AL MARE

La tenevo stretta a me, attento che non cadesse, come avrei fatto con una fragile bambola di porcellana. Claire aveva le braccia al mio collo e si guardava intorno affascinata e impaurita. Mi sembrava così fragile che temevo quasi che si sarebbe rotta. Il suo vestito si gonfiava nella brezza notturna. Quando vidi finalmente la grande spiaggia atterrai sulla sabbia bianchissima.

-Dove siamo?- chiese lei, in un sussurro.

-Una spiaggia in cui sono stato qualche volta da bambino, è uno dei pochi posti che l'essere umano non ha invaso- l'appoggiai al suolo delicatamente.

-Ma mi avevi detto che non potevi allontanarti dal castello- protestò dolcemente.

-Posso purché faccia ritorno entro l'alba- le spiegai.

Claire annuì e per un attimo quella sensazione di sofferenza che pareva emanare scomparve. Fece un giro su se stessa. Il vestito le danzò intorno. –Molto bello- fece qualche passo, quindi si lanciò in una giravolta, la testa buttata all'indietro, le braccia aperte, lo sguardo rivolto al cielo stellato. Mi ritrovai a pensare che era davvero molto bella con quei lineamenti delicati.

-Adesso ci credi che sono un vampiro?- le chiesi, abbassando la voce in un sussurro sensuale.

Lei si fermò e mi guardò. –Credo che non possa più avere dubbi, anche se mi sembra una cosa impossibile- fece un passo verso di me, quindi alzò una mano che fermò a mezz'aria.

Delicatamente posai la mia mano sulla sua e la condussi sulla mia guancia. Lasciai che toccasse la mia pelle, che la saggiasse con le dita. Era così buffa, pareva proprio una bambina piccola.

-Non sei freddo- decretò infine.

Annuii, decidendo di non dirle che mi ero nutrito. –Un vampiro non deve per forza essere freddo-

-Io credevo che lo foste- sembrava affascinata da quella storia. All'improvviso mi chiesi come mai sembrasse non aver paura.

-Ho visto che sei appassionata di vampiri, hai moltissimi libri sul tema- mormorai.

-Hai ragione- avvampò leggermente e mi resi conto che era proprio bella –sai, ho sempre sperato di conoscere un vampiro... nei romanzi siete così incredibili- mi sorrise.

Risi, cercando di sembrare tenebroso. –Veramente? Eppure in quei libri mi sembravano solo dei poveri sciocchi- dissi, con voce sicura.

-Invece io sono certa che siate molto affascinanti- continuò lei, sorridendo.

-Vieni- la presi per mano e la condussi con me fino al bagnasciuga. Il mare era nerissimo, pareva agitato. Ci sedemmo per terra nella sabbia. Inspirai il profumo di salsedine. Riuscivo a vedere con nitidezza i pesci che nuotavano tra le onde. Mi voltai a guardare Claire. Lei non poteva vedere ciò che vedevo io. Mi sfuggì un sorriso. Era così fragile, così umana, come un bellissimo cucciolo di uno strano animale esotico. La osservai infilare le lunghe dita nella sabbia, scavarla delicatamente. Estrasse poi una conchiglia, sulla quale soffiò per ripulirla.

-Molto bella- sussurrai.

-Adoro le conchiglie- disse lei, le labbra piegate in un bellissimo sorriso.

Ne presi una e me la misi sul palmo della mano, studiandone la forma e le piccole piegature che la percorrevano.

-Non riesco proprio a credere che tu sia vero- mormorò –forse è solo un sogno-

O un incubo. La maggior parte delle persone mi definiva più un incubo che un sogno. Mi chiesi cos'avrebbe fatto se avessi tentato di morderla. Alcune donne desideravano il mio morso, lei era tra queste? E se mi fossi limitato a baciarla? Che pensiero sciocco.

Claire si alzò, la sabbia che le ricopriva l'abito. –Mi aiuti a raccogliere altre conchiglie?- chiese, passandosi le mani sul vestito per cercare di pulirlo.

La fissai sorpreso, poi annuii. –Certo-

Raccogliemmo conchiglie per parecchio tempo, fino a quando non ci rendemmo conto che erano le tre di notte.

-Oh, è tardissimo- esclamò Claire –dovrei essere a dormire da parecchio-

-Ti riporto al castello- dissi e senza attendere altro la presi in braccio. Lei mi passò un braccio intorno al collo. –Tieniti forte-

Pochi secondi dopo eravamo di nuovo al castello, nella sua stanza. La posai a terra.

-Fantastico, ormai voglio viaggiare solo così- disse, entusiasta,  lo sguardo brillante.

Alla luce della camera potevo vedere che aveva l'abito sporco di sabbia, eppure non sembrava curarsene.

-Ti porterò in qualche altro luogo allora- dissi.

-Dove?-

-Sarà una sorpresa-

-Sono proprio curiosa- e all'improvviso parve che la sua tristezza fosse scomparsa. Il suo sguardo brillò ancora di più. Due stelle su un cielo color panna.

Ci fissammo un attimo in silenzio. Avrei dovuto baciarla? Ero stranamente imbarazzato. –A domani- dissi infine.

-A domani- rispose lei.

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti!

Ecco il nuovo capitolo. Come vi sembra?

A presto ❤

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