Una bestia in gabbia (Parte II)

Tom invece assunse un'aria scontenta -Eppure mi era parso di essere chiaro, via messaggio.-

-Sì, sì... limpido come il fondino del mio water. Hazel non fa colazione??-

-Hazel e Skar sono da Raul.- lo informò Darco, mentre osservava come abilmente, il Reale, stava cambiando argomento.

-Ah, certo...- commentò il bruno, alzando ambedue le sopracciglia come uno che la sapeva lunga. Quando poi vide Tanya allungare la mano verso un cupcake però, fece esattamente la stessa cosa, ma ben più rapido di lei, rubandoglielo sotto il naso e portandolo rapidamente alle labbra -Certo però che nell'evenienza potevi anche metterne qualcuno al sangue, non puoi mai sapere quando un bel tipo come me può venire a scroccare la colazione.-

Stabilì offeso verso Tom che appariva sempre più annoiato vedendo poi la moglie cambiare bersaglio -Me ne rammarico.-

-Bravo, rammaricatene.- sottolineò il bruno che quindi spostò lo sguardo sulla velata protagonista della situazione -Allora, Potter... sembra che la tua bambina cattiva sia rinsavita...-

E la rossa fece spallucce, rispondendogli -Sì, sembra così.-

-E tu non hai intenzione di andare ad appurarlo, vero?- le domandò poi, lapidario, vedendola arrossire appena e scuotere il capo, però -No.-

-No, naturalmente.- le fece eco l'altro, mentre Darco interveniva, atterrito -Non potete farlo, anche perché non sapete dove...-

-Tu sta' buono.- lo zittì però il padrino, tornando sulla rossa e guardandola eloquente. Tanya sospirò e fece spallucce, storcendo la bocca visto che non sperava di dover affrontare quell'argomento -Ci ho pensato non appena Tiara mi ha detto che volevano tirare fuori Eva dall'Oblio, ma quando mi ha detto che non voleva ancora venire qui... mi son detta che insistere non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione. L'unico modo perché io mi senta peggio di così... è sentirmi rifiutata, anche da lei.- ultimò, stavolta irrigidendosi e non vedendo il figlio sgranar gli occhi, sentitosi presto colpito dalle parole della madre.

Infatti fu il primo a parlare -Mamma, non ti ho mai rifiutata in quel senso, io volevo solo...-

-Tutti e tre l'abbiamo fatto, seppur a modo nostro... e sai che non smetterò mai di colpevolizzarmi per averti abbandonata.- intervenne però il marito, che vide la donna con sguardo basso ma serio, verso la propria tazza di tè -Non è con l'intenzione di ricordarvi i vostri gesti che l'ho detto, ma solo per farvi capire che ho delle motivazioni, le ho sempre, anche se non sempre vi hanno convinti.- e levò gli occhi azzurri su Dorian, stavolta, certo quello meno colpito in quel momento e lei ultimò -E che non posso essere felice di questa situazione, ne ho tutto il diritto, diamine.- e si fermò, mentre le labbra iniziarono a tremare -Come ho tutto il diritto di volerla qui...- e proseguì mentre gli occhi le si velavano e la voce si spezzava –Volerla ancora piccola, fra le mie braccia, mentre cerco di farla addormentare... vorrei aver avuto la possibilità di crescerla, finalmente in un clima famigliare diverso da quello che hanno passato Hayden e le gemelle! Vorrei aver avuto l'opportunità di portarla a scuola, di preoccuparmi per lei, avrei voluto che fosse felice...- e si portò il palmo della mano agli occhi, ormai immersa nelle lacrime mentre contagiava il marito, slittato presto accanto a lei con le sedia, trascinandola nel suo abbraccio -E invece... invece è andato tutto male... tutto quanto! Ha aspettato secoli per venire al mondo! E l'unica cosa che ha ottenuto è stata... l'infelicità più assoluta!!- ultimò, in lacrime, nell'incavo del collo del marito mentre Dorian si era sporto verso i due e le stava accarezzando un ginocchio e la coscia, pensieroso, ora con decisamente meno voglia di punzecchiarla per farle alzare il mento.

Il figlio provò quindi a rasserenarla -So che in questo momento non te ne importa molto, ma abbiamo l'eternità per...-

-L'eternità non fa recuperare certi momenti, Darco! E' inutile che continuiate a ribadirmi questa idiozia! Non saprò mai com'è stato il tuo primo esame, come è stata la tua prima ragazza, se ti sei mai innamorato e nel caso come ti sei sentito! Come non potrò mai insegnare ad Eva a parlare, a camminare, a fare le sue prime magie, non so se ha mai avuto degli amici o degli amori... sono delle prime volte che non possono tornare indietro! Magari fra cent'anni sarà qui e ci vorremo tutti bene, ma mi sarò comunque persa la vostra infanzia e anche se il mio menefreghismo ti è stato utile, non potrò mai perdonarmi per avertelo lasciato fare! Va bene!?-

Darco la stava ormai guardando a bocca schiusa, capendo forse solo in quel momento quale enorme sforzo aveva dovuto fare una creatura angelica come sua madre per lasciarlo andare così piccolo.

Strinse i denti, abbassando appena lo sguardo mentre era proteso verso entrambi i genitori.

-Le scelte che abbiamo fatto sono state le più giuste, per questo le più sofferte, Tanya. E questa inquisizione gliel'abbiamo comunque già fatta.- intervenne a quel punto Tom, mentre la moglie chiudeva gli occhi, stanca.

-Non è stato con l'obbiettivo di scontentarvi che me ne sono andato. Volevo solo essere certo che avessimo tutti la nostra vendetta ed ero sicuramente quello più predisposto caratterialmente e magicamente a fare ciò che andava fatto. Se pensate che non abbia mai sentito la vostra mancanza, lì, da solo, vi sbagliate di grosso.- ultimò poi Darco, mentre anche i suoi occhi si illuminavano, cosa che ovviamente contagiò la madre -Beh non era affatto necessario!-

-Certo che lo era, maledizione! Lo era, mamma! Sei tu che continui a raccontarti questa di idiozia! Se Eva è libera non è certo perché è riuscita a scappare, ma perché al Titano non serviva più! Ci hai pensato a questo!? Sai che cosa potrebbe significare?!-

E Tom sospirò sonoramente, ora spostando lo sguardo mentre la madre aveva gli occhi sgranati, atterrita.

No, non ci aveva pensato, ovviamente.

Non lei.

Dorian incrociò le braccia sul petto e si poggiò alla sedia -Pensi che sia riuscito a rendersi immune al sangue del demone?-

-Se potesse, sarebbe la fine. Non avremmo nessuna arma contro di lui.- tagliò corto Tom, mentre Darco poggiava la spalla alla propria sedia -L'unica cosa in grado davvero di opporsi a lui, sarebbe la magia del Puro di Cuore... e nessun altra.- spiegò il ragazzo, che continuò verso la madre, eloquente -E certo non mi sarei potuto concentrare anche su quella se non fossi rimasto chiuso in Accademia per tutti questi anni.-

Tanya annuì a quel punto, spostando altrove lo sguardo, era evidente che non era d'accordo né col padre, né col figlio, visto che secondo lei le cose potevano essere gestite diversamente e, nel guardare altrove, si rese conto del piede di Dorian che le stava sfiorando la caviglia.

Scese a guardare il Reale e lo vide guardarla divertito, con vaga malizia negli occhi.

La stava palesemente prendendo in giro, anche se non riteneva affatto di sbagliare.

Lo vide però tenderle la mano, inaspettatamente e si chiese se era o meno una trappola.

Ma lui la incalzò e Tom mugugnò lamentoso vedendola accettare l'invito -Ehi...-

Dorian si trascinò al petto la donna e lei ne approfittò visto che era abbastanza raro vederlo così affettuoso.

-Come di rado avviene, sono d'accordo con te, Tontolina.- asserì il bruno, baciandole la fronte e vedendola alzare il viso verso di lui che la inquadrò, era sulla sua spalla -Sei serio.- constatò la rossa, quasi atterrita dalla novità e Dorian spostò lo sguardo sui suoi capelli, accarezzandoli -L'Accademia ti ha reso sicuramente un bambinone superdotato e superspocchioso...- iniziò e, anche se non lo stava guardando, Darco capì che ce l'aveva proprio con lui -Ma l'avrebbe fatto anche se fossi stato più affettuoso, se avessi mai risposto a qualche messaggio della buona notte, se fossi venuto a una decina di compleanni all'anno, piuttosto che a due soltanto. Ti saresti organizzato e avresti gestito le cose al meglio. Per lei avresti dovuto.- e fu solo lì che guardò severamente il ragazzo che arrossì e strinse le labbra, per poi scandire a denti stretti -So già che avrebbero avuto da lamentarsi lo stesso.-

-Questo è certo- convenne rapidamente con lui il Reale -Ma non avrebbero avuto ragione a farlo. Sei stato stupido. Se avessi agito d'astuzia, a quest'ora avresti ragione. Dopotutto, non sei poi così furbo quanto pensi... non quanto me, sottointendo.- e ghignò malevolo, sapendo di non stare sottointendendo proprio nulla, visto che l'aveva appena palesato. Scese a mordere la guancia della sua Tontolina, che mugugnò scontenta -Ehi!! Tieni i canini a posto!-

-Ma con tutto questo rosso mi hai stuzzicato!-

-Che scemenze!-

-Non ferirmi così...- e la strinse più forte, mentre le stampava nuovi baci sulla guancia.

Darco aveva così abbassato lo sguardo, non sapendo proprio cosa dire in quel momento. Non avevano idea di cosa avesse passato, quanto era stato male e per quanti anni era stato inavvicinabile a causa dei suoi problemi col potere. Non sapevano quante volte, ai compleanni o alle feste di Natale, aveva dovuto fingere per tutto il tempo di stare bene. Mentre dentro si sentiva morire.

Ma appesantirli di quelle informazioni, far sapere loro che non c'erano stati e che le aveva superate non grazie a loro, visto che comunque non avrebbero potuto aiutarlo, li avrebbe fatti soffrire ancora di più.

-Dove andiamo a cena, stasera?-

Domandò quindi a voce bassa Dorian, all'orecchio della rossa che fece spallucce, guardando quindi Tom -Per me è uguale.-

Il biondo li guardava silenziosamente, mentre Dorian corrucciò lo sguardo -Non starai cercando una sua approvazione, non è invitato.-

E l'altra storse la bocca, guardandolo scontenta -Inizieresti a prendermi in giro dopo mezz'ora, non uscirò da sola con te.-

-Ma quando mai? Lo sai che lo faccio solo per le apparenze... altrimenti potrebbero scoprirci...- ultimò, sussurrandole all'orecchio, cosa che le fece venire i brividi, anche se la divertì vedere il marito storcere la bocca -Beh, allora non dovresti dirlo a voce alta... non voglio che ci rovinino il gioco...-

Gli disse lei, voltandosi a guardarlo e vedendolo sfiorare il naso col suo, mentre le sussurrava, ormai a fior di labbra -Nessuno lo farà, di questo non dovrai mai preoccuparti, Tontolina.-

La Potter gli lanciò un'occhiata più seria stavolta, leggendo fra le sue parole e capendo che stava sottolineando che nulla avrebbe potuto infrangere il loro legame così speciale. Le fu di conforto, come sempre e gli stampò un bacio a fior di labbra, facendogli capire che aveva ben compreso il suo messaggio.

A quel punto, Tom, per quanto felice di vederli sempre così legati, decise di intervenire con gelosia -Forza, avete finito con questa noia?-

E Tanya assunse un'aria fintamente sorpresa -Ma è Dorian, non c'è bisogno che reagisci così, amore!! Non stiamo facendo nulla, via!- e si lanciò un'occhiata complice con il Reale che guardò furbo Tom e scese a baciare il collo della donna, ancora sulle sue cosce, mentre il padrone di casa li guardava e commentava -Direi di sì, visto che sono molto geloso del mio migliore amico.-

A quel punto, Tanya spalancò la bocca, oltraggiata, scattando verso il marito che le rifilò uno dei suoi sorrisi compiaciuti, mentre Dorian dava il suo contributo -Non c'è mai un altare quando serve...!-

E Tanya gli pizzicò la coscia mentre Tom scoppiava a ridere -Oddio, non farmici pensare!- e si portò una mano alla faccia, ricordandosi del bacio che gli aveva rubato il giorno del suo matrimonio. Tanya era più rossa che mai, mentre Dorian le impediva di pizzicarlo -Fallo pure, non lo saprà mai nessuno...- e, all'ennesimo pizzicotto, scattò severo verso la donna -E tu continua a strizzarmi e vedrò cosa strizzarti io, fra poco!-

Per cui la vide imbronciarsi e scandire -Adesso me ne vado da mia sorella ed esco con lei ed Evil, stanotte! Così imparate!-

-Nemmeno per sogno! Mia figlia inizia a reclamare storie che finiscono con baci senza lingua, prima di andare a dormire, e sapete che non ne conosco nemmeno una!-

Lì, fu il turno di entrambi i padroni di casa di scoppiare a ridere.

-Precoce la ragazza, eh?- domandò con malizia la rossa, piantandogli l'indice nella guancia -Non vedo l'ora che abbia il suo primo fidanzatino!! Ahahahah!! Sarai uno spasso!-

Dorian storse la bocca, abbastanza infastidito dal suo idillio -Hai finito? Sto per abbassare il ginocchio e far sbattere il tuo grosso fondoschiena in terra.-

-Non è grosso! Maleducato!-

E gli tirò un orecchio, mentre quello le tirava alcuni boccoli, dispettoso.

-Non siete soliti uscire il sabato senza di lei, come pensi di fare? Chiami una babysitter?- domandò Tom, vedendo il bruno voltarsi a guardarlo e scandire -Nessuno sconosciuto entra in casa mia, men che meno in mia assenza.-

Stabilì, facendo spallucce -Lo ordinerò a uno dei miei figli.- stabilì poi, tirannico.

Tanya storse la bocca nel sentirlo -Sei sicuro che sia una buona idea? Sono maschi, non credo siano più bravi di te a raccontare storie della buonanotte.-

E quello dovette purtroppo convenire con lei, che però si accese con una nuova idea -Se vuoi chiedo a Sharlize, non è la prima volta! Forse se Filipp ha voglia possono pensarci loro!- e chiamò mentalmente la figlia.

-Mhh... non sono certo di volerli sapere con la mia bambina, mentre testano le loro improbabili capacità genitoriali... basto già io a sperimentare.-

Ultimò, con notevole autocritica, vedendola roteare gli occhi, divertita -Va beh, è anche possibile che lui sia impegnato con i compagni e ci pensi solo lei! Quando era piccola gliene raccontavo così tante di storielle!- e pensò con malinconia a quei bei tempi, mentre Dorian assumeva un'espressione perplessa.

-Se ha impegni perché non li condivide con la sua fidanzatina adorata?-

-Perché alla fidanzatina stanno stretti i grifoni, giustamente.- stabilì rapidamente la donna, facendo spallucce, vedendo quindi Dorian alzare ambedue le sopracciglia -Ottima idea, allora, fidanzarsi proprio con uno di loro.-

Darco non si era perso quell'osservazione, infatti scattò con gli occhi violetti sul Reale, distraendosi dai suoi altri pensieri. Lo zio non aveva tutti i torti, dopotutto.

Tanya invece guardò storto il vampiro mentre la figlia scendeva le scale rapidamente, sorridendo ai quattro in cucina -Ciao!-

Raggiunse Dorian e andò a salutarlo, non facendo caso al fatto che sua madre fosse sulle sue ginocchia -Ciao, mocciosa...- rispose quello, sempre piuttosto sorpreso nel notare quanto fosse simile alla madre da giovane.

La videro sedersi sul bancone della cucina, mentre notava che Darco stava sfogliando distrattamente un libro -Cosa c'è?-

Tanya spiegò rapidamente alla figlia la situazione, vedendola sgranare gli occhi sconcertata, mentre la madre le sorrideva appena, facendo spallucce -So che è sabato, però... ecco, se magari non avete niente da fare, potevate passare la sera con Noemi. Lo sai che è bravissima, non...-

La ragazza, che in realtà sapeva di avere una serata romantica con il suo fidanzato, la interruppe -Sì, lo so...-

-Si tratta solo di metterla a dormire, magari raccontarle qualche storiella...-

Continuò la donna, con espressione implorante. Sharlize sapeva che Mara e Dorian durante la settimana erano impegnati con il lavoro, quindi Noemi poteva stare con i nonni, ma essendo liberi il fine settimana ne approfittavano per stare con la bimba. Era raro che occupassero il fine settimana in attività che non coinvolgevano la bimba, anche se questa non disdegnava nemmeno trascorrere il tempo a giocare per i fatti suoi. Per avere solo sei anni era abbastanza indipendente.

E poi... non riusciva a capire se sua madre stava cercando di nasconderle il suo sconforto. Sembrava molto tranquilla, anche se i suoi occhi non erano del tutto sinceri. Forse non voleva farla preoccupare. Non era certo solita sconquassare i suoi fine settimana per motivazioni futili, quindi sicuramente quel giorno voleva proprio stare con sua sorella e il suo migliore amico, era evidente.

Il problema era che l'idea non la infastidiva affatto e sapeva, egoisticamente, che non era per lei.

-M-mi dispiace, mamma...- le disse, avvicinandosi a lei, abbracciandola e vedendola poi però sorriderle apertamente e annuire -Axel e Tiara si... si prenderanno cura di lei, per il momento, non dobbiamo... preoccuparci. Dobbiamo darle tempo.- e la guardò convincente, riuscendo a rasserenarla. Forse non era così triste come aveva intuito.

Si mise dritta di nuovo, dopo che la donna le ebbe accarezzato il viso, e tornò al bancone, cambiando argomento e non potendo davvero resistere dal chiedere -Ma... i ragazzi ci sono? Non ricordo più quanto sangue può bere Noemi, prima di andare a dormire...- ammise, anche se non era certo quella la sua curiosità reale. Si era insinuata nella sua mente sin da subito, mettendo rapidamente in secondo piano tutto il resto.

E Dorian intervenne, facendo spallucce -Ares e Vick ci sono, Alexis probabilmente no, anche se ero pronto a infrangere i suoi piani di conquista, stanotte. E comunque Noemi sa quanto deve bere. Se sgarra sa che me ne accorgo e lancio dalla finestra una delle sue tazzine da tè.-

E tutti spalancarono gli occhi, scioccati, scattando a guardarlo -Ma sei crudele!! Dorian!- gli rifilò Tanya, mentre quello storceva la bocca -E' coscienziosa, visto che ha preso dalla parte buona della famiglia. Ne ho lanciata fuori una sola, a dimostrazione... anche se poi Tancredi gliene ha ricomprato sei, esattamente identiche!- lamentò, cosa che stavolta fece ridere Tanya che assunse un'espressione compiaciuta, accarezzandogli i capelli -Ma non sarai geloso??-

A quella domanda, il Reale scattò con noia verso il suo pupillo -Peccato, con i liquidi biologici non le passi più materia grigia??- domandò e l'altro strinse le labbra, compiaciuto -Vorresti insegnarle tu le buone maniere?? Tuo padre mi sembra più adatto...- commentò il biondo e Dorian, a quel punto, guardò Sharlize, ignorando la coppia di disturbatori -Ebbene?? Vuoi rispondere?-

La ragazza, venendo così incalzata dallo zio, mentre si era per un momento isolata, rispose del tutto istintivamente -Sì, non preoccupatevi, ci penso io.- asserì, sorridendo loro e sentendo improvvisamente il cuore iniziare a palpitare.

"Dannazione, calmati! Calmati!!"

Non appena Dorian le aveva confermato che sarebbe rimasta sola a casa sua con Viktor e Ares, i suoi pensieri erano come rimasti intrappolati nel ricordo che aveva di quel pomeriggio inoltrato nel bosco, insieme a Viktor... anche se poi Ares aveva rovinato tutto.

Pensare a quest'ultimo l'agitava ancora di più ma non aveva esitato un solo istante nel rispondere positivamente.

Considerando però la forte emozione, volle allontanarsi prima che qualche vampiro dall'udito sopraffino iniziasse a sentirla senza nemmeno volerlo.

-Torno a studiare...- si eclissò quindi, mentre Tanya le diceva -Immagino che tu possa invitare anche Monica nel caso ti sentissi da sola, anche se ci sono i ragazzi... magari passate una serata voi quattro!-

Propose, positiva e Darco fu il primo a storcere la faccia, ma Sharlize rispose per prima, guardando la madre poco convinta -Mamma, è sabato... Monica ha l'agenda piena di ragazzi con cui deve uscire, te l'ho detto!-

E Tanya se la rise, spiegando a Dorian -Monica è la ragazza che ogni anno soffia il posto da Prefetto a Sharlize, la odiava fino a un paio di mesi fa, poi Hakira le ha costrette a dare gli esami insieme e ora sono amiche!- gli disse, vedendo Dorian sorridere con una falsità desolante -Eee... sono estremamente interessato a questa cosa, continua pure.-

La rossa storse la bocca, scontenta mentre Sharlize se la rise, decidendo di lasciarli e sparire su per le scale.

La sua mente stava già scrivendo un messaggio di scuse al suo fidanzato #Ciao, tesoro. Purtroppo temo che dovremo rimandare la cena... Ho Noemi da guardare stanotte e, visto che faremo un sacco di cose da ragazze, temo che non ti divertiresti, mi dispiace!#

Si buttò sul proprio letto, un po' in ansia e la risposta le arrivò presto, dandole agitazione #Ma come, Lize? Ho prenotato al ristorante e volevo stare stanotte con te, sai che la prossima settimana avremo poco tempo per vederci... non c'è nessun altro che se ne può occupare?#

La infastidì da una parte sentirlo insistere, ma via messaggio non glielo fece notare #La mamma è davvero molto giù, Fill, Eva non vuole tornare a casa. Non me la son sentita di dirle che non potevo, se l'avessi fatto non sarebbe potuta uscire con Mara e Dorian stanotte e poi... non mi chiede mai niente, è una delle rare volte che lo fa. Non farmi sentire in colpa, per piacere.#

Ultimò, aspettando quindi una replica. Il suo cuore palpitava perché per quanto fosse cosciente che stava dicendo al compagno la verità, una parte di lei sapeva che c'era solo un motivo che l'aveva spinta a rispondere senza alcuna esitazione, positivamente.

Si morse il labbro inferiore mentre il suo ventre si contraeva al pensiero di sentire il corpo nudo di Viktor sopra di lei.

Non aveva fatto altro che sognarlo da quel giorno. Il suo sonno era totalmente riposante e risanante ma... al risveglio non riusciva a non pensare al proprio senso di colpa. Fortuna che quel pomeriggio si sarebbe sfogata almeno con Monica, ne aveva davvero bisogno.

La risposta le arrivò dopo qualche istante di ritardo #Scusami, sono stato egoista, non ho minimamente pensato a questa cosa... mi dispiace. Ovviamente mi sarebbe piaciuto passare almeno la notte con te, ma immagino che per controllarla dovrai aspettare che Mara e Dorian tornino.#

I suoi occhi però sgranarono mentre sentiva il senso di vittoria invaderla dopo quei gesti veramente subdoli e inaspettati da una come sarebbe dovuta essere lei.

#Sì, certo...# rispose in rapidità, leggendo la replica successiva #Va bene, capisco... allora nulla. Ci vediamo direttamente a scuola, lunedì. Va bene??#

#Sì, amore. E grazie di essere così comprensivo...# guardò il messaggio e fece per mandarlo, notando che poteva essere già sufficiente ma aggiunse comunque #... ne ho davvero bisogno in questo periodo.#

Lo mandò sentendo una strana amarezza mista a compiacimento nel farlo. Era combattuta... ma prevalentemente soddisfatta. E questo un po' la spaventava.

La risposta fu immediata #Sì, lo so, amore mio. A lunedì, ti amo. <3#

Quando lesse l'ultimo messaggio, il cuore le saltò in gola e lasciò il telefono sul letto, scendendo solo lei e iniziando a camminare per la stanza, portandosi le mani alla bocca -Oddio... oddio...-

"Ma che cosa diavolo sto facendo?!"

Si sedette sul letto, a fatica, cercando di spazzare via dalla sua mente ciò che l'aveva portata ad agire in quel modo.

Le addominali di Viktor, il suo sguardo pieno di promesse, il calore del suo corpo... la sua lingua ardita.

E scosse il capo, incredula, mentre aveva il viso in fiamme "NO! NO! Devo... devo..."

E cosa poteva più fare, ormai? Oltre a rispondere al fidanzato? Ritrattare, dirgli che sarebbe andato con lui, dire a sua madre che non poteva?

Avrebbe potuto... giusto?

"Penseranno tutti che mi sto comportando in modo strano..."

Era la verità? L'avrebbero pensato?

Forse sì, forse no... valeva la pena rischiare?

La risposta sarebbe dovuta essere affermativa, probabilmente... ma non lo fu.

#Anche io, amore mio. A lunedì <3#

Quando Sharlize si mosse verso la spiaggia più prossima alla sua casa, vide Monica che era seduta sulla sabbia, mentre guardava il mare. Le stava dando le spalle.

La rossa era scalza per cui la compagna non la vide quando le si fu ormai avvicinata abbastanza per vedere cosa stesse facendo.

-Wingardium Leviosa... Wingardium Leviosa...-

Aveva in mano il guscio di una conchiglia, trovata sulla sabbia e, senza bacchetta, cercava di farlo levitare.

La rossa assunse un'espressione intristita, nel vedere la bruna così dedita ormai alla cosa mentre però non riusciva a ottenere alcun risultato.

-Ehi...-

La salutò, sentendola scattare indietro, atterrita -Oh! Lize! Mi hai fatto prendere un colpo!- e si levò in piedi, levandosi la sabbia dai jeans aderenti.

La rossa la vide lasciar cadere a terra la conchiglia e raggiungerla con espressione rilassata -Che piani hai per stasera?? Seratina romantica?-

Le domandò, con sguardo malizioso, cercando di non farla inoltrare nel discorso che pendeva nell'aria e che non molto spesso affrontavano.

-Hai avuto qualche risultato con quello?- le chiese la rossa, facendo un cenno al guscio e iniziando a camminare lungo il litorale.

Monica fece spallucce, rispondendole pacata -Ancora no, ma non mi lascio scoraggiare. In un modo o nell'altro ci riuscirò.- stabilì, per poi guardarla eloquente -Allora??-

La Malfoy sospirò sonoramente e infilò le mani nei pantaloni, le tese il cellulare e le mostrò la conversazione con Filipp.

-Ah, va beh... ti dispiace avergli detto di no? Mi sembra che tua madre abbia la priorità, in questo periodo, no?-

-E' così. Ma... temo di non averlo fatto principalmente per lei.-

Spazio Autore:
Eccomiii spero che il capitolo vi sia piaciuto!! La.nostra Lize sembra parecchio provata da questa scelta che ha preso,  chissà cosa ne riceverà! Alla prossima che sarà martedì!! Baciii

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