IN CAMERA
I rintocchi della mezzanotte spezzarono il silenzio della notte. Sbadigliai sorpresa che fosse così tardi. In effetti non mi ero resa conto che il tempo fosse passato così velocemente, persa com'ero nella lettura di un romanzo. Mi stiracchiai e, alzatami, mi diressi verso la mia stanza. Il castello era avvolto nel buio e sembrava che tutto fosse tranquillo, stranamente tranquillo. Salii le scale chiedendomi dove fosse John. E poi vidi che la porta della mia stanza era socchiusa, la luce che filtrava sotto di essa. Rimasi un attimo ferma, sorpresa. Che Jane fosse entrata per prendere qualcosa? L'aprii lentamente.
John era nella mia stanza, seduto per terra accanto al letto, le gambe incrociate, una pila di libri da un lato, e altri libri, buttati in modo scomposto dall'altro. Le pareti rosa della stanza, in contrasto con i mobili bianchi e moderni, facevano sembrare John assurdamente fuori luogo. Teneva in mano un libro aperto.
-Questi vampiri moderni sono tutti degli smidollati- esclamò e io seppi che mi aveva vista –piangono, si lamentano, sono sempre innamorati, è inaudito!-
-Presumo che stiate leggendo gli urban fantasy- mormorai.
-Si chiamano così?- chiese, la fronte aggrottata.
-Alcuni- mi strinsi nelle spalle.
-Come siamo finiti, è tutto così sbagliato-
-Forse- era così strano credere che quel ragazzo con quell'aria imbronciata, seduto per terra, con i capelli scuri in disordine fosse in realtà un antico vampiro.
-Questa è una casa di pazzi- esclamò il vampiro –vostro padre mi ha fatto stendere su un lettino e ha iniziato a farmi tutta una serie di domande per arrivare alla conclusione che ho un rapporto non risolto con mio padre e che sono attratto da mia madre, vostra madre continua a pulire qualsiasi macchia di sangue o ragnatela applichi, vostro fratello si diverte a spruzzarmi addosso l'acqua santa, vostra sorella mi ha detto che sono proprio brutto... io non credo di potercela fare-
Mi sfuggì un sorriso. Era proprio buffo.
-Non capisco nulla di quest'epoca-
-Se volete posso aiutarvi-
Il vampiro mi fissò con attenzione, poi annuì debolmente. –Va bene, spiegatemi come funziona questo folle mondo-
-Bene- lo affiancai e mi sedetti sul letto –per prima cosa possiamo darci del tu... il voi non si usa più da moltissimo tempo-
-Ma non siete la mia amante-
-Ormai il tu è usato anche se non si è amanti- spiegai, imbarazzata.
-Increscioso!-
-Eppure è così- dissi, sedendomi su una poltrona.
-Va bene, tu... mi affido nelle tue mani-
Gli sorrisi. –In realtà non sono proprio la ragazza maggiormente integrata al mondo-
-E chi sarebbe più integrata?- chiese, curioso.
-Mia sorella Jane-
John sgranò gli occhi. –Quella con quegli orrendi poster? Lo sape... sai che ha degli uomini nudi in stanza?- esclamò, indignato.
-Non completamente nudi- lo corressi.
-Dove sono finito!- scosse la testa –Mi ha anche detto che ho il fisico di un pollo, io, il grande John Blackmoon!-
Sorrisi. –A Jane piacciono i ragazzi muscolosi-
-Io sono muscoloso!-
-Non sei il genere che piace a Jane...mi dispiace-
John balzò in piedi e mi venne affianco. Sentii il cuore aumentare i battiti, mentre lui si sedeva accanto a me e mi cingeva la vita con un braccio.
-Credi che non sia bello?- mi chiese, avvicinando le labbra carnose al mio orecchio.
-Hai chiesto cosa ne pensa mia sorella- mormorai.
-E tu cosa ne pensi?-
-Penso che sei un seduttore- mi spinsi indietro.
-E tu non vorresti essere sedotta?- chiese in un sussurro.
-Oh, credo che i buchi sul collo siano tremendamente antiestetici-
Lui mi fissò sorpreso, poi sorrise. Almeno la prendeva con ironia. –Credo di essere troppo vecchio per abituarmi a tutto ciò-
-Oh, non si è mai troppo vecchi-
-Lo spero, sono sopravvissuto ai secoli per essere umiliato da dei mortali-
-Diciamo che la mia famiglia è decisamente particolare-
John sospirò, un sospiro stanco, L'osservai e poi ebbi il coraggio di chiederglielo.
-Sei veramente un vampiro?-
Lui mi fissò con i suoi grandi occhi scuri e mi sentii attratta verso di essi. Sbattei le palpebre.
-Scusa, non volevo- disse lui –è meglio non guardare negli occhi un vampiro-
-Buono a sapersi- gli sorrisi.
-Sì, sono un vero vampiro e te lo posso dimostrare- non attese una risposta, rapido mi passò un braccio intorno alle spalle e uno sotto le ginocchia, quindi mi sollevò e balzò verso il davanzale.
-Cosa...?-
Aprì la finestra e si lanciò nel vuoto.
Mi aggrappai a lui e chiusi gli occhi certa che saremmo precipitati al suolo. Il cuore mi batteva all'impazzata e il mio respiro era affannoso. Quale fu la mia sorpresa quando compresi che eravamo sollevati in aria. Appoggiai la testa contro la sua spalla.
-Puoi guardare- mi sussurrò lui.
Girai leggermente la testa e vidi il manto scuro del cielo. Pallide stelle brillavano su di esso, come gioielli.
-Ma è bellissimo-
-Lo so, ti porto in un posto ancora più bello-
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao a tutti!
Che ne pensate di questo capitolo?
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