Non-fidanzati gelosi (Parte II)

Anwyn non si aspettava certo di veder apparire improvvisamente il suo fidanzato in camera e controllò che la ferita non avesse macchiato la giacca che la ragazza stava indossando, prima di rispondergli sorridente -Oh, stavo facendo le mie scuse a Monica per come mi sono comportata con lei, in questi ultimi giorni... le sarò sembrata un po' paranoica, anche se ovviamente dipendeva solo dal grande amore che provo per te.-

Monica si stava premendo la mano sulla ferita, notando sotto la giacca nera che la camicia si stava sporcando di sangue "Si è riaperta, cazzo..."

-Senti, sono venuta qui solo per dirti che purtroppo... devo tornare a scuola, c'è stata un'emergenza e...-

-...E, qualunque cosa sia, aspetterà.- tagliò corto Darco, superando la fidanzata e muovendosi verso di lei, vedendola provare a celare la ferita che ormai era riuscita a macchiarle anche le dita. Vide la strega arrossire, visto che i suoi tentativi erano venuti meno, mentre Anwyn intervenne -Ma, tesoro... mi hai sentita?-

-Come ho detto, non ho alcuna intenzione di perdere tempo.- sentenziò l'altro, sparendo insieme a Monica su una spiaggia.

-Non avresti dovuto ignorarla in quel modo. E' normale che voglia stare con noi.-

Iniziò Monica, tirando fuori la bacchetta, ma Darco gliel'afferrò con fare rude e la gettò a terra -Devi dimenticarti che hai quella, chiaro!? Com'è che ti alleni!? Squarciandoti la pelle!? Che problemi hai?! Oltre a tutti quelli che già conosciamo, s'intende!-

La sgridò, afferrandola per le spalle e spingendola sopra un masso che aveva fatto sorgere dalla sabbia proprio in quel momento. La fece sedere davanti a lui e con un gesto secco delle dita fece sparire giacca e camicia, sentendola lamentare, purpurea -EHI! Non ho la canottiera oggi!- e si coprì i seni, stretti dall'intimo nero -Cosa vuoi che me ne importi!? Ti ho fatto una domanda!-

-Lunedì ho dato un esame e sono riuscita a curarmi da sola, senza l'uso della bacchetta! Per cui ho pensato di riproporre la cosa ma... non ci sono riuscita! Sei soddisfatto?- gli domandò, irritata e lui le lanciò un'occhiataccia -Sei certa di esserci riuscita senza...-

-Sì! Altrimenti non mi sarei certo ferita da sola!-

Lui, dopo aver sistemato le ferite sul ventre, l'afferrò per un braccio e la fece voltare -Anche sulla schiena!?-

-Quelli sono quasi rimarginati! Non toccarli! NO!-

Ma lui l'aveva già curata senza darle ascolto.

-Sai quanto fa male ferirsi così!?- lo sgridò lei e lui scattò a guardarla, chiedendole duramente -Ti ho per caso detto di farlo?-

E lei strinse i denti, borbottando -No, ma...-

-No, punto. Ti ho detto di allenarti e di imparare a discriminare le diverse sensazioni fra un incantesimo e l'altro! Non puoi obbligare il tuo corpo a rispondere a un'esigenza se non sei sotto l'osservazione di qualcuno! C'è davvero bisogno che ti si venga detta una cosa del genere?! Sei del tutto inaffidabile oltre che un'irresponsabile!-

Ora era anche più rossa di prima e aveva la pelle d'oca -Pensavo di poter velocizzare le cose a entrambi.- si giustificò, ma lui la confutò, non accettando quella risposta -No. Pensavi, come tuo solito, di essere più brava di quello che sei realmente. Il tuo corpo ha risposto a una situazione di pericolo, tutto qui. E' solo per questo che ti ha curata. Ma è la volontà che deve dominare il tuo potere, certo non la paura!-

E la vide fare spallucce, scocciata -E' inutile parlarne ancora, tanto quello che penso io è sempre sbagliato e sempre volto ad altro, per te. Non lo farò più.- gli assicurò alla fine.

L'altro scosse il capo, frustrato non meno di lei che però non riuscì a non cambiare argomento visto che quel silenzio non li avrebbe portati a una conversazione più amichevole -E comunque non dovresti mancare alle gare di tua sorella! Ci tiene molto!- la sentì sgridarlo, per la prima volta da quando si conoscevano, così apertamente. Si volse verso di lei, con gli occhi sgranati -Come, scusa?!-

-Hai sentito benissimo! Non puoi andare a lamentarti di non essere il loro confidente se poi, quando ci sono le occasioni per dimostrare quanto tieni a loro, dici che queste cose non t'interessano! Chi se ne frega se non t'interessano! Ci vai comunque!-

Inutile dire che il Malfoy era sconcertato. Che incredibile faccia tosta che aveva!

-Io faccio il cazzo che mi pare, razza di ridicola sentenziatrice!-

E lei gli rispose, aggressiva, sollevando persino un dito. -Perfetto! Allora ne subirai le conseguenze, peggio per te! Dovresti condividere con loro questi momenti! Magari a te annoiano ma per loro sono molto importanti! E non far finta di non saperlo!-

A quel punto, Darco non poté continuare a lasciarla sproloquiare, spostando bruscamente quella mano alzata da maestrina. -Ma davvero!? Oh, grazie per questa massima illuminante! Avevo proprio bisogno che qualcuno mi spiegasse cosa fosse il sacrificio! O quanto sia importante posporre i propri i desideri a quelli degli altri per dimostrare loro quanto li amiamo! Davvero! Non ne avevo la benché minima idea!-

Rispose, liberando il suo sarcasmo, e vedendola fare per rispondergli ancora ma il suo volto divenne improvvisamente bordeaux, mentre gli occhi ingigantivano -Stavi mentendo...-

-Ovviamente!- scattò lui, infastidito mentre lei restava un momento boccheggiante -Ah, non l'avevo capito... eri molto convincente.-

-Questo non vuol dire che tu ti possa permettere una tale libertà! Come diavolo ti permetti di dirmi come mi devo comportare con mia sorella?!-

E la vide alzare il nasino, con fare scocciato, ora fingendo di non essere più imbarazzata. Il ragazzo aveva totalmente ragione però. -Beh, scusa, ma ormai l'ho già detto... è inutile che te la prendi. Nel caso, sappi che te lo saresti comunque meritato.- asserì imbronciata mentre lui era sempre più sconcertato davanti al suo comportamento assurdo. Aveva solo una gran voglia di spingerla giù dal masso e gettarla in acqua.

-Sei una psicopatica e devi ringraziare che in questo periodo io sia così di buon umore, perché un altro tuffo dalla cascata non te l'avrebbe tolto nessuno, stavolta.- e mosse la mano, rivestendola e facendo sparire immediatamente la roccia.

-Ahia...!-

E ovviamente lei sbatté il suo prezioso fondoschiena sulla sabbia. Lui la guardò dall'alto, con noia, poi scandì -Inoltre, mi pare di averti detto di ignorare Anwyn e invece vi trovo insieme in camera mia.-

A quel punto vide la bruna cambiare completamente atteggiamento e diventare decisamente più seria -Dopo dieci minuti sono salita e...-

-E anzi che aspettarmi nel corridoio, sei entrata in camera a confrontarti con lei mentre non c'ero.-

Ultimò per lei, vedendola stringere le labbra e correggendolo -Sono entrata perché pensavo ci fossi anche tu, poi ho visto lei e...-

-...E ovviamente non hai resistito alla tentazione di stuzzicarla, ci credo che poi si è vista costretta a difendersi!- finì di nuovo per lei che, a quel punto, decise di lasciar perdere. Non si meritava davvero delle spiegazioni. Era felice con una persona come Anwyn? Buon per lui, non voleva assolutamente mettersi in mezzo.

Lasciò cadere le spalle e rimase in silenzio, osservandolo e lui la sollecitò con più decisione -Sorpresa? Stai diventando piuttosto prevedibile, quindi più di sconsigliarti di assumere il tuo solito atteggiamento, non so cos'altro dirti. Devi capire che non ti puoi più permettere questa assurda sfacciataggine, la stiamo sopportando abbastanza, io soprattutto, e sai perfettamente il perché. Non voglio più perdermi in inutili chiacchiere con te!-

La bruna a quel punto decise di tagliare corto -Hai ragione. Meglio non perdere più altro tempo.-

E si sdraiò sulla sabbia, piegando le ginocchia e aspettando che la raggiungesse, domandandole nel mentre -Hai sentito almeno una parola di ciò che ho detto?!-

-Fin troppo bene. Non darti ulteriori pensieri.-

Gli disse infine, guardando altrove mentre non faceva altro che innervosirlo ulteriormente.

Sentiva che qualcosa non andava, che c'era qualcosa che gli stava nascondendo, così sottolineò -Sappi che non mi riterrò minimamente responsabile se dovesse accaderti qualcosa, per cui vedi di...-

-Non sarai considerato responsabile, non preoccuparti.- rispose ancora lei, con sguardo assente mentre stendeva il braccio sulla sabbia.

Venne poi attraversata da un forte brivido nel sentire il contatto fra il palmo della mano di lui e il suo addome. Vide la propria mano tremare e ne fu distratta.

Ma i suoi pensieri vennero dirottati dall'altra mano di lui, che le afferrò il volto -La vuoi piantare o no?! Possibile che tu debba comportarti sempre come la martire della situazione?! Non lo sei! Non fai pena a nessuno! E' chiaro?!-

Lei gli afferrò quella stessa mano e la strinse, guardandolo con decisione -Allora smettila di interessartene. Non mi saresti mai di alcun aiuto, nemmeno se lo volessi davvero!-

Il Malfoy scosse il capo, irritato nel sentirla rispondergli sempre con la solita sfacciataggine -Non te ne rendi proprio conto, se smettessi davvero di interessarmi alla questione...-

-Cosa cambierebbe? Ah?- lo anticipò lei, stavolta, liberando una risata ironica -La cosa divertente è che pensi di stare davvero facendo qualcosa. Continua pure, ti ho già detto. Sta' pur certo che non ti accuserò mai di niente.-

-Delle tue accuse non potrebbe importarmi di meno, ma sai bene che se dovesse succederti qualcosa, la mia famiglia accuserà me, quando la colpa sarebbe solo la tua e della tua infinita maleducazione.-

-Si dimenticherebbero presto di me, come ben sai. Si tratterebbe di avere solo un po' di pazienza.-

Era davvero inutile discutere con lei, era una persona impossibile.

Non le rispose più e iniziarono finalmente l'allenamento.

Rimasero in silenzio per quasi due ore, la ragazza era riuscita a dare fuoco a qualche cespuglio, come anche a farli saltare in aria, era migliorata.

Quando però ultimarono, sgranò gli occhi nel vederla spostare rudemente la sua mano dal ventre, attivare la Passaporta e lasciarlo lì da solo, sulla spiaggia. Non aveva nemmeno incrociato i suoi occhi.

Si sedette sulla sabbia, accendendosi una Magh e guardando il tramonto in anticipo.

Era sempre stato così certo delle sue azioni, dei suoi pensieri... di ciò che provava verso le persone che lo circondavano, eppure con quella strega diventava tutto molto confusionario, anche se sapeva il motivo.

Quel suo orgoglio, quella sfacciataggine, quell'arroganza... non erano certo tratti che gli erano sconosciuti, non era solito disdegnarli, ma sicuramente non si era mai rapportato a una persona più sbagliata di lei ad averli.

Il problema era che ormai iniziava a non credere più che fossero così sbagliati.

Se c'erano persone che detestava erano i vittimisti ma non di meno chi non chiedeva aiuto per orgoglio. Era certo che non gli parlasse per non dargli alcuna soddisfazione... e questo era ciò che falsava totalmente il suo giudizio e la sua obbiettività.

Certo, era anche condizionato dall'amore che provava per Anwyn, ma non andava d'accordo con la strega dal primo giorno in cui era tornato.

Il fatto poi che chiunque non facesse altro che idolatrarla, accusando lui di essere lo stronzo e mettendolo così da parte...

"Non potrò mai giudicarla con obbiettività, ci sono troppe cose che non posso ignorare, troppi lati di lei che mi fanno imbestialire... non le permetterò mai di calpestarmi, anche a costo di..."

Quel pensiero si bloccò quando avvertì un rapido cambio di pressione, mentre il gelo lo investiva.

Per un momento gli era passata davanti l'immagine del cadavere insanguinato della ragazza, un corpo privo di quel vigore che straripava dai suoi occhi e deglutì, atterrito.

"Non arriverebbe mai a tanto, Anwyn non è un assassina. Anche se è possibile che stia pensando a un modo per punire Monica."


Quel primo pomeriggio, Eliza aveva deciso di raggiungere Raul, successivamente poi sarebbe andata a dare lezioni ad Arden.

-Buongiorno...-

La ragazza era appoggiata alla finestra, guardava il mare con un nuovo cruccio sul volto. Era irritata per una conversazione che aveva avuto con il suo insegnante di pattinaggio. Quando si avvicinavano le gare diventava molto più esigente e severo, cosa che ogni anno si faceva sempre più accentuata.

Raul, bellamente ignorato dalla Malfoy, decise di raggiungerla silenziosamente, notando che stava guardando storto la spiaggia, anche se non c'era nessuno.

-Sì, le stelle marine sono proprio delle stronze... dovremmo sterminarle.-

E lì, la vide scattare verso di lui, rossa in viso -Stelle...?- e sbatté gli occhi più volte, non capendo le sue parole, anche se poi lo vide assumere un'espressione divertita e piantarle l'indice fra le sopracciglia -Con chi ce l'hai?-

La ragazza trattenne un sorrisino e scosse il capo -Scusa, non ti ho sentito entrare...- e lo raggiunse, andando a salutarlo di sua sponte, anche se un po' indecisa.

Cosa avrebbe dovuto fare?

Lo abbracciò poggiando il capo sul suo torace e lui la strinse forte, accarezzandole la schiena e giungendo fino alla radice del collo, muovendoci sopra le dita.

La Malfoy chiuse gli occhi e non poté non liberare -Mh, che bravo...-

Quello scosse appena il capo, scendendo a guardarla e baciandole la fronte -Cosa c'è? Sei così tesa...-

La vide alzare gli occhi su di lui e sorridergli appena, facendo spallucce -Sono solo sciocchezze mie, non preoccuparti... ehm, stasera ci sarai alla festa di Jaz? -

-Sciocchezze che ti distraggono e disturbano parecchio, mi sembra... sì, ci sarò. A differenza del tuo fidanzato, immagino.-

E scese al suo viso, sfiorando il naso col suo e accarezzandole i capelli sciolti. La giovane arrossì, ma non si spostò, avvertì un istintivo sollievo nel saperlo alla festa, non sapeva però di chi fosse quella sensazione.

-Oh, lui non viene mai alle feste, ormai me ne sono fatta una ragione. E poi durante la settimana lavora, soprattutto in questo periodo.-

-E allora chi è che vuoi abbrustolire?-

Le domandò, andando a morderle il labbro superiore. Lei rimase intirizzita dal gesto, ma non si spostò.

-E' solo il mio insegnante di pattinaggio, rispetto al resto questo non è...-

-E cosa vuole questo insegnante che non gli dai?- le domandò, ora con voce poco più severa, cosa che la sorprese e intenerì, visto che sembrava preoccupato -Dice che non mi lascio andare del tutto e... non...! Non pensare male! Intende sul ghiaccio... dice che sono troppo rigida, e certi movimenti non possiamo inserirli nella coreografia, perché non riesco ad essere fluida nell'eseguirli. Anche se per fortuna la tecnica mi ha sempre permesso di colmare le mancanze... è solo fissato con la perfezione, non ti ricorda nessuno?- e gli sorrise mesta, vedendolo ammorbidire la propria espressione, davanti alle sue parole -Fluida, in che senso? Così?- e le afferrò i fianchi, spostandola da una parte e dall'altra, notando che sì, effettivamente era un bastoncino. Il bacino non perdeva la linea con schiena e gambe.

-Ehi ehi!- lo fermò poi lei, rischiando persino di cadere, cosa che lo divertì -Ma che grazioso manico di scopa...!- la prese in giro, vedendola spalancare gli occhi -Che stronzo! Guarda che sono campionessa europea da anni ormai! Basta avere una coreografia apposita, non mi serve altro! E' lui che con l'età è diventato esigente!- lamentò, imbronciandosi e guardando altrove, scocciata mentre lui l'attirava di nuovo nel suo abbraccio -Beh, prima di tutto, bisogna che allenti tutta questa tensione, Eliza... poi potrai lavorare sui movimenti. Sei sempre rigida, come se avessi paura di qualcosa...-

-Lo sai di cosa ho paura, Raul...- sbuffò lei, poggiando il mento sul suo torace e tornando a guardarlo dal basso, mentre lui ondeggiava sul posto -E tu sai che ormai lei vuole solo una cosa e ogni tanto qualcosa le arriva...- le sussurrò, scendendo al suo viso e dandole un bacio sulle labbra.

Si guardarono in un primo momento e lei mormorò -Non siamo ancora sicuri di...- ma lui tornò a baciarla, stavolta con più decisione e trascinò le sue mani dietro al collo, per intimarla ad abbracciarlo.

Lei non si fece obbligare e si aggrappò a lui, mettendosi sulle mezze punte e avvertendo il sostegno della sua mano sulla nuca, mentre la spingeva contro il suo palato.

Fu un momento di pace assoluto, la sua mente parve svuotarsi e le sue tensioni allentarsi, anche se l'emozione era forte e animava il suo cuore, scaldandola in una maniera che, per la prima volta, fu piuttosto gradevole.

La mano libera di lui corse sotto la maglia e le accarezzò la schiena, seguendo la linea della colonna e lei si lasciò sfuggire un mugugno gradito, anche se poi la sua razionalità non poté che avere la meglio. Si separò da lui, capendo che si stava lasciando andare e si sorprese nel rendersi conto che aveva la maglia sollevata fin sotto i seni.

-Raul... però dobbiamo cercare di darci delle regole, okay?- gli domandò, cercando la sua approvazione, anche se poi si chiese subito il perché.

"Non dovrei farle io le regole?!"

Il bruno la osservò con attenzione e fece spallucce -Naturalmente.- e andò a baciarle il braccio che lei teneva ancora sulla sua spalla, mentre lei era aggrappata a lui. Lei lo osservò e deglutì -Beh, non penso che questa dovrebbe diventare un'abitudine, non sono bacetti questi...- gli disse, anche se furono le parole di un automa, visto che i suoi occhi e il suo interesse erano dedicati del tutto a quella bocca che le stava baciando il lato interno del braccio e poi... quei dannati occhi scintillanti...

-No, non lo sono, ma il significato che hanno lo decidiamo noi... non pensi?- le chiese, mentre tornava ad accarezzarle la schiena e lei annuiva debolmente, forse un po' troppo affascinata dal suo fare -Sì, però non... non vanno bene...- riuscì comunque a dirgli, con una velata disperazione nella voce.

Era la verità... per quanto ormai stesse iniziando a farsi molto scomoda.

-Ciò che non va bene, più di ogni altra cosa, a mio parere, è che tu abbia un dissidio interno.- le fece notare lui, vedendola arrossire e mordersi il labbro inferiore, annuendo appena -Anche tu hai ragione...-

E lui le afferrò il viso con ambedue le mani, stavolta -Eli, smetti di pensare, smetti di interrogarti su cosa è più corretto o meno per gli altri. Devi essere egoista in questa cosa, altrimenti non ne verrai mai fuori. Capisci?-

Eliza lo ascoltò, trovando le sue parole davvero rincuoranti, anche se comunque, una parte preponderante di lei non riusciva a deprecare tutte quelle libertà che si stava prendendo con lui... e lui con lei, nondimeno.

-E' così difficile per me, non puoi capirlo, Raul. Io faccio sempre la cosa più giusta, la più matura... e la faccio sempre molto meglio degli altri. Capisci che.... anche baciarti...- e lo sentì sfiorare il naso con il suo, mentre le baciava la fronte -Lo so, ma sai anche perché lo stiamo facendo. Non puoi valutare solo una parte della questione. Voglio aiutarti... e tu devi voler aiutare te stessa.- decretò, convinto.

L'altra sgranò gli occhi, osservandolo in silenzio, poi finalmente annuì, andando lei stessa a baciarlo.

Lui le liberò il volto e sentì le mani di della demone accarezzargli il viso mentre lo baciava. L'abbracciò forte e, dopo quel nuovo bacio, ben più significativo dei precedenti, lui le propose -Allentiamo questa tensione? Vuoi?-

E le stampò nuovi schiocchi sulle labbra, sentendola rispondere, in un mugugno -E come?-

-Ti faccio un bel massaggio, qui...- e le dita scivolarono di nuovo sotto la maglia, risalendo, oltrepassando il laccio del reggiseno e raggiungendo la cervicale.

Lei fu sorpresa davanti a quella proposta e schiuse le labbra, osservandolo -Ah... o-okay...-

E lui si mise dritto, con aria compiaciuta -Ottimo, via maglia e reggiseno... vado a prendere l'olio.- e quella, sentendo di reggiseni che sparivano, lo afferrò per la spalla -Ehi ehi! Cosa?! Io non mi toglierò mai il reggiseno in tua presenza! Non siamo certo a quel livello di confidenza!- poi però si corresse, arrossendo -N-Non saremo mai a quel livello!-

Il suo rossore lo divertì e la guardò come si guarda una bambina capricciosa -Eli, di cosa hai paura? L'altra notte indossavi solo la canottiera e ci siamo spalmati per bene sotto le coperte... pensi che non le abbia sentite? E poi adesso sarà diverso. Sarai a pancia in giù sul letto e io alle tue spalle. Non vedrò e sentirò proprio niente.- le assicurò, tirandole una ciocca per dispetto.

Lei, parve pensare più seriamente alla questione. Presentata in quel modo metteva molto meno disagio... ma restare mezza nuda nella stanza insieme a lui...

-Quanti pensieri pensierosi... rilassati, Eli. Non sei mai andata in un centro massaggi!? E' così che vengono fatti! Certo non sopra la maglietta!-

E lei s'imbronciò, scontenta -Questo lo so... e va bene! Ma vedi di non fare lo stupido o le prenderai, stavolta!- lo avvisò, rossa in viso mentre a lui veniva da ridere, cosa che la indispettì, ovviamente -Fai ridere pure me?!- e lui la raggiunse di nuovo, vedendola però incrociare le braccia sul petto pieno, facendogli capire che non l'avrebbe abbracciato stavolta. Lui invece le afferrò i fianchi e la guardò dall'alto, divertito -Ti stavo solo immaginando nell'inutile tentativo di picchiarmi, in un bellissimo inseguimento sulla sabbia...- poi spostò lo sguardo, con fare sognante, indicando la spiaggia - Ci sarebbe il vento ad attraversare le fronde delle palme, il clamore delle onde che si infrangono sulla sabbia e, infine, il felice ballonzolare delle tue tette in libertà...- e la Malfoy spalancò la bocca, iniziando davvero a picchiarlo mentre lui scoppiava a ridere.

-Sei un pervertito! Vergognati!-

-Pervertito?! Ma c'era anche il tramonto! Non l'ho detto?-

-Sta' zitto! Idiota!!-

Lui le prese i polsi a quel punto, notando il suo viso purpureo e sentendola borbottare -Non sono affatto sicura che sia una buona idea questa cosa!-

-Infatti è un'ottima idea. Piantala di rompere e levati questa roba... non ce le hai solo tu!- tenne a farle notare, infine, vedendola assumere un'espressione minacciosa -Sparisci.-

E lui le rubò un bacio, prima di obbedire e lasciarla da sola... senza nemmeno il suo benamato reggiseno.




Spazio Autore:

Eccoci qua! Anche in questo due particine corpose sulle nostre coppie predilette! Che ne dite di Monica? Ha fatto bene a sgridare Darco? Mi fa morire quando lo bacchetta XD  Vedremo nel prossimo questo massaggino per Eliza! A lunedì! ;D

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