La tribù Broodan

<< è una zattera, ma molto, molto più grande, Per la dea Maabalii chi l'ha costruita una cosa del genere? >> Sussurrò spaventato.
Generazione dopo generazione i Wananaiti erano convinti di essere gli unici a vivere tra i flutti, quella fu la prova più inconfutabile che si sbagliavano, che c'era qualcosa di davvero sbagliato nelle loro credenze.
<< cosa dovremmo fare Sonaik? >> domandò un altro e tutti si voltarono verso il capo tribù che come gli altri era incredulo. Quella enorme imbarcazione si avvicinava diventando sempre più grande fin quando furono visibili ad occhio nudo alcuni Veerasi gettarsi in mare, un numero davvero alto che sparì sott'acqua.
<< se ci vogliono fare del male? >> Esclamò Juurak, ripensando al sogno, le palle di fuoco potevano essere quei veerasi che si avvicinavano, l'acqua che travolgeva lui e gli altri, il significato che i visitatori li avrebbero spazzati via.
<< il mio sogno, vecchio Nanuum, ecco cosa voleva dirmi >>
<< giovane Juurak ne abbiam... >> venne interrotto da Juurak che s'infuriò.
<< Ma lo vede? Sono Veerasi che mai avevamo visto, ci avete insegnato che non esisteva nessuno oltre noi, vi sbagliavate! Ora datemi attenzione! >> gridò muovendosi indietro.
<< Coraggio, dobbiamo andare via! >> aggiunse.
Proprio in quel momento ne emersero tre, due femmine e un maschio seguiti da altri che poco a poco emersero.
Una delle due stava nel mezzo, alla sua sinistra l'altra e il maschio sulla destra, si guardavano in giro, erano armati di grosse e lunghe lance a due punte parallele, quella superiore più lunga rispetto a quella inferiore.
<< è questa la tribù Wananai? >> domandò colei che stava incentro, intanto i suoi uomini continuavano ad emergere alle sue spalle, diventando in poco tempo il doppio in numero dei proprietari di casa.
Sonaik quindi si fece avanti e guardò la straniera, perdendosi in quei tatuaggi bianchi sulle sue braccia e sulle parti visibili del suo busto.
<< chi siete voi? Da dove venite? >> controbatté lui, senza rispondere alla domanda, senza chiedersi come facesse quella femmina a sapere come si chiamassero.
L'uomo Teneva in mano due bastoni appuntiti ai lati di un telo nero di tessuto ruvido, quando impalò entrambi i bastoni nella sabbia, fu visibile una bandiera nera con una croce rossa tra le fiamme.
Quel gesto rese nervosi i Wananaiti, soprattutto i cacciatori che corsero indietro a recuperare le loro lance.
Erano comunque una dozzina contro un centinaio, infatti Yokanai nel vederli si mise a ridere.
<< ordina ai tuoi uomini di gettare le armi, noi non siamo assassini, non vogliamo creare una carneficina! >> disse poggiando una mano sulla spalla di Sonaik.
<< e poi... ti ho fatto una domanda, siete voi gusto? La tribù Wananai? >>
<< Siamo noi, ma anche tu dovresti rispondere alle mie domande! >>
A quella frase Lei sorrise e mosse in avanti il suo braccio, la sua lancia, entrò nel petto dell'uomo e uscì dalla schiena.
Tutti urlarono, increduli di quanto accaduto.
<< No! Padre! >> urlò Neemeerii Correndo in avanti per poi inginocchiarsi vicino al padre che agonizzante morì poco a poco, l'ultima cosa che vide fu proprio la figlia che disperata lo chiamava.
<< perché lo avete fatto? >> Urlò e s'alzò ma Yokanai le diede un pugno sul volto facendola stramazzare per terra.
<< ripeto, non sono venuta qui per un massacro, voi state zitti, fate ciò che vi diciamo e vivrete, da oggi quest'isola non è più la vostra, tutto ciò che c'è qui è proprietà della tribù Broodan, voi siete proprietà dei Broodan >>
Mahir a quel punto si fece avanti, orgoglioso non voleva di certo fare una fine simile.
<< venite qui, sulla nostra isola, uccidete il nostro capo tribù e pretendete di renderci schiavi?! >> Sibilò lui infuriato.
<< esatto! Vedo che hai intuito, vecchio! >>.
Vi fu qualche attimo di silenzio, silenzio nel quale solo il vento osava "proferire parola" come un canto, un lamento, smosse le chiome dei presenti, gli occhi di Mahir si strinsero, i suoi occhi giallo inteso con sfumature ondeggianti più scure. I suoi occhi mostravano in tutto per tutto il sentimento che egli stava provando, mosse alcuni passi sulla sabbia verso Yokanai.
<< Neemeerii, tuo padre è morto, va da gli altri! >> disse mentre guardava il tale che stava accanto l'assassina di Sonaik, questo provò ad affondare la sua lancia a due punte nel ventre di Mahir che parò il colpo con la sua lancia, la punta ora si era incastrata tra le due di quella avversaria ma usò la cosa a suo favore roteando le braccia fece toccare entrambe le lame per terra ma poi lui ritirò la sua e con forza inaudita trafisse lo straniero in faccia, appena sotto l'occhio dentro, la punta uscì dalla sua nuca e le sue mani afferrarono il legno di quell'arma che pose fine alla sua vita, ritirata il corpo cadde per terra grondando sangue verde che tinse la sabbia.
Fu il turno Di Shianaii che estrasse due grossi pugnali di osso levigato, li fece girare rapidi nelle sue mani e guardò l'avversario.
Non aspettò che questo attaccasse, mosse il primo passo, con il pugnale destro cercò di prenderlo sulla spalla sinistra, un movimento dall'alto verso il basso che venne parato, infatti il suo polso picchio sul bastone della lancia di Mahir, subito dopo egli contrattaccò spostando il bastone la colpì sul ventre con l'estremità non appuntita ma il colpo la fece sbalzare indietro, quindi con abile mossa si piegò facendo roteare l'arma sulla sua schiena ed in fine bastonò il viso della Veerasi che roteando cadde a terra in un lamento doloroso.
Il tutto venne interrotto dagli applausi di Yokanai, Shianaii si rese conto che affrontando quel tale avrebbe trovato la morte, magari non era così, ma si rese conto che chi aveva innanzi non era poi così debole. Si mise al fianco del suo capitano che guardava Mahir.
<< hai intenzione di affrontare da solo tutti quanti noi? Magari di usare quei pochi giovani armati di lancia, potete certo! >> disse lei avanzando e con lei tutta la sua ciurma, furono così tanto che l'intera tribù Wananai venne circondata. Dal cerchio emerse il giovane capitano dai capelli candidi come le nuvole, la sua pelle blu scura tatuata di bianco con quei anelli e righe.
<< Potete anche rendervi conto della situazione, arrendervi e sopravvivere. Alla fine avete tanto su questa bella isola, noi vi useremo per prendere un po della vostra roba e metà di voi verrà via con noi quando tutto sarà finito! >> spiegò lei.
Mahir si guardò attorno, si rese conto, per la prima volta che gli Shabanuuk in fondo, non erano poi così malvagi, una vita a credere di essere l'unica tribù esistente e quando scoprono di sbagliarsi, vengono uccisi, schiavizzati e derubati. Gli occhi di Mahir erano tristi, erano umiliati e arrabbiati, sembravano doversi infiammare, tutto andò a rallentatore, come fosse in una cupola.
Cosa doveva fare? Farsi uccidere non sarebbe servito a nulla. Trovò lo sguardo di Juurak, nel suo stesso stato d'animo "mi dispiace".
Furono queste le parole che gli disse con lo sguardo, lo avrebbe deluso, ma così facendo lo avrebbe anche tenuto in vita, lui e tutti gli altri.
Come la lancia di Mahir finì sulla sabbia e gli altri se ne accorsero, automaticamente tutte le lance caddero in terra facendo sorridere Yokanai.
<< vedo che abbiamo raggiunto un accordo >> disse lei avvicinandosi.

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