su e giù, le ferite che gli provocò furono ingenti e così il veerasi venne liberato ma a costo di una mano, sentì uno strano ma fortissimo bruciore, perfino le ossa dolevano e quando si accorse di non avere più la mano destra entrò nel panico, il suo polso continuava a perdere sangue verde che macchiava in modo elegante l'acqua. Un suo compagno, capendo la situazione lo afferrò e approfittando del caos riuscì ad allontanare juurak riparandosi tra le alghe dietro a degli scogli.
Juurak oltre a perdere molto sangue non riusciva più a stare in apnea, tutti quegli eventi lo avevano deconcentrato e quindi iniziava a sentire l'aria mancare.
Uno shabanuuk costituiva un problema, due un pericolo... ma quattro Shabanuuk erano ingestibili. Il gruppo stava tutto unito come a formare un corpo più grande con la speranza di scoraggiare i predatori che giravano attorno, entrambi i cuccioli erano feriti, uno alla bocca e l'altra ai due occhi laterali, quindi sembrava più una "resa dei conti" che una caccia per fame. Giravano attorno ai veerasi che erano rimasti in sette. Mahir si guardava attorno innervosito, di certo non avrebbe voluto finire i suoi giorni in quel modo, massacrato da dei pesci maledetti, quando trovò il giusto tempo prese la lancia di una sua sottoposto e nuotando coi piedi si scagliò sul maschio adulto che intanto girando non fece in tempo a difendersi, nonostante lo avesse visto.
Le due punte perforarono il fianco del pesce mentre la femmina si scagliò contro il capo gruppo a bocca aperta, questo però si sollevò facendo leva sul legno delle lance e lasciò che la femmina morse il maschio, lesto sfilò le punte dalle carni di uno per perforare gli occhi dell'altra, tutti e quattro perforandoli e muovendo le lance per squartarne i tessuti. Un altro urlo di dolore che incoraggiò gli altri ad aiutare il proprio capo caccia. Anche quella disarmata avanzò e Mahir le passò la sua lancia.
Ora sette lance cercavano di uccidere quei due immensi pesci, perforandoli quando potevano e schivando i loro morsi.
Non tutti però riuscivano, infatti durante quella violenta e sanguinosa lotta tra specie uno dei Veerasi venne colpito alla schiena da un colpo di coda della femmina, il mare trasportava meglio i suoni, anche quello delle sue vertebre andare in frantumi, a finire il povero malcapitato comunque fu il maschio afferrandolo per un fianco e agitando il muso dilaniò le sue carni fino a dividerlo in due, anche lui ebbe pochi attimi di vita con metà busto, attimi che spese in un inutile e vano tentativo di nuotare via, visto che poi le fauci si chiusero su di lui per sempre.
La sua lancia però avrebbe continuato a lottare, nelle mani di un suo compagno ma anche egli commise un passo falso e si trovò completamente nella bocca dello shabanuuk femmina, suoni di carne lacerata e ossa frantumate fuoriuscirono da quella bocca pericolosamente dentata.
Stavano morendo uno dietro l'altro e i pesci ancora sembravano combattivi.
Un cacciatrice dovette difendersi dall'attacco di uno dei cuccioli, quello che aveva la bocca sanguinolenta.
Istintivamente mise la lancia in orizzontale per bloccare il morso e lo stratagemma funzionò, il legno con cui erano composte non era così tanto facile da spezzare, ma il secondo cucciolo le andò contro facendola volteggiare in acqua di diversi metri.
Quando alcuni suoi compagni si mossero per aiutarla vennero bloccati dalla madre dei cuccioli e dovettero difendersi con le lance nel tentativo di allontanarli.
La cacciatrice sciagurata si trovò un cucciolo sul fianco, i sue denti affondarono nel suo ventre e iniziò ad agitare il muso.
Non era grande come un adulto ma la ragazza strillò di dolore, del resto le sua pancia e la sua schiena venivano lacerata e maciullate al punto che i suoi organi digerenti uscirono nell'acqua colorandola di verde. Il secondo fece tacere la povera preda afferrandola dalla testa alle spalle ed in fine i due cuccioli la divisero in due. Restarono in cinque, da quattordici soltanto cinque.

In realtà due però erano ancora vivi e questi erano Juurak e Trukam, un esemplare un po più vecchio di Juurak ma comunque giovane, egli aveva peluria azzurra e occhi argentati, occhi che però erano terrorizzati alla vista delle condizioni di Juurak. Infatti stava per svenire, si guardò attorno e nuotando più velocemente che poteva verso superficie riuscì a raggiungere la zattera. La guardava spaventato e poi fissava il mare ancora più spaventato. Non sapeva se scappare con il suo compagno o pure metterlo relativamente al sicuro e aiutare il resto dei suoi compagni.
Mahir guardò gli altri quattro rimasti ma uno era molto più irrequieto degli altri.
Con i suoni gli ordinò di stare vicino, nonostante avessero appena fatto a pezzi la sua compagna, Infatti prese a nuotare velocissimo.
Il maschio di shabanuuk si incurvò aprendo la bocca nel tentativo di afferrarlo ma lui diede uno scatto all'indietro e con un colpo violentissimo fece passare la lancia dalla schiena della bestia fino a trapassargli la mandibola, infatti la punta fuoriuscì dalle sue fauci. Probabilmente perforò il suo cervello visto che dopo solo pochi spasmi smise di muoversi.
Ma ne restavano tre e il veerasi non riusciva a liberare la lancia ciò gli fu mortale perché intestardendosi non si accorse quanto vicina la femmina fosse, nonostante cieca poteva contare sull'udito e soprattutto sull'olfatto. Il cacciatore venne attaccato dall'alto e del suo corpo vi fù fuori soltanto le gambe e gli avambracci, fu inutile cercare di ferire la femmina perché le basto un morso per dividere in due anche lui.
Ora erano tre contro tre ma i veerasi comunque in netto svantaggio visto che dovettero morire molti dei loro prima che un solo shabanuuk fu abbattuto.
I cuccioli erano feriti e per il momento impegnati a nutrirsi del corpo della cacciatrice ormai ridotto a pezzi di carne che volteggiavano in acqua.
La madre si mosse verso il gruppo, ma era cieca e i tre si aprirono lasciando che la bestia li sorpasso nel centro, colsero l'occasione per infilzarlo sui fianchi ma la lancia di Mahir rimase impigliata nella carne della orribile bestia dai colori bianco e grigio con le punte delle pinne rosse. Non si perse d'animo, egli era forte, sapeva però che il pesce lo era molto di più. Si sedette sul suo dorso e per quanto lo shabanuuk si agitasse lui si reggeva ben saldo con le gambe, Riuscì quindi ad estrarre la lancia dal suo corpo, l'acqua si scontrava sul suo viso a tutta forza e il suo corpo riceveva scossoni che sarebbero stati in grado di spezzargli la schiena se non avrebbe prestato attenzione.
Era una furia ma anche Mahir lo era, vedere i suoi fatti a pezzi uno dopo l'altro, sentire le loro urla, sapeva che gli shabanuuk non mangiavano così tanto, che quello commesso da quelle bestie era un puro e semplice massacro.
Iniziò a infilzare la bestia, usando la lancia con entrambe le mani, sangue viola prese ad uscire investendolo ma lui continuava, continuava squartando continuamente lembi fino che non sentì la lancia entrare nel cranio e lentamente la bestia smise di dimenarsi fino a galleggiare senza vita.
Mahir non festeggiò, non esultò al contrario degli altri due che però si concentrarono subito dopo sui cuccioli, quello ferito alla bocca scattò verso i due ma prontamente venne perforato agli occhi da entrambi i lati, le lance squartarono la sua carne, una delle due scivolò nelle branchie ed entrò dentro il suo corpo da quella parte più molle, lacerando così il suo apparato respiratorio che lo condannò ad una morte lenta e dolorosa in una nube di sangue.
Il ragazzo che aveva salvato juurak era seduto sulla zattera, vide il mare tinto di verde, restò tutto il tempo immobile, in quella zattera per diverso tempo, il viso bluastro ricoperto di lacrime che rendevano la sua pelle ancor più traslucida di quanto non lo fosse già in realtà. I suoi grossi occhi argentei erano persi nel vuoto, non sapeva cosa fare, portare il suo compagno via per farlo guarire o stare lì, magari qualcuno era sopravvissuto, ma Juurak non aveva tutto il tempo del mondo.
<< scusatemi... Scusatemi! >> esalò capricciando mentre afferrando i remi si allontanò, cercando di fare forza per andare più veloce.
Guardava in basso, i suoi piedi palmati con un aria di rammarico e vergogna, aveva disertato, certo il salvataggio di juurak non era roba da poco ma poi sarebbe dovuto immergersi ancora e combattere ma la verità? Aveva paura, paura di finire sbranato e quindi non tornò giù, tutti erano morti, perfino il loro capo Mahir che li aveva addestrati con tanto amore, lui li aveva traditi.
<< no! Non andare via! >> sentì una voce urlare, una voce che conosceva bene e che gli fece alzare lo sguardo. Le sue pupille si strinsero e lui mise una mano sopra gli occhi per vedere meglio.
Vide tre veerasi emergere dai flutti, uno di loro, il proprietario della voce, era proprio Mahir.
Nuotavano lenti e proprio in quel momento vide tre pinne rosse emergere e nuotare verso di loro.
<< fate attenzione! >>Urlò il giovane sulla zattera terrorizzato ma quando i tre si girarono videro soltanto i tre Shabanuuk che avevano ucciso e che stavano trainando con i ganci.
<< muoviti idiota, non possiamo trainarli per sempre, pesano tantissimo! >> lo intimidì Mahir. Il ragazzo quindi tornò indietro remando con quanta forza aveva in corpo.
Juurak era sveglio, fissava il cielo ma sembrava disorientato e perso nel nulla, il suo moncherino era stato stretto con una particolare alga resistente che aiutava a contenere l'emorragia.
Raggiunta la zattera presero i ganci e a fatica li incastrarono in alcuni piloni di legno a forma di "L" fatti apposta, la zattera era fatta un legno molto resistente, quindi non sarebbe per il peso, ma si inclinò lievemente verso l'alto, quindi bastò ai tre, mettersi a prua per compensare.
<< ragazzo... tornati a casa parleremo con gli altri di questa battuta di caccia e di come tu sei stato tutto il tempo qui nascosto! >> disse Mahir col fiatone...

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