Una pioggia di baci (Parte III)

Fu a quel punto che dovette annullare quel bacio, con totale shock. I suoi occhi erano lucidi -Io... io sento...-

Lui era poco meno sorpreso di lei, in quel momento -Oh...-

E le piante della camera prima occupata da Viktor si schiusero, rivelando Ares che inizialmente sembrava forse... preoccupato? Poi però, quando li inquadrò, assunse un'aria assassina -Lasciala, adesso.-

Sharlize in quell'istante sentiva solo una gran voglia di piangere... piangere dalla gioia però.

Per la prima volta nella sua vita, sentiva in maniera estremamente chiara i suoi poteri, la propria Aura Magica e soprattutto ogni cosa di naturale che la circondava.

Viktor liberò quindi la ragazza, sbattendo gli occhi con perplessità e fissandola ma chiese al gemello, con fare improvvisamente molto serio -Da quanto sono qui fuori?-

-Da troppo.-

Replicò l'altro, deciso e stavolta Viktor scattò verso di lui, dicendogli -Sto bene!-

E l'altro serrò la mascella, annuendo gelidamente -Sì, lo vedo. E tu torna di sopra, non avevi un fidanzato?- le domandò, liberando la sua stoccata. Lei balbettò qualcosa di incomprensibile in risposta, visto che era del tutto sopraffatta dalla sua nuova sensibilità più che dal gesto compiuto e vide Viktor indietreggiare ancora, dopo averle lanciato un'ultima occhiata -Ciao...- e se ne tornò dentro la camera che si oscurò quando anche Ares imitò il gemello.

Sharlize si volse quindi verso la propria camera e mormorò, verso il proprio telefono. Non lo vedeva ma era lì -Accio telefono-

E in pochi istanti il richiamato la raggiunse, cosa che la lasciò allibita.

"No, no... questo non è affatto normale..." e si mosse quindi sulle scale, muovendosi ai piani superiori.

"Devo dirlo a Darco, lui sicuramente avrà una spiegazione e..."

Ma si fermò in mezzo al corridoio quando si rese conto di cosa era davvero successo.

Si portò le mani alla bocca, con gli occhi sgranati e appoggiò la spalla a una porta "Cosa ho fatto?"

Già, ma soprattutto, perché se ne rendeva conto solo in quel momento?

Possibile che l'emozione di aver risvegliato il suo potere avesse del tutto allontanato la consapevolezza delle sue azioni!?

Erano ormai le quattro del mattino.

Eliza, che aveva continuato a bere in maniera poco responsabile qualunque cosa i vassoi volanti le avevano portato, non si era preclusa la soddisfazione nel lanciare fuori dallo yacht qualche ammiratore troppo perseverante e ora, con sguardo vacuo e poco lucida, stava vagando con lentezza sotto le luci multicolore della pista da ballo. Una volta tuffatasi in piscina aveva continuato a ballare con Bryanna, poi la bella Smith si era spostata con il suo nuovo amico e non aveva idea di dove si trovasse ormai.

Non sapeva nemmeno da quanto la stava cercando, sarebbe potuta essere una mezz'ora o dieci minuti.

"E se fosse nelle camere? Se lui l'avesse portata di sotto?"

Da una parte la cosa la preoccupava, dopotutto lo aveva appena conosciuto, però...

Una parte di lei era convinta che se l'amica aveva bisogno di dare una scossa alla sua vita, forse una notte brava poteva essere anche una soluzione.

"Ma è la sua prima volta, non va bene per niente! Per niente! Come posso aver pensato una cosa simile?!" le ricordò la sua coscienza, mentre i suoi piedi si muovevano verso le scale che andavano sotto coperta. Un vero peccato che ci fosse già chi le stava percorrendo, ma al contrario e non da solo...

Si attaccò alla ringhiera quando incrociò gli occhi verde iridescente di Raul Smith, in compagnia di due ragazze ridacchianti a cui non dedicò alcuno sguardo.

Il vampiro la squadrò da capo a piedi, notando che dall'ultima volta che l'aveva vista, qualche ora prima, si era lasciata andare ulteriormente. I capelli lisci le incorniciavano il viso, l'aveva vista lasciarli liberi poche volte nella vita.

-Andate di sopra, vi raggiungo dopo...- promise lui alle compagne, continuando a fissare la Malfoy che si bloccò quando capì che lui voleva disquisire con lei.

Anche se ci riuscì solo quando ormai il vampiro la stava raggiungendo -Ecco il nostro artificiere... dove vai?-

Le domandò, con fare molto naturale e imprevisto dal suo cervello.

C'erano un sacco di Eliza che le stavano consigliando come rispondere, in varie modalità, ma seguì solo il suo istinto, proprio perché non riusciva a concentrarsi su nessuna di loro... sembravano tutte così arrabbiate, poi...

Sorrise appena, vista la battuta e gli rispose con fare un po' impensierito -Io stavo cercando Bryanna, ecco... ha conosciuto un nuovo ragazzo, credo si chiami... Ian o... Adam oh, no... forse Logan... no, ecco...- e si portò una mano alla testa, scendendo uno scalino per sbaglio dopo un capogiro e tenendosi saldamente alla ringhiera, mentre lui restava immobile a studiarla.

Chissà se si ricordava del loro brevissimo scambio di poche ore prima... sembrava molto confusa.

-Devi aver bevuto roba forte per stare così...- e la vide appoggiare la spalla alla parete con aria provata.

La sentì rispondere -Sì, era roba forte... ora, scusa, io devo...- e scese un altro scalino, ma lui non si spostò e le disse -Bryanna non è qui sotto, ma di sopra, con un Lupo che mi ha già presentato, un certo Adam.- le chiarì, vedendola alzare gli occhi dorati su di lui e sgranarli, annuendo -Oh, quindi... quindi sta bene, giusto?-

-Certamente, bisogna lasciare che si diverta un po'... e che nel caso ci sbatta il muso. Imparerà, presto o tardi.- le disse, vedendola ascoltare le sue parole sagge con attenzione. Certo non aveva mai messo in dubbio la sua intelligenza, ma talvolta dimenticava quanto fosse protettivo e affettuoso con la sorella.

-S-sì... è giusto così.- annuì anche lei, d'accordo e lui incrociò le braccia sul petto, piegando il capo di lato e continuando a osservarla.

Gli occhi di lei si erano fatti decisamente magnetici grazie all'alone nero che li metteva in evidenza e il rossore dato dall'alcol le colorava guance e labbra.

-E allora torna da lei, no?-

Le domandò, vedendola quindi mordersi il labbro inferiore e scuotere il capo.

-No?- le chiese lui, vedendola replicare il gesto.

-Non vuoi stare con gli altri?- e assottigliò lo sguardo dopo quella domanda, incuriosito dal suo atteggiamento.

-Sono tutti impegnati...-

E Raul ammorbidì lo sguardo, intuendo che cosa volesse dire lei -E il tuo d'impegno dov'è? Perché non è qui?-

Lì, la vide assumere un'aria aggressiva, ma non lo stava guardando quindi probabilmente non stava pensando a lui -Perché odia le discoteche.-

Lesse facilmente il suo rancore, così la incalzò -E allora? Preferisce farti venire qui da sola?-

Ma a quella domanda, la vide stringere le labbra e deglutire, per poi liberare un fiato e scandire -Non sono cose che ti riguardano.-

Riuscì a dirgli, risvegliata da un moto di lucidità che sperò non l'abbandonasse nel momento del bisogno.

E Raul stirò la bocca lateralmente, in un mezzo sorriso -Già... in ogni caso, temo di dover interrompere questa piacevolissima conversazione. Alexis sta litigando con Adam e vorrei proprio evitare che qualcun altro venga lanciato dallo yacht.- e sparì nel nulla, lasciando lei allibita.

Era scattata con lo sguardo verso l'apice delle scale, capendo che nemmeno lei poteva permettere che la situazione degenerasse.

Quando Raul riapparve, fu proprio davanti al trio di litiganti.

-Ti ho detto di levarle le mani di dosso! Sacco di pulci!-

-E chi saresti tu per darmi ordini, damerino!? Sparisci o ti scompiglio i capelli!-

Alexis, che aveva sicuramente una struttura più slanciata che forzuta, come invece poteva vantare la sua controparte, davanti a quella beffa, sgranò gli occhi e asserì, minaccioso, mentre cercava di tenere buona Bryanna -Magari il nome "Tortura" ti dice qualcosa? Ah?-

E l'altro alzò un sopracciglio, ben poco convinto -Tortura?? Certo non è un ragazzino piagnone! Se ti spacci per lui è evidente che non hai idea di chi sia!-

E Alexis, che di certo non stava dando mostra di elevata lucidità e presenza di sé, a causa del troppo sangue alcolico in circolo, digrignò i denti e fece per colpire il lupo, ma Raul apparve in quello stesso istante, afferrandolo per un braccio e strattonandolo con forza -Abbiamo finito!?-

Adam vide Bryanna correre al braccio del fratello, con gli occhi lucidi mentre fissava con delusione Alexis -Ma si può sapere che ti prende!?- gli domandò, ormai incredula.

In genere allontanava i suoi ammiratori, era vero... ma certo non in quella maniera violenta! E dire che voleva presentarglielo proprio per fargli capire che era un bravo ragazzo!

Alexis era molto sorpreso, non appena aveva visto Bryanna stretta fra le braccia di quel lupo, uno strano meccanismo si era acceso nel suo cervello, portandolo a raggiungere la coppietta e a separarla... riprendendosi ciò che gli apparteneva.

-Lui... lui è un lupo, Brinn... io sono solo preoccupato, davvero...- provò quindi a dirle, con fare innocente e Raul scandì -Chi doveva approvarlo l'ha già fatto e, in ogni caso, ciò che fa o meno mia sorella, non ti riguarda così da vicino.-

-"Non mi...?!" ma scherzi, Raul?! E se la portasse in una delle camere stanotte stessa, ah?! Credi che riuscirebbe a...?!-

-La ritieni così ingenua da lasciarsi sopraffare dal primo che passa? Farà le sue scelte come tutti, occupando il tempo come vorrà. Come ho fatto io, come hai fatto tu e tutti gli altri. Devi accettarlo, Alexis e fare ciò che è giusto.- ultimò, a quel punto, guardandolo eloquente e molto serio.

Non sembrava arrabbiato e, probabilmente, capiva anche perché.

Del resto, lui e Hazel lo avevano creato insieme, gli avevano offerto la natura del vampiro ed erano entrambi legati a lui.

Sapeva che, nonostante le sue azioni, il suo intento era buono... e forse, le sue motivazioni più profonde di quanto non si pensasse.

Alexis non appariva affatto soddisfatto davanti a quelle parole ma indietreggiò ancora, mentre Raul faceva cenno alla coppia di allontanarsi.

Bryanna parve un momento indecisa sul da farsi, visto che a fatica riusciva a guardare Alexis in quello stato, ma sapeva anche lei che era giusto così, infondo.

"Devo smetterla di farmi sensibilizzare da lui, altrimenti... non andrò mai avanti."

Sentì la mano del lupo sulla schiena e si volse verso di lui, avvicinandosi e sentendolo porre il proprio braccio sulle sue spalle, avvicinandola a sé -Andiamo a sederci, bambina...- e se la portò via, mentre gli occhi tristi di Alexis li seguivano.

Raul ne osservò con attenzione ogni reazione e gli disse, glaciale -Devi smetterla di starle alle calcagna, Alexis. Non merita di rimanere sola e infelice solo perché tu sei ingiustificatamente così geloso.- sostenne, vedendolo diventare rosso e chiedergli, di nuovo ferito e preso dalla rabbia -Io la renderei infelice, dunque?! Ma cosa dici!? Vederla sorridere è la mia più grande gioia! Cazzo! Lo sai benissimo, Raul!-

-Ma non è abbastanza. Non puoi approfittare della sua incapacità di scontentarti.- gli disse, vedendolo storcere un momento la propria espressione, confusa e capì che probabilmente per un ubriaco era un po' troppo articolata come replica -Non riuscirà mai a darti un no assoluto. E' per questo che devi essere tu quello che la deve lasciare andare.-

Ultimò, vedendolo deglutire mentre gli occhi gli si arrossavano, stava per mettersi a piangere.

In quel momento anche Eliza si palesò, aveva assistito a tutta la scena, avrebbe voluto intervenire a sua volta ma Raul aveva agito meglio di quanto non avrebbe potuto fare lei, in quello stato.

I due le lanciarono un'occhiata ed Eliza, vedendo lo stato in cui si trovava Alexis, capì che si sentiva davvero rifiutato -Non devi preoccuparti, Alex. Adam è stato messo in guardia da tutti noi. Anche da Rich... ma nessuno si è permesso di dividerli. Sembra un bravo ragazzo... dobbiamo dargli una possibilità-

-Avrà questa e tutte quelle che Bryanna deciderà. Con questo, ritengo l'argomento chiuso. Se riesci anche a non intrufolarti nel suo letto una notte sì e una no, è anche meglio.-

Alexis rimase allibito davanti alle sue parole e schiuse la bocca, vedendolo voltarsi e fare per andarsene, ma Eliza decise di ammorbidire l'imposizione. Raul non doveva aver notato quanto fosse profondamente provato il povero Alexis.

Adorava Bryanna, lo sapevano tutti, erano cresciuti insieme, sempre appiccicati... non lo si poteva allontanare così bruscamente da lei.

-Alex, sai che Bryanna ti adora ma se dovesse trovarsi un ragazzo non andrebbe affatto bene che tu e lei...-

-Ma lei non ha un ragazzo! Si è solo limonata un fottuto sacco di pulci! Che sapete benissimo come si comportano con le donne! Possibile che solo io la veda in questo modo!?-

-Stai insistendo?- domandò presto innervosito Raul, che dava a entrambi le spalle e preferì accendersi una Magh, in quel momento.

Alex lasciò cadere le spalle e scosse il capo, non capendo perché uno dei pochi che riteneva vero amico, dal nulla, lo stava trattando in quel modo.

-Non ti stiamo certo dicendo di non vederla più o altro e, scusami, ma nemmeno i vampiri sono noti per essere gentili con le ragazze!- sottolineò la Malfoy, vedendo l'altro arrossire e fare per rispondere, sentendo in sottofondo Raul sbuffare, infastidito.

Eliza quindi rincarò la dose, sollevata nel sentire la propria lucidità farsi più attiva, in quel momento di bisogno -Vogliamo solo che tu smetta di farle inutili pressioni, tutto qui. Lasciare che trovi una persona con cui essere felice. Ha bisogno di un fidanzato. Non... di un migliore amico.- ultimò, a quel punto, guardandolo eloquente e vedendolo finalmente capire, forse.

Alex si morse il labbro inferiore e guardò il pavimento. Lui non aveva mai sentito l'esigenza di una fidanzata... e aveva dato per scontato che nemmeno lei l'avesse. Quando passavano il tempo assieme gli sembrava sempre così felice...

Non aveva mai notato che sentisse la mancanza di qualcosa, insieme a lui, né che potesse ritenerlo un intralcio alla sua felicità.

Aveva creduto di avere il diritto di parola nelle sue scelte... ma non era così. Sì, questa era una cosa che doveva sicuramente capire.

Si passò una mano fra i capelli e a quel punto decise di andarsene, era molto stanco.

Raul espirò sonoramente il fumo nero, levandosi il peso di quella conversazione di dosso. Era ancora sensibile ai sentimenti dell'amico, ma non erano paragonabili a quelli che sentiva per sua sorella.

Alexis doveva ringraziare che lo aveva creato, altrimenti nessuna lacrimuccia l'avrebbe fermato.

Non credeva che si sarebbe impuntato in quel modo, probabilmente perché non credeva fosse così possessivo, era un atteggiamento ambiguo per lui... e certo sua sorella non poteva affiancarsi con uno dai sentimenti nebulosi come i suoi.

Si allontanò, lasciando Eliza non meno pensierosa di lui e non meno sorpresa davanti alla spropositata reazione di Alexis, notoriamente un tipo piuttosto tranquillo e pacifico.

Negli anni era diventato sicuramente un po' snob, soprattutto quando lo si vedeva inserito in un contesto sociale che non era famigliare, dove mostrare quanto si era eleganti e superiori, come ogni buon vampiro di buona famiglia doveva essere, era alla base di ogni comportamento. Forse si era lasciato trascinare da quel mondo, che lo aveva reso un po' superficiale e poco interessato all'autoanalisi, alla maturazione personale, alle responsabilità dei propri pensieri e delle proprie azioni.

Il divertimento occupava buona parte delle sue giornate e, per come aveva vissuto suo padre, dopo tutto, poteva anche starci ma... forse si stava rendendo conto che non tutti coloro che circondava e che amava davvero, avrebbero potuto aspettare il suo momento ludico. Forse loro sarebbero andati avanti... e lui? Lui che avrebbe fatto?

Eliza continuò a osservare il ragazzo, dispiaciuta nel vederlo così sconcertato da tutto ciò che era successo quella sera. Si sapeva che da quando era bambina, era certamente cambiato esteriormente... ma interiormente rimaneva sempre lui, un ragazzo capace di ragionamenti e pensieri molto razionali e responsabili. Pensieri che erano sempre presenti ma che per lui sarebbero valsi solo quando si sarebbe deciso a prendere in mano la propria vita.

Per quanto vederlo in quello stato le dispiacesse, visto che gli voleva molto bene, sapeva che la sgridata che aveva ricevuto era stata la cosa migliore, perché anche lui, come Bryanna, forse aveva bisogno di una bella strigliata. Soprattutto se uno dei due non era davvero soddisfatto di ciò che fino ad allora aveva ottenuto.

A poppa c'era chi, come Hazel e Hayden, stava tornando a sdraiarsi sui comodi divani, dopo aver messo a nanna Skarlet e Rich che, come ogni buona volta, si erano addormentati mentre si baciavano.

-Meno male che ti è venuto in mente di smaterializzarli, altrimenti sono sicura che Falko avrebbe gettato Rich in mare!-

E Hayden se la rise, baciandole la nuca e annuendo -Beh, l'importante è che ci siano le prove di questo bacio, almeno stavolta! Monica mi piace, sembra proprio una tipa sveglia, vero??- le domandò, vedendola annuire subito e dirgli -Sì, e poi hai visto che carini? Appena Eliza ha fatto salire quelle stupende comete dal mare, si sono subito baciati!-

E, dopo una breve passeggiata, si gettarono su una delle poche poltrone reclinabili, lei sdraiata al suo fianco ma ruotata verso di lui, che le rispose -Sì, è vero, ma noi siamo molto più carini...- sostenne, compiaciuto, non vedendola arrossire quando prese ad accarezzargli il torace e scandire, con non meno boria di lui -Beh, sì... noi siamo perfetti, cavolo.-

E l'altro se la rise sonoramente, chiaro segno che non era affatto lucido -Puoi dirlo forte...- e le afferrò il capo, intimandola ad avvicinarsi e baciandola sulle guance, vicino alla bocca. Mentre lo faceva e la sentiva ricambiare, la sua espressione mutò lentamente, portandolo ad afferrarle il viso e a guardarla con rinnovata intensità... e una disperata paura -Sta finendo, Hazel. Tutto questo sta per finire...-

Sentendolo parlare in quel modo, lei sgranò lentamente gli occhi, scuotendo il capo -No, no... non voglio che parli così... non oggi...-

-Ma è la verità, io fra poco mi sposerò e... e se tu non... non mi resterai vicino...-

-Smettila, Hayden! Non è giusto, cavolo! Non oggi!- ribadì lei, sentendolo baciarla a fior di labbra, mentre gli occhi si arrossavano -Ma non posso tenermi tutto questo dentro, ancora! La paura di... di perderti, Hazel, mi ossessiona... io...-

E scosse il capo, mentre anche i suoi occhi si arrossavano visibilmente, vide quelli di lei lasciar scivolare via le lacrime e, spinto dalla miriade di emozioni amplificate che avvertiva in quel momento, la baciò.

Ma non fu... il bacio di un fratello.

Decisamente no, cosa che non poté che notare Monica, appoggiata alla ringhiera dello yacht mentre chiacchierava con Hernando, l'amico vampiro di Skarlet con cui aveva condiviso i suoi momenti di solitudine sullo yacht. Sharlize le aveva detto che moriva di sonno e che era in una delle camere, quindi di continuare pure a divertirsi... certo non si aspettava di vedere quella scena.

-Che cazz...?-

E lasciò il suo amico, spostandosi piano verso la coppia che si baciava appassionatamente sulla poltrona.

Quel potente gas afrodisiaco che invadeva il locale e si diffondeva verso poppa e prua, aveva davvero avuto tutto quell'effetto?!

Dalla foga con cui si baciavano... sembrava non desiderassero fare altro da tutta la vita.

-Strega.-

Monica per poco non saltò sul posto quando sentì la voce antipatica di Darco Malfoy alle sue spalle. Ormai l'aveva identificata bene.

Si volse di scatto e sentì numerose ragazze nei dintorni parlare di loro "Oh, mamma, ma quanto è bello?!"

"Davvero! A me non ha nemmeno guardato, come può anche solo avvicinarsi a quella rana!?"

"Ma infatti, un'insulsa strega poi...!"

La suddetta strega lanciò delle occhiatacce verso le tre ragazze che, lontano da loro, la stavano commentando.

Ma non avevano niente da fare?!

Si era accorta varie volte che i suoi sensi si erano decisamente acuiti quella notte, di rado le succedeva, ma solitamente non era molto lucida, quindi probabilmente dipendeva dall'effetto collaterale di qualche bevanda magica, forse era una forma di reazione allergica... certo lei non poteva saperlo.

-Che vuoi?!- gli domandò, assottigliando lo sguardo e alzando il mento. Se sperava di intimidirla stava fresco.

Calpestava l'orgoglio di demoni e mezzodemoni spocchiosi tanto e più di lui dalla mattina alla sera.

A Darco ovviamente indispose la sua reazione. Come si permetteva a guardarlo in quel modo?

Sicuramente era solo ubriaca, quindi doveva semplicemente risolvere quel piccolo intoppo della serata.

Alle sue spalle, Hayden e Hazel ora erano stretti in un forte abbraccio, singhiozzanti entrambi e levò una mano su di loro che, davanti alla sorpresa di Monica, si addormentarono in quella stretta.

-Seguimi...- le disse, lasciandola piuttosto perplessa. Sembrava serio stavolta, che voleva?

La divertì però vedere come le ragazze fra cui lui passava per muoversi verso la punta estrema del retro della nave, si voltavano e subito liberavano i loro commenti lascivi.

Era così bello?

"Bastasse quello..."

-Quei due sono fratello e sorella, non è normale che si bacino in quel modo.-

Osservò logicamente, sentendolo presto replicare, saccente -Non hai argomenti, non c'entri niente con noi... per cui astieniti dal giudicare.-

Lei arrossì davanti a quella risposta, che certo non era campata per aria. Era in quella famiglia da molto poco tempo, non poteva conoscerne le esatte dinamiche.

Lo vide quindi voltarsi e appoggiarsi alla balaustra, sentendola scandire, mentre lo guardava con serietà -Questo è vero, ma se si amano perché si comportano come fratello e sorella?-

Lui le tese la mano, notando lei scendere a guardarla con stizza. Non si fidava istintivamente di lui... quegli occhi volubili le lanciavano messaggi ambigui.

-Per essere una che la dà via come se non fosse la sua, sei stranamente diffidente... avvicinati.- scandì, iniziando con due insulti che la infastidirono e ultimando con quell'invito, la cui attrattiva era amplificata dal modo in cui ora la guardava, morbido... caldo.

Sì, sapeva quali espressioni utilizzare per blandire le donne...

-Sto bene dove sto, visto che sei così prodigo di complimenti.- e stavolta fu lei a offrirgli la sua occhiata calda, addolcendo la piega dei grandi occhi scuri nella notte e inclinando persino il capo di lato, apparendo tenera.

Darco la fissò semplicemente, dovendo ammettere che non si aspettava quella reazione da lei. Era solo una streghetta, dopotutto, ma doveva essere così egocentrica che probabilmente solo con chi non la contraddiceva andava d'accordo.

Un'identità molto piccola e immatura, dunque.

-Non lesino complimenti a chi non se li merita. Sei arrivata da due ore in questa famiglia e ti permetti di dare giudizi, oltre ad aver estorto una Passaporta per casa mia, perché con ogni probabilità una tua non ce l'hai, sbaglio?-

Diede quindi la sua stoccata, vedendola accusare la ferita con faccia di marmo, vedeva però la sua gola tremare, la sua mascella serrarsi e la sua fatica nel rimanere impassibile.

Non era il primo che glielo diceva... anche se probabilmente nessuno era stato così veloce.

Per lui era stato un ragionamento elementare. Se le avevano addirittura regalato una Passaporta, il motivo poteva essere solo quello.

Sempre inaspettatamente però, la vide rilassare i muscoli -C'è chi ha la bacchetta... ma non i poteri.-

E lì, la stoccata la diede lei, una provocazione bella e buona a lui che aveva una famiglia ma che non se l'era goduta.

Decisamente si stava prendendo troppe libertà con lui ed era meglio cancellare quella spiacevole conversazione dalla sua testa, o l'avrebbe gettata in mare... ma non l'avrebbe fatta più risalire.

-Avvicinati.- scandì a quel punto, con decisione, usando il Potere del Domatore su di lei. Si era decisamente stancato.

Monica non poté che lasciarsi dominare da quella magia che la portò a muoversi proprio a pochi centimetri dal suo torace.

La mano di Darco raggiunse dunque il suo volto, afferrandolo con poca delicatezza e vedendo gli occhi di lei saettare su di lui.

Finalmente leggeva ciò che ci sarebbe dovuto essere sin da subito... la paura.

La mano libera si mosse verso la sua fronte, su cui venne piazzato solamente il palmo, poi sentenziò -Oblivion.-

E con violenza l'Aura Magica del Malfoy penetrò nella mente della giovane strega, andando alla ricerca degli ultimi ricordi che avevano visto Hazel e Hayden rotolarsi sulla poltrona. Li strappò via, senza alcuna delicatezza e avrebbe urlato se lui con l'avesse tenuta per la parte inferiore del viso sin da subito, tappandole la bocca.

Vide gli occhi sollevarsi, divenendo quasi bianchi e iniziare a tremare mentre utilizzava il ricordo di lei, molto più chiaro del suo, per andare alla ricerca della medesima immagine nelle menti degli altri abitanti dello yacht.

Portò via anche a loro quel ricordo, ma certo con molta più delicatezza, quindi nessuno parve quasi dolersene, visto che a nessuno era interessato davvero.

Liberò dalla sua presa la ragazza, solo quando le portò via anche ogni ricordo della loro spiacevole conversazione, ovviamente.

Poi se ne andò, vedendola crollare a terra, svenuta.

Molti invitati ormai se n'erano andati, o erano di sotto a dormire. Erano quasi le cinque e la festa era ultimata... finalmente.

Raggiunse Hayden ed Hazel, sedendosi davanti a loro.

Quel giorno si erano lasciati sopraffare dai forti sentimenti che provavano l'uno per l'altra, ma era stato solo a causa del contesto in cui si trovavano. Non si erano lasciati andare in alcuna dichiarazione amorosa e qualunque cosa avesse detto Hayden, se il giorno successivo si fosse svegliato e avesse rivelato di aver detto quelle cose solo perché poco lucido... Hazel ne avrebbe sofferto troppo.

Secondo lui Hayden amava davvero Hazel, ma era con ragionevolezza che doveva accorgersene, non a causa di una stupida sbornia.

Non voleva rischiare che l'indomani, davanti all'ennesimo rifiuto anche davanti al moto d'amore che avevano avuto, lui la rifiutasse ancora... infrangendo definitivamente le speranze della ragazza. Doveva fargli capire chi era davvero la persona più importante per lui ed era bene che la cosa avvenisse senza l'ausilio dell'alcol o di sostanze stupefacenti.

Per questo aveva cancellato completamente loro la memoria di quel momento, sostituendolo con chiacchiere confuse che si erano risolte nel sonno di entrambi.

Spazio autore:
Eccomii, spero tanto che vi sia piaciuto!!
Il prossimo sarà martedì!!

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