Nuove minacce (Parte III)
Quando Hazel varcò la soglia della camera di Hayden, quella mattina, spalancò gli occhi quando notò quattro megaschermi che levitavano sopra il letto. C'erano quattro immagini riprodotte su ognuno di questi e le persone che stavano parlando lo stavano facendo in lingue tutte diverse. Il primogenito di casa Malfoy era seduto sul letto e appariva molto concentrato. Stava ascoltando tutti e sedici i telegiornali provenienti da altrettante città del mondo, probabilmente nel rilevare l'attacco della Signora della Morte non appena questo sarebbe iniziato e non quando ormai tutto era già fatto, come sempre.
La cosa chiaramente le diede alla testa -Hayden!!- berciò, severa e il biondino scattò verso di lei, facendo sparire immediatamente gli occhi demoniaci -Ehi...- e mosse la mano, celando i suoi nuovi compagni di stanza con cui lei non avrebbe certo condiviso il letto!!
-Ehi!? Stai ancora cercando quella donna?! Non è te che vuole! L'hai capito o no!?-
Quello arrossì appena e si morse il labbro inferiore, indeciso se parlare o meno -Voglio... voglio affrontarla, Hazel.-
Le sue parole lasciarono lei sconcertata -AH!?- e lo raggiunse sul letto, afferrandolo rudemente per il bavero e vedendolo presto assumere un'aria preoccupata -Capisci che non posso permettere che succeda ancora ciò che è successo quando eravamo bambini!? E se dovesse venire qui? Metterebbe in pericolo Sharlize ed Eva! Ma t'immagini una cosa del genere!?-
-Eva ha fatto fuori il Titano da sola! Hayden!- gli fece notare la vampira, furiosa e lui replicò -Sì! E da allora non ha più usato il potere! Probabilmente è riuscita a farlo solo a causa della forte emozione data dalla nascita! Non possiamo basare le nostre sicurezze su una cosa simile! Sino a prova contraria sono l'unico, oltre a nostro padre, a poter affrontare il Titano e avere la speranza di ucciderlo! Quindi questa donna non può essere un vero problema per me! Non puoi trattarmi come se fossi ancora un bambino, Hazel!- e le afferrò i polsi, guardandola con decisione -Sono uscito dall'Accademia per Domatori a pieni voti, non hai nemmeno idea delle prove che ho dovuto affrontare e di cui non mi sono mai lamentato... ma se sono così sicuro di me, un motivo c'è.- scandì, ora con aria decisa e lei, purtroppo, non riuscì a non trovarlo bellissimo e non meno convincente, suo malgrado.
Rimasero a guardarsi intensamente per un lungo momento, poi lei gli disse, assottigliando lo sguardo carminio -Allora giura che mi porterai con te. Da quando lo spirito di mia madre ha abbandonato totalmente i miei capelli, sono diventata più forte, lo sai. Ora sono in grado di gestire in completa autonomia il mio potere, sfruttando i sensi del Reale, oltre che la sua forza... quindi ho anche io il diritto di esserci.-
Vide il giovane tentennare davanti a quella richiesta ardita e lei ultimò -Se vuoi che io mi fidi di te, anche tu devi fidarti di me. Appena quella donna apparirà di nuovo, prima di correre da lei, dovrai correre da me per prima. Lo prometti?-
E lì, finalmente lo vide annuire appena, anche se non la guardò negli occhi -Va bene...-
Quella annuì soddisfatta e lo invitò a scendere di sotto, avrebbero pranzato con i genitori.
...
Verso le quattro del pomeriggio Hayden, dopo aver fatto compagnia ad Hazel e Skarlet nel sonnellino pomeridiano, aveva deciso di incontrarsi con Raul, a casa sua.
Quando si smaterializzò si sorprese nel vedere Eliza al tavolo della cucina.
Arden, al suo fianco, lo notò per primo e gli sorrise -Ciao, Hayden!-
Eliza si volse sorpresa e il maggiore la raggiunse, baciandole la nuca, e scombussolando i capelli scuri del giovane Smith i cui lineamenti erano stati ereditati direttamente da nonno Gabriel.
-Come procede lo studio? Preparati bene per il Corso di Preparazione ad Hogwarts, è bello tosto, mi pare di ricordare...- e lanciò un'occhiata furba verso Eliza che liberò una risata mesta -Già...-
In quel momento scese le scale Raul, con una sigaretta alla bocca e con, sotto la spalla, Alì.
Hayden si sorprese di vedere la Quarta e le sorrise -Ciao Alì! Come stai?-
E quella assunse la solita aria pacata, sorridendogli impercettibilmente -Bene.- e tornò a guardare Raul che le diede un bacio a schiocco e la vide poco dopo sparire nel nulla, anche se si era prima scambiata un cenno di saluto con Eliza.
Arden vide il maggiore raggiungerlo alle spalle e assunse un'aria annoiata, vedendolo osservare con vago disgusto i suoi appunti colorati -Che vuoi?-
Lo sguardo decisamente inquietante del ragazzo scivolò su di lui anche se per pochi istanti, poi si sollevò su Hayden -Come va?-
E si spostò verso il frigorifero, tirando fuori salumi, dolci e altro cibo, ponendolo davanti ad Hayden e facendogli cenno col mento di mangiare, mentre quello raccontava, spizzicando giusto per non contraddirlo.
-Ho... deciso che voglio andare di nuovo dalla Signora della Morte e attaccarla.-
Il bruno, che sentiva per via messaggio il biondino, seguendo le sue intenzioni e gli aggiornamenti sulla questione, si sorprese nel sentirlo parlare in quel modo e non fu l'unico.
-Come prego!?-
Eliza era scattata come una frusta e, dopo aver chiesto scusa al suo studente, si levò in piedi, raggiungendo Hayden.
Raul nel mentre si fece un panino, chiedendosi perché l'amico non si fosse tenuto per sé quell'informazione.
Se voleva agire per i fatti suoi... adesso poteva stare certo che i prossimi che sarebbero entrati a conoscenza della cosa sarebbero stati proprio i suoi genitori. Anche se nemmeno lui era convinto che fosse una buona idea.
Onde per cui si limitò a guardare e ascoltare i due litiganti, prima di esprimersi.
-Hai sentito molto bene, Eliza. Anzi...- e con un gesto della mano accese la televisione, impostandola sul canale della BBC, che presentava solo e soltanto telegiornali. Se quella minaccia, che stava ormai divenendo mondiale, avrebbe attaccato ancora, sicuramente lì ne avrebbero parlato.
-Mamma e Papà, dopo ciò che è successo l'ultima volta, non vogliono più che tu ci vada! Oltre al fatto che ti sei dimenticato un piccolo dettaglio: non è te che vuole!-
E il Malfoy assunse un'aria annoiata -E secondo te perché non vuole me? Guarda caso, oltre a nostro padre, sono l'unico che può uccidere un Titano, se avesse voluto farmi qualcosa... sta' certa che l'avrebbe fatto a suo tempo, invece sono scappato come un coniglio, tutto per far contenti voi! Avrei potuto eliminarla se soltanto...-
-Non fosse sparita prima? Cosa speri di ottenere in questo modo, scusa?! Non puoi comportarti così! Sei molto più importante tu di uno qualsiasi di noi proprio per questo! Perché riesci a gestire il sangue della Leggenda!-
Hayden scosse il capo e scandì, deciso -Non voglio che le lasciamo fare ciò che vuole, Eliza. Non posso sopportare l'idea che stia uccidendo migliaia di innocenti e che nessuno stia facendo niente per fermarla, solo perché non si tratta di maghi e perché non dà prova plateale di essere un'entità magica, per il momento. Tutti i babbani son convinti che faccia parte di una società terrorista. Hanno trovato resti di bombe in ogni palazzo che ha fatto esplodere, sta lasciando delle prove che non metteranno mai in allarme il mondo magico, appositamente per fare ciò che vuole dei babbani! Ti sembra corretto!?- le domandò, irritato e la minore avvicinò la mano a quella del fratello, guardandolo dritto negli occhi azzurri -No, ma come lei ci sono politici che oggi stanno distruggendo davvero il pianeta, persone che muoiono di fame, animali in estinzione, malattie... questo non t'importa? Sarebbero tutte cose che potresti contrastare, eppure solo questa donna ha stuzzicato la tua morale!-
Hayden arrossì appena e spostò lo sguardo su Raul, che stava masticando un grosso boccone mentre li osservava.
Eliza alzò gli occhi sullo Smith, ma poi tornò subito ad Hayden -Non puoi metterti in mezzo, non possiamo intralciare niente di ciò che stanno facendo i babbani. Il mondo magico è grande poco più della metà di quello babbano, ci sono centinaia di città nascoste nelle stesse città babbane, le loro azioni non arriveranno a noi... se noi non arriveremo a loro, Hayden. La salvaguardia del nostro popolo viene prima di ogni cosa. La magia deve essere protetta.-
-Prima della magia, c'è la nostra famiglia, per me. Non m'importa cosa ne pensiate voialtri.-
E a quel punto, fu Raul a intervenire -E se ti uccidesse o ti rapisse per sfruttare le tue capacità? Saresti un'arma devastante nelle mani del Titano, Hayden.-
Gli disse il bruno, vedendo Hayden sgranare gli occhi, sorpreso -Sei... sei d'accordo con lei!?- e indicò Eliza che, per quanto sorpresa dalla novità, assunse un'aria altezzosa.
-Rispondi e non piagnucolare.-
Scandì il bruno, ben poco interessato alle lamentele altrui.
Hayden assottigliò lo sguardo e scandì -Lo capite che se questa donna è più forte del Titano, allora siamo davvero nella merda!? Piuttosto che farmi sfruttare mi autodistruggerei! Questo è certo! Ma qualcuno deve capire chi è e cosa vuole davvero!-
E lì, Raul fece per parlare ma Eliza lo anticipò -Nessuno ha detto che devi essere tu, maledizione! Vuoi che qualcuno ci parli!? Bene! Allora lo farò io, ma tu non puoi rischiare di...!-
-EH?! Dovrei permettere che tu ci vada da sola?! Sei impazzita?! Oltre al fatto che il tuo potere offensivo è superiore persino al mio, Eliza! Saresti un'arma non meno devastante di me, nelle sue mani!-
La Malfoy quindi fece per riprendere a parlare ma i due vennero rapidamente ammutoliti dall'incantesimo del bel Raul, che tirò un sospiro di sollievo, vedendo i due fratelli fulminarlo -Non urlate, primo. Secondo, sei assolutamente sicuro di poter sfruttare questa autodistruzione, nel caso? – e permise al biondo di parlare, mentre Eliza era allibita.
-Certamente.- stabilì il Malfoy, sicuro di sé e Raul annuì, liberando anche Eliza e allontanandosi dalla coppia per andare a mangiare sul divano.
Hayden lo seguì mentre la Malfoy non sembrava affatto d'accordo -Ma...! Non esiste! Che razza di discorso è?! Non voglio che mio fratello si sacrifichi per delle informazioni che potrebbero essere del tutto inutili!-
Lamentò la Malfoy e lì, Raul si volse a guardarla, vedendola boccheggiare un momento davanti ai suoi Inquieti Sguardi e le disse, con la solita calma -Tuo fratello è attratto all'idea di attaccare questa donna come non lo era mai stato. Tuo padre gli ha detto che poteva attaccarla e tu ti sei appena proposta. Tutti e tre volete andare, siete solo limitati dalle vostre paure... ma se il vostro istinto vi dice questo... un motivo deve esserci.-
-Ed è quello che mi ha detto Darco, praticamente.- sostenne Hayden, perfettamente d'accordo.
Raul gli fece un cenno col mento ed Eliza ribatté, seppur in imbarazzo -E dovrei fidarmi di un semplice istinto?-
-E' l'istinto della Leggenda, non un semplice istinto. Secondo te perché né a Tanya, né a Skar, né a Sharlize frega un cazzo della cosa?- le domando ancora, terribilmente logico il bruno, riuscendo ad ammutolirla stavolta.
Raul tornò quindi a guardare il biondo e scandì -E' chiaro poi che se fallirai e ci farai ammazzare tutti, quando ci saremo incontrati nell'Oltre Tomba... prenderò il primo bastone che troverò e te lo ficcherò su per il culo per tutto il resto dell'eternità, sperando che non ti piaccia.- ultimò, divertendo il biondino che liberò una mezza risata -Me lo meriterei.-
-Puoi scommetterci.-
Stabilì l'altro, rapido ed Eliza scosse il capo, dolente. Non voleva davvero che suo fratello si mettesse in pericolo in quel modo... ma purtroppo lei aveva una fisiologica adorazione per i ragionamenti logici e non poteva davvero negare di aver pensato più e più volte di andare anche lei ad affrontare quella donna.
Raul si era accorto di come stava per cogliere la palla al balzo e di come i suoi occhi si erano illuminati davanti alla possibilità di scontrarsi contro un rivale che meritava le più atroci sofferenze per ciò che stava facendo a quegli innocenti.
Del resto, la conosceva decisamente bene...
E fu decisamente ironico che, proprio in quell'istante, il telegiornale mostrasse un nuovo attacco in diretta da parte della ormai famosa Signora della Morte.
Hayden spalancò gli occhi, scioccato e subito dopo sparì nel nulla, sotto lo sguardo attonito di sua sorella -HAY...!-
Raul, notato lo spazio vuoto lasciato dal biondo, alzò lo sguardo sulla ragazza, in piedi, dietro la sponda del divano dov'era seduto Hayden.
-Non provarci.-
Le disse, glaciale e lei, scesa con lo sguardo su di lui, strinse un pugno e capì di non avere davvero molta scelta.
-Non permetterò che lo rapisca.-
E si protese verso lo Smith che spalancò gli occhi -Che inten...- la ragazza gli aveva piazzato il palmo della mano sulla fronte.
-Se dovesse succedere qualcosa, di' ai miei genitori di cercarci.-
E sparì anche lei, mentre il bruno si portava la mano in un occhio, divenuto tutto nero.
Vedeva due immagini diverse. In quello sano era ancora dentro il suo salotto, era arrivato Arden e gli stava chiedendo se stava bene, l'altro invece gli mostrava niente meno che la signora della morte e Hayden affianco a lui.
-Fa' silenzio e torna alle tue penne colorate.-
E, dopo aver allontanato il minore, si portò una mano all'occhio buono e si immerse del tutto nella scena, riuscendo a percepire persino il contesto esterno, come il forte vento che tirava da quel grattacielo nella bella Shanghai, nel cuore del quartiere finanziario di Lujiazui.
Era quasi mezzanotte e i due fratelli, affiancati, guardavano la figura incappucciata davanti ai loro occhi. Dal mantello fuoriuscivano i lunghissimi capelli neri, lucidi.
-Eppure mi era parso di essere stata chiara.-
La sentirono dire, mentre guardava soltanto come il palazzo si stava accartocciando su se stesso.
La tivù non aveva trovato ancora la donna, ma quando Hayden si era smaterializzato, aveva capito subito dove fosse e stessa cosa era riuscita a fare Eliza, una volta smaterializzatasi davanti alla deflagrazione data dalle numerose esplosioni.
-Perché stai facendo del male a tutti questi innocenti!? Dicci cosa vuoi!-
Le ordinò Hayden, muovendosi con decisione verso di lei, ma da sotto il mantello si mossero delle lunghe diramazioni di potere demoniaco, nere come la pece e dense.
Hayden rimase scioccato davanti a quel potere e lo fu tanto da lasciare che gli afferrasse polsi e caviglie -Non... non può essere...-
-Lascialo o ti staccherò la testa.- scandì gelidamente Eliza però, mostrandosi in tutto il suo dispotismo, cosa che fece divertire la demone.
La videro voltarsi e mostrare solo dal naso in giù il suo viso. Aveva due labbra rosse e gonfie su un volto candido come la neve.
-Ed ecco la meravigliosa Titana. Eliza, giusto? Posso darvi del "tu", vero? Ne ho tutto il diritto, dopotutto...-
-Hayden, stalle lontano!-
Berciò quindi Eliza, vedendo il fratello spezzare facilmente la presa della donna e allungare la propria, ma davanti a lei si parò una barriera oscura e densissima -Dicci cosa diavolo vuoi! Continuerò a perseguitarti se non me lo dirai!-
Era però sconcertato davanti alle difese solidissime della ragazza. I suoi poteri non stavano nemmeno riuscendo a scalfirla.
-Ti avevo avvisato, Hayden. Sai bene chi voglio davvero e non sei certo tu, o i tuoi fratelli.- e la barriera scomparve improvvisamente anche se la magia del ragazzo deviò del tutto automaticamente il colpo della ragazza che parve osservare l'effetto con attenzione, come stava facendo anche Eliza che ebbe l'ardire di domandare -Perché i suoi poteri non ti sfiorano? Cosa sei?!-
E lì, l'ampio sorriso della donna si mostrò a entrambi, ma li congedò con un'ultima enigmatica frase – L'unico modo per ottenere le risposte che vogliamo... è fare le domande giuste- poi sparì nel nulla, lasciandoli del tutto sconcertati.
Eliza quindi raggiunse il fratello e gli afferrò il polso riportandolo dagli Smith in un istante.
Raul si levò la mano dall'occhio buono e riprese a vederci bene con entrambi gli occhi.
-Ragazzi! State bene!?- domandò subito Arden, rimasto vicino alla televisione anche se sapeva che i babbani con ogni probabilità non sarebbero riusciti a vederli.
Eliza gli sorrise pacata e annuì -Sì, tesoro.- e tornò a guardare il maggiore che si era gettato sul divano -Vuole papà... e i nostri poteri non le fanno niente.-
-I tuoi.- sottolineò Eliza, incrociando le braccia sul torace gonfio e percepì l'occhiataccia del maggiore -Non hanno effetto! Li devia automaticamente!-
-Cosa che nemmeno lei si aspettava.- fece notare Raul, vedendo i due Malfoy guardarlo ed Eliza annuì -Sì, ho avuto anche io la stessa sensazione.-
–...E probabilmente nemmeno i suoi possono nuocervi o... credo che vi avrebbe sculacciati per bene.-
Ultimò il bruno, accendendosi una Magh verde e vedendo Eliza sgranare appena gli occhi, davanti a quella plausibile verità.
-Mi ha afferrato i polsi con... con quella magia!- disse il biondo, portandosi una mano fra i capelli, esasperato -E... sembrava che fosse... Dio, mio...- e si alzò in piedi, ormai in ansia.
Eliza corrucciò lo sguardo e seguì il maggiore, chiedendogli -Cosa? Di che parli?-
Il biondo era di spalle, agitato e Raul assottigliò lo sguardo, irritato davanti a tutta quella inutile suspense -Prima che le cadano le tette, magari...-
E la Malfoy arrossì appena, sentendolo ovviamente additare una parte decisamente prominente del suo corpo, anche se mai avrebbe voluto che lo fosse. Aveva sempre invidiato Skarlet da quel punto di vista.
-Sembrava il...- e a quel punto si volse, guardando i due e poi prevalentemente la sorella -Il sangue della Leggenda.-
E lì, la ragazza fece un passo indietro, piegando il capo di lato -N-no... no aspetta... devi esserti sbagliato, Hayden.-
Gli disse quindi lei, guardandolo con rinnovata convinzione e lui deglutì, atterrito -E' per quello che sono rimasto impietrito, Eli'. Credevo che fosse l'Essenza Titanica che ci attaccò quando eravamo piccoli, sotto forma di quegli strani tentacoli, ma...- e scosse il capo, sofferente –... Non mi è sembrata quella.- e inspirò sonoramente -Se sono riusciti a trovare un modo per immunizzarsi al veleno della Leggenda riuscendo a utilizzarlo, allora abbiamo sicuramente perso il nostro vantaggio.-
-Soprattutto se non possiamo attaccare quella donna, anche se...- e scese a guardare con stizza Raul, che stirò un sopracciglio altezzosamente, mentre lei proseguiva –... è altresì possibile che nemmeno lei possa farci qualcosa e questo spiegherebbe la sua riluttanza nel farci del male. Cosa che avrebbe potuto fare, approfittando soprattutto del fatto che contro di lei non possiamo nulla.-
-Hai avuto difficoltà ad allontanare quelle diramazioni di potere?- gli domandò quindi Raul e Hayden rispose subito -No, in effetti. Credevo volesse intrappolarmi, ma in realtà si sono solo strette a me... dolcemente. Come se mi avesse preso la mano.-
E rialzò gli occhi scuri sulla sorella, che lesse la paura nei suoi occhi mutati sul bluastro.
-Andiamo a casa a parlarne con papà e mamma.- stabilì a quel punto la Malfoy e guardò con dispiacere Arden che le sorrise mestamente -Non ti preoccupare, quando puoi ci vediamo.- le disse il ragazzino che aveva già capito l'antifona.
La Malfoy andò a baciargli la fronte e abbracciarlo, non vedendolo diventare un peperone quando finì con il volto sui seni della Malfoy -Torno presto, tesoro.- e spostò quindi lo sguardo sul maggiore, che annuì appena e i due sparirono insieme.
Raul, notando il feroce imbarazzo sul volto del fratellino, si levò in piedi ed espirò il fumo, dicendogli -Riprenditi-
E sbuffante se ne salì al piano di sopra, sarebbe andato ad allenarsi.
-Mah, io niente di che, Cri', questo caso mi sta impegnando un po' la mente, ma per fortuna che ho il mio meraviglioso marito a farmi dimenticare tutto...-
Fece Mara, appena tornata a casa, mentre parlava al telefono con la sua gemella, Crista e veniva raggiunta da Dorian che sussurrò al telefono -Era un modo carino per dirti che adesso è impegnata, gemella di cui mi ricordo a mala pena la faccia... ah, no...- e indicò la moglie con aria illuminata, ma questa gli pestò un piede scontenta, mentre Crista lamentava, dall'altro capo del telefono -Sei sempre così antipatico, Dorian!!-
E quello ghignò divertito, rispondendole -Sei troppo lontana perché io possa preoccuparmi dei tuoi bronci... e poi lo sanno tutti che il tedesco è incomprensibile-
-Doriaaaan!- gridò offesa l'altra, mentre Mara scuoteva il capo dolente -Lascialo perdere, lo sai poi che ti salta addosso quando ti vede... –
E Dorian vide la moglie spostarsi in cucina, mentre continuava a parlare con la gemella.
Erano le sei passate e si sorprese, in effetti, quando sentì suonare alla porta.
"E chi è?!"
Nello stesso momento, i gemelli stavano scendendo le scale, insieme alla sorellina.
Viktor stava però sfruttando il corrimano, mentre teneva stretta fra le braccia l'urlante Noemi -NOOO!! AHAHAH!-
Giunsero a terra prima di Ares che però, al sentire il campanello si era fermato, guardando l'ingresso.
Era più serio del solito.
-Tesoro, ma... hanno suonato?- domandò Mara, uscendo dalla cucina, senza telefono. Doveva aver salutato Crista.
Dorian, come Ares, fissava la porta come se qualcosa lo stesse spingendo a non aprire.
Si sparse uno strano silenzio in salone. Tutti erano immobili e la piccola Noemi iniziò a lamentarsi, mettendo un broncetto preoccupato -Mhh...-
Viktor le strinse la mano, e scese a guardarla, perplesso -Ma... che c'è?- e alzò gli occhi sul gemello, poi sul padre, poco lontano da lui.
-Chi è?-
Domandò quindi in un fiato Mara ma, vedendo la figura impalata del marito, le sue mani iniziarono a tremare senza che potesse trattenerle.
-Tieni Noemi.-
Scandì Dorian, mentre Ares raggiungeva il gemello, con calma e aria ancora glaciale.
Dorian invece si era mosso verso la porta e quando sentì il campanello suonare di nuovo, insistentemente, non seppe come, ma fu certo chi fosse il responsabile ancor prima di incrociarne gli occhi glaciali.
Per Mara fu un vero shock vedere il cognato, dopo tutto quel tempo e sentì le ginocchia cedere, ma continuò a restare dritta, dicendo -B-bambini... venite qui.- li invitò, piano, anche se sentì distintamente addosso lo sguardo dell'intruso che decise di salutarla affettuosamente -Cognatina! Che piacere rivederti! Ah!! Vedo che vi siete dati da fare, come ben speravo!!-
Karim Hegland non attese certo un invito per varcare la soglia, sorrise ai nipoti simpaticamente e poi tornò a guardare Mara, mentre quest'ultima stringeva al petto la piccola Noemi, atterrita istintivamente dallo zio -Mamma... chi è lui?- domandò, in un borbottio impaurito e la donna si limitò a baciarle la fronte, mentre Viktor fu il primo a sorridere all'uomo -Ciao! Io sono Viktor! Mentre lui è...- e guardò il gemello, vedendolo però con espressione glaciale, fissava il nuovo arrivato... come se fosse pronto ad aggredirlo.
Karim guardava con enorme sorpresa i due ragazzini -Cielo, credevo che papà mi avesse fatto uno scherzetto... anche se non è proprio il tipo, però... chi l'avrebbe mai detto!- e guardò entusiasta Dorian, che lo aveva raggiunto con sguardo spento.
-Sei quello con cui uno di noi deve trascorrere un mese?- domandò a bruciapelo Ares, cosa che lasciò del tutto scioccati i genitori.
-Ah! Quello zio di cui mi avevi parlato!- fece Viktor, sorpreso mentre Dorian disse, prima di tutti gli altri -Come diavolo fai a saperlo!?-
-Ne parlate continuamente-
Gli disse il ragazzino, vedendo il padre arrossire appena e dirgli -Sì, ma con l'insonorizzazione!-
-Su di me non ha effetto.- scandì in risposta l'altro, tornando a guardare lo zio -Andiamo.- e si mosse verso l'adulto, infilandosi le mani in tasca e Karim, ancora senza una parola, lo vide affiancarlo, mentre Viktor spalancava gli occhi, atterrito -Ehi! No! Vengo anche io!!- e fece per correre dai due, ma Dorian lo tenne fermo per un braccio, guardando Ares che quindi alzò lo sguardo glaciale su di lui, annuendo soltanto, con aria seria.
Per Dorian fu allo stesso tempo terribile ma anche di enorme conforto che il figlio sapesse ogni cosa della questione, se li aveva sempre ascoltati.
Spazio Autore:
Eccomiii!! Eh sì, purtroppo il momento tanto atteso è giunto! Sembra che Ares avesse già immaginato come la questione andava risolta, speriamo che qualunque siano i risvolti, nessuno si faccia male :/ alla prossima che sarà mercoledì! Baciii!!
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