Si Obbedisce al Padrone
Il cielo sopra la Cross Academy era scuro e coperto di stelle. La luna piena portava la sua luce in quel mondo immerso nell'oscurità. I due guardiani stavano controllando che l'area intorno alla scuola fosse tranquilla e che ogni studente fosse nei rispettivi dormitori.
Zero Kiryu però, aveva la testa altrove. Era arrabbiato e innervosito con sé stesso per essere stato costretto a bere il sangue di quello schifoso purosangue: Kaname Kuran, il capoclasse della Night Class. La persona, il vampiro, che più odiava.
Qualche sera prima, aveva rischiato di tramutarsi in un vampiro di livello E, e per evitare ciò, e per evitare che Yuki Cross stesse male per aver perso il suo migliore amico, Kaname Kuran gli aveva fatto bere il suo sangue, fermando la trasformazione e impedendogli per sempre di diventare un semplice vampiro assetato di sangue che segue solo i suoi istinti. "« I vampiri per istinto dovrebbero rispettare e avere un timore reverenziale dei sangue puro. Tu invece ostenti le tue zanne senza ritegno.»" Questo gli aveva detto quando lo aveva costretto ad affondare i canini nella sua carne. Ci mancherebbe... Avere rispetto e timore di un tipo così arrogante e stronzo. No, Zero non si sarebbe mai piegato a quel purosangue. Mai. Non gliene fregava niente se adesso era in debito con lui. Un giorno gli avrebbe sparato in testa con la sua Bloody Rose.
All'improvviso sentì un movimento dietro di sé, e tirando fuori la sua pistola, si voltò puntandola contro chiunque ci fosse dietro di lui.
«Zero? Tutto bene?» Zero fece un profondo sospiro mettendo via la sua arma, una volta riconosciuta la persona davanti a lui.
«Yuki... È tardi, tra due ore sarà l'alba, non dovresti andare a riposare?» Le mise una mano sulla testa ad accarezzarle i capelli.
«Bè, ti stavo cercando. Così possiamo andare insieme.» Lei sorrise. Il suo sorriso dolce e ingenuo era sempre riuscito a scioglierlo.
«Sì, andiamo.» Tornarono insieme al dormitorio, e dopo un veloce cambio d'abito si misero a letto. Sentì il respiro di Yuki diventare regolare in poco tempo, mentre lui fissava il soffitto, pensando a come faccia una ragazza così dolce ad avere un debole per quel bastardo. Si costrinse a chiudere gli occhi e a dormire, ma per tutto il tempo sognò due occhi rossi e freddi che lo guardavano dall'alto in basso.
Quando si sveglio, scoprì che aveva saltato le lezioni. Pazienza, non era un grosso problema. Si andò a lavare e indossò la sua uniforme nera della Day Class. Se ne andò a fare un giro e incontrò Yuki, che scoprì si era, nuovamente, addormenta a lezione.
Quando finalmente giunse il crepuscolo, i ragazzi della Night Class, uscirono dal dormitorio, circondato come al solito, dagli studenti della Day Class.
«Vi prego! Fate piano! Sapete che non potete avvicinarvi! Ah-!» Yuki sarebbe caduta, se due braccia non l'avessero sostenuta.
«Sta attenta, dovresti fare più attenzione, piccola Yuki.» La voce del capoclasse della Night Class era bassa e dolce. E guardava Yuki con affetto. La cosa non fece altro che irritare ancora di più Zero, che era appena arrivato
«Toglile le mani di dosso, Kuran.» Esordi Zero con un tono glaciale.
Kaname aiutò Yuki a rimettersi in sesto e la lasciò volgendo lo sguardo verso il ragazzo dai capelli argentati. Il suo sguardo era completamente cambiato. Per un istante, lo sguardo di Kaname Kuran era diventato ancora più freddo di quello di Zero, prima di tornare ad essere caldo e accogliente.
«Kiryu-kun, è un piacere vederti»
«No, che non lo è!» Aidoh si mise davanti al suo capoclasse e puntò il dito contro Zero. «Abbi più rispetto per il nostro capoclasse!»
«Va tutto bene, Aidoh. Sembra che Kiryu-kun si sia semplicemente svegliato male.» Disse con voce gentile, scatenando un pensiero ironico in Yuki Cross: "Come sempre".
Una volta che la Night Class ebbe raggiunto l'edificio delle lezioni, la folla si disperse e Zero strinse Yuki a se, che lo guardò con aria interrogativa. «Quel Kaname Kuran... Quanto lo odio.»
Giunti all'ennesimo turno di guardia, Zero se ne stava tranquillo sul soffitto dell'accademia a guardare la luna, quando sentì una presenza atterrare vicino a lui. Si voltò e vide Aidoh Hanabusa. «Che cosa vuoi? Gli studenti non hanno il permesso di girovagare di notte.»
«Kaname-Sama ti vuole parlare, Kiryu.»
«Dì al tuo "padrone" che se mi vuole parlare dovrà venire lui. E stare attento che non gli spari addosso con la mia Bloody Rose.» Aidoh ringhiò, con gli occhi rossi, ma lasciò perdere e andò a riferire a Kaname.
Zero si era addormentato nel frattempo, aveva l'aria tranquilla di un bambino mentre dormiva, ma non c'è l'avrebbero avuta a lungo.
Essendo addormentato, sentì troppo tardi la presenza di qualcuno che si avvicinava a lui pericolosamente, e aprendo gli occhi, vide una mano che gli copriva bocca e naso con un fazzoletto, poco prima di precipitare nell'oscurità.
Quando si svegliò si sentiva indolenzito. Mise a fuoco con un po' di difficoltà la stanza in cui era. Era scura, con le tende chiuse e solo delle piccole luci sui muri a fare penombra. Provò ad alzarsi, ma nel farlo sentì un rumore tintinnante. Si guardò i polsi e si accorse di essere incatenato, proprio come quella volta nei sotterranei, ma sta volta era steso su un letto con lenzuola rosse come il sangue. «Che cazzo-?!» Provò a liberarsi, ma sulle catene e sul muro c'era disegnato il simbolo che lui stesso aveva sul collo, e ciò gli impediva di spezzarle.
«Fossi in te non mi agiterei troppo, Kiryu-kun.» Kaname Kuran era entrato nella stanza talmente piano, che non lo aveva neanche sentito. Proprio come un predatore che si avvicina alla sua preda, e prima che essa si accorga di lui, è troppo tardi.
«Kuran!» Ringhiò Zero. «Che cazzo significa questo?! Liberami subito!» Kaname si avvicinò al letto con una lentezza e una sensualità snervanti.
«Mi dispiace, ma non posso farlo.»
«Che diamine stai dicendo?! Ti ho detto di liberarmi subi-» Il purosangue gli afferrò il viso con una mano, stringendo la presa sulla mascella e lo guardò negli occhi avvicinandosi pericolosamente al suo viso. Quelli del moro erano di un rosso acceso, intrisi di rabbia, quelli dell'albino erano confusi e irritati.
«Nessun cane deve permettersi di parlare o rivolgersi male al proprio padrone.» Zero lo guardò con una tale rabbia che stava quasi per impazzire, ma la sua vicinanza e il suo sguardo dominante lo fecero vacillare, per cui tacque. «E via quello sguardo. Dovresti essermi grato per essere ancora te stesso» Gli lasciò il viso.
«Che cosa vuoi, Kuran?» Gli uscì un mezzo ringhio, e Kaname si oscurò ancora di più.
«A quanto vedo dovrò addestrarti per bene, se voglio renderti docile.» C'era minaccia nella sua voce.
«Che cazzo stai dicendo?! Liberami prima che ti dia un calcio su quella faccia da stronzo che ti ritrovi!» Gli occhi del purosangue brillarono di rabbia.
«Molto bene» Si mise sopra Zero, sovrastandolo con il suo corpo. Zero deglutì, sentendosi improvvisamente troppo piccolo e indifeso senza la sua arma, ma il suo sguardo non vacillò mentre guardava Kaname dritto negli occhi. Quest'ultimo gli prese nuovamente il viso con una mano e lo baciò. Il ragazzo dai capelli argentati sgranò gli occhi serrando le labbra e i denti, mentre si agitava sotto di lui per fare in modo che si staccasse. Ma questo non fece altro che aumentare la rabbia di Kaname. Gli strappò la camicia di dosso, facendo saltare dei bottoni, e si avventò sui suoi piccoli bottoncini rosa.
«No! Fermo!» Il purosangue stringeva Zero con un braccio intorno alla sua vita, mentre leccava, mordeva e tirava il bottoncino rosa del ragazzo sotto di lui, che si agitava costantemente. Morse. Forte. Mandano i canini in profondità, facendo bloccare Zero con gli occhi sgranati. Kaname non bevve ma si limitò a leccare i fori prima di passare all'altro bottoncino e fare esattamente le stesse cose, sotto i gemiti trattenuti di Zero, che sentiva i pantaloni divenire sempre più stretti, mentre nel cuore gli saliva una sensazione di umiliazione e imbarazzo. «Fermati... Kuran... Ti ammazzerò se continui...» Il moro si tirò su, e gli strappò via i pantaloni senza sforzo. «Vuoi già smettere, Kiryu-Kun?» Disse mentre gli baciava una coscia, e ci lasciava un segno rosso. «Abbiamo appena cominciato.»
Kaname torturò Zero per lungo tempo. Con la lingua, con la bocca, coi canini, con le mani... Non ci fu zona che non toccò e non stimolò. Tranne la parte bassa del ventre, che non toccò minimamente. Zero gemeva e tremava sotto di lui, incapace di poter fare qualsiasi cosa, incatenato com'era. Il suo viso era rosso e gli occhi languidi per il piacere e lo sforzo di sopportare. «Non c'è niente che vorresti dire, Kiryu-Kun?» Zero aprì la bocca per parlare, ma era mezzo impaurito e dovette farsi coraggio per far uscire le parole. «Ti prego... Basta...» Kaname parve soddisfatto.
«Ti sei fatto più docile?» Addolcì la voce. «Molto bene... Inizi ad imparare. Ma non abbiamo ancora finito» Gli sfilò i boxer, mettendo in mostra la sua erezione.
«No! Fermo! Che vuoi fare?!» Il purosangue gli accarezzò dolcemente il viso. «Sei spaventato, Kiryu-Kun?» Il ragazzo non ebbe il tempo di rispondere. «Così imparerai a non mancarmi più di rispetto.» La sua voce si fece nuovamente fredda. Si mise a cavalcioni con il ventre sul suo viso e si aprì i pantaloni. «Adesso lecca.» Zero guardò con orrore il membro di Kaname, riprese un po' di coraggio e lo guardò negli occhi.
«Scor-da-te-lo.» Il viso di Kaname si rabbuiò di nuovo. Gli prese il viso con le mani e spinse il membro contro la sua bocca serrata.
«Mi stai facendo incazzare sempre di più» Gli tappò il naso con due dita fino a che non fu costretto, senz'aria, ad aprire la bocca, e il moro ne approfittò per mettere il membro nella sua fessura calda. «Giuro che se provi a mordere, ti scopo con così tanta violenza da distruggerti gli organi.» Zero si sentì rabbrividire e non mise in atto ciò che aveva in mente di fare. «Ora succhia.» Il suo tono non permetteva repliche. Zero abbassò lo sguardo sul ventre del bellissimo ragazzo davanti a lui e iniziò a muovere piano la testa, leccandogli la cappella e fin dove arrivava. «Bravo, così.» Kaname gli mise una mano nei capelli mentre guardava il suo membro venire inglobato nella bocca del ragazzo sotto di lui.
Zero fece del suo meglio. Fece passare la lingua sui nervi e succhiava mentre muoveva la testa. Aveva gli occhi lucidi per sforzo mentre perdeva anche qualche lacrima, e il viso era rosso come il sangue. Kaname trovava quello spettacolo assolutamente magnifico ed eccitante. Gli prese la testa tra le mani e lo obbligò a prendere il suo membro fino in gola, facendo sgranare gli occhi al ragazzo che si sentiva soffocare. Gli scopò la bocca così intensamente fino a riversarsi interamente nella sua gola e riempiendogli la bocca.
«NGHM?!» Zero stava soffocando ma Kaname non aveva intenzione di togliere il suo membro dalla sua fessura calda.
«Ingoia. Ai cani piace qualunque cosa gli venga dato dal loro padrone.» Zero lo guardò male, ma annuì poi, abbassando lo sguardo. Kaname tolse il membro e lui obbedì al suo ordine ingoiando ogni singola goccia che aveva in bocca. «Molto bene... Vedi che sei bravo quando vuoi?» L'albino era troppo occupato a riprendere fiato per rispondergli e l'altro ne approfittò per scendere e mettersi dietro di lui. Lo fece voltare e gli alzò i fianchi in modo che tenesse il busto appoggiato al materasso. Zero si allarmò immaginando cosa avesse intenzione di fare.
«No...! Ti prego, fermati!»
«Il tuo addestramento non è ancora finito. Devi provare ogni singola cosa che il tuo padrone ti farà, se oserai ancora mancarmi di rispetto.»
«AH!~» Kaname aveva inserito due dita dentro di lui e le muoveva con difficoltà.
«Sei parecchio stretto. Rilassati.» Iniziò ad accarezzargli il membro, passando le mani sulla cappella, e facendo gemere il povero ragazzo, che essendo già al limite, venne subito nella sua mano. Il purosangue si portò la mano alla bocca e leccò un po' del suo seme. «Sei davvero dolce, Kiryu-Kun. E sentirti gemere è un vero piacere per le orecchie.» Mandò le dita in profondità e toccò un punto che fece rizzare Zero con un urletto ben poco mascolino, facendo ridacchiare Kaname, che continuò a premere su quel punto, il tanto che bastava a far tornare duro il membro di Zero. Poi tolse le dita lasciando il ragazzo ansimante.
Zero aveva la testa leggera, il respiro accelerato e la mente andata. Il suo petto si alzava e si abbassava velocemente. Non capiva più niente, né come fosse arrivato lì, né cosa stesse succedendo. Poi sentì qualcosa di grosso entrare dentro di lui con prepotenza. Una cosa grossa, lunga e molto dura, che lo fece boccheggiare. «Sembra che ti piaccia il mio membro da come lo stringi, Kiryu-Kun.» Zero cercava di far riempire i polmoni d'aria ma Kaname non gliene diede il tempo, perché prese a muoversi subito a ritmo sostenuto, dando stoccate violente contro il suo punto più sensibile, che fece vedere le stelle a Zero, che non riusciva a controllare la sua voce, facendo uscire gemiti e urli di puro piacere.
Delle goccioline di sudore caddero dal viso perfetto di Kaname, al sedere caldo di Zero. Il moro era concentrato a dare una lezione al suo cane, ma sicuramente non trovava la cosa spiacevole. Dentro, Zero era caldo, accogliente e così stretto che se non fosse stato un vampiro, avrebbe fatto fatica a muoversi. Continuò per un po', finché non venne dentro di lui con un fiotto bollente, che fece venire Zero subito dopo.
Rimasero un attimo fermi, a riprendere fiato. Quando il purosangue uscì dal ragazzo dai capelli argentei, quest'ultimo crollò sul materasso, troppo stanco per muoversi.
Kaname si portò una mano tra i capelli. Si abbassò, girò il viso di Zero e lo baciò, con foga, passione e possesso, giocando con la sua lingua come se gli appartenesse, poi si staccò e lo guardò negli occhi. «Domani cominciano le vacanze di Natale, avremmo tutto il tempo per dedicarci al tuo addestramento, Kiryu-Kun~.»
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