PENSIERI

Mi svegliai tardi. I raggi del sole mi accarezzavano la pelle. Mi stiracchiai nel letto e buttai di lato le lenzuola. Mi sentivo stranamente di buon umore, più di quanto mi sentivo da molto tempo. Saltai giù dal letto e soprappensiero andai alla finestra. Ripensavo alla sera precedente, a John, a come mi era sembrato tutto così fantastico. I miei piedi scalzi si posarono sulla sabbia che ricopriva il pavimento, segno che ciò che era successo non era stato tutto un sogno. Feci un giro su me stessa, le mani strette intorno alla mia camicia da notte. Il cielo non mi era mai parso così azzurro.

Scesi a fare colazione. Avevo deciso d'indossare un abito corto e di raccogliere i capelli. Scesi le scale canticchiando tra me e me.

I miei genitori erano seduti al grande tavolo da pranzo e stavano parlottando tra loro. Benny stava mangiando un enorme croissant, mente Jane sorseggiava una bevanda dietetica, lo sguardo puntato sull'ultimo numero di Vogue. La mia famiglia non mi era mai parsa così bella.

-Buongiorno a tutti!- esclamai e la mia voce rimbombò nella sala. Una voce gioiosa. Non sembrava quasi la mia.

Tutti alzarono la testa e mi guardarono, sorpresi. Non erano abituati a vedermi così entusiasta.

-Tutto bene, Claire?- chiese mio padre, appoggiando il tè.

-Mai stata meglio- mi accomodai a tavola e afferrai le fette biscottate.

-Oh oh! Hai conosciuto qualche bel giovanotto su Facebook?- mi chiese subito Jane, lo sguardo attento.

-Hai ucciso il vampiro!- esclamò invece Benny.

-Ma perché non posso essere semplicemente di buon umore?- chiesi.

-Certo che puoi essere di buon umore, tesoro- intervenne mia madre.

-Non la sei mai- commentò Benny.

Mi strinsi nelle spalle. –Jane, che ne dici di scendere in paese oggi?-

Mia sorella mia fissò un attimo sorpresa, poi mi sorrise. –Certo, ne sarei proprio felice-

Il paese era veramente piccolo, composto solo da una via principale con qualche negozio. Jane mi trascinò subito davanti a una vetrina piena di vestiti.

-Voglio assolutamente quello- e indicò un verde abitino monospalla.

-Certo è molto carino e...- l'occhio mi cadde su un manichino laterale –ma è bellissimo-

Osservai il lungo abito viola su cui erano ricamate delle rose dorate. La vita era sottolineata da un'alta cintura.

-Bello, ma un po' troppo pudico- commentò mia sorella.

-Invece è davvero incredibile-

-Perché non te lo prendi?- mi chiese Jane, incoraggiante.

Indugiai un attimo. Mi vedevo con quel bellissimo abito, quasi una principessa di un'epoca passata, in piedi, appoggiata alla finestra. Una fantasia a occhi aperti in cui arrivava John. Sperai di non arrossire mentre lo immaginavo intento a farmi voltare e poi a baciarmi. Sbattei le palpebre per allontanare quel pensiero.

-Su, andiamo- mia sorella mia spinse dentro il negozio senza attendere altro.

Dieci minuti dopo uscivamo con l'abito dentro la borsa. Mia sorella aveva anche lei fatto un acquisto: l'abitino monospalla.

-Secondo me ti piace qualcuno- disse mia sorella, un sorriso malizioso sulle labbra.

-Cosa te lo fa pensare?-

-Non so... il tuo sguardo, sei diversa... dimmi un po', hai chattato con qualcuno?-

-Nessuno- non volevo certo dirle di John, mi avrebbe presa in giro.

-Jane- chiamò qualcuno.

Mia sorella spinse in fuori le labbra, alzò gli occhi al cielo e si lasciò sfuggire un lungo sospiro. –Non lo sopporto- quindi si voltò –Karl, tesoro- sorrise con un movimento della mano.

-Ehi, bella- disse il giovanotto, avvicinandosi. Era alto, biondo, con grandi occhi scuri. Abbracciò mia sorella, baciandola sulle guance. Stranamente non sentii la fitta d'invidia che mi capitava di provare quando vedevo mia sorella al centro dell'attenzione.

-Questa è mia sorella- disse Jane, indicandomi.

Gli porsi la mano e lui me la strinse. –Piacere, sono Karl-

-Io sono Claire-

Karl annuì, quindi tornò a guardare Jane, con quello sguardo, lo sguardo da innamorato. Jane riusciva a far innamorare tutti. –Stai preparando la festa?-

-Oh certo-

-Wow, non vedo l'ora di partecipare-

Jane iniziò un lungo discorso riguardo alla festa. Mi guardai soprappensiero in giro. E fu in quel momento che vidi una strana figura che camminava in fondo la strada. Aguzzai la vista per metterlo a fuoco. Era un giovane con un lungo mantello nero. Sembrava quasi uscito da un romanzo dell'Ottocento. La pelle pareva splendere, proprio come quella di John. Ci misi un attimo a comprendere. Un vampiro.

-Claire- sillabò l'essere muovendo appena le labbra.

M'irrigidii. Cosa stava succedendo?

-Vero, Claire?-

Sobbalzai. Questa volta era stata mia sorella a chiamarmi. -Certo- dissi. Il misterioso giovanotto era scomparso. Forse era stata solo una visione. Forse lo avevo solo immaginato.

Jane continuò a parlare. Io restai in silenzio. Non avevo voglia di parlare. Improvvisamente avevo una strana sensazione. Come se qualcuno mi stesse guardando. Come se qualcuno mi stesse spiando. Mi sentivo una preda sotto lo sguardo del predatore.


NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti!

Cosa pensate di questo capitolo?

A presto ❤

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