Un Nuovo Problema
Era arrivata una grossa quantità di clienti, come al solito feci il mio plateale ingresso augurando agli ospiti un'orribile esperienza nel nostro Hotel, da quando lo avevamo riadattato i clienti erano aumentati ma grazie ai nostri poteri non era un problema, potevamo gestire tutto con grande facilità.
Durante la sera ebbi modo di parlare con alcuni clienti per impressionarli un po' ma poi mi avvicinai ad uno di loro e... Beh non si scompose minimamente, non era un vampiro o sarei subito scattata sulla difensiva però c'era comunque qualcosa che mi avvertiva di stare attenta.
<qualcosa non va? La permanenza non è di vostro gradimento?> domandai avvicinandomi in modo da far intravedere i miei occhi ma non abbastanza perché il potere ipnotico avesse effetto, solitamente appena facevo così anche il più temerario subito cominciava a tremare dalla paura, dopotutto il nostro era un Hotel dell'orrore, fatto apposta per spaventare chiunque ed era quindi di mio interesse che i clienti si spaventassero a morte.
Invece lui non fece una piega <beh... Non pensavo che si potesse fare una cosa simile, ma è alquanto deludente come spettacolo> rispose sorseggiando del vino, uno dei più costosi tra l'altro.
<vedo però che le nostre cantine sono di vostro gusto, sarà almeno il quarto bicchiere quello> feci notare io.
<mi tenevate d'occhio?> mi domandò accigliandosi e abbassando il calice.
Ridacchiai <può essere~> risposi sorridendo in modo beffardo, rubandogli il calice e portandolo alla bocca ma quando feci per bere morsi leggermente il calice in modo da mostrare i miei canini affilati.
Di nuovo lui non si scompose sembrava abituato e la cosa mi colpì ma dato che non mostravo gli occhi lui non se ne accorse.
<Non sapete che cosa sono vero?> Mi domandò poi con un sospiro.
A quel punto ero certa che lui non fosse per niente umano <temo proprio di no, mi dispiace>
Lui mi guardò confuso <davvero? Non mi sentite come vostro nemico?>
<Percepisco una vaga sensazione ma non sono intimorita dalla vostra presenza> risposi restituendogli il calice <forse è il caso di continuare in un luogo più... Appartato> aggiunsi poi.
Lui mi guardò per qualche secondo, forse non si fidava ma del resto se aveva parlato di percepirlo come nemico forse di natura le nostre razze lo erano, comunque alla fine mi seguì nel mio ufficio.
Chiamarlo ufficio... Siamo scesi anche più in basso della cantina, un luogo oscuro dove dormivo, era piuttosto divertente la cosa, non ho bisogno di mangiare ma di dormire sì, anche se in realtà bastavano poche ore di sonno.
Lui entrò piuttosto incerto, probabilmente aveva paura di me, forse percepiva che ero diversa dagli altri vampiri, io mi abbassai il cappuccio per poi guardarmi attorno ma senza incrociare lo sguardo con il ragazzo.
<Come mai vi coprite sempre gli occhi?> Mi domandò notando che gli davo le spalle ma grazie ai miei sensi potevo comunque sapere quanto era distante da me.
<Se non lo facessi rischierei di ipnotizzare chi incrocia il mio sguardo e purtroppo non so come liberare le persone da questa ipnosi> risposi, volevo ottenere la sua fiducia e quindi avevo deciso di non nascondere troppe cose.
<Come sarebbe che non controllate i vostri poteri?>
<Come mentore io... Sono diventata tale in modo anomalo...> Lo guardai con la coda dell'occhio, mi osservava confuso ma sembrava più incuriosito che altro.
Dandogli le spalle abbassai il cappuccio e mi guardai allo specchio, vidi il ragazzo sgranare gli occhi a quella vista, sorrisi, sapevo che il mio mentore non si potesse specchiare allo specchio, perché lui aveva perso la sua anima.
<Ma voi... Siete davvero una vampira?> Mi chiese.
<Sì... Ma a quanto pare c'è qualcosa che non va in me...> Risposi portando una mano alla spilla <ebbi a che fare con un vampiro che disse... Una cosa strana... Ma non so cosa significhi...>
<Cioè?> Mi chiese osservandomi dallo specchio.
<"Il sangue è tornato alla famiglia"... Voi... Sapete che cosa significhi?> Appena dissi quella frase lo vidi sgranare ancora di più gli occhi per poi.... Inginocchiarsi? Perché?
Mi voltai e lo osservai confusa mentre il suo corpo veniva ricoperto di peli e il suo corpo mutava, solo allora capii che cosa fosse... Era un licantropo, quindi... Licantropi e vampiri erano nemici... Allora perché si stava inchinando davanti a me?
<Come vi chiamate?> Mi chiese senza alzare lo sguardo, io... Mi sentivo a disagio per quel gesto, perché si stava comportando così?
<M-Marta... Marta Malseri> risposi alla fine.
<Allora... Permettetemi di servirvi.... Signora Malseri> rispose lui.
Io ero davvero confusa <ma... Perché? Non dovremmo essere nemici?> Domandai, lui alzò lo sguardo ed incrociò il mio, ma il mio sguardo ipnotico non fece effetto.
<Normalmente sì, ma voi... Siete la discendente di una creatura che i licantropi hanno creato... Un peccato che la mia razza ha pagato con il sangue per poi diventare il braccio destro di tale essere> rispose il licantropo.
<Una creatura... Creata dai licantropi?> Ripetei sempre più confusa.
Decidemmo di sederci e il licantropo cominciò a spiegare.
Continua.
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