La Punizione (Parte III)

E Tanya la guardò eloquente -Sì, ma anche lei dovrebbe fare un po' più di attenzione... è troppo ingenua, anche io sono preoccupata, cavolo. Dovrebbe chiedere ai ragazzi di presentarle qualche loro amico, un bravo ragazzo! Sono sicura che Hayden qualcuno lo conosce!-

E Dorian guardò le due con aria sempre più sconvolta -Dio, fortuna che sono nato pressoché orfano... ma te lo immagini?- e indicò le due, guardando complice Tom che se la rise e decise di intervenire -Lasciate in pace questi ragazzi, l'unica persona di cui vale la pena preoccuparsi è Hazel, che passa anche diversi giorni fuori casa e poi torna sostanzialmente devastata.- e scosse il capo, sbuffante, sentendo Dorian dirgli -Bonnemort è un parco giochi, Tom. E' normale che con i suoi poteri riesca a sfruttarlo al massimo...-

E lì, Tanya gli domandò, curiosa -In che senso??-

Dorian guardò la donna e le chiese con noia -Sai cos'è, almeno??-

E quella storse la bocca, offesa -E' la città dei vampiri!- rispose saccente, facendogli persino una boccaccia.

Dorian continuò a guardarla, aspettandosi magari qualcos'altro e le domandò -Tutto qui??- e alzò gli occhi al cielo, venendo subito imitato da lei -Con tutte queste arie inizierà a volare tutta la casa, giardino incluso, Reale.- lo punzecchiò, sentendolo replicare -E' l'unica città ad essere stata appositamente creata per i vampiri dal Vampiro, il primo in assoluto e che, se proprio lo volete sapere, era un Vampiro Demoniaco, proprio come Hazel... anche se lui è nato con una mutazione che gli ha permesso di generare poi, con il morso e il suo veleno, la stirpe di tutti i Reali conosciuti. I Reali, a loro volta, hanno creato gli infetti. E sottolineo che la mia famiglia, mio padre e tutti quelli prima di lui, sono tutti suoi pronipoti diretti, perché Vladimir ha avuto anche dei figli biologici da una delle Reali che aveva trasformato... e che poi è morta. E' per questo che la mia famiglia, nonché me medesimo, siamo così fottutamente importanti per l'intera stirpe dei vampiri.–

Spiegò, vedendo la donna sbattere le palpebre vistosamente, segno che di quel preciso argomento non le importava assolutamente nulla.

-La città che però Vladimir ha creato è molto particolare, vero?- domandò Tom, che intimò il Tutore a proseguire. Dorian continuò a guardare storto Tanya, anche se andò avanti -La luce non sfiora mai le sue mura e, qualunque creatura non vampirica perde i suoi poteri per tre giorni, poi il sistema di controllo della città si attiva e questa può poi essere preda dei vampiri che la incontrano, rischiando di non poterne mai più uscire.-

Lì, Tanya rimase perplessa -Che significa, scusa?-

E Dorian le sorrise perfidamente, dicendole -Che se ipoteticamente decidessi di invitarti a cena, in una delle sale del castello di mia proprietà, tu torneresti una semplice e adorabile streghetta, con il tuo bel Vingarium qualcosa, l'imbattibile Pietrificus tontarum e l'immancabile Azzo-

Ovviamente Tom e Mara cercarono di trattenere le risate mentre Tanya storceva la bocca con ironia, guardando annoiata il cognato.

Era ancora totalmente insopportabile.

Ma non era l'unico simpaticone della casa.

Al piano di sopra, Sharlize stava finendo di studiare e non si accorse dei due infiltrati nella sua bella camera, mossisi all'interno silenziosi proprio come due abili predatori.

-CIAO, SHARLIZE!!- gridò quindi Viktor, saltando subito alle spalle della cugina che cacciò un urlo atterrita -Oddio! Vick! Mi hai fatto prendere un accidente! Sei impazzito!?- e guardò Ares che si era gettato sul suo letto e ci stava saltando sopra con i piedi calzati -E tu! I piedi fuori dal letto! Lo sporchi, Ares!-

Quello spostò lentamente il volto su di lei e la osservò con aria glaciale, come sempre, tanto che le fece venire i brividi.

Quegli occhi erano davvero inquietanti, maledizione -Vedi di piantarla! Non mi fai paura!- e si alzò in piedi andando a raggiungerlo e facendo scendere il fratello dalle sue spalle. Afferrò quindi Ares per le caviglie facendo per spostarle, ma il giovane tirò le gambe, poggiandole di nuovo sul letto e continuando a fissarla, mentre sfuggiva dalla sua presa che era decisamente debole rispetto alla sua di Diurno.

La ragazza quindi guardò severa il giovane e lo additò -Scherzi!? Metti subito giù i piedi! O darò fuoco a quel sederino pallido! Chiaro!?-

Lì, Ares assottigliò lo sguardo, diventando decisamente serio, cosa che la sorprese.

Il ragazzino si mise presto seduto e lei rimase impalata davanti a lui che lanciò un'occhiata rapida al gemello, poi saltò addosso alla cugina, atterrandola.

Viktor batté le mani e iniziò a saltare, ridente -Sììì! Facciamo il solletico a Sharlize!- Ares era scattato come un predatore sulla sua preda, acciuffandola con forza per i polsi e ponendoglieli sopra la sua testa, bloccandola. Viktor si frappose fra le gambe dell'adolescente, invece, iniziando a farle solletico sui fianchi scoperti dal gemello, seduto subito sotto i seni della ragazza.

Mentre la guardava dall'altoo, con aria dominante, aveva stirato un sorrisino compiaciuto e Sharlize lo guardava ora decisamente atterrita.

"Questo ragazzino... non è normale"

Ares sentì i suoi polsi tremare e s'inchinò appena su di lei, sentendo il fratello lamentarsi -Uffaaa! Non soffre il solletico sui fianchi! Proviamo nei piedi! Continua a tenerla ferma!-

E scese dal letto, mentre Ares osservava ora da vicino la cugina, per poi sussurrarle da vicino -Sei noiosa-

Lei deglutì a fatica davanti a quel suo solito commento. Glielo ripeteva in continuazione.

Quando lo vide rimettersi dritto e notare solo in quel momento il grosso seno della cugina fra le gambe, lo vide osservarlo con un interesse... decisamente eccessivo!!

-ADESSO BASTA! FUORI!!-

E, come promesso, diede fuoco ai loro fondoschiena, vedendoli quindi saltare giù dal letto e correre fuori, mentre Viktor se la rideva rumorosamente

Rimasta ormai da sola, fece chiudere la porta con un gesto della mano e continuò a fissarla anche se nei suoi occhi c'erano solo quelli di Ares, glaciali e minacciosi. Erano riusciti a raggelarla davvero, come non era mai realmente successo.

Ma la cosa peggiore era che lei fosse l'unica in casa a cui sortivano quell'effetto, non aveva mai sentito nessun altro lamentarsi... e probabilmente era dovuto al suo scarso potere. Quei due erano dei Diurni Reali e le loro potenzialità erano superiori a quelle di Alexis, visto che erano stati nutriti con vero sangue sin da subito, cosa che aveva permesso loro di far sviluppare il loro potere ottimamente. E poi c'era anche una predisposizione naturale, come quella di Ares che era un ragazzino decisamente abile con la magia, oltre ad avere una capacità nel saper gestire il potere del Vampiro decisamente rara.

Quando gli Hegland abbandonarono casa, ognuno si mosse in camera propria.

Hazel stava aspettando che Hayden tornasse dalla sua dolce serata con Jazmyne, chissà com'era andata la festa... certo non avevano fatto così tardi. Pensò, notando che erano le tre passate.

"Staranno facendo l'amore..."

Avvertì il solito conato al pensiero e liberò un fiato, chiudendo gli occhi, provata.

"Come faccio? Non posso davvero... intromettermi, come... come potrei?" E si passò una mano fra i capelli, sentendo già il senso di colpa ferirla ancor prima che il suo piano fosse stato davvero messo in atto.

"Però... non posso nemmeno lasciare che le cose succedano mentre io... io li guardo. Devo... devo sapere se..."

E, senza che potesse prevederlo, vide il proprietario della camera smaterializzarsi in quel momento e illuminarsi nel vederla -Oh tesoro, ciao!!- e si lanciò presto sul letto, andando subito a baciarla e stritolarla sulle guance, mentre lei sgranava gli occhi, come sempre allergica a quelle effusioni -Ehi, ehi... basta, su!-

-Oh, ma sei crudele, non mi dici mai niente di carino e non ti fai nemmeno baciare! Perché mi tratti sempre male!?-

e la ragazza trattenne l'aria sofferente, cancellandola dal proprio volto e guardandolo a quel punto, dicendogli -Deve essere stata proprio una cavalcata assurda, eh?- assunse un'aria furba, vedendolo diventare rosso e piazzarle una mano in viso -Oh, ma che scema!-

Dalla sua reazione capì di averci preso e non si scompose, come era stata ormai perfettamente abituata a fare. Essere un vampiro aiutava molto in quei casi, spegnere le emozioni era senza dubbio una delle capacità che più ringraziava di avere.

Il biondino ruotò del tutto verso di lei e si avvicinò al suo volto, guardandola con aria più seria, in quel momento.

La vampira lo guardò con attenzione e quando vide i suoi occhi... un nuovo e impietoso conato sopraggiunse, ancor prima che lui le dicesse -Sono felice che tu sia qui... devi essere la prima in assoluto a saperlo, Hazel.-

E lì, la ragazza capì subito cosa stava per succedere, nei suoi incubi si era manifestato più e più volte.

Lui appariva davvero felice, gli occhi erano pieni di emozione e le sorrideva ampiamente

Non riuscì a dirgli nulla in quel momento, già leggeva dalla sua espressione cosa le avrebbe detto. Le vie respiratorie iniziarono a costringersi, ma deglutì con forza, ricacciando tutto indietro, compreso il suo malessere e la fortissima voglia che aveva di tappargli la bocca e mettersi a urlare, pur di non lasciarlo proseguire.

–Ho... ho intenzione di chiedere a Jaz di sposarmi, il prima possibile.-

Ecco.

Stava vivendo, proprio in quell'istante, uno dei momenti peggiori della sua vita. Forse il peggiore, vista la difficoltà con la quale stava tentando di trattenere le sue emozioni, anche se i suoi occhi, molto presto, avrebbero ceduto.

Il suo corpo stava iniziando a tremare dallo sforzo di trattenersi e non capì se quella sarebbe dovuta essere la giusta reazione per la sua parte di fedele testimone di quel grande amore che stava per coronarsi.

Eppure, mentre lo fissava, non aveva alcuna voglia di recitare, sentiva che presto avrebbe perso ogni cosa e già si figurava nella mente un ipotetico futuro dove lei avrebbe dovuto sopportare di vivere un'eternità assistendo a come quell'amore sarebbe cresciuto e vrebbe dato i suoi frutti.

"No, piuttosto la morte"

Oh, no... non avrebbe mai potuto reggere un'eternità in quel modo. I suoi sentimenti per Hayden non erano cambiati sin dal primo momento in cui se ne era accorta, ovvero a quel loro primo bacio, al matrimonio di Tanya e Tom... e non sarebbero cambiati nemmeno cento o mille anni più tardi.

Avrebbe davvero voluto cancellarlo dalla sua mente, eliminare quell'inutile attrazione che aveva per lui, ma ogni giorno il ragazzo era come se riuscisse a intrappolarla con un nuovo lazo, trascinandola a sé, senza darle scampo.

Si sentiva in una trappola che l'avrebbe fatta impazzire se non avesse deciso di liberarsene, una volta per tutte.

A quel punto, non le restava davvero altra scelta che attuare il suo piano. Con decisione, senza più guardarsi indietro, come aveva sempre fatto in quegli anni in cui non aveva potuto fare altro che affezionarsi anche alla tenera Jazmyne. Dopotutto lei non le aveva mai fatto niente e... provava nei suoi confronti un'ammirazione così profonda e incomprensibile che poteva essere solo ingenuamente sincera e desolante per lei.

Non si poteva odiare davvero... era meravigliosa con tutti. Perfetta... come lo era lui.

Si erano come trovati. Negli anni lei si era rivelata una ragazza davvero straordinaria, era maturata moltissimo... ed era divenuta la compagna perfetta per Hayden. Come sarebbe mai riuscita a separarli?

E lui... perché mai avrebbe dovuto scegliere lei?

-Ehi? Piccola, cosa c'è?-

Le domandò quindi il ragazzo, raggiungendo il suo viso e lei si accorse solo in quel momento che i suoi occhi avevano ceduto alla sofferenza di quella nuova domanda.

"Non sono paragonabile a lei..."

-Sono... sono tanto felice per voi... per... per te.- singhiozzò, sapendo che doveva pur dire qualcosa per uscire da quel caos. Anche se il suo cuore urlava pietà.

-Oh, amore mio...- fece lui del tutto preso dall'istinto, stringendola quindi forte al suo petto e sentendola rispondere al suo abbraccio, anche se un momento in ritardo.

"Non puoi... non puoi chiamarmi "amore", non puoi!"

-Shhh, tranquilla...- la intimò, gentile, accarezzandole i capelli candidi e dicendole -Sei... la persona più importante per me, lo sai, vero?

Quella a stento stava cercando di trattenere il tremore del respiro, anche se ora persino la rabbia aveva fatto capolino fra i suoi pensieri. Non poteva dirle quelle cose, non poteva!

-Hayden, non...-

-E... so di stare facendo la cosa giusta. Jazmyne è straordinaria.-

La vampira rabbrividì nel sentirlo parlare in quel modo. Smise improvvisamente di piangere e alzò lo sguardo sorpreso su di lui, vedendolo sorriderle affettuoso e scendere a sfiorare il naso col suo, per poi guardarla convinto -Ma... sono certo che non potrei davvero vivere senza la tua vicinanza, Hazel. Sei... fondamentale per me. E... so che tu... ecco...-

Gli occhi della vampira si stavano lentamente sgranando, davanti a una nuova paura "No, no... non può essere, non può proprio essersene accorto! Non può!"

-Provi queste cose solo per Skar, lo so... l'ho accettato. Però ti prego, ti scongiuro... non abbandonarmi mai, anche quando io e Jazmyne saremo a casa nostra, con la nostra famiglia, promettimi che... che resterai al mio fianco! Tu sei la persona di cui più mi fido al mondo! Sei l'unica con cui riesco davvero a parlare di tutto! Lo sai!-

Per quanto il sollievo di non essere stata scoperta l'avesse attraversata, ora avrebbe preferito forse che il giovane le avesse rivelato quella verità, piuttosto che una come quella. Così assurdamente ambigua da farla impazzire.

Sapeva che era così. Spesso il ragazzo preferiva confidarsi con lei piuttosto che con Jazmyne, ma... non poteva davvero pensare che...

Le stava chiedendo di accettare e vivere per l'eternità nel suo incubo.

"Piuttosto la morte, senza alcun dubbio."

Pensó con assoluta certezza in quel momento e ammorbidì la propria espressione rispondendogli, positiva -C-certo...-

"Dovrà capirlo, in qualche modo dovrò fargli capire che... dovrà fare una scelta. Non può averci entrambe, in questo modo. Io non lo posso accettare e lui non dovrebbe avere dei pensieri così discostanti. E' sbagliato."

E quindi lei non avrebbe fatto niente di meno sbagliato per farglielo comprendere.

Lo sentì ridacchiare appena e accarezzarle il viso, mentre lo riempiva di baci -Sono persino riuscito a farti piagnucolare... sono proprio bravo, cavolo!-

"Sì, in questo sei davvero un campione, te lo concedo"

-Già, ma non ti ci abituare...- lamentò, prontamente, sentendo quei baci raggiungere anche le sue labbra, nel buio della camera.

Si trattenne dal venirgli incontro con la bocca e si sentì di nuovo trascinare sul suo petto, cosa che gli lasciò fare, ora esanime e immobile.

Voleva andare via dalla sua stretta, voleva scappare da Skarlet, andare a qualche stupida festa e rimanere rimbecillita per settimane pur di superare quel momento. Voleva non pensarci, ma se se ne fosse andata sarebbe parso sospetto ed era meglio non mettergli alcun dubbio.

-Quando glielo chiederai?- domandò, visto che avere delle tempistiche sarebbe stato l'ideale, ma il compagno le rispose, prontamente -Non subito, quest'anno è possibile che il Titano attacchi, se papà non lo troverà prima. Probabilmente organizzeremo l'anno prossimo, ma... magari potrei chiederglielo per Natale, ci saremo tutti... sarà bellissimo, no? O anche per il mio compleanno...-

La vampira capì che aveva pochi mesi per gestire la situazione a suo vantaggio... avrebbe pagato qualunque cifra per guardare nel futuro e sapere se i suoi sforzi e le sue pene sarebbero state o meno ripagati.

Spazio Autore:
Scusateeeee l ritardo! Prometto che il prossimo lo metterò un giorno in anticipo! Che ne pensate della nostra Hazel?? :( Alla prossima!

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